Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi di Settembre 2010
Pochissime considerazioni a caldo: a) equiparare il ragazzino che scarica brani ad una organizzazione criminale è da idioti b) i nostri parlamentari di centro-destra cosi' ossessionati dal diritto alla privacy per quanto concerne le intercettazioni telefoniche quando vanno a Bruxelles se ne dimenticano velocemente.... c) da un punto di vista pratico qualsiasi inasprimento è destinato a fallire, come si legge nell'intervista a Guido Scorza, avvocato ed esperto di diritto ed internet : http://www.wired.it/news/archivio/2010-09/24/l-armata-antipirateria-avanza,-con-qualche-scivolone.aspx |
Post n°1619 pubblicato il 29 Settembre 2010 da pierrde
Riparte l’Atelier con la Prima milanese del duo Bosso-Salis, protagonista dell’album Stunt (Parco della Musica Records), che lo scorso anno ha vinto il referendum della critica italiana quale miglior Cd di jazz italiano. Salis, 60 anni compiuti nello scorso febbraio, e Bosso, uno dei più brillanti esponenti della generazione del trentenni del jazz italiano, si incontrano in un duetto nel quale prevale la libera improvvisazione, la capacità di ascoltarsi e di trovare, nel corso della performance, spunti comuni legati a standard ed evergreen che emergono dalla trama della musica.L’energia dei due musicisti confluisce in un incontro singolare proprio per la diversità poetica dei suoi protagonisti.Salis è un pianista e fisarmonicista unico, dal linguaggio personalissimo ed eterodosso, un improvvisatore assoluto che trae sonorità inusitate dai suoi due strumenti, oltre che un musicista di incredibile vitalità, sempre creativo e nemico di ogni routine. Ricerca creativa, energia e passione sono all’origine anche della musica di Bosso, un trombettista dalla trascendentale tecnica strumentale che si muove con personalità nell’ambito del modern mainstream, inserendosi in una tradizione jazzistica alla quale aggiunge elementi contemporanei e originali.Un duo di eccezionale impatto e assoluta imprevedibilità, che sa coinvolgere il pubblico uscendo da ogni schema consolidato Sabato 2 Ottobre 2010 17,30 Auditorium Di Vittorio Camera del Lavoro Corso di Porta Vittoria 43 - Milano
STUNT BOSSO - SALIS DUO
FABRIZIO BOSSO tromba ANTONELLO SALIS pianoforte e fisarmonica
Libere improvvisazioni |
Link : http://jazzhotel.com.tr/en/ |
E' da poco uscito Gabriele Coen: Soprano Sax, Tenor Sax, Clarinet Lutte Berg: Electric Guitars Luca Caponi: Drums, Vibes Marco Loddo: Double Bass Pietro Lussu: Piano Special Guests Massimo Coen: Violin Simone Haggiag: Bongo, Congas, Daf Benny Penazzi: Cello |
Post n°1616 pubblicato il 26 Settembre 2010 da pierrde
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Nel 1993 Manfred Eicher, patron della E.C.M. era alla ricerca di una idea per festeggiare adeguatamente i 25 anni di attività della sua etichetta, che ricorrevano l'anno successivo. Gli balenò l'intuizione di accostare il quartetto vocale inglese Hilliard Ensemble, votato alla musica sacra ed ad un repertorio del cinque-seicento, con il suono inconfondibile dei sassofoni del norvegese Jan Garbarek. Il connubio, vinte le iniziali perplessità, vide un summit tra i musicisti: l'ensemble scelse un brano del 500', Parce Mihi Domine di Cristobal De Morales. Il quartetto iniziò a cantare e Garbarek cercò di inserire il suo soprano improvvisando alcune frasi. Eicher rimase incredulo ed esterrfatto e propose ai musicisti di entrare quanto prima in sala di registrazione: nacque Officium, un album uscito nel 1994 e che divenne subito un caso. Da allora