Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi di Settembre 2014
Post n°3663 pubblicato il 14 Settembre 2014 da pierrde
Ieri sera nella bellissima sala grande del Teatro Pier Lombardo di Milano intenso e magnetico concerto dell'ottetto di Avishai Cohen. La recensione completa di tutti i concerti jazz della rassegna MiTo per la parte milanese compariranno a giorni sul portale Tracce di Jazz per la penna di Ernesto Scurati. Qui io mi limito a qualche impressione sulla serata di ieri, l'unica alla quale ho potuto partecipare. Come ho anticipato nella premessa, il concerto, penultimo appuntamento della lunga tournè estiva, è stato ampiamente superiore alle mie aspettative. Decisamente più coinvolgente e tonico rispetto all'album Almah uscito nello scorso novembre con la stessa formazione. Il repertorio eseguito, oltre naturalmente all'album di riferimento, pescava a piene mani sia negli originals del leader sia nella tradizione e nella attualità della musica ebraica, Normalmente quando un gruppo jazz si presenta con una formazione d'archi quello che può accadere si può semplificare in due fasi: contrapposizione e sovrapposizione. Raramente si giunge alla compenetrazione, e ieri sera in alcuni felici momenti si è riusciti nella difficile fusione tra una formazione cameristica ed un trio jazz. Molto importante nell'equilibrio del gruppo è l'apporto dell'oboista Yoram Lachish, uno strumentista d'impostazione classica in grado di improvvisare su uno strumento ostico. Ma impossibile tacere l'apporto di due veri e propri maestri, seppur giovanissimi, quali Nitai Hershkovits al pianoforte e Daniel Dor alla batteria: senso del ritmo, feeling, tocco, personalità. Un vero godimento per le orecchie e per la mente. La parte musicale era costituita da un difficile ma riuscito gioco di equilibrii tra il quintetto cameristico ed il trio jazz: a volte contrapposti e a volte sovrapposti, nel fluire della serata spesso compenetrati come nella magnifica versione di Arab Medley che vi propongo in un concerto della scorsa settimana. Musica di radice yiddish, impostazione classica, feeling jazzistico: un melange che è parso convincente e felice. Non sottolineo nemmeno la caratura tecnica del leader, Avishai Cohen, fenomenale contrabbassista e vocalist non eccelso ma dal timbro orignale. Per coloro che incuriositi volessero approfondire posto il video del concerto integrale del gruppo al festival dello scorso ottobre di Nancy. |
Post n°3662 pubblicato il 13 Settembre 2014 da pierrde
Ciò che amo, è partire, scegliere la strada. Lo spazio, il presente, l’oblio. La strada sono io, un serpente e, ancora, il cammino lasciato dietro me è la mia vecchia pelle abbandonata. La strada è la vita, un liberarmi da me stessa per rinascere nuova, luminosa, un dare vita alla sconosciuta che veglia in me, a fior di pelle, in attesa della liberazione. Alina Reyes, Fughe D’Amore
Se i nuovi protagonisti del jazz israeliano vi hanno conquistato cuore e mente ecco uno scritto di Elfio Nicolosi che fa un quadro della situazione ad oggi:
http://www.traccedijazz.it/index.php/primo-piano/34-articoli/639-il-fenomeno-del-jazz-in-israele |
Post n°3661 pubblicato il 13 Settembre 2014 da pierrde
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Post n°3660 pubblicato il 12 Settembre 2014 da pierrde
Ero già a conoscenza della passione di Taylor Ho Bynum per la bicicletta, amore che condivido anch'io da molti anni. Questa notizia letta su Wweek.com mi mette pertanto di buonumore e non fa che aumentare la mia stima verso il trombettista. In sintesi, memore di una lunga avventura giovanile in bici sulla costa atlantica, Taylor ha pensato di replicarla, almeno in parte, unendo gli spostamenti con la bicicletta alle date di una piccola tournè. Detto e fatto, grazie anche alla fattiva collaborazione della Creative Capital Foundation: il trombettista arriva in una nuova città e trova un gruppo di colleghi scelti tra i migliori giovani per dare vita ad un concerto con le proprie musiche. Comunque vita non facile per Taylor, che oggi è un quarantenne: per poter affrontare adeguatamente gli spostamenti si è dovuto sottoporre ad un allenamento quotidiano di almeno 30 miglia. Ecco perchè la sua band è rimasta a casa.... |
Post n°3659 pubblicato il 11 Settembre 2014 da pierrde
La data del 11 settembre non ricorda solamente l'attentato alle Twin Towers. E' anche il giorno del sanguinoso colpo di stato in Cile nel 1973. Frederic Rzewski anni fa riprese questo popolare brano che tutti noi di una certa età ricordiamo nella versione degli Inti Illimani e ne fece un album intero con 36 variazioni sul tema. |
Post n°3658 pubblicato il 11 Settembre 2014 da pierrde
Siete degli inguaribili giramondo e vorreste essere informati di quel che bolle in pentola nei migliori jazz club del globo terracqueo ? Bene, è possibile, grazie al portale www.marlbank.net da cui ho tratto i link sotto elencati chiunque in qualsiasi città del mondo può consultare il programma. Basta cliccare....
