Creato da pierrde il 17/12/2005

Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

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JAZZ DAY BY DAY

 

 

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I PODCAST DELLA RAI

Dall'immenso archivio di Radiotre è possibile scaricare i podcast di alcune trasmissioni particolarmente interessanti per gli appassionati di musica nero-americana. On line le puntate del Dottor Djembè di David Riondino e Stefano Bollani. Da poco è possibile anche scaricare le puntate di Battiti, la trasmissione notturna dedicata al jazz , alle musiche nere e a quelle colte. Il tutto cliccando  qui
 

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Messaggi di Giugno 2011

ROVA : ZORN THE RECEIVING SURFACES

Post n°1881 pubblicato il 30 Giugno 2011 da pierrde

Notizia utile per zorniani e collezionisti: sul sito del Rova Saxophone Quartet è in vendita un Lp di 180 grammi (quindi di ottima qualità) numerato e stampato in sole 300 copie (30 dollari per spedizione negli States) che riporta il concerto del quartetto con l'aggiunta di John Zorn registrato dal vivo nell'agosto del 2010 allo Yoshi di San Francisco.

Nessun compact verrà stampato con lo stesso concerto e l'evento festeggia i trentare anni dal primo concerto del Rova (4 febbraio 1978) ed i quasi quarant'anni di conoscenza e frequentazione tra i cinque musicisti.

Link: 

http://www.rova.org/projects/details-rova_zorn.html

 

 
 
 

BLOG, OPINIONI E CRITICHE

Post n°1880 pubblicato il 29 Giugno 2011 da pierrde
 

Il blog è uno spazio modesto e limitato, frutto del lavoro non di una redazione ma di un singolo appassionato, ma, a differenza dei portali ricchi di notizie, recensioni ed interviste, offre una opportunità unica che gli altri non hanno: il confronto diretto tra musicisti, operatori e pubblico.

Più che alle risorse e all'abilità del blogger spetta al commentatore cogliere queste possibilità traducendole in dibattito e ai musicisti o ai direttori artistici intervenire dando spessore e qualità.

Non sempre succede, spesso i commenti sono poco più che battute, oppure quando qualcuno ci prova tutto cade rapidamente nel vuoto e nel silenzio. Ogni tanto si innescano polemiche che il più delle volte non spostano di un millimetro le posizioni iniziali dei duellanti.

Mi auguro non sia questo il caso nella discussione che vede al centro le scelte artistiche del Festival di Clusone. Le critiche di Riccardo possono essere condivisibili, oppure no, ma credo a questo punto che sia necessaria una risposta argomentata. Diversamente meglio il silenzio.

Testa avrebbe potuto tranquillamente ignorare la polemica, come appunto è prassi di festival anche più famosi.  Mai criticati dai portali dedicati al jazz e nemmeno dai magazine specialistici ma, anzi,  ricoperti di entusiastici e acritici apprezzamenti da tutti i media indistintamente.

Difficile infatti leggere valutazioni negative sulla stampa o in rete: come sempre, e come succede anche all'estero, solo leggendo tra le righe dei magazine oppure  parlando con appassionati e/o  addetti ai lavori o, infine, nei blog indipendenti si percepisce una diversa angolazione di vedute.

Per quello che può valere la mia opinione, personalmente  non sono d'accordo con Riccardo. Ho una differente valutazione rispetto alla valenza degli esponenti italiani ed europei del jazz, ed una considerazione differente del festival di Clusone.

Indubbiamente la rassegna bergamasca ha conosciuto stagioni migliori. Il distacco tra le proposte e l'ambiente culturale nel quale un festival nasce e si sviluppa non è una caratteristica esclusiva di Clusone. Qualsiasi piccolo-medio festival potrebbe riconoscersi nelle difficoltà, non solo economiche, di Livio Testa, da Uncool ad Ambria, giusto per citarne due a me vicini geograficamente e che frequento.

Kurt Elling o Bob Brookmaier al posto di Han Bennink o Gianluca Petrella non credo possano cambiare ne la considerazione ne l'affluenza di un pubblico provinciale abituato a Vasco (quando va bene....) o ai DJ. Questa carenza culturale è una tara non solo nazionale a giudicare dalle polemiche di queste settimane negli States per i programmi pop dei festival jazz.

Per fare i numeri si ricorre a Prince  e a Santana, perlomeno quei direttori artistici (...) che hanno il budget che glielo permette, ma il problema rimane immutato: si champagna con il pop e si ruba sempre più spazio al jazz, cosi' ostico e scomodo.

Quello che sta accadendo a Perugia è già avvenuto a Montreaux e sta moltiplicandosi nei grandi e medi festival in tutto il mondo, basta scorrere i programmi.

Quei direttori artistici che non cedono alle mode o più semplicemente rimangono coerenti con la propria idea di fondo possono ritrovarsi la piazza vuota. Allora è facile domandarsi e domandare loro dove si è sbagliato. Ma si è proprio sicuri di aver sbagliato ?

Mi è difficile credere che i 6000 spettatori che riempiranno l'Arena di Santa Giuliana per Prince valgano più di quel centinaio che la scorsa estate sono rimasti fino a tardi sotto i portici del Comune di Legnano mentre imperversava la bufera ad ascoltare il quartetto di Bearzatti suonare acustico per mancanza di elettricità.

Il successo delle rassegne cittadine non è un buon termine di paragone. Milano può facilmente riempire il Teatro manzoni anche a fronte di riflussi culturali e crisi economica. Il bacino di utenza è infinitamente più vasto ed il budget pure.

