Creato da pierrde il 17/12/2005

Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

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JAZZ DAY BY DAY

 

 

L'agenda quotidiana di

concerti rassegne e

festival cliccando qui

 

I PODCAST DELLA RAI

Dall'immenso archivio di Radiotre è possibile scaricare i podcast di alcune trasmissioni particolarmente interessanti per gli appassionati di musica nero-americana. On line le puntate del Dottor Djembè di David Riondino e Stefano Bollani. Da poco è possibile anche scaricare le puntate di Battiti, la trasmissione notturna dedicata al jazz , alle musiche nere e a quelle colte. Il tutto cliccando  qui
 

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Messaggi di Giugno 2013

CAMBIA TUTTO

Post n°2905 pubblicato il 30 Giugno 2013 da pierrde

 

Ascona (Canton Ticino), 29 giugno 2013 - "Il jazz da sempre fa parte della mia vita. In America ho collaborato con Ron Carter e Gil Evans, incidendo anche un disco. Quando ho avuto la proposta da Dado Moroni e dai suoi musicisti ho detto subito di sì. Io sul palco continuo a divertirmi". Ornella Vanoni, signora indiscussa della canzone italiana, è stata tra i protagonisti di Jazzascona, la rassegna del Canton Ticino che tradizionalmente apre la stagione dei festival jazz estivi in Europa (....)

Quali sono le differenze nell'approccio a questo repertorio rispetto alla canzone?
"Generalmente bisogna attaccare il pezzo in leggero ritardo rispetto agli altri strumenti, diversamente dalla musica brasiliana dove invece l’attacco è in anticipo. Ho scelto in tutto dodici brani, di cui due in inglese. Non ho avuto un criterio particolare per la selezione dei pezzi, spero che il repertorio  piaccia al pubblico".

E quale rapporto si instaura con chi viene ad ascoltarla?
"E' un interscambio di emozioni che io trasmetto e che a sua volta il pubblico mi trasmette. A volte è semplicissimo tirare fuori l'entusiasmo degli spettatori, come nel caso di quelli di Torino, una città che non è certo considerata calorosa. Quando percepisco un po' di distacco inizio a dire: “siete vivi? “ e allora cambia tutto".

Fonte: http://qn.quotidiano.net/spettacoli/2013/06/29/912089-vanoni-jazzascona-ascona-festival.shtml

 
 
 

DAVE DOUGLAS: THERE'S WISDOM EVERYWHERE IN THE UNIVERSE

Post n°2904 pubblicato il 30 Giugno 2013 da pierrde

Una interessante rassegna stampa on-line dagli Stati Uniti:

*First world problem: the post-modern music snob.
*Aquarium Drunkard celebrates Alice Coltrane.
*Stream a live set from Chris Potter from the Village Vanguard.
*Jeremiah Cymerman's podcast sports an in-depth interview with trumpeter Nate Wooley.
*The New York Times charts the surprising collaboration between Pat Metheny and John   Zorn.

  • There's a new issue of the New York City Jazz Record available.
  • The June issue of Point of Departure has launched.
  • Destination-Out introduces "blissed-out psychedelic jazz" from Yuji Imamura & Air.
  • It seems that there was very scant coverage of this year's Vision Festival, but the NYT did file a story about this years honoree, Milford Graves.
  • All About Jazz conducts a new interview with trumpeter and composer Dave Douglas.
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    IL TRAMONTO DI UN MIO EROE

    Post n°2903 pubblicato il 29 Giugno 2013 da pierrde

     The music returns to the pastoral Americana that Friell has been mining over the course of the past several years. The music is immaculately played as you would suspect, given musicians of this calibre, but the only problem is that the music never really seems to take flight. “Hawks” is the highlight of the album, where the band wakes up from it’s lazy slumber to add a jolt of well needed power to the proceedings. The rest of the album is quiet and polite, well played but ultimately unmemorable, like a dream that drifts by on a quiet summer day. 

