Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi di Maggio 2010
Post n°1518 pubblicato il 29 Maggio 2010 da pierrde
Qui sull’isola non mi sento propriamente un turista; ci vengo regolarmente una o più volte all’anno da ormai trent’anni, da quando cioè ho conosciuto quella che è diventata mia moglie. Amo questo posto ne più ne meno quanto amo le mie montagne e nel corso degli anni ho avuto modo di apprezzarne anche le molteplici iniziative culturali, concerti e festival jazz inclusi. Anche quest’anno c’è in vista (ultimo week-end di agosto) un ottimo festival nella splendida cornice di Villa Arbusto tutto incentrato sulla figura di Chick Corea . Meritoria è poi l’attività della Associazione Ischia Jazz che riesce a dare continuità ai concerti in gran parte della stagione. Ieri sera era previsto il duo Dado Moroni-Fabrizio Bosso in una location assolutamente prestigiosa come la piazzetta di Sant’Angelo. Bosso è diventato papà di Mattias da tre giorni ed ha pertanto rinunciato alla trasferta. Moroni è stato quindi affiancato da una giovane e dignitosa sezione ritmica napoletana, Daniele Sorrentino al contrabbasso ed Elio Coppola alla batteria, ed ha dato vita ad un concerto comunque godibile e rilassato. Ovviamente le attese erano diverse ed i due pur bravi musicisti napoletani non hanno colmato il vuoto lasciato dal trombettista, cosicché la serata si è incanalata su un binario molto più prevedibile e costituito da grandi standards. A Child is Born, la magnifica composizione di Thad Jones, ovviamente con dedica al piccolo nascituro, e poi anche una divertente e sciolta versione di Blue Moon, in un susseguirsi di brani che hanno messo in mostra le doti notevoli di Moroni, pianista colto ed armonizzatore sopraffino. Peccato, a mio parere, la scelta discutibile dell’orario: come prevedibile il concerto previsto per le 22, 30 è iniziato oltre le 23, raccogliendo solo una sparuta presenza di turisti. E’ pur vero che il jazzofilo ha fama di nottambulo, ma ciò avviene soprattutto nei club di città, evidentemente non a riva di mare dove poco più di cento persone si sono strette intorno ai musicisti. |
Post n°1517 pubblicato il 28 Maggio 2010 da pierrde
Da una settimana sono in vacanza in un luogo di mare dove però la connessione è tra le più infelici e difficili che potessi trovare. Ho rinunciato subito ad aggiornare il blog, prendendomi a tutto tondo il riposo che ero venuto a cercare. Questa notizia però è veramente stimolante almeno per gli appassionati lombardi, quindi armato di pazienza ho provato a postarla. CONTAMINAZIONI CONTEMPORANEE In diretta dal Parco della Musica in Roma
MUSICA PER ROMA: Il jazz in Italia. Dallo Swing agli anni Sessanta con Piero Angela Sestetto Franco e Dino Piana Trio Amedeo Tommasi - Giovanni Tommaso - Franco Mondini Bruno Biriaco Saxes Machine Gianni Coscia & Dino Piana Giampiero Boneschi Quintetto Swing Urso Dino Piana & Luca Begonia Rosario Giuliani & Enrico Pieranunzi St. Louis Big Band diretta da Antonio Solimene con Valentina Piccioni e Marcello Rosa Ramberto Ciammarughi Nuova Roman New Orleans Jazz Band con Gianni Sanjust, Mario Cantini, Lino Patruno, Carlo Loffredo, Roberto Podio |
Da venerdì 14 maggio è aperto ai visitatori del web l'archivio del Teatro alla Scala . Registrandosi è possibile accedere a un motore di ricerca che contiene tutte le foto, le locandine, le cronologie, i libretti, i programmi di sala (Opera in breve) dalla stagione 1949-50 a oggi, strumento utile per gli appassionati e gli studiosi. Si tratta della tanto attesa apertura al pubblico di una "vetrina" dell'imponente archivio DAM, lo strumento di lavoro dei reparti del teatro che contiene, oltre al materiale citato, bozzetti, figurini, e ore di musica