Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 15/01/2010
ECM 2107 CD 6025 179 8987 (0) Dopo una trilogia di album ("Changing Places", "The Ground", "Being There"), Tord Gustavsen si muove verso nuove direzioni. La formazione di Restored, Returned conta due musicisti familiari agli ascoltatori di ECM - il bassista Mats Eilertsen ed il sassofonista Tore Brunborg – e la novità della voce blues di Kristin Asbjørnsen sulle poesie di W.H. Auden. Da questa formazione rinnovata scaturiscono interazioni tra duo e trio che poggiano sul linguaggio melodico di Gustavsen. François Couturier Il piano solo di François Couturier "Un jour si blanc" è concepito dal pianista come il secondo volume di una trilogia e un'estensione del disco in quartetto "Nostalghia" dedicato al regista Andrei Tarkovsky. L'approccio poetico - sia nel modo di suonare, sia nella concezione allusiva - è certamente evidente ed il punto di partenza è una poesia di Arseni Tarkovsky che da il titolo all'album. E' per questo che la musica si apre seguendo una logica associativa, operando connessioni tra improvvisazioni idiomatiche. "Ho voluto rendere omaggio ad artisti che amo molto" racconta Couturier. Tra questi Johann Sebastian Bach, Arthur Rimbaud, Claude Debussy, Franz Schubert, Toru Takemitsu, Joan Miro, i pittori del Blaue Reiter group ed altri. Il brano "Lune de miel" cita "I Fall In Love Too Easily"... Ma se è vero che il jazz classico resta una delle componenti di questo disco, è anche vero che questo viene filtrato attraverso le scelte di un interprete profondamente imbevuto della cultura europea in campo classico e sperimentale. Stefano Battaglia/Michele Rabbia In questo splendido album, inciso da due musicisti italiani tra i più creativi, si assiste spesso ad un ribaltamento dei ruoli. La percussione lirica sfuma nell'elettronica e la struttura si trasforma in melodia. Stefano Battaglia è qui per ricordarci come il piano sia anche uno strumento a percussione, mentre Michele Rabbia sperimenta tutte le implicazioni tonali di tamburi e piatti. I musicisti suonano con o senza spartito su materiali dalla forma assai aperta, estremamente controllati, che traggono ispirazione dal folklore, dalla musica classica dalle istallazioni artistiche. Battaglia permette ad una serie di splendidi temi di propagarsi attraverso l'intero lavoro di modo che i suoni abbiano lo spazio per poter sbocciare. Il duo per pianoforte e percussione fa parte degli organici prediletti da Battaglia (all'inizio degli anni '90 aveva collaborato con Tony Oxley e Pierre Favre). Dal 2000 è il suo connazionale Michele Rabbia ad essere il suo percussionista principale. Già presente sui due album ECM di Battaglia come improvvisatore e membro del gruppo, con "Pastorale" i musicisti condividono paritariamente il progetto. Fonte : Ufficio Stampa ECM in Italia |
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