    Recensione dal blog Music and More

    Condivido pienamente il parere di Tim, l'autore della recensione, e anzi, rincarerei la dose. Bill Frisell è sicuramente un grande musicista, a  lungo uno dei miei preferiti, ma da troppo tempo ci propina album di scarso significato, prevalentemente del country-jazz troppo sofisticato per essere fruibile come country e troppo annacquato e prevedibile per essere considerato jazz. Insomma, ne carne ne pesce, un grande talento che si consuma in troppe uscite discografiche tutte dallo stesso sapore piuttosto insipido. Che ne è del formidabile leader dei primi album o del memorabile protagonista del trio con Paul Motian e Joe Lovano ? Possibile che abbia già espresso il meglio, che abbia già consumato il fuoco creativo ? Certo è che di album simil country non ne sento più il bisogno, mi piacerebbe ritrovare la creatività di Rambler, il rush e le idee di Is that you ?, la sperimentazione di Richter 858. Big Sur è solo l'ennesimo album che dopo qualche ascolto finisce nel mucchio....

     
     
     

    HORTUS CONCLUSUS

    Post n°2902 pubblicato il 29 Giugno 2013 da pierrde

     Carissimo Direttore,
    sono un giovanissimo vecchio lettore della sua rivista. Giovanissimo perchè ho appena 20 anni; vecchio perchè alla mia età 8 anni di fedeltà al jazz non sono pochi. Non sono un arrabbiato (ma guarda un po'), nè uno pseudo-intellettualoide col maglione, accanito sostenitore (senza capirci niente) di Ornette Coleman o Steve Lacy. Ebbene, lo confesso, a me piace Benny Goodman (...) Amo Jimmy Rushing e Lady Day. (...) Insomma la verità è che sono un patito, un accanito, un seguace dello swing, e più è ringhiante, più pesta i calli, e più mi piace. E' vero che ascolto Gillespie (altro che M.Davis!!!) (...) Oh, le assicuro, non sono solo ragioni "epidermiche" di ritmo, ma anche di fraseggio, di colore, di "artistry", per dirla alla americana. E tutto ciò, anche se amo tutto il jazz, se ormai lo conosco abbastanza bene, senza voler fare il presuntuoso, se mi piace tutto..., tranne ciò che va da Coltrane in poi. (...) Ma ci sono altri giovani che amano lo swing, che scappano quando sentono il free jazz (jazz?)?
    CARLO CERILLI - Roma

    M.J.
    Non ho nessuna intenzione di contestarle il suo diritto di amare lo swing, che troppi snobbano quasi fosse spazzatura. (...) Comprendo anche il suo smarrimento di fronte al free jazz (...) La verità è che non esiste uno stile "migliore" di un altro: esistono solo stili più adatti di altri a veicolare determinati significati, che poi si vogliono, si devono, veicolare in certi momenti storici e in certi ambienti, e in altri no. Lo swing era il prodotto logico, direi inevitabile (...) in un determinato contesto socio-culturale. (...) Ora però molti stilemi dello swing sono morti, nel senso che sono rimasti pura forma: non fanno più parte di una più complessa realtà, non la prolungano, non la interpretano e non la esprimono (...) Per questo il suo entusiasmo per lo swing mi sorprende un poco, amico Cerilli: anch'io sarei curioso di sapere quanti suoi coetanei lo condividono. (...) Tuttavia, caro amico, non voglio affatto scoraggiarla dall'ascoltare quel jazz; voglio solo invitarla a uscire al più presto dal suo "hortus conclusus" per cercare di capire anche Miles Davis e John Coltrane (...) Solo dopo averli compresi lei potrà dire di aver capito veramente il jazz; come può dire di comprendere la pittura solo chi non si mette a ridere dinnanzi a un quadro cubista di Braque o di Picasso, e non si ferma invece a Tranquillo Cremona o,peggio, a Francesco Hayez.

     
     
     

    ETICA

    Post n°2901 pubblicato il 29 Giugno 2013 da pierrde

     


    Le leggi morali non ce le ha date Dio, ma non per questo sono meno importanti. Questa dovrebbe essere l'etica dominante, senza aspettarsi una ricompensa nell'aldilà. Senza leggi etiche ci sarebbe il branco e non la società. E andrebbero insegnati valori comuni a credenti e non, il perdono, non fare del male agli altri, la solidarietà.
    Ma, soprattutto, bisognerebbe imparare a dubitare, a diventare scettici.

