Creato da pierrde il 17/12/2005

Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

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JAZZ DAY BY DAY

 

 

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I PODCAST DELLA RAI

Dall'immenso archivio di Radiotre č possibile scaricare i podcast di alcune trasmissioni particolarmente interessanti per gli appassionati di musica nero-americana. On line le puntate del Dottor Djembč di David Riondino e Stefano Bollani. Da poco č possibile anche scaricare le puntate di Battiti, la trasmissione notturna dedicata al jazz , alle musiche nere e a quelle colte. Il tutto cliccando  qui
 

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Messaggi di Maggio 2011

I MITI DEL JAZZ CON IL SOLE 24 ORE

Post n°1852 pubblicato il 14 Maggio 2011 da pierrde

Iniziativa tutt'altro che nuova, ma comunque meritevole di segnalazione è quella del quotidiano economico Il Sole 24 Ore che da giovedi' 12 maggio è in edicola con una serie di cd dedicati ai maggiori esponenti della musica afro-americana.

Riporto il testo di lancio della promozione:

Il miglior jazz di tutti i tempi, selezionato dai massimi esperti del genere, in una serie di eleganti ed esclusivi cd book monografici, esordisce in edicola da giovedì 12 maggio con il Sole 24 Ore (9,90 euro più il prezzo del quotidiano). Dal sax di John Coltrane alla tromba di Miles Davis, dalla voce di Ella Fitzgerald alla chitarra di Django Reinhardt, sono 25 gli artisti selezionati per la collana da un gruppo di giornalisti jazz americani e di produttori discografici. Si comincia con Ella Fitzgerald, la prossima settimana ci sarà Miles Davis.

I protagonisti del mondo del jazz sono spesso diventati dei "miti" anche a causa della loro vita privata, per alcuni tragica, per altri disastrosa, per pochi normale. Per questo la raccolta include anche biografie, citazioni degli artisti, fotografie, per una collezione non solo da ascoltare, ma anche da leggere e guardare.

Tra i principali criteri di selezione degli artisti e dei brani raccolti nella collana, quello di puntare l'attenzione sulle registrazioni appartenenti al periodo maggiormente creativo di ciascun artista. Inoltre, sebbene il jazz sia dominato dalla tromba e dal sassofono, la collana dà risalto anche ad altri strumenti e ai loro eccellenti e raffinati suonatori, quali il contrabbasso (Charles Mingus, Stanley Clarke), il vibrafono (Bobby Hutcherson,the Modern Jazz Quartet) e la chitarra (Django Reinhardt, John Abercrombie).

Infine, grande rilievo ai compositori. Il Jazz non solo reinterpretò la musica scritta per cinema e teatro (con le opere di George Gershwin, Irving Berlin, Cole Porter), ma produsse anche meravigliosi compositori propri del genere come Sonny Rollins, John Coltrane, Dave Brubeck e Duke Ellington, le cui opere sono ormai diventate dei classici. Questa raccolta propone anche versioni diverse ed emozionanti di uno stesso brano, per poter fare interessanti confronti.

http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2011-05-08/quando-voce-entra-mito-160601.shtml?uuid=Aa2LUPVD

 

Approfitto per segnalare ai miei pochi ma affezionati lettori che per le prossime due-tre settimane diversi impegni e poi un pò di vacanze mi terranno probabilmente lontano dal blog che aggiornerò pertanto in maniera irregolare.

 
 
 

MILANO, I FESTIVAL E LE ELEZIONI

Post n°1851 pubblicato il 12 Maggio 2011 da pierrde

Tutto pronto per la 9° edizione dell’Ah-Um Jazz Festival, che si terrà a Milano dal 18 al 22 maggio.

L’evento, organizzato dall’Associazione culturale C-Jam e patrocinato dagli Assessorati alla Cultura del Comune di Milano e della Regione Lombardia, sarà come sempre uno spettacolo musicale ma anche una manifestazione culturale ad ampio raggio.

