Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 03/03/2009
Ho iniziato a leggere regolarmente Musica Jazz nella seconda metà degli anni '70. Avevo da poco iniziato a lavorare, e la raggiunta indipendenza economica mi permetteva di acquistare gli LP che faticosamente riuscivo a trovare. La rivista era l'unico strumento a disposizione dell'appassionato. Neofita o esperto, nelle pagine del mensile allora edito da Messaggerie Musicali e rigorosamente bianco come colore di fondo, c'erano le informazioni, le recensioni e gli approfondimenti che diversamente era possibile reperire solo mediante l'abbonamento a riviste straniere, Down Beat e Jazz Magazine in primis. Questo mese Musica Jazz celebra il 700° numero in edicola, frutto di una lunga storia che ha accompagnato giovani e meno giovani per sessantacinque anni. Per l'occasione il Centro Nazionale Studi sul Jazz- Arrigo Polillo ha messo in rete le prime due annate della rivista, consultabili e addiritura scaricabili. Si tratta di una occasione unica per essere partecipi di una stagione di innovazioni e grande fermento culturale. La rivista oggi non è più l'unica a disposizione dell'appassionato. Rimane naturalmente il riferimento principale per autorevolezza e competenza, ma è affiancata da altri magazine : mensili, bimestrali ed e-mail zine che si occupano a pieno titolo delle varie sfaccettature della musica afro-americana. A mio parere oggi Musica Jazz non è particolarmente appetibile in quanto a grafica ed innovazione, largamente superata da altri competitori, paga anche la mancanza di un sito internet aggiornato ed efficace che invece, tanto per citare, hanno riviste concorrenti come Down Beat, Jazz Magazine e Jazzman. Spesso inoltre il compact allegato è di interesse relativo per il jazzofilo esperto, anche se va detto che l'iniziativa che da quasi trent'anni accompagna la rivista, prima sotto forma di lp e poi di compact, ha avuto sicuramente un bilancio largamente positivo per accuratezza, completezza e varietà. Al di là delle critiche che si posso fare sul presente, rimane una storia lunga e gloriosa che è possibile riassaporare nelle atmosfere e nei personaggi leggendo l'articolo di presentazione sul sito del Centro Studi. Altro post in argomento ugualmente stimolante e indispensabile sul blog dell'amico Jazzfromitaly. http://centrostudi.sienajazz.it/prog_musica_jazz_pdf.asp?%3C%25=param%25%3E&vis=5&fcs=4 http://jazzfromitaly.splinder.com/ |
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