    Margherita Hack

     
     
     

    IL JAZZ ? E' IN GRAN SALUTE. O FORSE NO....

    Post n°2898 pubblicato il 29 Giugno 2013 da pierrde

    Quanti sono i festival estivi nel nostro paese ? Molti, considerando che alcuni sono già conclusi e che questo è sicuramente un elenco solo parziale. Ma allora la nostra musica gode di ottima salute ? La risposta non è affatto semplice e per niente scontata.... 

    Se ne fa un gran parlare, pare che il caro, amato jazz sia venuto irrimediabilmente a mancare. Secondo i ben informati, sembrerebbe che ad ucciderlo sia stata una lunga malattia: innumerevoli contaminazioni lo avevano infettato, consumandolo lentamente ma inesorabilmente. A cominciare dal Cool, al Free, il Rock, Fusion, Funk, Latin, persino l'Hip Hop. Ne danno il triste annuncio il Comitato dei medici curanti, i Tradizionalisti che gli sono rimasti accanto fin quando non ha esalato l'ultimo respiro e i Puristi tutti delle Blu Note.

    È doveroso da parte nostra, però, informare i lettori che circolano sul web alcune fantasiose teorie secondo le quali si tratterebbe di una messa in scena, di un depistaggio, in altre parole di una falsa morte. Del resto, come accade per qualsiasi star che si rispetti la morte porta sempre con sé misteri e incongruenze.
    Qualche dubbio è venuto anche a noi: secondo le notizie degli ultimi tempi, infatti, il jazz godeva apparentemente di ottima salute. Siamo pertanto intenzionati ad andare a fondo alla questione, cercandolo in lungo e in largo ovunque possa essersi nascosto: nei club, nelle cantine, nei locali, nelle scuole o in qualche sperduto piccolo festival di provincia... Sospettiamo, infatti, che il jazz non sia davvero morto, ma si sia trasformato, evoluto, rinnovato. Questa è la nostra idea e tenteremo dimostrarla, pur non sapendo esattamente dove tutto ciò ci porterà....seguiteci e vedrete o ascolterete

     

  • Montagnola Music Club: giugno 12 – agosto 3 - Bologna
  • Jazz al Popolo: giugno 14 – luglio 12 - Roma
  • Concerti in Abbazia: giugno 14–28 - Monastier di Treviso
  • PercFest Laigueglia Jazz Festival: giugno 18–23 - Laigueglia
  • Treviso Jazz Festival: giugno 18–22 - Treviso
  • Salotto del Jazz: giugno 19 – agosto 10 - Bologna
  • Clusone Jazz Festival: giugno 20 – luglio 27 - Clusone
  • Udin&Jazz: giugno 21 – luglio 2 - Udine
  • Massarosa Jazz Fest: giugno 21 – luglio 12 - Massarosa
  • Multiculturita Summer Jazz Festival: giugno 22 – luglio 13 - Capurso
  • Verona Jazz: giugno 22–25 - Verona
  • Artusi Jazz Festival: giugno 25–29 - Forlimpopoli
  • Il Ritmo delle Città: giugno 25 – luglio 25 - Milano
  • Garda Jazz Festival: giugno 26 – luglio 14 - Arco, Drena, Nago, Torbole sul Garda, Riva del Garda, Tenno
  • Bari in Jazz: giugno 26–28 - Bari
  • The Nightfly Jazz Festival on the Beach: giugno 27–29 - Lignano Sabbiadoro
  • Südtirol Jazz Festival: giugno 28 – luglio 7 - Alto Adige
  • Casa del Jazz Festival: giugno 28 – agosto 4 - Roma
  • Jazz by the Pool: giugno 28 – settembre 6 - Montegrotto Terme
  • Vivere Jazz Festival: giugno 29 – luglio 19 - Fiesole
  • Baronissi Jazz: luglio 1–7 - Baronissi
  • Ambria Jazz: luglio 4 – agosto 4 - Valtellina
  • Umbria Jazz: luglio 5–14 - Perugia
  • Valsugana Jazz Tour: luglio 5–19 - Pergine Valsugana, Tenna, Calceranica al Lago, Grigno
  • Blues in Villa: Blues & Jazz Festival: luglio 5–12 - Brugnera
  • Pescara Jazz Festival: luglio 8–28 - Pescara
  • Merano Jazz Festival: luglio 8–13 - Merano
  • Ortaccio Jazz Festival: luglio 11–14 - Vasanello
  • Jazz On Alps: luglio 11–15 - Alpette
  • Venezia Jazz Festival: luglio 16–31 - Venice
  • Albinea Jazz Festival: luglio 16–19 - Albinea
  • Gezmataz Festival & Workshop: luglio 17–25 - Genova
  • Piazza Jazz: luglio 17–21 - Piazza Armerina
  • Bassano Jazz Festival: luglio 17–20 - Bassano del Grappa
  • Fano Jazz by the Sea: luglio 22–28 - Fano
  • Siena Jazz Summer Festival: luglio 24 – agosto 7 Siena
  • Atina Jazz Festival: luglio 24–28 - Valcomino
  • Cala Gonone Jazz Festival: luglio 24–30 - Cala Gonone
  • Eddie Lang Jazz Festival: luglio 29 – agosto 4 - Monteroduni
  • Taormina Jazz Festival: agosto 2–6 - Taormina
  • Corinaldo jaz: agosto 7-9 - Corinaldo
  • Jazz in Laurino: agosto 4–8 - Laurino
  • Jazz al Castello: agosto 7–9 - Gaeta
  • Time in Jazz: agosto 13–15 - Berchidda
  • Jazz a Nuoro: agosto 21–31 - Nuoro
  • Ai Confini tra Sardegna e Jazz: agosto 26 – settembre 1 - Sant’Anna Arresi
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    UMBRIA JAZZ IN DVD CON L'ESPRESSO/LA REPUBBLICA