registrata. È presente inoltre una sezione "Bonus" che consente di visionare materiali aggiuntivi relativi a un titolo in stagione, e che dall'anno prossimo dovrebbe seguire il passo degli allestimenti in cartellone. «Comincia la migrazione verso il pubblico di questo immenso archivio», proclama Carlo Cella, capo ufficio stampa del Teatro. «Non dico una novità ammettendo che la Scala deve recuperare un po' di terreno dal punto di vista della comunicazione tecnologica»; il progetto consiste nel dare progressivamente visibilità a tutte le sezioni del teatro, compresi l'Ansaldo e la Filarmonica, continuando la marcia di avvicinamento al MET, primo teatro al mondo per accessi online, iniziata cinque anni fa, che ha già portato la Scala a superare l'Opéra e quasi a eguagliare il Covent Garden. Fonte : www.giornaledellamusica.it |
Ieri sera, all'età di 91 anni si è spento una delle ultime leggende del jazz: Hank Jones. Nella sua lunghissima carriera ha suonato praticamente con tutti i grandi della musica afro-americana, da Lester Young a Joe Lovano, passando per Ella Fitzgerald, Charlie Parker, Coleman Hawkins, Benny Goodman e una sterminata miriade di altri grandi nomi. Hank era fratello di Thad, valoroso trombettista conosciuto sopratutto per il lungo sodalizio con Mel Lewis nell'orchestra che da loro prese il nome, e di Elvin, l'indimenticato batterista del quartetto di John Coltrane. Leggi il ritratto su : http://en.wikipedia.org/wiki/Hank_Jones Leggi la notizia su http://communities.canada.com/ottawacitizen/blogs/jazzblog/default.aspx |
lunedì 17 maggio 2010 20.30 IL CARTELLONE NOVARA JAZZ 2010 Umberto Petrin suona Jacques Brel Umberto Petrin, pianoforte;Daniela Cammarano, 1° violino Michele Torresetti, 2° violino;Feyzi Brera, viola, chitarra elettrica Kerem Brera, violoncello Registrato a Novara, Conservatorio Cantelli, il 04 giugno 2009------- ---------------------------------------------------------NOVARA JAZZ 2010 Rova Saxophone Quartet Larry Ochs, sax sopranino e tenore Jon Raskin, sax contralto e baritono Steve Adams, sax contralto Bruce Ackley, sax soprano e tenore Registrato a Novara, Conservatorio Cantelli, il 28 maggio 2009 |
Post n°1511 pubblicato il 16 Maggio 2010 da pierrde
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Il 15 settembre del 2009 presentavo un blog francese dal titolo paradigmatico: Tzadikology. Allora il sito, unitamente alla presentazione ed a una breve recensione di album dell'etichetta zorniana consentiva tramite Rapidshare di scaricare i files zippati. Da qualche tempo questa possibilità non c'è più, ma il blog non solo continua nella presentazione della produzione sterminata dell'etichetta newyorkese, ma, addiritura, raddoppia. Da aprile è nato Zornographe, un nuovo blog sempre in lingua francese interamente dedicato a notizie su Zorn ed ai musicisti che ruotano nella sua orbita. Nuove uscite, anteprime, copertine coloratissime, link a radio per l'ascolto di concerti, ristampe, seminari, film, tournè, insomma un universo sempre in movimento da esplorare e conoscere al meglio. |
Post n°1509 pubblicato il 12 Maggio 2010 da pierrde
Nella a me vicina Svizzera la musica jazz gode di un interesse e di un seguito invidiabili: ci sono diversi festival estivi, Zurigo, Lugano, Berna e Ginevra hanno club e associazioni in grado di programmare concerti durante l'intero anno, la radio e la televisione danno ampio risalto a personaggi e musiche dei nostri eroi. Accanto a festival di tendenza free come il biennale che si svolge a Poschiavo (quest'anno è di riposo), o di assoluta fedeltà alla tradizione come Ascona, c'è il trentennale festival di Willisau, magnifico per la coerenza nella programmazione e la bellezza della location. Per moltissimi anni