Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi di Ottobre 2010
Oggi Clifford avrebbe compiuto 80 anni. Nessuno a mia memoria lo ha ricordato, allora mi piace riportare note, foto e video di uno dei grandi prematuramente scomparsi e che avrebbero potuto cambiare il corso della storia del jazz. Nonostante la sua carriera sia durata solo 4 anni, a causa della morte prematura e improvvisa in un incidente automobilistico, Clifford Brown esercitò un notevole influsso sui trombettisti della generazione successiva, tra cui Lee Morgan, Freddie Hubbard, Booker Little, Woody Shaw, Wynton Marsalis, Nicholas Payton,Arturo Sandoval, Valery Ponomarev. Ultimo di otto fratelli, incominciò a suonare la tromba, incitato dal padre Joe, all'età di 12 anni e mosse i primi passi nella musica esibendosi con la banda della propria scuola. Il suo primo insegnante curó molto la sua formazione tecnica: uno degli esercizi in cui si cimentava il giovane Clifford richiedeva di eseguire 32 battute in un solo respiro. Brown tenne i primi concerti a Filadelfia dove venne subito notato da trombettisti già affermati come Dizzy Gillespie e Fats Navarro. Alla fine degli anni quarantaBrownie, come veniva affettuosamente soprannominato, studiò musica alla Maryland University e nel giugno del 1950 rimase coinvolto in un incidente stradale, il primo di tre gravi scontri, l'ultimo dei quali gli risultò fatale. Nel 1952, a ventidue anni, entrò nella formazione di Chris Powell con la quale fece le sue prime registrazioni. Da qui in poi iniziò una rapida ascesa che lo portò a militare nel complesso di Tadd Dameron, ad Atlantic City, e in quello del vibrafonista Lionel Hampton nell'autunno del 1953, con il quale intraprese una tournee europea. Licenziato da Hampton per aver compiuto delle registrazioni non permesse dal contratto che li legava, Brownie entrò nella formazione del batterista Art Blakey e, nel 1954, la celebre rivista di jazz Down Beat lo elesse come stella nascente dell'anno. Brownie a metà di quello stesso anno si trasferì in California dove diede origine ad una delle più talentuose e affiatate collaborazioni della storia del Jazz: quella tra lui ed il batterista Hard-bop Max Roach. I due formarono un quintetto con il sassofonista Harold Land, che però lasciò presto il posto al tenore di Sonny Rollins, il quale sarebbe dovuto rimanere con quella formazione solo poche settimane, ma che finì per restarvici per un anno a mezzo. Il quintetto, grazie a questi tre musicisti, ottenne subito grande successo proponendo una perfetta sincronia nelle improvvisazioni su tempi sempre molto rapidi e una velocità tecnica erede deiboppers degli anni quaranta. Della loro bravura rimangono molte prove in album come At Basin Street e Plus 4, entrambi del 1956. Il 26 giugno 1956, a soli ventisei anni, Clifford Brown perse la vita, assieme al pianista del gruppo Richie Powell (fratello di Bud Powell) e a sua moglie, in un incidente stradale mentre viaggiava durante una tournee da Philadelphia a Chicago. La sua breve vita e la sua luminosa carriera furono immortalate da Benny Golson nel malinconico brano "I remember Clifford". Fonte : Wikipedia |
Domenica 31 ottobre 2010, alle ore 11.00, presso il Teatro Manzoni (via Manzoni, 42, Milano), si inaugura la ventiseiesima edizione di "Aperitivo in Concerto", con il ritorno a Milano, dopo un'assenza di oltre otto anni, di uno fra i massimi protagonisti della musica improvvisata degli ultimi cinquant'anni, il contrabbassista Charlie Haden, alla guida del suo celebrato Quartet West.Le atmosfere ora languide e ambigue, ora taglienti e vibranti della Los Angeles celebrata dagli autori noir come Raymond Chandler (fino all'odierno James Ellroy) e da registi come Howard Hawks, vengono liricamente rievocate dalla sofisticata musica che Haden presenta con Quartet West: Laurel Canyon, la Hollyhock House di Frank Lloyd Wright, il Musso and Frank Grill, Bob's Big Boy, Ennis House, Hollywood, Bay City, Los Feliz, Silver Lake, luoghi in cui l'architettura viene creata per porre ordine ad una inquieta solitudine umana e che autori come Chandler avvolgono di una disperata poesia. Un mondo violento e cinico ma al contempo soffuso e ammiccante, simbolo di un'epoca che sembra essere scomparsa ma che, come un fiume carsico, ricompare nell'immaginario collettivo non solo americano.Haden, magistrale strumentista e musicista dalle peculiari doti espressive, compie un'operazione in cui la commossa ma puntuale indagine sa farsi di magica intensità, assieme ad un gruppo di artisti eccezionali, virtuosi anch'essi ma dalla poetica affascinantemente raffinata. Sul palcoscenico del Teatro Manzoni scorreranno le immagini musicali di un'epoca elegantemente rinchiusa nella snellezza del bianco e nero, ma in cui la vita vibra ancora di colori accesi e traslucidi. sassofono tenoreErnie Watts pianoforteAlan Broadbent contrabbassoCharlie Haden batteria Rodney Green |