    Post n°2897 pubblicato il 28 Giugno 2013 da pierrde

    Vai allo specialeL

    le esibizioni di Miles Davis, Charles Mingus, Dizzy Gillespie, Gil Evans, Erykah Badu, Keith Jarret, B.B. King, Enrico Rava, Paolo Fresu e tantissimi altri artisti che hanno fatto di Umbria Jazz uno dei più importanti festival al mondo. Grazie a filmati esclusivi e ai racconti di presentatori d'eccezione, puoi goderti 40 anni di emozioni che hanno scritto la storia del jazz.


    DAL 5 LUGLIO IN EDICOLA CON REPUBBLICA  E L'ESPRESSO A 8,90 in più
    Prima usicta - Gli inizi
    dal 5 luglioGli inizi
    Presenta: Stefano Bollani
    Doveva essere semplicemente un festival per appassionati, con qualche velleità di promozione territoriale. Umbria jazz si accese subito e (...)
    Gli inizi
    dal 12 luglioGli italiani
    Presenta: Paolo Fresu
    I jazzisti italiani hanno un debito storico con Umbria jazz. Un rapporto che nasce con il festival ed è andato crescendo negli anni, di pari passo con (...)
    i MAESTRI
    dal 19 luglioI maestri
    Presentano: Stefano Bollani, Paolo Fresu, Gianluca Petrella, Danilo Rea, Enrico Rava, Roberto Gatto
    I maestri del jazz hanno lasciato molti segni indelebili, e spesso ripetuti, nella storia di Umbria Jazz. Le memorabili e tante apparizioni di Miles Davis con (...)
    BigBands
    dal 26 luglioSmall & Big Bands
    Presenta: Roberto Gatto
    Le orchestre sono state una sorta di spina dorsale della storia di Umbria jazz. Dalle leggendarie e travolgenti sessions di quella colorita assemblea musicale che era la Gil Evans Orchestra (...)
    le cantanti
    dal 2 agostoLe cantanti
    Presenta: Danilo Rea
    La divina Sassy, Sarah Vaughan è una delle grandi star che hanno attraversato i quarant'anni di Umbria jazz. E con lei ecco un'altra signora della voce come Carmen McRae, protagonista (...)
    I cantanti
    dal 9 agostoI cantanti
    Presenta: Enrico Rava
    Le voci hanno un indubbio appeal popolare e, spesso, hanno spinto Umrbia jazz ad alzare lo sguardo verso orizzonti più ampi. A cominciare dalla musica brasiliana con i ripetuti e fantastici spettacoli di (...)
     