Con questo non ho certo la pretesa di aver convinto Riccardo. Credo che ci debba essere un giusto rispetto per qualsiasi opinione, ma proprio per confrontare le idee e non la capacità ironica di ognuno di noi mi piacerebbe che Livio esponesse pacatamente le sue posizioni.

 

 
 
 

ART PEPPER TRENT'ANNI DOPO LA SCOMPARSA

Post n°1879 pubblicato il 28 Giugno 2011 da pierrde

 

Arthur Edward Pepper (Gardena, 1 settembre 1925 – Panorama City, 15 giugno 1982) è stato un clarinettista e sassofonista statunitense.

Art Pepper è stato una sorta di leggenda nel panorama jazz degli anni cinquanta. Vita privata e musicale non avevano confini: l'una confluiva nell'altra in maniera devastante.

Incideva nell'intervallo temporale tra un'entrata e un'uscita dal carcere a causa di problemi con la droga. La sua musica, influenzata agli inizi da Charlie Parker, seppe poi trovare una strada e un suono proprio.

Art Pepper esordisce suonando con band di colore a Los Angeles. Viene scritturato dall'orchestra di Benny Carter e poi da quella di Stan Kenton (1947-1952). In questo periodo incominciano i problemi con la droga.

Nei primi anni cinquanta incide sia come leader sia come accompagnatore, ma il momento più fortunato è dal 1957 al 1960. Dopo viene il buio del carcere e lo smarrimento tecnico: inizia ad imitare il sassofono di John Coltrane e a deludere i suoi fans.

Nel 1968 registra con Buddy Rich ma si ferma per un grave malanno. Ritorna sulle scene nel 1975, grazie anche all'aiuto della moglie, e tra concerti e incisioni ritrova la "forma musicale". I lavori migliori verranno fuori tra la fine degli anni settanta e gli anni ottanta. Straight Life, libro autobiografico, documenta ampiamente la sua vita vissuta sempre ai limiti.

Fonte: Wikipedia

 
 
 

L'ENERGIA DI SHIBUZA SHIRAZU RISCALDA UNCOOL

Post n°1878 pubblicato il 25 Giugno 2011 da pierrde

“Non cerchiamo di inventare qualcosa di nuovo” afferma Daisuke Fuwa, “ abbiamo solo ciò che abbiamo recepito, ripreso e con il quale abbiamo composto qualcosa di nuovo”

In una serata fredda quanto basta per invocare l'estate, nella piazza centrale di Poschiavo si è consumata la quarta esibizione della orchestra giapponese nel festival svizzero.

Da più di venticinque anni Shibusa Shirazu è un “Work in Progress”, un collettivo Jazz nel senso più lato della parola con più di cinquanta musicisti (nella formazione allargata), più un numero sempre cangiante di danzatori e artisti di varia estrazione. I membri del gruppo, hanno stile e background diversi, dal Jazz delle orchestre swing, al Bop, al Free Jazz, ma anche professionisti della musica classica o musicisti che hanno alle loro spalle una carriera nel Punk Rock.

Oltre alla formazione strumentale che si rinnova in continuazione, colpisce la partecipazione di ballerine Go-Go, Cowgirls, mimi di teatro e i pallidi danzatori Butoh. Questa volta non ho visto il numero del drago di cartapesta o di plastica portato sulle teste degli spettatori, ma le sorprese non sono certo mancate per la gioia dei fotografi.

Un concerto dell'orchestra giapponese è uno spettacolo composito, ricco di energia, di colori, fantasia e humor. Proprio quello che ci voleva per riscaldare una piazza straniata dalla precedente esibizione del gruppo di Riccardo Luppi con Marshall Allen ospite. 

Un'ora e passa di musica che sembrava archeologia sonora ripresa pari pari dagli anni '70: un free non particolarmente tosto ma privo di sbocchi e povero di idee nonostante la buona volontà di tutti, in particolare di Allen impegnato all'Ewi, il sassofono elettronico dai suoni "spaziali".

Per fortuna poi sono arrivati i giapponesi, una specie di Sun Ra Arkestra molto più contaminata con musiche popolari e rock e molto meno free rispetto alla formazione dove Marshall Allen ha militato per decenni.

Non ricordo album particolarmente significativi da parte della Shibuza, ma dal vivo sono una macchina impressionante e divertente. Tre chitarristi dall'impronta decisamente rock, ma ognuno con uno stile ed una sua peculiarità che si integra benissimo con i fiati.

Temi semplici e cantabili che spuntano dopo abbondanti assoli, particolarmente liberi da parte della sezione delle ance, il tutto sotto l'occhio attento e le puntuali indicazioni del leader, Daisuke Fuwa, che ha ormai abbandonato il contrabbasso per la conduzione.

Fuwa sembra il Mago Silvan nel numero delle sigarette accese: impossibile quantificarle e difficile anche cogliere l'attimo in cui se ne accende una nuova, l'effetto è che per due ore sembra fumare la stessa sigaretta.

C'è feeling, divertimento e comunicazione tra i musicisti. Tanto basta a gratificare un pubblico numeroso per capienza della piazza e condizioni climatiche.

Domani ultimo concerto dell'orchestra nello scenario incontaminato dell'Alpe Grum. Beato chi ci potrà essere.

 

 
 
 

SI COMBATTE PER PRINCE......

Post n°1877 pubblicato il 25 Giugno 2011 da pierrde

Il promoter del Summer Festival vorrebbe la star di Minneapolis al posto della Winehouse, purtroppo alle prese con i soliti problemi, ma da Perugia la risposta è secca: "da noi l'unica data italiana". 