Oltre ai concerti jazz, che si svolgeranno in conte gallerie d’arte, fondazioni, spazi espositivi e persino le strade del quartiere Isola di Milano, sono in programma numerose attività collaterali, organizzate nelle sezioni Video, Libri, Concorsi, Kids e Mostre, quest'anno decisamente più ricca di eventi.

Uno degli elementi di spicco del festival sarà l’Artchipel Orchestra, diretta dal batterista e compositore Ferdinando Faraò, con un progetto musicale dedicato a MikeWestbrook, influente compositore e bandleader britannico.

Tra i ventuno musicisti dell’orchestra Claudio Fasoli, Paolo Botti e Felice Clemente. Un altro importante momento sarà Funambolique Jazz Theatre, ensemble capace di dare vita non solo al concerto live, ma anche a performance sonore destinate a reading, spettacoli teatrali, video, mostre d’arte.

Da non perdere anche il duo Alberto Tacchini (pianoforte)e Silvio Binello (sax alto), la Bocconi Jazz Business Unit, con un progetto dedicato al cinema, el’improvvisazione video-musicale del fotografo Roberto Masotti, del trombettista Guido Mazzon e del violoncellista Walter Prati. Ma Ah- Um dedica spazio anche agli emergenti. Numerosi i concerti gratuiti, che si svolgeranno non solo in locali pubblici e spazi espositivi, ma anche all’aperto, per accendere un’atmosfera di festa in tutta l’Isola.

Maggiori particolari anche per il famigerato Jazzin' Festival:

La direzione artistica è firmata Nick The Nighfly, speaker e musicista che aprirà le danze del Milano Jazzin' Festival esibendosi con la sua Monte Carlo Nights Orchestra il primo di luglio. È previsto anche un tributo al jazz milanese e lombardo a cura di Gabriele Comelio e la sua orchestra, per omaggiare grandi jazzisti quali Tomelleri, Intra, De Filippi - scomparso un anno fa.

Il jazz sarà protagonista anche con il raffinato suono del grande George Benson. Nick The Nighfly, inoltre, aprirà il concerto di Carol Emerald del 25 luglio. E ancora, gli amanti del jazz apprezzeranno il concerto di Stefano Di Battista previsto per il 14 luglio, durante il quale il musicista presenterà il suo disco appena pubblicato.

Tutto ciò non toglie l'impressione iniziale di presa per i fondelli, considerando anche il contenuto della presentazione del festival a firma Letizia Moratti in cui si parla del Jazzin' come di uno dei più importanti festival jazz del mondo. 

Posso accettare che la sindachessa non sia una esperta di musica afro-americana, ma se il metro di giudizio è lo stesso che il suo principale adopera per autoproclamarsi il migliore statista degli ultimi 150 anni direi che siamo come al solito nel ridicolo. 

Jazzofili milanesi che domenica andrete a votare ricordatevi di questo estasiante livello di competenza. 

A tale proposito ho ricevuto da un comune amico una lettera che il pianista Gaetano Liguori ha diffuso in vista della tornata elettorale e che pubblico per intero:

Carissimi colleghi

vorrei mettervi al corrente che sono candidato alle prox elezioni per Pisapia sindaco nella lista Di Pietro IDV.

Sono al Conservatorio come studente dal 1964 e come docente dal 1978 e tutti conoscono il mio impegno nell'istituzione per far si che il Jazz entri con pari dignità nel ruolo di materia di insegnamento.

Conosco il Jazz e l'ambiente jazzistico dagli anni 50 poiché mio padre Pasquale è un valente batterista e conosco perciò la fatica che un musicista deve affrontare nella sua vita artistica e professionale. Ora devo dire, che si è toccato il fondo, ed è ora di dire basta alla Milano da bere della Moratti.

Spendono soldi in operazioni musicali super-galattiche ma ai musicisti che suonano tutte le sere in condizioni disagiate vengono offerte paghe da sopravvivenza, non esiste nessun tipo di copertura assicurativa, non vengono pagati contributi Enpals, sempre tutto in nero.... Si parla tanto di EXPO' 2015 si costruiscono grattacieli e ci si prepara ad ospitare milioni di visitatori ma nelle lunghe serate quando vorranno riposarsi e ascoltare un po’ di musica dove andranno, tutti alla Scala? o in qualche Auditorium, o piuttosto si sparpaglieranno lungo i navigli o in qualche esotica periferia?