     
     

    UNA DOMANDA

    Post n°2896 pubblicato il 27 Giugno 2013 da pierrde

    Scegli il direttore artistico di un importante festival italiano (nome e cognome o nome del Festival). È seduto di fronte a te, lo puoi guardare negli occhi e fargli - educatamente - una domanda

    Bittolo Bon: Paolo Fresu, direttore di Time In Jazz, Berchidda: non ho potuto fare a meno, qualche tempo fa, di leggere la sua infuocata missiva all'Unione Sarda (mi pare) nella quale si lamentava di un piccolo (in proporzione) taglio al budget del suo Festival. Con la somma corrispondente all'entità di quel taglio avremmo agevolmente potuto mettere in piedi tra le quattro e le sei rassegne quali quelle che El Gallo Rojo ha faticosamente organizzato negli ultimi anni a Massa Lombarda. Alla luce di questo fatto, non sarebbe il caso di riconsiderare una scala di valori che non può essere più applicabile al periodo di crisi in cui viviamo, e quindi di redistribuire quelle che per me sono enormi risorse in una maniera più equa e consona?
    Bolognesi: Music Pool Network Toscana: mi rivolgo a loro essendo la mia Regione e domando perché negli anni, nonostante le produzioni e le costanti proposte, nonché i riconoscimenti da me ricevuti, si sia fatta una terribile fatica a accettare i miei progetti da leader (mentre suono con altre produzioni)? 
    Cusa: Carlo Pagnotta, direttore di Umbria Jazz, ma anche altri: non ho ma avuto il piacere in 25 anni di carriera di suonare al Suo festival, né ho mai ricevuto risposte alle mie proposte. Credo che direttore artistico debba informarsi su ciò che accade nelle musiche in Italia. Per favore non mi risponda con la solita storia del mercato e del riempimento. Se quello del jazz fosse un vero mercato, potremmo fare come fanno gli indiani e i cinesi e dire "hey! c'è la crisi. Stai per fare il nome di grido? Non ci sono soldi? Ok - organizzatore - quanto offri a lui? Io prendo la metà!". E ci sarebbero tanti bei concerti "diversi" in estate. Magari, suvvia, con un bel marchio di Musiche D.O.C. a valorizzare l'operazione. Ma siccome questa storia del mercato del "giezz" è tutta una presa in giro, ecco che ciò non accade. Lapalissiano. Ciò premesso, ecco la mia domanda: sa cosa sono Improvvisatore Involontario, Bassesfere, il Gallo Rojo, Franco Ferguson, e che musica fanno? Su quali basi, viste le premesse di cui sopra, Lei non ritiene tali progettualità idonee alla Sua programmazione? Grazie.
    Diodati: Italo Leali, direttori di Tuscia in Jazz: pensa che sia corretta una politica secondo la quale non prendete in considerazione musicisti (fra i giovani) che non abbiano preventivamente partecipato ai corsi estivi?
    Fazzini: Giuseppe Mormile direttore di VenetoJazz: perché Veneto Jazz non ha mai sviluppato nella sua direzione artistica una tematica? Ad es. soprattutto per quanto riguarda i concerti satellite sarebbe bello e proficuo per la rassegna stessa sviluppare delle idee che possano attirare l'attenzione del pubblico e stabilire coerenza e continuità tematica all'interno della rassegna valorizzando così gli artisti italiani, locali etc.
    Mirra: Mi rivolgo a tutti: quando organizzate la programmazione vi documentate realmente sulla musica degli artisti o preferite affidarvi ai nomi che già conoscete e circolano? Quanto la vostra scelta dipende dai nuovi ascolti che fate?
    Puglisi: Sinceramente non ho niente da chiedere a nessuno, conosco le logiche. Protezioni politiche e qualche assessore che ti chiede di riempire un teatro. Se il teatro è di un migliaio di posti io non ci suono con i miei progetti (nel senso che non lo riempio col mio nome). Ci suono al limite con progetti in cui non sono leader (che va bene lo stesso, alla fine). Insegnando in conservatorio, pur nel solito precariato, mi posso permettere di partecipare a cose che mi piacciono, non suono con chiunque e non per snobismo, ma per onestà.
    Sigurtà: Una domanda semplice e per nulla retorica che rivolgo a tutti i direttori: perché fate il direttore di un festival? Vorrei capire bene le motivazioni che spingono a organizzare eventi e qual è l'obbiettivo finale.