Umbria Jazz dice no: l'unico concerto della star di Minneapolis sarà a Perugia, il 15 luglio.

"Anche gli altri promoter europei lo hanno cercato per sostituire Amy, dice Mimmo D'Alessandro, produttore del Summer Festival. Il suo manager mi ha detto che gli sarebbe piaciuto, ma che l'unico problema era un'esclusiva con Umbria Jazz fino al raggiungimento di 6.000 biglietti venduti. Dopodichè mi ha detto di parlare con Umbria Jazz, aggiungendo che 'se a loro va bene, siamo felici di farlo'. Io correttamente ho chiamato il direttore artistico, che però si è detto contrario."

Riferendosi infine alla presenza di Santana tra gli artisti in cartellone a Perugia, D'Alessandro conclude con una piccola polemica: "Inutile fare Umbria jazz e poi fare il pop".

Questi i fatti sintetizzati da un articolo di Fulvio Paloscia su Repubblica.

 

 
 
 

FESTIVAL JAZZ O POP ? RISPONDONO I MUSICISTI

Post n°1876 pubblicato il 23 Giugno 2011 da pierrde

Mentre la discussione sul Festival di Clusone e le sue scelte artistiche prende tutti i commenti di questi giorni, e mi riprometto di ritornarci prossimamente, spulciando tra i blog americani dedicati al jazz ho trovato una domanda stimolante fatta sia a Brad Mehldau che a Rudresh Mahanthappa (e oggi pure a Christian Mc Bride) che riguarda praticamente tutti i festival non di tendenza. Lascio il testo in inglese per non sminuire con una traduzione sintetica il senso delle risposte, equilibrate e condivisibili.

Do you have an opinion on the practice of some jazz festivals to give great prominence to rock and pop acts on their main stages, and if so, can you share it?

It's been that way as long as I can remember it -- I remember my first year going to a very well-known jazz festival in Europe to play in 1992 and seeing Oscar Peterson, one of my idols, advertised there in small print. The headliner for the festival was Lionel Richie, who was already past his heyday. It is simply a financial reality -- the festivals need to get a big act to fill a big room, to get the big corporate sponsorship. To get snobby about it is a bit disingenuous because in a way they are subsidizing the jazz acts -- a bit like Lady Gaga is subsidizing the whole record industry right now! Go figure.

It is always a funny dynamic backstage at these festivals, when the pop act is around, with all their demands and requests -- sometimes everyone has to leave the area because "the artist" is in a 50-metre radius. But what can you do?

Jazz is for the long run -- a mentor put it to me like this: You don't think about having a career in music, you think about having a life in music. I love a lot of good rock and pop music, so I'm not for it or against it -- I've seen some great pop acts at jazz festivals over the years! And some not-so-great ones... (Brad Mehldau)

 

 

I guess I have mixed feelings about it. I think the New Orleans Jazz and Heritage Fest is the most extreme example of that. I would be surprised if their jazz programming even makes up 25 per cent of the overall programming. It's rather absurd. It's so funny when people talk to me about going to jazzfest -- I'm thinking, 'Where's the jazz?'”

I guess I'm trying to not be too judgmental in the current economic climate. But yeah, it's definitely a bummer. I remember early on, the first signs of it was B.B. King would be a closer at a lot of jazz festivals. B.B. King is great, but...

The bigger problem maybe is when you have that context, when you have k.d. lang headlining at a jazz festival, are you actually just kind of admitting defeat in a way? Like, yeah, OK, jazz isn't going to sell these seats, so let's do what everyone thinks we should have done a long time ago and push jazz to the side even though we're a jazz festival. It's unfortunate.

I like what (veteran jazz promoter) George Wein is doing with his newly envisioned Newport (Jazz Festival). He started going the other way, booking people like me and Ken Vandermark. And I think with really great success. It would be nice if people might pick up on that model. George knows how to sell seats, George knows how to fill a hall. He's been doing longer than anybody... He's actually trying to find a way to fill seats and reach a younger audience and book music that maybe can redefine what jazz actually means in 2011.

("Which is not Robert Plant," I said.)

But it's also not your grandfather's music. That's still one of the major problems. Jazz has a lot of extracurricular stuff attached to it. Jazz is what's on in the background at a restaurant. Jazz is smoky clubs in basements, you know? It like, well, me and Vijay (Iyer)

(Rudresh Mahanthappa)

Per chi volesse approfondire: 

http://communities.canada.com/ottawacitizen/blogs/jazzblog/default.aspx

 
 
 

DELIRI E GOOD NEWS

Post n°1875 pubblicato il 22 Giugno 2011 da pierrde

 

E' sempre utile ricordare il pensiero sottile, i modi gentili, la prosa raffinata ed i concetti del ministro che riguardano la cultura musicale.

Se il delirio dell'ometto è più ridicolo che impressionante, è però raccapricciante che a fronte di una valanga di sciocchezze ci sia un pubblico che applaude. 

Ma la notizia di ieri commentata dalla vignetta mi riconcilia con il mondo dello spettacolo....