Andranno in qualche locale per distrarsi dove ci saranno i musicisti di cui dicevamo pocanzi. Pensate se in quei giorni tacessero tutti i sax, le trombe, i pianoforti e le batterie sarebbe davvero una triste colonna sonora....e allora diamoci da fare.

Mettiamo su un'associazione per dare pari dignità a tutti i musicisti per far si che ci siano pari diritti. Per adesso avete una piccola opportunità ma che in seguito potrà diventare grande: Votare per Pisapia sindaco, e dare la preferenza al sottoscritto che se eletto sarà uno di voi a Palazzo Marino, ed uno che in ogni momento sarà pronto a discutere per un avanzamento dei Diritti di tutti i musicisti ed in particolare dei Jazzman

Gaetano Liguori

 

 
 
 

LE NOVITA' DI MAGGIO IN CASA E.C.M.

Post n°1850 pubblicato il 11 Maggio 2011 da pierrde

 

Konitz/Mehldau/Haden/Motian Live at Birdland

Lee Konitz: alto saxophone; Brad Mehldau: piano; Charlie Haden: double-bass; Paul Motian: drums

ECM 2162

http://player.ecmrecords.com/live_at_birdland

Un quartetto di grandi musicisti ed un programma di standards jazz. "Live at Birdland" presenta i momenti più significativi di due concerti al leggendario locale di New York. Konitz, Mehldau, Haden e Motian suonano Lover Man", "Lullaby Of Birdland", "Solar", "I Fall In Love Too Easily", "You Stepped Out Of A Dream" e "Oleo" in assoluta libertà, con la delicatezza e l'amore per la melodia che appartiene solo ai grandi improvvisatori del jazz. Con questi musicisti il disco è destinato a diventare un classico del suo genere. ________________

Marcin Wasilewski Trio Faithful

Marcin Wasilewski: piano; Slawomir Kurkiewicz: double-bass; Michal Miskiewicz: drums

ECM 2208

http://player.ecmrecords.com/wasilewski

Questo terzo album dell'acclamato trio di Wasilewski, conferma l'energia ed il lirismo del gruppo. L'universo sonoro spazia tra aperture e momenti più introspettivi, tra composizione strutturata e improvvisazione totale. Il variegato repertorio di "Faithful" (dal nome del brano di Ornette Coleman inserito nel disco) include nuovi pezzi scritti dal giovane pianista polacco, brani di Paul Bley e Hermeto Pascoal. Dal repertorio degli standards, il trio suona poi "The Ballad of the Sad Young Men". Il loro ultimo disco "January" uscito nel 2009 ebbe un grande successo di critica e pubblico. ________________

Nils Okland/Sigbjørn Apeland Hommage to Ole Bull

Nils Økland: violin, hardanger fiddle; Sigbjørn Apeland: piano, harmonium ECM 2179

http://player.ecmrecords.com/okland

Nils Økland e Sigbjørn Apeland sono i primi musicisti a registrare un album a Lysøen, isola norvegese e patria del compositore Ole Bull (1810-1880). Per molti anni i due musicisti hanno esplorato con spirito aperto il paesaggio musicale di Bull, traendone ispirazione per sviluppare le proprie idee. In questo disco Økland e Apeland enfatizzano gli elementi contemplativi della musica del compositore norvegese. L'album si compone di arrangiamenti ed improvvisazioni basate sul lavoro di Bull e di una parte di composizioni più liberamente ispirate dalla sua musica. ________________

Wolfert Brederode Quartet Post Scriptum

Wolfert Brederode: piano; Claudio Puntin: clarinets; Mats Eilertsen: double-bass; Samuel Rohrer: drums