    Fonte: http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=9229

     
     
     

    IL JAZZ IN BIANCO E NERO - IL PROBLEMA BILL EVANS

    Post n°2895 pubblicato il 27 Giugno 2013 da pierrde

    RedKey

    “I never experienced any racial barriers in jazz other than from some members of the audience.”—Bill Evans

    Un articolo lungo ma estremamente interessante è quello di Eugene Holley, scrittore e musicista, comparso ieri su NexMusicBox.  Il tema, non nuovo ma sempre di attualità, è l'influenza dei musicisti bianchi rispetto alla musica nera, partendo dalla profonda ammirazione dell'autore, un nero americano, per Bill Evans, pianista bianco.

    Lo scritto è molto più articolato rispetto all'estrema sintesi che ne ho tracciato, ed è godibile e largamente condivisibile. Ne riporto solo la parte iniziale rimandando al consueto link:

    In the early ‘80s, I was working in a Washington, D.C. record store when I heard Kind of Blue, Miles Davis’s midtempo, modal masterpiece of an album that for me, and many others, was an initiation into the colors, cadences, and complexities of jazz. Transfixed by the many aural shades of the LP’s blue moods, I made it a point to get every recording the musicians on the album had ever made. But it was the poetic and profound pianism of Bill Evans that haunted me the most. When I listened to Evans’s studio LP Explorations—with drummer Paul Motian and bassist Scott LaFaro—my Evans-induced hypnotic trance deepened; and so did my problem.

    What was the problem? Bill Evans was white. And I am black

    Continua qui : http://www.newmusicbox.org/articles/my-bill-evans-problem-jazz-and-race/#.UcsOAo7sHug.facebook

     
     
     

    AMICUM SECRETO ADMONE, PALAM LAUDA

    Post n°2894 pubblicato il 26 Giugno 2013 da pierrde

    « Penso che Cecil Taylor [...] facesse col piano lo stesso che Ornette (Coleman) e Don (Cherry) facevano coi loro strumenti. [...] Suonavano un sacco di note tanto per suonarle, per far vedere quanta tecnica avessero. »

    Miles Davis

     

    MILES DAVIS? Non suona male, per essere un miliardario»

    CECIL TAYLOR

     

    Amicum secreto admone, palam lauda.

    (Ammonisci l'amico in segreto e lodalo in pubblico)

     
     
     

    I HAVE A DREAM

    Post n°2893 pubblicato il 26 Giugno 2013 da pierrde

    Altri sogni bellissimi cliccando http://www.leggo.it/foto/l_ironia_sul_web_sulla_condanna_di_berlusconi/0-49501.shtml#fotog_top

     
     
     

    NOMINA SUNT OMINA

    Post n°2892 pubblicato il 26 Giugno 2013 da pierrde

    La locuzione latina Nomen omen, o al plurale nomina sunt omina tradotta letteralmente, significa il nome è un presagio

    Fonte: http://www.nomenomen.net/

     
     
     

    CHIACCHIERE, TABACCHERE 'E LIGNO....

    Post n°2891 pubblicato il 26 Giugno 2013 da pierrde

    .......O BANCO 'E NAPULE NUN E 'MPEGNA

     

    "andare a un concerto di Paul McCartney è come fare una visita al Louvre o agli Uffizi, si va ad ammirare l'arte, la più straordinaria e popolare arte del Novecento e, soprattutto, si va ad ascoltare il concerto che i Beatles non hanno mai fatto. Dovrebbero portarci i ragazzi delle scuole, dovrebbe essere obbligatorio, dovrebbe essere un appuntamento che ogni essere umano, almeno una volta nella vita dovrebbe avere con la Grande Musica Popolare del Novecento."

    Ernesto Assante

     

    "Basta chiacchiere sulla cultura, l'Italia deve svegliarsi, è ora di fare qualcosa."