Garbarek e l'Hilliard periodicamente vanno in tournè, con concerti in tutto il mondo quasi sempre ubicati all'interno di chiese o monasteri. Da due settimane in contemporanea mondiale è nei negozi Officium Novum, terzo capitolo dell'avventura musicale, e l'appuntamento presso la Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo costituiva l'unica data italiana. Consueto l'inizio spiazzante ed emozionante, con il solo Garbarek sul pulpito mentre i quattro cantori si avvicinano all'altare dai quattro diversi angoli della chiesa. Poi per oltre un'ora le voci creano una magia spazio-temporale, accompagnando l'ascoltatore in un viaggio nei diversi secoli della storia europea, unendo questa volta l'occidente all'oriente grazie alle bellissime composizioni dell'armeno Komitas Vardapet. Il nuovo album viene eseguito per intero, con nel mezzo la ripresa di qualche brano storico (Tres Morillas M'enamoran), lo struggente Most Holy Mother of God, brano appositamente scritto da Arvo Part per l'Hilliard ed un paio di composizioni di Garbarek ( ho riconosciuto We are the stars) che testimoniano lo sforzo di reciprocità e di incontro tra i musicisti. Non solo musica sacra con un sassofono a intercedere e intersecarne le linee vocali, ma ricerca di un terreno nuovo, di rinnovata collaborazione e di sperimentazione. Spesso Garbarek spariva letteralmente tra le navate o dietro l'altare, dando al suono del soprano una spazialità imprevedibile, a volte imitato dai quattro che camminando tra il pubblico e gli spazi vuoti caricavano ancor più il già forte impatto emotivo, destrutturando l'immagine dei concertisti separati dal pubblico e producendo vibrazioni di fortissima carica spirituale, bellezza sospesa, incantamento. La magia del quintetto si è ripetuta, portando arie nuove e maggiore varietà. A gran voce richiamati dal pubblico eseguono come bis lo struggente Remeber me My Dear, tratto dal secondo album Mnemosyne del 1998. Un concerto strepitoso, lontano da qualsiasi possibile classificazione, vicino a chi ricerca una forte valenza spirituale nella musica. |
"Il jazz non int Suona nei club di Harlem e di Broadway, all'ombra dei vulcani d'Africa, ma anche a Saturno (Alabama), a Montmartre e in Olanda, nella foschia e negli spazi interstellari. Lo si sente in Canada e in California, a Chicago, New Orleans, nei film polacchi, tra le carovane zingare. Lascia tracce nelle cliniche psichiatriche e nelle sartorie, nel letto di un fiume a New York e sopra un ponte entrato nella leggenda. Si sposta su navi, taxi, aerei, incontra James Joyce e Charlie Brown, è sempre carico di bottiglie perché la sua sete non accetta compromessi. Sotto forma di abito elegante compare al Casinò di Sanremo e fa distrattamente capolino sul palco del Festival. Tutto questo è il jazz, e dietro, in ordine sparso ma non troppo, ci sono i suoi uomini con le loro storie. Sul palco di Luca Ragagnin 64 pezzi che si scambiano le battute alternando assoli e orchestrazioni raffinate. Un "Amore supremo" è un libro jazz. Basterebbero le sei pagine dedicate a Monk (Monk, pagina 68) a giustificare i 15 euro spesi per un libro bellissimo, spezzettato, vario, emozionante, divertente, caustico, amaro. Sessantaquattro storie, ognuna particolare e a se stante, tutte collegate nel grande fiume che scorre che è la nostra musica amata. Un libro scritto da un appassionato di jazz, che scorre come il jazz, che inebria e convince, conquista storia dopo storia, in un crescendo che sembra musica, e questo è il complimento più bello che si può fare ad uno scrittore che si occupa di musica.