ECM 2184

http://player.ecmrecords.com/brederode

Secondo album per il pianista danese Brederode e la sua band internazionale composta dal clarinettista Puntin, dal batterista svizzero Rohrer e dal bassista norvegese Eilertsen. La musica si è sviluppata dopo il successo di "Currents", album del 2006 che riscosse un enorme successo di critica. "Quello che è meraviglioso in questa musica (disse allaboutjazz) è la combinazione tra una volubile leggerezza ed un rigore intellettuale. Un'emotività romantica che dipinge affascinanti immagini sonore". Brederode trae ispirazioni ed influenze sia dal jazz, sia dalla tradizione classica e la misura nella sua musica la rende più allusiva che assertiva. ________________

Craig Taborn Avenging Angel

Craig Taborn: piano

ECM 2207

http://player.ecmrecords.com/taborn

"Avenging Angel" è il contributo di Craig Taborn alla grande tradizione dei piano solo della ECM. Questo album potente e rigoroso sfida il format solistico trascendendolo. Il disco esplora la dimensione materica del suono costruendo nuove strutture dallo scabro lirismo. Registrato nell'acustica ottimale dell'Auditorium di Lugano della RSI con la produzione di Manfred Eicher, è il primo disco a nome di Taborn per l'etichetta tedesca dopo le sue partecipazioni alle registrazioni con Roscoe Mitchell, Evan Parker, David Torn e Michael Formanek. ________________

Ricardo Villalobos/Max Loderbauer Re:

ECM

Ricardo Villalobos and Max Loderbauer: electronics

ECM 2211-12

Esce con grande curiosità da parte del pubblico e dei media un doppio album di Ricardo Villalobos e Max Loderbauer. Il noto DJ cileno - tedesco ha seguito per anni la produzione di Manfred Eicher inserendo già da tempo musiche ECM nei suoi DJ set. "Re: ECM" presenta "strutture sonore" di Ricardo Villalobos e Max Loderbauer basate sugli album di Christian Wallumrød, Alexander Knaifel, John Abercrombie, Miroslav Vitous, Louis Sclavis, Wolfert Brederode, Paul Giger, Enrico Rava/Stefano Bollani/Paul Motian, Arvo Pärt e Bennie Maupin. Un album che segnerà un momento importante per la scena musicale attuale. ________________

Meredith Monk Songs of Ascension

Meredith Monk & Vocal Ensemble; Tedd Reynolds String Quartet; M6 Voices; Montclair State University Singers

ECM New Series 2154

Meredith Monk è un'artista che occupa un ruolo centrale nel catalogo ECM. Questo nuovo atteso album arriva dopo "Impermanence" (ECM 2026) del 2007. Con l'impiego di un quartetto d'archi, due gruppi vocali e percussioni, oltre naturalmente la proprio voce, "Song of Ascension" è tra le sue più ambiziose avventure musicali. Ispirato da una raccolta di salmi cantati dai pellegrini e legato a delle immagini di Ann Hamilton, il progetto è costruito sull'idea di movimenti ascensionali tratti da connotazioni letterali, sonore metafisiche in un capillare equilibrio di voci e strumenti, in diversi episodi unificati in un continum unitario. La concezione di base è quella di un percorso, più nell'idea di un viaggio spirituale che di uno sviluppo retorico, che sale attraverso la multicircolarità, un gesto teatrale fatto di rappresentazioni sonore. L'impiego di effetti sonori, di tecniche minimaliste porta paradossalmente al recupero di certe tradizioni musicali antiche o ancrestrali più che a una ricerca d'avanguardia. ________________

 
 
 

ALLE MUSICHE DI RITA MARCOTULLI IL DAVID DI DONATELLO

Post n°1849 pubblicato il 10 Maggio 2011 da pierrde

Riconoscimento importante a Rita Marcotulli insignita del David di Donatello per le musiche del film Basilicata Coast to Coast di e con Rocco Papaleo, co-autore di parte della colonna sonora.

Un premio alla qualità delle composizioni e dei musicisti che accompagnano Rita, che ha in programma l'imminente l'uscita di un nuovo album, Variazioni sul Tema, che per l'appunto riprende pezzi scritti dalla pianista romana per il cinema  riadattati per un trio con Javier Girotto e Luciano Biondini.