 
 
 

UNCOOL: UN FESTIVAL FREE A DUE PASSI DAL CONFINE

Post n°1874 pubblicato il 21 Giugno 2011 da pierrde





Tuesday 21 June Festival /////////////////////////////////////////////////////////////////
17:00 Cinema Rio Poschiavo Abeta Yasuhiko vernissage exhibition live paintings
19:00 Galleria PGI Poschiavo Kenichi Aoyama live painting, Toyo butoh dance,
   Tatsumi Mitsuhide trumpet
20:00 Piazza Poschiavo Jacques Demierre & Urs Leimgruber 6ix
Jacques Demierre piano, Okkyung Lee cello, Thomas Lehn analogue 
synthesizer, Urs Leimgruber saxophone, Roger Turner percussion,
Dorothea Schürch voice, singing saw
22:00 Piazza Poschiavo Walks
Marshall Allen alto saxophone, fl ute, electronic valve instrument,
KA piano, nature photography 
Wednesday 22 June ///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
14:00 Piazza Poschiavo Keiji Haino electric guitar, voice
16:00 Piazza Poschiavo Riccardo Luppi’s Mure Mure and Playing Together
Riccardo Luppi tenor saxophone, Lynn Cassiers vocals, electronics, 
Manolo Cabras double bass, João Lobo drums
18:00 Al Crot Le Prese Surprise «never be cool» musica, vino, pane e formaggio (ticket)
20:00 Piazza Poschiavo Wind Across Poschiavo
Anna Tuena marimba, Manuel Leuenberger marimba
22:00 Piazza Poschiavo Kamama
Audrey Chen voice, cello, electronics, Luca Marini drums, percussion
Thursday 23 June //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
 08:30 – 16:00 High Mountain Hiking: Poschiavo–Albertüsc–Sassalbo–Pass da Malghera
17:00 Galleria PGI Poschiavo Surprise «never be cool»
20:00 Piazza Poschiavo Shibusa Shirazu Orchestra
Fuwa Daisuke conductor, bass, Kawaguchi Yoshiyuki alto saxophone, 
Tachibana Hideki alto saxophone, Nobori Keizou tenor saxophone, Satoh 
Han tenor saxophone, Kitoh Akira baritone saxophone, Yoshida Ryuichi
baritone saxophone, Kita Youichirou trumpet, Tatsumi Mitsuhide trumpet, 
Takahashi Yasuyuki trombone, Yamaguchi Kohichi keyboard, Saitoh 
Ryouichi guitar, Ohtsuka Hiroyuki guitar, Ohta Keisuke violin, Higo Hiroshi
bass, Sekine Mari percussion, Isobe Jun drums, Yamamoto Naoki drums, 
Watabe Shinichi MC, Shimo butoh dance, Toyo butoh dance, Takako butoh 
dance, Waka butoh dance, Kae ochoshi dance, Sugako ochoshi dance, Pero
go go dance, Aoyama Kenichi live painting, ABT stage manager, live painting, 
Beni VJ, Tanaka Atushi sound engineer, Ishizaka Hajime tour manager
22:00 Piazza Poschiavo Keiji Haino electric guitar, voice
Friday 24 June //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
 08:30 – 16:00 High Mountain Hiking: Alp Grüm–Lac da Caralin–Alpe Palü–Cavaglia
16:00 Poschiavo Quattro X 4 
Elinor Radeff dance, Jean-Baptiste Meyer dance, Paola Gianoli dance, 
Wassim Fattouh dance
17:00 Galleria PGI Poschiavo Surprise «never be cool»
20:00 Piazza Poschiavo Riccardo Luppi’s Mure Mure featuring Marshall Allen
21:30 Poschiavo Quattro X 4
22:00 Piazza Poschiavo Shibusa Shirazu Orchestra
Saturday 25 June //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
16:00 Scuole Poschiavo Quattro X 4 Workshop danza contact improvisation
17:00 Galleria PGI Poschiavo Surprise «never be cool»
20:00 Poschiavo Quattro X 4  
20:30 Piazza Poschiavo Shibusa Shirazu Orchestra
22:30 Piazza Poschiavo Keiji Haino electric guitar, voice
23:30 Cinema Rio Poschiavo Cosmic Animals disco
featuring Lucy acrobatic dance & Lucky Loop live electronics
Sunday 26 June ////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
14:00  Alp Grüm Shibusa Shirazu Orchestra
///////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////


 

 Uncool è nato come festival espressione della musica improvvisata e radicale, e come facile immaginare, non ha mai avuto vita facile per reperire i finanziamenti necessari. Dal lago di Le Prese sono passati musicisti del calibro di Cecil Taylor, Sainkho, Sirone, Charles Gayle, Roscoe Mitchell, Egberto Gismonti, la Sun Ra Arkestra, solo per citare i primi che mi vengono in mente. Pare che Cornelia Muller, la direttrice artistica nonchè factotum del festival, sia riuscita nel miracolo di trovare nuovi sponsor, tant'è che questa edizione è completamente gratuita, e non solo, invece della cadenza biennale che fin qui aveva contraddistinto Uncool,  da quest'anno la rassegna avrà un proseguimento annuale.
La formula invece rimane la stessa: un gruppo di musicisti che per quattro sere più un pomeriggio si esibiscono negli scenari della Val Poschiavo e dell'incantevole Alpe Grum. 
Assoluta protagonista di questa edizione è la fantasmagorica orchestra giapponese Shibuza Shirazu, un vero spettacolo di musica, danza e coreografia, in una edizione dedicata al Giappone e ideata molto prima del terribile sisma che ha colpito il paese asiatico.