An original song by Trygve Seim included in his 2004 ECM Record "Sangam" and performed by Trygve Seim on sax, Havard Lund on clarinet, Nils Jansen on bass sax and contrabass clarinet, Arve Henriksen on trumpet, Tone Reichelt on french horn, Lars Andreas Haug on tuba, Frode Halti on accordion, Morten Hannisdal on cello, Per Oddvar Johansen on drums, Oyvind Braekke and Helge Sunde on trombone and the String Ensemble conducted by Christian Eggen. The photos from Norway are by the english photographer Dave Wittenberg. Da sempre i paesi scandinavi hanno una naturale attrazione verso la musica afro-americana. Le nuove leve, sopratutto quelle norvegesi, si sono in parte distaccate dalla tradizione per scrivere un linguaggio proprio in cui elementi del folklore locale uniti a influenze colte e a ritmi rockeggianti innervano e costituiscono una personalissima visione del jazz contemporaneo. Non tutti gli appassionati ed i critici apprezzano, ma rimane il fatto incontrovertibile che la piazza norvegese è ricchissima di fermenti e di talenti. Personalmente conosco ed apprezzo in particolare i musicisti riuniti in questo video e considero questo brano uno dei più belli ed intriganti giunti dal nord Europa. |
Si sta lavorando per garantire il regolare svolgimento di Umbria Jazz Winter #18 che, con apprensioni e ritardi sui tempi consueti, per 100 mila euro non riesce ancora a chiudere il cerchio.Proprio nei giorni scorsi, come annunciato dall'assessore Barberani in margine alla conferenza stampa di Venti Ascensionali, il sindaco Antonio Concina è riuscito ad ottenere 100 mila euro di sponsorizzazione da Eni, ma ne mancano ancora altrettanti per assicurare la manifestazione.In questo quadro, mentre proseguono le ricerche di finanziamenti, la conferenza stampa di presentazione di UJW, in un primo momento prevista per il 28 ottobre prossimo, è stata rimandata al 10 novembre. |
Post n°1650 pubblicato il 27 Ottobre 2010 da pierrde
In due cofanetti complementari, otto cd per Mosaic e 7 per Cam Jazz, l'acquirente si porta a casa un memorabile pezzo di storia della black music di Chicago. E se il prezzo per Mosaic è sostenuto, ma la confezione è come al solito esageratamente elegante e raffinata, il costo si compensa con il box italiano, 7 album a poco più di 30 euro. Inutile dire che si tratta di un excursus straordinaro all'interno della produzione di uno dei musicisti più formidabili e proporzionalmente meno conosciuti ancora in vita. Tutti e sette i compact sono ascoltabili sul sito Cam Jazz. "I never change [groups] for any marketing reason or novelty reason. I only change when I've changed compositionally. When that happens, I start to hear instruments and orchestration, and I have to figure out exactly what's playing in my head. I gotta hear four, five, six instruments at once. What are these colors that I'm hearing? Is that a steelpan, or is that a harmonium? Is that a pipa, or is that an oud? Do I hear one cello or do I hear two cellos in here?"—Henry Threadgill* Limited Edition: 5,000 copies 8 CDs - $136.00 Gli otto album raccolgono i seguenti titoli: Open Air Suite, Montreaux Suisse Air, Airlore, X-75 volume 1 & 2, You Know the number, Easily slip into another world, Rag, bush and all, Carry the day, Makin' a Move eWhere's you cup. Formazioni, date e tracklisting : Un saggio in due parti di Angelo Leonardi sulla vita e la musica di Threadgill: Link per ascoltare tutti gli album Cam : |