Ronnie Scott’s, London Vortex, London Pizza Express Jazz Club, London Cafe Oto, London 606, London Charlie Wright’s, London The Forge, London The Oxford, London Bull’s Head, London Le QuecumBar, London Hideaway, London Boisdale Canary Wharf, London Servant Jazz Quarters, London Brasserie Toulouse Lautrec, London East Side, London The Griffin, London The Spin, Oxford Cambridge Modern Jazz Club, Cambridge Silvershine, Birmingham The Yardbird, Birmingham Hare & Hounds, Birmingham Seven Jazz, Leeds Wardrobe, Leeds Wakefield Jazz, Wakefield The Lescar, Sheffield Band on the Wall, Manchester Matt & Phred’s, Manchester Hoochie Coochie, Newcastle upon Tyne Cinnamon club, Altrincham Jagz, Ascot Watermill jazz, Dorking The Verdict, Brighton Fleece Jazz, Stoke by Nayland hotel, Leavenheath Òran Mór, Glasgow Jazz Bar, Edinburgh Whighams, Edinburgh Blue Lamp, Aberdeen Dempsey's, Cardiff Caféjazz, Cardiff Jazzland, Swansea The Be-Bop club, Bristol St Ives jazz club, St Ives, Cornwall Berts, Belfast SD Bell's, Belfast The Albany, Belfast Bennigans bar, Derry Cobbles, Newry Jazzeys, Enniskillen Bello Bar, Dublin JJ Smyth’s, Dublin Duc des Lombards, Paris Sunset Sunside, Paris Bimhuis, Amsterdam Blue Note, Milan Casa del jazz, Rome Jamboree, Barcelona Nova Jazz Cava, Terrassa Clamores, Madrid Hotclube de Portugal, Lisbon Tygmont, Warsaw Muniak's jazz club, Kraków Blue Note, Poznań A-Trane, Berlin Quasimodo, Berlin Stadtgarten, Cologne Unterfahrt, Munich Porgy and Bess Music Club, Vienna Moods, Zurich Victoria Nasjonal Jazzscene, Oslo Fasching, Stockholm Montmartre, Copenhagen Village Vanguard, New York Blue Note, New York Jazz Standard, New York Birdland, New York Smalls, New York Smoke, New York The Stone, New York Jazz Gallery, New York (Le) Poisson Rouge, New York Dizzy’s, New York Iridium, New York Blues Alley, Washington DC Bohemian Caverns, Washington DC Regatta Bar, Cambridge, Mass. Green Mill, Chicago Jazz Showcase, Chicago Blue Whale, Los Angeles Yoshi's, Oakland Dimitriou’s Jazz Alley, Seattle Blue Note, Tokyo
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Post n°3657 pubblicato il 10 Settembre 2014 da pierrde
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Post n°3656 pubblicato il 10 Settembre 2014 da pierrde
Sul portale Tracce di Jazz un ricordo del trombettista, compositore e arrangiatore Gerald Wilson scomparso l'otto settembre all'età di 96 anni: http://www.traccedijazz.it/index.php/primo-piano/34-articoli/647-so-long,-gerald-wilson
Sempre sul portale la seconda parte di L'anima jazz di Stevie Wonder: La Creazione Siciliana del jazz per la penna di Gianni Gualberto arriva invece alla decima tranche: un vero trattato, erudito e documentatissimo da leggere d'un fiato: |
Post n°3655 pubblicato il 10 Settembre 2014 da pierrde
Una notizia leggera e, perchè no, anche contro corrente rispetto all'immagine stereotipata del jazzista. Riguarda David Sanborn, il sassofonista sei volte vincitore ai Grammy, che ha deciso di vendere la propria abitazione ricavandone qualcosa come 11 milioni di dollari. Lungi da me l'idea di trasformarmi in un blog di jazz gossip, racconto questa storia perchè inusuale e vi lascio il link dove leggere la vicenda grazie all'articolo del New York Observer: http://observer.com/2014/09/no-room-for-blues-jazz-musician-drops-westside-townhouse-for-11-m/ |
