Mondo Jazz
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IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 28/07/2009
Al festival di Clusone quest'anno sono venuti a mancare sponsor importanti, costringendo gli organizzatori a rivedere il programma rinunciando a concerti significativi come la Brass Band di Dave Douglas. Per fortuna invece non è venuto a mancare il pubblico di appassionati, e mi si allargava il cuore nel vedere la Corte S.Anna stracolma come nelle edizioni più riuscite del passato. Due i concerti previsti per il sabato sera, ed entrambi di gruppi italiani. Ha iniziato il quartetto di Giovanni Guidi rinforzato dal sax tenore del canadese Michael Blake. Quest'ultimo ha portato spessore e concretezza ad un quartetto già rodato che ha offerto un set interessante e ben calibrato. I brani eseguiti provenivano sopratutto dall'album The House Behind This One, con momenti di aperto melodismo spezzati da break più aperti. Forse qualche situazione da ripensare con più asciuttezza, ma nel complesso l'impressione è stata largamente positiva. Confesso la mia curiosità iniziale per il secondo gruppo della serata, quel progetto su musiche di Mingus che è valso ai Quintorigo il premio del Top Jazz 2008 come migliore album italiano. L'ascolto dal vivo mi ha confermato le impressioni positive lasciatemi dal disco. Il concerto si è dipanato con l'uso di brevi filmati, della voce dello stesso Mingus, e di brani tratti per lo più dalla biografia del contrabbassista (Peggio di un bastardo) letti e recitati dalla splendida voce di Luisa Cottifogli. Violoncello e contrabbasso impegnati nel ruolo di sezione ritmica, con violino e sassofoni a cantare le melodie più celebri del grande Charles. Un progetto intelligente, con delle riletture fedeli nella sostanza musicale ma personalizzate dalla inconsueta strumentazione e dall'uso della voce a mò di strumento della Cottifogli. Come sempre Clusone non delude e offre uno spaccato delle nuove realtà musicali italiane. Non rimane che augurare a Testa e Bottini di trovare per strada quegli sponsor che dovrebbero garantire per il prossimo anno una edizione memorabile in coincidenza con il trentennale del festival. |
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