    Riccardo Muti, presentando il concerto dell'amicizia di Mirandola

     

     

     

     

     
     
     

    DOWNBEAT CRITICS POLL: HADEN NELLA HALL OF FAME, SHORTER IL MIGLIORE

    Post n°2890 pubblicato il 25 Giugno 2013 da pierrde

    Wayne Shorter Tops 61st Annual DownBeat Critics Poll

    Saxophonist Wayne Shorter won in four categories of the 61st Annual DownBeat International Critics Poll, taking honors for Jazz Artist of the Year and top Jazz Album, for his quartet’s disc Without A Net (Blue Note). He also was voted the top Soprano Saxophonist, and the Wayne Shorter Quartet was named the top Jazz Group.

    “Let’s face it, we all want to be like Wayne Shorter when we grow up,” said Frank Alkyer, DownBeat publisher. “The man’s almost 80 and creating some of the best music in the world. Wayne and his group improvise with few, if any, rivals. He writes incredible compositions. He inspires generation after generation of improvisers, composers and fans. And Wayne Shorter returning to the Blue Note label is a match made in artistic heaven. No net. No boundaries. No problem. It’s only fitting that our critics gave him top honors in four categories of this year’s poll.

    “The DownBeat Critics Poll represents a dedication to the improvised music community that you will find nowhere else in print or online,” Alkyer added. “We have 165 critics taking considerable time and effort to vote in the poll, and we thank each and every one for those contributions. The results are not just about the winners; they’re also about recognizing established and up-and-coming artists from all over the globe. We’re very proud to publish the names of more than 1,000 artists in this year’s poll results. It’s a list that offers a very comprehensive snapshot of what’s happening musically in 2013.”

    The Critics Poll is divided into categories for established acts and for Rising Stars. In addition to the categories for Jazz, the poll also includes categories for Blues and Beyond.

    Another big winner in the poll is Robert Glasper, who topped the Keyboard list and whose group the Robert Glasper Experiment won for Beyond Artist or Group of the Year. Glasper also topped two Rising Star categories: Rising Star–Composer and Rising Star–Producer.

    Darcy James Argue was voted top Arranger, and his Secret Society tied for first place in the Big Band category with the Maria Schneider Orchestra.

    Dr. John—who was voted the top Blues Artist or Group in the 2012 Critics Poll—topped that category again this year. Additionally, his CD Locked Down (Nonesuch) was voted Blues Album of the Year.

    The complete poll results will be published in the August issue of DownBeat, arriving on newsstands on July 16.

    The critics elected influential bassist and bandleader Charlie Haden into the DownBeat Hall of Fame. The DownBeat Veterans Committee elected blues singer and guitarist Robert Johnson (1911–’38) into the Hall of Fame, bringing the total number of inductees to 134.

    Among the established artists in the Critics Poll, the winners include Dave Douglas (Trumpet), Nicole Mitchell (Flute), Rudresh Mahanthappa (Alto Saxophone), Jason Moran (Piano), Christian McBride (Bass), Jack DeJohnette (Drums), Wadada Leo Smith (Composer), Kurt Elling (Male Vocalist) and Cassandra Wilson (Female Vocalist). No Beginning No End (Blue Note) by vocalist José James was named the top Beyond Album.

    The top Historical Album of the Year is the Miles Davis Quintet’s Live In Europe 1969: The Bootleg Series Vol. 2 (Columbia/Legacy), a three-CD and one-DVD set that showcases the trumpeter in top form collaborating with Shorter (tenor and soprano saxophone), DeJohnette (drums), Chick Corea (piano and electric piano) and Dave Holland (bass).

    Among the Rising Star winners are Tia Fuller (Rising Star–Alto Saxophone, Rising Star–Flute), Gregory Porter (Rising Star–Jazz Artist, Rising Star–Male Vocalist), Karrin Allyson (Rising Star–Female Vocalist), Ambrose Akinmusire Quintet (Rising Star–Jazz Group), Jason Marsalis (Rising Star–Vibes) and Derrick Hodge (Rising Star–Electric Bass).