Il film di Papaleo è grazioso, intrigante e ben recitato, raro esempio di come sia possibile fare una commedia italiana senza scadere nella volgarità dei cine-panettoni, mantenendo un piacevole equilibrio tra recitato, musiche e immagini (un vero spot alla regione lucana).

 

 
 
 

GIOVANISSIME PROMESSE

Post n°1848 pubblicato il 09 Maggio 2011 da pierrde

Recentemente in rete, e in particolare su You Tube, sono comparsi video della seconda edizione del festival russo We Play Jazz, dedicato a ragazzi giovanissimi.

Nel primo video è possibile ammirare questo gruppo alle prese con una composizione di Nicholas Payton, Zigaboogaloo, e lo stupore per la qualità dell'esecuzione è avvertibile fin dalle prime battute, tanto che lo stesso Payton ha commentato positivamente su Twitter l'esibizione della formazione dei ragazzi della Jazz School di Rostov.

Talenti precoci non sono rarità nella musica, e senza scomodare i grandi del passato basta rivedere questo video del 2000 per apprezzarne la qualità e riconoscere musicisti che dieci anni dopo hanno già una visibilità internazionale.

Il più conosciuto probabilmente oggi è il pianista, Eldar Djangirov, ma il talento brilla in tutti e cinque i protagonisti.

Chiudo questo breve post con un altro video, i cui protagonisti sono ancora più giovani, praticamente lo strumento che suonano è molto più grande di loro. Qui il jazz non c'entra proprio, ma il filmato è talmente grazioso che è quasi impossibile resistergli. Buon divertimento !

 

 
 
 

BATTITI NEL WEEK END

Post n°1847 pubblicato il 07 Maggio 2011 da pierrde
 

SABATO 7 MAGGIO 2011:

CALIFORNIA KIRANA 2A PARTE

In testa alla puntata trasmettiamo le seconda parte del concerto a nome del progetto California Kirana, ovvero il trio composto da Terry Riley, uno dei padri del minimalismo americano, dal sassofonista George Brooks e dal tablista, DJ e produttore Talvin Singh. L'esibizione dal vivo, registrata il 15 ottobre 2010 al Teatro MPX di Padova, è un omaggio al maestro Pandit Pran Nath e attraverso di lui alla tradizione Kirana della musica classica indiana, così a lungo frequentata anche da altri esponenti del primo minimalismo.

DOMENICA 8 MAGGIO 2011:

SPECIALE MINIMALISMO STORICO

Per approfondire il discorso su una delle fasi più importanti della musica di ricerca del ‘900, la puntata ripercorre per intero la genesi del minimalismo storico a partire dai primi anni '60 con ritratti ed ascolti degli autori che ne hanno fatto la storia, LaMonte Young, Terry Riley, Steve Reich, Philip Glass, Tony Conrad e le meno aspre propaggini britanniche, ben rappresentate da nomi come Michael Nyman e Gavin Bryars.

 
 
 

DOV'E' L'ERRORE ?

Post n°1846 pubblicato il 06 Maggio 2011 da pierrde

 

                                                                                                Torna la manifestazione musicale dell’estate milanese: il Milano Jazzin’ Festival. Grandi nomi del rock, artisti emergenti, giovani star della musica internazionale, e i migliori esponenti del mondo del jazz, sono attesi per il grande evento che si terrà come ogni anno nel mese di luglio all’Arena Civica di Milano.

Il MJF è co-prodotto da Sicom Eventi e Four One Music & Events in collaborazione con il Comune di Milano Assessorato ad Eventi, Moda e Design.

Per ora i concerti confermati sono i seguenti:

Ringo Starr – 3 luglio ore 21.00

Arcade Fire – 5 luglio ore 21.00

Chicago – 10 luglio ore 21.00

George Benson – 11 luglio ore 21.00

Cypress Hill + Public Enemy – 12 luglio ore 21.00

Cindy Lauper – 13 luglio ore 21.00

Paul Simon – 17 luglio ore 21.00

Skunk Anansie – 19 luglio ore 21.00

Ben Harper e Robert Plant - 20 luglio ore 21.00

Moby – 22 luglio ore 21.00

Subsonica – 26 luglio ore 21.00

Dove: Arena 

Civica – Palazzetto o Spazio viale Byron, 2 (zona Sempione) Milano.