 
 
 

APERITIVO IN CONCERTO: STAGIONE 2011-2012 2 PARTE

Post n°1873 pubblicato il 20 Giugno 2011 da pierrde

Domenica 29 gennaio 2012– ore 11

DAVID MURRAYBIG BAND featuring JAMES BLOOD ULMER – “Blood Singin’

and Stompin’The Blues” - PRIMA ASSOLUTA

Ritorna a Milano uno dei protagonistidella musica improvvisata dei nostri giorni, il sassofonista David Murray,questa volta a capo di un’eccezionale big band formata dai più importantimusicisti di New York. Di assoluto rilievo anche l’ospite della formazione, ilchitarrista James Blood Ulmer, discepolo di Ornette Coleman, fra i massimiinterpreti blues viventi. E proprio al blues, alle sue tradizioni e alla sua duraturaattualità, è dedicato l’evento, che affronterà sia classici della musicatradizionale afroamericana che alcune intense pagine realizzate da Murray edallo stesso Ulmer.


Domenica 5 febbraio 2012 – ore 11

WILLIAM PARKER ORCHESTRA with Special GuestKIDD JORDAN – “The Essence of Ellington” – PRIMA DATA ITALIANA

Ritorna a Milano il grande contrabbassista William Parkera capo di una big band di altissimo livello, per un tributo a uno dei piùgrandi compositori del Novecento, Duke Ellington. Composizioni ellingtoniane chehanno fatto la storia della musica verranno rilette da uno stuolo dieccezionali musicisti, come il tenorista Kidd Jordan (uno dei grandi patriarchidella musica di New Orleans), i trombettisti Lewis Barnes e Roy Campbell, ilpianista Dave Burrell, il batterista Hamid Drake.


Domenica 19 febbraio 2012 - ore 11 

THE COOKERS – PRIMA DATA ITALIANA

Gruppo di “all star” che comprende alcuni dei più celebratistrumentisti del jazz dei nostri giorni, come il tenorista Billy Harper, ilpianista George Cables, il contrabbassista Cecil McBee, il batterista BillyHart, il trombettista Eddie Henderson, The Cookers rappresenta l’epitome dellohard bop e della sua fenomenale e mai superata modernità. Un’occasione perapprezzare il virtuosismo e la ricchezza creativa di un ensemble oggiinsuperabile.


Domenica 26 febbraio 2012 – ore 11

BILL CARROTHERS TRIO – “Joy Spring” - PRIMA DATA ITALIANA

Bill Carrothers è oggi unofra i pianisti più interessanti e creativi sulla scena internazionale.Accompagnato da uno straordinario contrabbassista come Drew Gress e da uno frai più acclamati batteristi di oggi, l’eccezionale Bill Stewart, Carrothersrende omaggio ad una leggenda del jazz, il trombettista e compositore CliffordBrown, di cui verranno rilette alcune fra le sue pagine più note eappassionanti.


Domenica 4 marzo 2012 – ore 11

LOUIS MOHOLO UNIT “SPECIAL EDITION” – “DedicatedTo The Blue Notes” PRIMA ASSOLUTA

Il gruppo dei Blue Notes, capitanato dal compiantotrombettista Mongezi Feza, portò alla ribalta, negli anni Sessanta, il jazzsudafricano e i suoi migliori rappresentanti, come lo stesso Feza, come ilsassofonista Dudu Pukwana, il contrabbassista Johnny Dyani, il pianista e bandleader Chris McGregor, il batterista Louis Moholo, tutti trapiantatisisuccessivamente in Inghilterra, dove arricchirono straordinariamente la scenamusicale locale. A distanza di quasi un cinquantennio, proprio Louis Moholo,l’unico sopravvissuto di quella straordinaria stagione creativa, rende unsentito omaggio a degli artisti che seppero creare un linguaggio originalissimoe trascinante, fondendo la tradizione sudafricana con l’arte musicaleafroamericana. Moholo dirige un gruppo di grandi solisti della scenabritannica, come il trombettista Henry Lowther, i sassofonisti Jason Yarde eNtshuks Bonga, il pianista Alexander Hawkins, la cantante Francine Luce.


Domenica 11 marzo 2012 – ore 11

BILL LASWELL & MATERIAL featuring GIGI UNICA DATA ITALIANA

Celebrato strumentista, creatore, compositore eproduttore, il bassista Bill Laswell da molti anni s’è affermato sulla scenainternazionale per la sua capacità di far convivere, in un unico, dirompentequadro musicale, le più varie estrazioni, tradizioni ed influenze. Capace dilavorare in ogni linguaggio musicale, dal jazz all’hip hop all’ambient, Laswellfa ritorno a Milano a capo del proprio gruppo, Material, che ospitaimprovvisatori di rango come il batterista Hamid Drake, il trombettista StevenBernstein, il sassofonista Peter Apfelbaum e, soprattutto, l’eccezionalecantante etiope Gigi (Ejigayehu Shibabaw), vera e propria star della nuovamusica popolare africana.

 

Domenica 18 marzo 2012 – ore 11

ASIAN-AMERICAN ORCHESTRA - INDIA &AFRICA: A Tribute to John Coltrane! PRIMA EUROPEA

Sipresenta per la prima volta in Europa la pluripremiata (al suo attivo anche unGrammy) Asian-American Orchestra. Guidata dal batterista Anthony Brown,l’Asian-American Orchestra, nata a San Francisco nel 1997, raccoglie musicistiamericani e afroamericani di origine asiatica ed ha al suo attivo apprezzatecollaborazioni con artisti quali il pianista Jon Jang e il compianto genio delsassofono soprano, Steve Lacy (con il quale l’Orchestra ha inciso unostraordinario tributo a Thelonious Monk). Formazione di eccelso livellostrumentale, una fra le migliori e più stimolanti realtà creative americane,l’Asian-American Orchestra presenta un affascinante tributo alla musica di JohnColtrane, con particolare attenzione alle influenze indiane, orientali eafricane presenti nella sua musica (non a caso l’orchestra si presenta con unorganico allargato, che comprende anche strumenti come lo shakuhachi, il sarod,le tabla).