anche l'Estival Jazz di Lugano, l'unico completamente gratuito, ha svolto una funzione di richiamo importante per gli appassionati ticinesi e lombardi; da Piazza della Riforma sono transitati Miles, Jarrett, Henderson, Roach, Corea e moltissimi altri personaggi straordinari. Da una diecina di anni però il festival ha ripiegato su scelte commerciali e di comodo: il risultato di un pubblico traboccante è cosi' più facilmente raggiunto ma la qualità e la tradizione sono andate perdute. Anche quest'anno il cast è una sequenza di nomi discutibili, spazianti dalla fusion alla world con qualche musicista qua e la più interessante, ma complessivamente e nonostante il tono auto-celebrativo dei comunicati, del tutto di secondo piano. A dare retta a Jacky Marti (uno dei due organizzatori) sembra che a Lugano ci sia il meglio del jazz mondiale, vi invito invece a scorrere i nomi del programma per provare il mio stesso sconforto..... Ma se Lugano è comunque grazie agli sponsor un festival gratuito (a proposito, non so per voi ma per me avere come sponsor una banca svizzera lascia la coscienza inquieta....) i ricchi possono pigiarsi alla cassa del festival di Montreaux: programma alla mano potranno scegliere i posti per vedere il noto jazzista Phil Collins alla modica cifra di 380 franchi svizzeri, o, in alternativa, Katie Melua a 240 franchi. Informo gli emiri arabi che purtroppo (o incredibilmente) i biglietti a 220 franchi per vedere Mark Knopfler sono già esauriti. Certamente è vero che il costo della vita nella confederazione elvetica è di gran lunga maggiore rispetto al nostro ma qui siamo al limite della circonvenzione di incapaci. Da qualche anno è nato un nuovo festival nel cuore delle alpi e a due passi da casa mia. Si tratta del festival di St. Moritz, quattro week-end dalla metà di luglio alla metà di agosto con un programma di tutto rispetto che vede in James Carter, Brad Mehldau e Jacky Terrasson le proposte migliori. Negli ultimi anni la località dell'Engadina è divenuta meta preferita dei nuovi ricchi russi, oltre che dei facoltosi brianzoli. Fa specie pertanto vedere che il prezzo per Mehldau scende dai 240 franchi di Montreaux ai 135 (circa 95 euro) di St.Moritz. Un declassamento che io, unitamente ai mafiosi russi e a gli evasori italiani, fatico a tollerare sopratutto in considerazione del fatto che l'intero festival di St.Moritz si svolge al Dracula Club. Il solito vampiro scansafatiche... |
Maggio 2010 |
Post n°1507 pubblicato il 10 Maggio 2010 da pierrde
NEW YORK La cantante e attrice statunitense Lena Horne è morta a New York all’età di 92 anni. Famosa per la sua bellezza e la sua voce sensuale, la Horne aveva dovuto combattere l’America razzista per diventare il primo sex symbol di colore di Hollywood. Nel 1943 aveva interpretato Selina Rogers nel musical all-black “Stormy Weather”, portando al successo mondiale l’omonima canzone, rimasta nella storia come il suo capolavoro.La sua carriera è durata più di 60 anni. Dopo i primi successi si era impegnata come attivista ed era diventata punto di riferimento nelle lotte per i diritti civili dei neri negli Usa.Quando gli veniva chiesto il segreto del suo successo rispondeva: «Ero unica, perché ero un tipo di nera che i bianchi potevano accettare. Incarnavo le loro fantasie». Nel 1981, il suo one-woman show, il pluripremiato “La signora e la sua musica”, basato sulla sua vita e sulla sua carriera, fu replicato per oltre un anno tra Broadway e Londra.Nata il 30 giugno 1917 a New York, nel quartiere di Brooklyn, con la sua voce calda e sensuale Lena Horne esordì a soli 16 anni come corista al Cotton Club di Harlem, il leggendario locale jazz. Nel 1940 divenne la prima attrice nera a ottenere un contratto a lungo