Queste le date e la presentazione. Ora, a commento, poichè è evidente che non c'è traccia dei "migliori esponenti del jazz" le ipotesi sul tavolo sono:

1) quei burloni degli organizzatori hanno sostituito il vero programma con il nuovo festival di Comunione e Liberazione voluto da Formigoni

2) errore nel nome dovuto ad infiltrazioni di haker comunisti notoriamente jazzofili e drogati

3) è tutto vero e ci stanno prendendo per il culo

 

Tutti sanno quale è la risposta giusta....

 

 
 
 

QUALE FESTIVAL QUESTA ESTATE ?

Post n°1845 pubblicato il 05 Maggio 2011 da pierrde

E' la domanda che ci si scambia tra amici in questo periodo pre-estivo, quando i programmi dei festival cominciano ad essere svelati o addiritura sono già in rete.

Risposta non semplice: conciliare le esigenze del lavoro (magari con un piano ferie richiesto già da gennaio come nel mio caso), quelle della famiglia ed i desideri musicali è impresa improba e difficile.

Per molti anni ho gestito i miei spazi liberi giocando su due festival a me vicini geograficamente (Clusone e Lugano) più Umbria Jazz dove in 3-5 giorni si faceva una abbuffata storica di musica, strangozzi, Rubesco e musei umbri. 

Molte cose sono cambiate, Lugano non ha più nulla da offrire ad un appassionato jazzofilo e Perugia ha abbandonato innovazione e sperimentazione a favore di numeri e incassi. Una metamorfosi a dire il vero che riguarda la quasi totalità dei festival, quelli che io chiamo "generalisti", proprio come i canali televisivi nazionali.

Come per una rete televisiva ci sono programmi di intrattenimento, di divulgazione e di informazione. Tradotto in soldoni, accanto a pochi format interessanti e divertenti, c'è tanto trash che riempe i palinsesti e anche i festival "jazz".

Quindi, accantonata Perugia, dimenticata Lugano, rimangono i piccoli festival di tendenza dove ingegno, coerenza e passione hanno sempre sopperito alla carenza di finanziamenti.

Per rimanere dalle mie parti (provincia di Sondrio), quest'anno il festival svizzero Uncool che si svolge ogni due anni, ritorna con la medesima formula e qualche novità: due-tre gruppi di musicisti che si esibiscono più giorni nelle piazze di diverse località (quest'anno c'è anche una serata italiana a Tirano) questa volta gratuitamente. Nome di punta l'orchestra giapponese Shibusa Shirazu con danzatori butoh, mimi e una foltissima orchestra.

Lo scomparso Valtellina Jazz Festival ha lasciato il posto da un paio di anni ad Ambria Jazz, titolo che stuzzica per via della assonanza, ma che ha una sua perfetta logica essendo il nome dell'alpe dove si è originata l'idea. Quest'anno nel cast Paolo Angeli, Hamid Drake, Tinissima Quartet, Falzone che rilegge Hendirx e molto altro ancora.

Infine Clusone che giunge alla sua 31° edizione, un pò ridotto e depauperato dalla perdita di sponsor e finanziamenti, ma sempre uno dei migliori festival nel rapporto qualità, prezzi, locations e coerenza.

Per strada ho visto ridimensionarsi l'Open Jazz di Monza e Brianza (i motivi sono sempre i soliti...), che pure aveva vissuto alcune stagioni memorabili. 

Tutto tace a Bergamo, non si hanno notizie di Contaminazioni Contemporanee che la scorsa estate tra gli altri ci ha regalato il trio di Jarrett e Garbarek con l'Hilliard Ensemble.