 

Domenica 25 marzo 2012 – ore 11

ABRAHAM INC. featuring DAVID KRAKAUER, FREDWESLEY & SOCALLED – “Funk Meets Klezmer!” – UNICA DATA ITALIANA

Lo strepitoso clarinettista David Krakauer, virtuosoapprezzato in tutto il mondo, unisce la sua arte con quella del trombonistaFred Wesley (una delle colonne dell’orchestra del Padre del Soul, James Brown)e del noto DJ SoCalled, per creare un’irresistibile ed esplosiva commistionefra funk e tradizione ebraica. Una miscela scatenata di ritmi su cuis’innervano le estatiche melodie ebraiche ed in cui anima e corpo si lascianoandare alla gioia della danza e della festa comunitaria. Accompagnano Krakauere i suoi compagni un gruppo di grande levatura, che comprende il rapper C-RayzWalz, il bassista Jerome Harris (a lungo con Sonny Rollins) e il batteristaMichael Sarin.

**********************


Abbonamento n. 15concerti € 150

in vendita alla cassa delTeatro

02 7636901

dal 20 giugno al 23 ottobre2011

posti fissi e numerati

link www.aperitivoinconcerto.com

 



 

 
 
 

APERITIVO IN CONCERTO: LA STAGIONE 2011-2012

Post n°1872 pubblicato il 20 Giugno 2011 da pierrde

 

Domenica 6 novembre 2011 – ore 11

DAVE HOLLAND & PEPE HABICHUELA FLAMENCOQUINTET featuring JOSEMI CARDONA – PRIMA DATA ITALIANA

Torna a Milano, dopo lunga assenza, uno deigrandi protagonisti della musica improvvisata. Dave Holland, leggendariocontrabbassista e leader già con Miles Davis, Sam Rivers, Joe Henderson e ChickCorea, e figura di spicco della musica improvvisata degli ultimi cinquant’anni,si presenta con un progetto di grande fascino, che lo vede affiancato ad unodei più importanti e virtuosistici gruppi spagnoli di flamenco, guidato dalcelebre chitarrista Pepe Habichuela. Un incontro fra due modi diversi diintendere l’improvvisazione, ma che sanno fondersi in un trascinante connubioricco di estro e di colori.

 

Domenica 13 Novembre 2011 – ore 11

CYRO BAPTISTA & BANQUET OF THE SPIRITS Plays Masada Book Two: "Caym" UNICA DATA ITALIANA

Celeberrimo percussionista, da anni predilettoaccompagnatore di John Zorn, il brasiliano Cyro Baptista guida un eccezionalecomplesso in cui la tradizione musicale brasiliana e l’improvvisazione sannosposarsi anche con altre tradizioni. In questa unica data italiana, Baptista,coadiuvato da eccellenti musicisti come il bassista Shanir Blumenkrantz, iltastierista Brian Marsella e il batterista Tim Keiper, presenta il progetto“Caym”, dedicato alle composizioni che John Zorn ha scritto per il suocelebrato Book of Angels: uninusitato, coinvolgente matrimonio fra tradizione afro-brasiliana e culturamusicale ebraica

Domenica 20 novembre 2011 – ore 11

AVISHAI COHEN TRIO – “Seven Seas” - UNICA DATA ITALIANA

Torna a Milano, dopo molti anni di assenza, uno fra i piùacclamati contrabbassisti sulla scena mondiale, l’israeliano Avishai Cohen, peranni apprezzatissimo collaboratore di Chick Corea. Da anni Cohen abbinal’improvvisazione jazzistica ad una personalissima ricerca sulle radici dellatradizione musicale mediorientale, dando vita ad un linguaggio originalissimo eincantatorio, arricchito da un superbo e impressionante magistero strumentale. Conil suo trio abituale, il contrabbassista articola un mondo sonoro in cui ilritmo proietta indimenticabili melodie arricchite anche dalla voce peculiaredello stesso strumentista, che attinge all’inesauribile bagaglio dellatradizione sia askenazita che sefardita.

 

Domenica 4 dicembre 2011 – ore 11

KLEZMATICS & JOSHUA NELSON – “Brother MosesSmote The Waters”

PRIMA DATA ITALIANA – CONCERTO DI NATALE

Quando il grande gospel incontra la tradizione ebraica:un gruppo spettacolare come i Klezmatics, fra i più significativi e popolariinterpreti della tradizione musicale yiddish, si presenta assieme ad un supremointerprete del gospel afroamericano, il cantante Joshua Nelson, erede dellaleggendaria Mahalia Jackson. Uno spettacolo di eccezionale teatralità, cherilegge la religiosità ebraica e quella neroamericana alla luce di un profondocoinvolgimento emotivo e spettacolare.


Domenica 11 dicembre 2011 – ore 11

OMER AVITAL QUINTET  - PRIMA DATA ITALIANA

Straordinario contrabbassista, beniamino del pubbliconewyorkese, l’israeliano Omer Avital da tempo elabora un trascinante progettomusicale in cui l’improvvisazione jazzistica fa da veicolo creativo per unamolteplicità di tradizioni mediorientali e nordafricane, dallo Yemen alMarocco. Si presenta a Milano a capo di un quintetto che include l’acclamatotrombettista Avishai Cohen, il tenorista Joel Frahm, il pianista Jason Lindner(altro musicista di punta a New York) e l’eccellente batterista Jonathan Blake.