Nel post dedicato al Doodle su Dizzy Gillespie citavo letteralmente un articolo di Newsnotizie in cui si affermava che probabilmente il nome di Gillespie era sconosciuto alla maggioranza degli internauti. Lasciando perdere ogni commento, (l'unico possibile è : SIGH !!!), vorrei peggiorare la cosa proponendo un altro trombettista nero americano molto, molto meno conosciuto di Dizzy. Si tratta di Woody Shaw, apprezzato prevalentemente dagli appassionati più stagionati come me, ma di grande interesse e spessore artistico. Woody ha avuto una vita molto più tribolata e difficile rispetto a Gillespie, ed è morto nel fiore degli anni, ma l'impronta che ha lasciato è ancora viva e pulsante. Lo voglio ricordare oggi grazie ad un cartone animato di Woody Woodpecker, che giocando sul nome comune viene adattato da un appassionato spagnolo sulle musiche del trombettista. |
Post n°1648 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da pierrde
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Serata |
Dear Friends, I'm so happy to FINALLY give you the story about my flutes and the happy ending! If you don't feel like reading it all, I'll give a short version later, but I feel compelled to tell it in detail... When the theft happened in Milan, my agent, Ludmilla Faccenda, was very upset. On our way from the police station she told me, "Now is the time to get you an endorsement." Within a few days she began talking with Powell Flutes. Meanwhile, back home in Chicago, I was struggling with my old raggedy flute, playing the debut concert for Renee Baker's Chicago Modern Orchestra Project and featuring Black Earth Ensemble at the Hyde Park Jazz Festival. By the time I was on stage in Symphony Center for the Chicago Sinfonietta concert, my flute wasn't working at all. I had to borrow a flute from the lap of the flutist next to me to play my solo and then replace it in her lap. Luckily, most of that gig was on piccolo, which I had borrowed from a friend and had to return after the concert. One night when I was particularly down, I got a phone call from my friend and music colleague, Mike Reed. Mike is a drummer/composer. We play together on several projects, including the Exploding Star Project, he is the AACMVice-Chair, and he runs the Pitchfork Festival. Before I could barely greet him, he stated matter-of-factly that he would get me a new instrument, because that was the right thing to do and he had the ability to do it. I don't have the words to express the silence of that moment, as my mind turned from gratitude to humility to joy to responsibility to wondering if I deserve such a thing, and he told me that he wasn't going to wait around for me to go through all that processing but to give me a call when I was ready. That moment taught me a lot about community, friendship and self. I didn't want to waste my friend's money. I waited. While flute-less, I got an email from a woman who had read about my loss. She had come to some of my concerts and offered me to borrow her flute. I borrowed her flute for a few days, hoping that things would resolve before I left for Europe. Another good friend and artist, Floyd Webb, was already planning to put together a fund-raiser to help buy me a new flute. With all this happening and floating above me, I wasn't sure if that was a good idea. I felt that during this economic crisis, people have much more important needs than a flute to raise money for. I decided not to do the fundraiser and I put my faith in floating possibilities. Then a mentor and friend that I really look up to, a luminary saxophonist of creative music (who wants to remain anonymous), called me while on tour in Europe to tell me that he wanted to give me his flute. Wow! I experienced another wave of overwhelming thankfulness. To play a flute that this master has been playing on—his ideas had been punched through those keys and his spirit had blown through that tube. What an amazing gift. I was floored with this gesture of kindness and just received the flute a few days ago. It will take some work to get it going, but I look forward to continuing the special story of this flute and to invent new sounds on it. On Thursday afternoon, the day before my tour began, a box arrived to my house from Powell Flutes with a new silver flute inside. Powell has agreed on an ENDORSEMENT and offered a nice discount for a piccolo and flute. Mike Reed (I must call him "HERO") paid the remaining balance on the instruments. Just hours before I had to left for my concerts in Prague, Brest, Barcelona and Madrid, I now have this beautiful instrument to play