Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
------------------------------------------------------------------
JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
MONDO JAZZ SU FACEBOOK E SU TWITTER
CERCA IN QUESTO BLOG
JAZZ DAY BY DAY
I PODCAST DELLA RAI
CERCA IN QUESTO BLOG
Messaggi del 22/01/2009
Una voce facilmente riconoscibile fin dai primi album con Ray Charles e poi, dal 1959 con progetti a proprio nome, si è spenta a 75 anni per un carcinoma al pancreas. David doveva essere protagonista dell'appuntamento di domenica 25 gennaio al Teatro Manzoni di Milano per la rassegna Aperitivo In Concerto; già da qualche settimana un comunicato parlava delle condizioni di salute in peggioramento e della sostituzione del valente sassofonista con il trombonista Slide Hampton . Purtroppo Newman non ce l'ha fatta e si è spento il 20 gennaio nella sua casa di New York. Un profilo del musicista sul sito di JazzTimes |
Post n°1150 pubblicato il 22 Gennaio 2009 da pierrde
Stiamo parlando dell'industria discografica che, almeno a sentire Ernesto Assante sulla Repubblica del 20 gennaio, dichiara finita la guerra al downloading illegale con una solenne sconfitta: "Basta fare guerra a chi scarica la musica su Internet. Mandarli in galera non ci farà guadagnare un solo dollaro in più. L'industria deve dare ai consumatori quello che vogliono, in maniera legittima, assicurandosi che gli artisti, i compositori e le case discografiche siano pagate". "Dopo dieci anni di inutili battaglie legali, dopo aver fatto chiudere decine di siti di file sharing illegale e combattuto una infruttuosa guerra ai "pirati", l'industria discografica ha ufficialmente annunciato la fine di un'era e l'inizio di una strategia nuova. Visto che il file sharing non può essere combattuto, visto che la musica gratis è una realtà incontrovertibile, "meglio adattarci a questa realtà", dice ancora Sharkey, "Il 2009 sarà l'anno in cui l'industria della musica smetterà di preoccuparsi e imparerà ad amare la bomba. Il file sharing on line va trasformato in un opportunità, in una fonte di ricavi". Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, anche se non ho letto una sola riga di autocritica per i prezzi assurdi imposti per decenni, vero boomerang della vicenda. A mio parere le case discografiche hanno poco tempo per sfuggire al disastro completo: questo pare che l'abbiano recepito, ora bisogna vedere se sapranno adeguarsi velocemente e con profitto alle nuove realtà. Intanto, magari, sarebbe il caso di far scendere un poco i prezzi. Non parlo naturalmente delle piccole etichette nate dalla passione di qualche sfegatato jazzofilo: le conosciamo e sappiamo quanto lavoro, dedizione e fatica si cela dietro ad ogni album prodotto. Non a caso il costo di un compact di una piccola etichetta indipendente è del 25-30 % in meno rispetto a quello di una major. L'articolo completo su Repubblica |
AUTORI DEL BLOG
Andrea Baroni
Fabio Chiarini
Roberto Dell'Ava
Franco Riccardi
Ernesto Scurati
Inviato da: Less.is.more
il 24/08/2019 alle 11:46
Inviato da: Less.is.more
il 23/08/2019 alle 21:27
Inviato da: Piero Terranova
il 13/07/2019 alle 20:06
Inviato da: Luciano Linzi
il 19/10/2018 alle 15:44
Inviato da: juliensorel2018
il 12/10/2018 alle 15:21