Domenica 15 gennaio 2012 – ore 11

PHAROAH & THE UNDERGROUND featuringPHAROAH SANDERS

PRIMA EUROPEA

Il leggendario sassofonista Pharoah Sanders, grande erededi John Coltrane, torna dopo molti anni a Milano in una formazioneassolutamente originale e che include membri di gruppi acclamati come ChicagoUnderground (il trombettista e cornettista Rob Mazurek, il batterista ChadTaylor) e São Paulo Underground: jazz modale, influenze afrobrasiliane, be bop,neo bop ed elettronica si incontrano per dare vita ad un quadro sonoroaffascinante, contro il quale si staglia l’inconfondibile suono e l’ardentelirismo di Sanders. Un evento eccezionale, sino ad oggi realizzatosi una voltasola, in Brasile.


Domenica 22 gennaio 2012 – ore 11

MICHAEL BLAKE & KINGDOM OF CHAMPA – PRIMA EUROPEA

Il tenorista Michael Blake, ben noto anche per le suecollaborazioni con Ben Allison, Enrico Rava e i Lounge Lizards, presentaun’appassionante lettura di un viaggio, musicale e culturale, da lui compiutoin Vietnam poco dopo la fine delle guerra con gli Stati Uniti. Le affascinanti melodiedi una tradizione antichissima vengono reinterpretate da un gruppo musicale checomprende artisti di eccezionale rilievo come il batterista Hamid Drake, ilvibrafonista Bryan Carrott, la flautista Nicole Mitchell, il trombettistaSteven Bernstein, il chitarrista David Tronzo e altri ancora.

 

 


 
 
 

50 FRESU: DIRETTA STREAMING OGNI SERA !

Post n°1871 pubblicato il 19 Giugno 2011 da pierrde

Per l'ottava tappa del percorso, la carovana del tour sale in collina (a circa 500 metri sul livello del mare) nel piccolo paesino di Lei (Nu), dove domani (domenica 19) alle 21:30 il trombettista di Berchidda arriva insieme ad un altro grande ambasciatore del jazz italiano nel mondo, il pianista Stefano Bollani: un duo stellare, raramente sperimentato, che tra brani originali, grandi standard e (forse) celebri canzoni, saprà di certo regalare sorprese ed emozioni in quello che è uno dei più attesi concerti di “!50”.

Se gli incontri in duo di Fresu e Bollani non sono stati finora frequenti, l’intesa tra il jazzista sardo e il milanese è invece ben rodata dalle varie occasioni in cui hanno incrociato la loro musica per progetti più ampi. Le ultime apparizioni comuni risalgono alla fine dell'anno scorso, in Scandinavia, nel trio con il bandoneonista italiano Paolo Russo, ma Paolo Fresu e Stefano Bollani hanno suonato spesso assieme ad Enrico Rava nel progetto dedicato a Chet Baker, e il trombettista di Berchidda è stato ospite nel disco in cui Bollani suona il famoso brano “Sardità”, con il tormentone “Paolo Fresu Zedda Piras...”.

 

Scenario del concerto di domenica 19 a Lei (come sempre ad ingresso gratuito e con diretta streaming sul sito www.50fresu.it), sarà la Piazzetta Sa Rocca del borgo collinare di seicento abitanti circondato dai monti del Màrghine, coperti di boschi di querce e lecci e irrigati da numerosi torrenti, che tanto regalano all’economia e all’enogastronomia del territorio. E infatti, per arricchire l’appuntamento promosso dal Comune (e inserito nei festeggiamenti di “Primavera nel Marghine”), per spettatori e visitatori sono previsti punti ristoro che proporranno tra l’altro anche gustosi assaggi delle prelibatezze della montagna.

E per la successiva tappa la carovana di “!50” ha in programma uno spostamento di pochi chilometri: i dieci che dividono Lei da Bolotana dove lunedì (20 giugno), sempre alle 21.30, è in programma nella Chiesa di San Bachisio un altro concerto che si annuncia indimenticabile: quello di Paolo Fresu con Richard Galliano e Jan Lundgren, all'insegna di “Mare nostrum”.

Fonte : www.paradisola.it

http://www.50fresu.it/

 
 
 

LA MIGLIOR FOTO DELL'ANNO SECONDO JJA.....

Post n°1870 pubblicato il 18 Giugno 2011 da pierrde

...e nel post precedente le 32 categorie di premiati per questa edizione 2011 della Jazz Journalist Association Awards.

Da sottolineare i doppi riconoscimenti ottenuti da Sonny Rollins (Musicista e tenore dell'anno oltre che soggetto della migliore foto), Ambrose Akinmusire (trombettista e rivelazione), Joe Lovano (miglior album e miglior gruppo), Blue Note (label e miglior album) e Mosaic Records (migliore riedizione e migliori testi di accompagnamento).

 
 
 