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Post n°1612 pubblicato il 21 Settembre 2010 da pierrde
Martedì 21 settembre i sassofoni di Jan Garbarek, personalità tra le più originali del jazz del Vecchio Continente, e le voci dell’Hilliard Ensemble, quotatissima formazione che si muove con pari abilità tra musica antica e contemporanea, risuoneranno tra le navate della Basilica di Santa Maria Maggiore, in Città Alta. Nell’occasione, il musicista norvegese e il quartetto inglese presenteranno in esclusiva italiana Officium Novum, terzo capitolo discografico in comune, dopo Officium, che nel 1993 diede avvio ad uno dei più felici e sorprendenti sodalizi musicali degli ultimi decenni, e Mnemosyne del 1999. Il Teatro Sociale, sempre in Bergamo Alta, sarà quindi la cornice ideale delle due successive serate, in programma venerdì 24 e sabato 25 settembre, la prima delle quali avrà come protagonista il tedesco Stephan Micus, polistrumentista capace di creare paesaggi sonori di grande fascino grazie a strumenti etnici di disparata provenienza geografica e ad un uso particolarissimo della propria voce. Già ospite di Contaminazioni Contemporanee nel 2008, Micus eseguirà estratti dal suo nuovo album Bold As Light. Infine, sabato 25 si alterneranno due trii accomunati da un sofisticato approccio all’improvvisazione di estrazione jazzistica. Primo a scendere in campo sarà quello del pianista Stefano Battaglia, che con il contrabbassista Salvatore Maiore e il batterista Roberto Dani suonerà in anteprima i brani del suo prossimo lavoro discografico, la cui uscita è prevista per l’inizio del 2011. A seguire, la cantante Norma Winstone, figura di spicco sin dagli anni Sessanta del British Jazz che, insieme al clarinettista e sassofonista tedesco Klaus Gesing e al pianista Glauco Venier, si produrrà nel repertorio di Stories Yet To Tell, altro album ECM freschissimo di stampa. |
L'avvenimento del mese rimane il concerto per gli 80 anni di Sonny Rollins: svanito il video dopo poche ore di permanenza su You Tube ecco comparire almeno una (bellissima) fotografia dell'evento. Nuove cronache dell'eccezionale serata su : |
Post n°1609 pubblicato il 18 Settembre 2010 da pierrde
E' uscito nello scorso mese di agosto negli Stati Uniti un film alquanto singolare, Louis, dedicato agli anni giovanili di Louis Armstrong. Dicevo singolare, perchè il film è muto ed accompagnato nelle prime tappe della tournè che ha toccato le più importanti città americane dai musicisti che suonano dal vivo durante la proiezione della pellicola: Wynton Marsalis, anche compositore delle musiche, con un ensemble di dieci elementi tra cui la pianista classica Cecile Licad. Un finto effetto seppia raffinatissimo ad opera del direttore della fotografia Vilmos Zsigmond (Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, Black Dahlia) introduce una storia ambientata ovviamente a New Orleans tra prostituite, bordelli, giudici corrotti ed il giovane Louis magnificamente interpretato da Anthony Coleman. La storia in parte segue l'autobiografia di Armstrong, in parte è inventata ed il film è a metà tra il musical di Broadway ed il biopic, con evidenti influenze chapliniane nel regista Dan Pritzker, che al momento sta già lavorando ad un nuovo progetto, sempre con l'apporto di Wynton Marsalis, dedicato al grande trombettista Buddy Bolden. |
Per il fine s * * Il 15 settembre ricorreva il 30° anniversario della morte di Bill Evans. Un lungo articolo di Doug Ramsey appreciation of Evans scritto per il Wall Street Journal ne ricorda la figura. Colgo l'occasione per segnalare anche questo interessante sito : * * Il concerto per gli 80 anni di Sonny Rollins con la partecipazione straordinaria di Ornette Coleman ha suscitato una moltitudine di commenti. Eccone una selezione:
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ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia direttore, James Conlon pianoforte, Stefano Bollani George Gershwin Concerto in fa per pianoforte e orchestra - Allegro - Adagio - Andante con moto - Allegro agitato Alexander Zemlinsky Die Seejungfrau (La Sirenetta) fantasia per orchestra da una fiaba di Christian Andersen - Sehr mässig bewegt (Mosso molto moderato - Sehr bewegt, rauschend (Molto mosso, fremente) - Sehr gedehnt, mit schmerzvollern Ausdruck (m olto trascinato, con espressione dolorosa) Registrato il 23 febbraio 2010 al Parco della Musica in Roma E' appena uscito l'album di Bollani con Riccardo Chailly che dirige la Gewandhaus Orchestra nella meravigliosa Rhapsody In Blue, il concerto trasmesso questa sera da Radiotre ripropone il pianista milanese in veste di concertista classico e sempre alle prese con composizioni di George Gershwin. Ottima occasione per farsi un'idea delle potenzialità del nostro. |
Post n°1605 pubblicato il 15 Settembre 2010 da pierrde
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