    The complete list of winners is below:

    61st ANNUAL DOWNBEAT CRITICS POLL WINNERS

    Hall of Fame: Charlie Haden
    Veterans Committee Hall of Fame: Robert Johnson
    Jazz Artist: Wayne Shorter
    Jazz Album: Wayne Shorter Quartet, Without A Net (Blue Note)
    Historical Album: Miles Davis Quintet, Live In Europe 1969: The Bootleg Series Vol. 2 (Columbia/Legacy)
    Jazz Group: Wayne Shorter Quartet
    Big Band (tie): Darcy James Argue’s Secrety Society and Maria Schneider Orchestra
    Trumpet: Dave Douglas
    Trombone: Wycliffe Gordon
    Soprano Saxophone: Wayne Shorter
    Alto Saxophone: Rudresh Mahanthappa
    Tenor Saxophone: Joe Lovano
    Baritone Saxophone: Gary Smulyan
    Clarinet: Anat Cohen
    Flute: Nicole Mitchell
    Piano: Jason Moran
    Keyboard: Robert Glasper
    Organ: Joey DeFrancesco
    Guitar: Bill Frisell
    Bass: Christian McBride
    Electric Bass: Stanley Clarke
    Violin: Regina Carter
    Drums: Jack DeJohnette
    Vibes: Stefon Harris
    Percussion: Cyro Baptista
    Miscellaneous Instrument: Béla Fleck (banjo)
    Male Vocalist: Kurt Elling
    Female Vocalist: Cassandra Wilson
    Composer: Wadada Leo Smith
    Arranger: Darcy James Argue
    Record Label: ECM
    Producer: Manfred Eicher
    Blues Artist or Group: Dr. John
    Blues Album: Dr. John, Locked Down (Nonesuch)
    Beyond Artist or Group: Robert Glasper Experiment
    Beyond Album: José James, No Beginning No End (Blue Note)

    RISING STAR WINNERS

    Rising Star Jazz Artist: Gregory Porter
    Rising Star Jazz Group: Ambrose Akinmusire Quintet
    Rising Star Big Band: Orrin Evans’ Captain Black Big Band
    Rising Star Trumpet: Christian Scott aTunde Adjuah
    Rising Star Trombone: Trombone Shorty
    Rising Star Soprano Saxophone: Anat Cohen
    Rising Star Alto Saxophone: Tia Fuller
    Rising Star Tenor Saxophone: Jon Irabagon
    Rising Star Baritone Saxophone: Vinny Golia
    Rising Star Clarinet: Ben Goldberg
    Rising Star Flute: Tia Fuller
    Rising Star Piano: Gerald Clayton
    Rising Star Keyboard: Jason Lindner
    Rising Star Organ: Jared Gold
    Rising Star Guitar: Rez Abbasi
    Rising Star Bass: Ben Williams
    Rising Star Electric Bass: Derrick Hodge
    Rising Star Violin: Zach Brock
    Rising Star Drums: Gerald Cleaver
    Rising Star Vibes: Jason Marsalis
    Rising Star Percussion: Dan Weiss
    Rising Star Miscellaneous Instrument: Toumani Diabaté (kora)
    Rising Star Male Vocalist: Gregory Porter
    Rising Star Female Vocalist: Karrin Allyson
    Rising Star Composer: Robert Glasper
    Rising Star Arranger: John Hollenbeck
    Rising Star Producer: Robert Glasper

    Fonte: http://www.downbeat.com/default.asp?sect=news&subsect=news_detail&nid=2153

     
     
     

    DIFFERENZE

    Post n°2889 pubblicato il 24 Giugno 2013 da pierrde

    - Mi ha sempre affascinato il parallelo che esiste fra un’orchestra jazz e le dinamiche di una squadra. Occorre avere una traccia comune, in cui tutti si possano riconoscere. Occorre saper lasciare spazio al talento individuale, al momento di ispirazione che rende migliore te ma anche quelli che hai di fianco. Occorre considerare le proprie differenze come una ricchezza. Occorre rispettare il proprio tempo e quello degli altri, saper improvvisare vivendo l’improvvisazione non come una difficoltà ma come un momento di straordinaria potenzialità e bellezza creativa. Occorre essere ‘agili’, pronti a cambiare, capaci di passarsi il testimone. Sincronia, forza, energia, ritmo, atteggiamento. Insomma non c’è affatto differenza fra il jazz e il volley!

    Mauro Berruto


    Head Coach Italian Men’s Volleyball National Team

     

     
     
     
     

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