I PREMI DEL JAZZ JOURNALISTS ASSOCIATION AWARDS 2011

Post n°1869 pubblicato il 18 Giugno 2011 da pierrde

LIFETIME ACHIEVEMENT IN JAZZ

Jimmy Heath
MUSICIAN OF THE YEAR
Sonny Rollins
COMPOSER OF THE YEAR
Jason Moran
UP AND COMING ARTIST OF THE YEAR
Ambrose Akinmusire
RECORDING OF THE YEAR
Bird SongsJoe Lovano Us Five(Blue Note)
HISTORICAL RECORDING, BOXED SET OR SINGLE CD REISSUE OF THE YEAR
The Complete 1932-1940 Brunswick, Columbia, and Master Recordings of Duke Ellington and His Famous Orchestra - Duke Ellington (Mosaic)
RECORD LABEL OF THE YEAR
Blue Note
FEMALE SINGER OF THE YEAR
Dee Dee Bridgewater
MALE SINGER OF THE YEAR
Kurt Elling
LARGE ENSEMBLE OF THE YEAR
Mingus Big Band
SMALL ENSEMBLE OF THE YEAR
Joe Lovano Us Five
ARRANGER OF THE YEAR
Bill Holman
TRUMPETER OF THE YEAR
Ambrose Akinmusire
TROMBONIST OF THE YEAR
Wycliffe Gordon
TENOR SAXOPHONIST OF THE YEAR
Sonny Rollins
ALTO SAXOPHONIST OF THE YEAR
Rudresh Mahanthappa
BARITONE SAXOPHONIST OF THE YEAR
James Carter
SOPRANO SAXOPHONIST OF THE YEAR
Jane Ira Bloom
CLARINETIST OF THE YEAR
Anat Cohen
FLUTIST OF THE YEAR
Nicole Mitchell
GUITARIST OF THE YEAR
Russell Malone
PIANIST OF THE YEAR
Fred Hersch
BASSIST OF THE YEAR
Christian McBride
DRUMMER OF THE YEAR
Matt Wilson
PERCUSSIONIST OF THE YEAR
Bobby Sanabria
ORGANIST/KEYBOARDIST OF THE YEAR
Dr. Lonnie Smith
MALLET INSTRUMENTALIST OF THE YEAR
Stefon Harris
VIOLINIST OF THE YEAR
Billy Bang
PLAYER OF THE YEAR INSTRUMENTS RARE IN JAZZ
Toots Thielemans, harmonica
PERIODICAL/WEBSITE OF THE YEARJazzTimesBLOG OF THE YEAR
A Blog Supreme, by Patrick Jarenwattananon
BEST BOOK ABOUT JAZZI
 Walked With Giants: The Autobiography of Jimmy Heath, by Jimmy Heath and Joseph McLaren (Temple University Press)
BEST LINER NOTES OF THE YEAR
Steven Lasker – The Complete 1932-1940 Brunswick, Columbia, and Master Recordings of Duke Ellington and His Famous Orchestra (Mosaic)
THE HELEN DANCE-ROBERT PALMER AWARD FOR REVIEW AND FEATURE WRITING
Nate Chinen
THE WILLIS CONOVER–MARIAN MCPARTLAND AWARD FOR BROADCASTING
Phil Schaap
THE LONA FOOTE- BOB PARENT AWARD FOR PHOTOGRAPHY
Jimmy Katz
LIFETIME ACHIEVEMENT IN JAZZ JOURNALISM
Bill Milkowski
SHORT FORM VIDEO OF THE YEAR
Sonny Rollins: Getting It Back Together - Bret Primack, producer/director
PHOTO OF THE YEARSonny Rollins by John Abbott
 
 
 

IL NUOVO SITO DI JAZZIT: UN TELEGIORNALE SETTIMANALE E MOLTO ALTRO

Post n°1868 pubblicato il 17 Giugno 2011 da pierrde

Da un paio di giorni gli sforzi di Luciano Vanni e del suo staff sono giunti a compimento: in rete c'è nuovo di zecca il sito rinnovato del magazine umbro .

Una luccicante e ammiccante veste grafica, cosa che non guasta mai, fa da antipasto ad un corposo spazio suddiviso tra news, uscite editoriali, una boutique del jazz, recensioni assortite e uno spazio multimediale con un emozionato Luciano che legge il primo telegiornale al mondo (Jazzit/TG) dedicato al jazz che in seguito avrà cadenza settimanale (ogni lunedi').

Gli accessi sono stati immediati e cosi' numerosi da bloccare di fatto il video, che ora è di nuovo fruibile (con un pò di pazienza....). Simpaticissimo il brevissimo set di Mattia Cigalini che con il sax intona la classica sigla del TG.

Insomma, riassumendo, un lavoro ben fatto, godibile e ricco di spunti. Considerando i portali dedicati al jazz in lingua italiana, Jazzit si affianca ai rodati Allaboutjazz Italia e a Jazzitalia oltre che al sito del magazine storico, Musica Jazz.

Ci sono poi altre realtà nel web, minori ma significative e tra queste anche un piccolo numero di blog tra cui quello che state leggendo, che a mio parere ora si debbono interrogare sui cambiamenti in corso e sulle strategie per diversificare il proprio spazio ed i propri messaggi.

I blog non hanno certo il problema della sopravvivenza o del tornaconto economico, ma mi pare di cominciare ad intravedere un discreto sovraffollamento in rete e personalmente credo sia sensato ripensare il mio spazio in maniera differenziata.

Intanto comunque doverosi e sinceri complimenti a Jazzit. Ottimo lavoro Luciano ! 

 
 
 

AGGIORNAMENTO SULLE CONDIZIONI DI LEE

Post n°1867 pubblicato il 16 Giugno 2011 da pierrde

 

E' di pochi giorni fa la notizia del malore che ha colpito Konitz a Melbourne prima del previsto concerto per il Jazz Festival della città australiana.
Si è trattato di una emorragia celebrale che ha costretto i medici a sottoporre l'ottantatreenne sassofonista ad un delicato intervento chirurgico, che fortunatamente pare essere perfettamente riuscito, stando alle dichiarazioni di Michael Tortoni, direttore artistico del festival di Melbourne.
Dan Tefper, pianista nel gruppo di Lee, scrive ieri su Twitter che probabilmente Konitz sarà dimesso in fine settimana. 
 
 
 
 

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