on. Last night in Prague at the Jazz Goes to Town festival, with Indigo Trio (Hamid Drake and Harrison Bankhead), I got to start a new relationship with this wonderful gift, a new Powell Flute. It has a darker, richer sound than my old flute and I'm having fun bonding with it. I am so grateful for this experience, because I've learned so much about community, friendship and the power of generosity. Big thanks to all my friends and new acquaintances, who have reached out to me with gestures of kindness and really shown me that I'm not alone. We really do have a global music community and Chicago is a special place within it. I'm glad to be a part of it. Thanks everyone for your love and help! Nicole |
Notizia ormai ufficiale e ripresa da diversi siti americani : Herbie Hancock suonerà con la sua band alla cerimonia di consegna del Nobel per la pace l'11 dicembre prossimo a Oslo. Intervistato il pianista ha cosi' commentato: " I am thrilled to have been asked to perform with my band at this most prestigious of events. The goal of The Imagine Project is to spread the message of global peace through music, and The Nobel Peace Prize concert could not be a more perfect opportunity." |
Post n°1643 pubblicato il 22 Ottobre 2010 da pierrde
FORMAT CATEGORIE ITALIAMUSICISTA (per classe di strumento) MUSICA OPERATORE DEL SETTORE PRODUZIONI INDUSTRIA DEL JAZZ MUSICISTA (per classe di strumento) MUSICA PRODUZIONI INDUSTRIA DEL JAZZ Ho partecipato con piacere al referendum di Jazzit e qui propongo le mie scelte. Gli spazi vuoti dipendono da molti fattori: alcuni sono praticamente solo per addetti ai lavori e musicisti, altri non mi vedono convinto delle scelte. E' il primo tentativo di questo genere in Italia rivolto ad appassionati di tutti i livelli e naturalmente è perfezionabile: mancano alcune categorie strumentali anche importanti (ad esempio il clarinetto basso), altre scelte richiedono invece memoria ferrea o molto tempo per la ricerca (miglior articolo o miglior copertina), alcune infine sono difficili per un appassionato medio (il miglior libro straniero prevede forzatamente l'averlo acquistato e letto....). Ma si tratta di perplessità secondarie e poco rilevanti, quel che importa è l'idea, la prima volta che è dato esprimere le proprie opinioni a tutti. Bravo a Luciano Vanni, sono lieto che l'iniziativa abbia avuto un successo notevole fin dai primi giorni. Per partecipare basta scaricare il format, compilare e spedire. Il link è : http://www.jazzit.it |
Post n°1642 pubblicato il 21 Ottobre 2010 da pierrde
Il logo di Google, si sa, viene riservato solo a grandissimi personaggi o eventi. Uomini o fatti che hanno scritto pagine importanti della storia, recente o passata. Forse il nome di Dizzy Gillespie dice poco alla maggior parte dei nostri lettori e degli utenti del web in genere . Però si tratta di un personaggio importantissimo per la storia della musica e della cultura in genere recente Fonte : www.newnotizie.it |
Post n°1641 pubblicato il 21 Ottobre 2010 da pierrde
Ghiotte le situazioni culturalmente stimolanti, golose le escursioni enogastronomiche, per gustare le eccellenze dei vini bianchi e la cucina tipica del Collio, tra convegni e incontri con gli artisti, esposizioni d’arte e di sassofoni vintage “in movimento”, degustazioni e naturalmente musica non-stop. Il programma dei concerti, che offrono un’ampia veduta sul panorama internazionale della musica jazz, con artisti provenienti da Stati Uniti, Bulgaria, Romania, Inghilterra, Germania, Francia, Spagna, Marocco, Austria e Italia, si estende dalle 11 del mattino fino a tarda notte, senza sosta, a partire dal Teatro Comunale di Cormòns (Gorizia), passando per la piccola chiesa di S. Giovanni, per poi spingersi a Medana e Nova Gorica (Slovenia), fino al Conservatorio G. Tartini di Trieste, con il concerto/lezione aperto al pubblico che il pianista inglese Keith Tippett terrà anche alla presenza degli allievi dei Corsi di Jazz, il 25 ottobre. |
AUTORI DEL BLOG
Andrea Baroni
Fabio Chiarini
Roberto Dell'Ava
Franco Riccardi
Ernesto Scurati
Inviato da: Less.is.more
il 24/08/2019 alle 11:46
Inviato da: Less.is.more
il 23/08/2019 alle 21:27
Inviato da: Piero Terranova
il 13/07/2019 alle 20:06
Inviato da: Luciano Linzi
il 19/10/2018 alle 15:44
Inviato da: juliensorel2018
il 12/10/2018 alle 15:21