Infine d'estate anche a Milano spesso si riesce ad intercettare qualche buon gruppo, lo scorso anno ricordo un magnifico concerto del quartetto di Wayne Shorter. Poi c'è quella rassegna (Jazzin' all'Arena) che nata come buona proposta è presto degenerata nella solita melassa commerciale a dispetto naturalmente del nome.

Insomma, anche restando a casa, a patto di essere disponibili a qualche ora di trasferimento, c'è tanto da vedere....

 

 
 
 

QUARTETTO D'ARCHI

Post n°1844 pubblicato il 04 Maggio 2011 da pierrde
 

Il quartetto d'archi è una forma perfetta. E' strano perchè sono strumenti omogenei ed il loro intreccio dovrebbe risultare povero. Invece riassume in sè tutta la musica in tutte le possibili combinazioni.

Luigi Pintor, Il Nespolo. Edizioni Bollati Boringhieri  

                                                            

 
 
 

QUALCHE CONSIDERAZIONE (AMARA) SUL CONCERTONE

Post n°1843 pubblicato il 02 Maggio 2011 da pierrde

Il concertone oramai tradizionale del 1° maggio ha sempre regalato spazi ristretti agli appassionati di jazz, ma ad ogni modo ha comunque acquisito i tratti di una festa di gioventù e di musica e come tale è uno spettacolo da godersi anche in casa.

Proprio per come si è caratterizzato nel tempo e per la formula del palco rotante è difficile che il concerto possa essere qualcosa in più di una vetrina per gli invitati e di una abbuffata di musiche spesso assai differenti tra loro per gli spettatori.

Senza aspettarmi niente di particolare anch'io ho provato a dare un'occhiata a quello che il video mi trasmetteva nelle ore serali. L'impressione che ne ho tratto è che le vicende musicali che si alternavano sul palco non facevano che riflettere lo stato del paese: vecchio, arretrato, provinciale e sfilacciato, esattamente come le proposte musicali ed i musicisti che passavano.

Il "rock" italiano (mi si passi l'eufemismo) è  come la politica italiana: i volti sono gli stessi da sempre, le idee anche. Certo qua e la qualcosa di interessante lo si è anche visto, ma complessivamente è stato l'ennesimo spettacolo prevedibile e noioso, e questo nonostante un Neri Marcorè frizzante, bravo e duttile come pochi.

Un ritratto impietoso che però coniuga bene la realtà dello sfacelo in atto nel paese.

Tre sindacati spaccati tra chi a priori firmerebbe qualsiasi trattato e chi rifiuterebbe anche il miglior contratto. Grazie al cielo Susanna Camusso mi pare donna pragmatica e poco incline a fare ideologia; gli altri due segretari hanno i tratti tipici delle macchiette da avanspettacolo, poco credibili nella loro enfasi. 

Difficile capire poi la retorica dell'unità d'Italia: se nasce da una reazione a quella parte politica che scelleratamente predica la secessione o se improvvisamente il nazionalismo tipico dei cugini d'oltralpe ci ha contagiato. Quando ho letto che anche a Umbria Jazz ai musicisti italiani verrà chiesto di suonare, seppur a modo loro, l'inno nazionale , dapprima mi sono fatto una risata incredula e poi ho commentato che forse, più che l'inno di Mameli, sarebbe opportuno un minuto di silenzio vista la devastazione morale e politica.

Mi è parso sprecato il Morricone che arrangia inni e canti, ho trovato il suono di molte band vecchio di decenni, insopportabili i cantautori che si fotocopiano, ma anche imprevedibilmente accattivante Gino Paoli che canta Va Pensiero, i bottari di Enzo Avitabile frizzanti e divertenti, Rino Zurzolo, l'unico jazzista passato dalla piazza, sempre in grande forma.

Continuo a pensare che il Concertone ha esaurito il suo compito, che andrebbe ripensato completamente, ma ovviamente chi tira le fila dell'organizzazione ha ben altri problemi e interessi che non siano la musica e la sua qualità.

E allora va bene cosi', siamo il paese delle occasioni perdute, una in più una in meno.... 

 
 
 

1° MAGGIO

Post n°1842 pubblicato il 01 Maggio 2011 da pierrde

 
 
 
 

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