Post n°3654 pubblicato il 09 Settembre 2014 da pierrde
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“L’idea è nata dopo una serata in cui mi chiesero di rendere omaggio a Fernanda Pivano, traduttrice e amica di molti personaggi chiave del mondo beat – ci dice Elisabetta Antonini –: certo, avevo già letto diverse cose, ma in occasione di quello spettacolo ho potuto conoscere meglio questo universo. " "E’ un live di ispirazione letteraria, per questo ho inserito le voci dei protagonisti dell’epoca. A volte queste voci sono stranianti, a volte sono di commento, a volte prendono la strada di una fitta conversazione. Un mondo sonoro ispirato a quei luoghi, a quei personaggi”. Un progetto ambizioso quello di Elisabetta Antonini ma dopo ripetuti ascolti devo dire che è ampiamente centrato. Continua la lettura su : |
Post n°3652 pubblicato il 08 Settembre 2014 da pierrde
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Post n°3651 pubblicato il 07 Settembre 2014 da pierrde
In questi giorni è in libreria per i tipi di Arcana, nella collana Jazz diretta da Vincenzo Martorella, la seconda edizione del fondamentale libro che Carola De Scipio aveva dedicato a Massimo Urbani, oramai quindici anni fa. Lavoro indispensabile già in origine, non solo perchè era praticamente l'unico profilo del sassofonista romano, interessante non solamente per la scelta di utilizzare le tante testimonianze di chi aveva conosciuto, frequentato o suonato con Massimo, "L'Avanguardia è nei Sentimenti" era uno dei più affascinanti ritratti in jazz per via di quella regia unica che l'autrice era riuscita ad ottenere orchestrando le tante voci raccolte, strutturando i vari periodi in una storica architettura complessiva ed armonizzando le emozioni, contrastanti ma sempre toccanti, che la fiammeggiante meteora di Massimo Urbani aveva riflesso sul popolo del jazz. Libro basilare, dicevo, che in questa nuova veste è diventato bellissimo: una forma più adeguata, sia in leggibilità che in ordinamento grafico, cinque nuove voci aggiunte al coro (Carlo Atti, Roberto Del Piano, Gaetano Liguori, Carla Marcotulli, Pietro Tonolo), moltissime fotografie inedite di Roberto Masotti che ci regalano una più sfaccettata immagine del nostro, anzi un vero vibrante ritratto, ed una discografia aggiornata al 2014 che tenta di fare ordine e di dare il giusto rilievo attraverso i documenti sonori official o meno, nella storia musicale di Massimo Urbani. Leggi l'intero bellissimo articolo sul blog http://jazzfromitaly.blogspot.it/2014/09/massimo-urbani-lavanguardia-e-nei.html |
Post n°3650 pubblicato il 06 Settembre 2014 da pierrde
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Post n°3649 pubblicato il 06 Settembre 2014 da pierrde
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AUTORI DEL BLOG
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Inviato da: Less.is.more
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