termine con la majod di Hollywood Mgm, ma la sua carriera fu ostacolata dal clima di discriminazione razziale dell’epoca. Le sue performance, girate in sequenze distinte dalla trama principale, vennero spesso tagliate dagli esercenti più intolleranti, specialmente negli Stati del Sud.Nonostante le difficoltà, nel 1943 Lena Horne fu protagonista di due film importanti: l’onirico “Due cuori in cielo” dell’esordiente Vincent Minnelli, con Louis Armstrong, e il film-rivista “Stormy Weather” di A.L. Stone con Cab Calloway. Nel 1947 apparve anche nella pellicola “La città del jazz” con Armstrong.Come cantante ha vinto tre Grammy Award, tra cui un premio alla carriera nel 1989. È comparsa in 16 film e ha vinto un premio Tony per il suo one-woman show televisivo “Lena Horne: The Lady and Her Music”. Horne era conosciuta anche per il suo forte impegno nella lotta contro la discriminazione dei neri d’America durante il periodo dei cambiamenti sociali nel suo paese. Prese parte a numerose manifestazioni in favore dei diritti civili, tra cui la marcia su Washington dell’agosto 1963 guidata da Martin Luther King. FONTE: La Stampa |
Mentre nelle grandi città sabato sera si sono potuti gustare grandi personaggi del jazz contemporaneo, nel piccolo teatro Frassati di Regoledo si è esibito il quartetto italo-brasiliano di Nelson Faria. Spesse volte le migliori sorprese provengono da musicisti poco o per niente conosciuti, e infatti la serata valtellinese è stata divertente e ricca di ottima musica. Ha iniziato il chitarrista e cantante sardo Francesco Piu con un set breve ma intenso, all'insegna del blues visto con l'occhio scafato e ricco di passione di un giovane europeo. Divertito e divertente il chitarrista ha mostrato una perfetta conoscenza dei meccanismi della comunicazione oltre ad una tecnica chitarristica assolutamente rimarchevole. Faria ha iniziato in trio con i due connazionali Reinaldo Santiago alla batteria e Alfredo Paixao al basso elettrico, e, in maniera assolutamente spassosa, alla comunicazione verbale. Una sequenza di originals e standards pescati prevalentemente dal repertorio brasiliano hanno messo in luce un chitarrista versatile, tecnicamente ferrato e particolarmente attento ad una rilettura personale in chiave jazzistica di evergreens sudamericani. Il trio ha mostrato empatia e ottima interscambiabilità tra i due strumenti a corde, sempre sollecitati dal drumming elastico e pressante del batterista. L'ingresso del sassofonista Gaetano Partipilo ha irrobustito notevolmente il sound complessivo, portando colore, varietà timbrica ed una cospicua cifra stilistica. Concerto pienamente riuscito e, per una volta, anche con il giusto apporto di pubblico. Quadrato Magico ha allestito l'ennesimo ottimo programma; la mia speranza è che si continui nelle prosime edizioni ad esplorare i versanti meno battuti del jazz internazionale, operazione che nel nostro paese vanta scarsa concorrenza ma che, appunto, riserva splendide sorprese. |
Post n°1505 pubblicato il 08 Maggio 2010 da pierrde
Ascensore per il patibolo fu il primo film girato da Louis Malle alla fine del 1957, una esperienza che contribui' alla nascita e alla diffusione della Nouvelle Vague cinematografica. La pellicola è un noir girato interamente a Parigi che racconta la storia di un triangolo tratta dall'omonimo romanzo di Noel Calef. Questa breve sequenza è da antologia della storia del cinema, ma anche della musica: la lunga camminata notturna di una bellissima Jeanne Moreau accompagnata dal suono sensuale e stratosferico della tromba di Miles Davis che improvvisò la musica scorrendo le immagini del film. |
Post n°1504 pubblicato il 07 Maggio 2010 da pierrde
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