Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 20/03/2010
Il Festival di Bergamo gode di ottima salute, con un Teatro Donizetti sold-out già da un paio di settimane ed una programmazione stuzzicante e originale. Ho scelto la prima serata per due ottimi motivi: una certezza, il leggendario Jamal, ed una produzione originale del festival, il duo Richard Galliano/John Surman. Nonostante una sola giornata di prove il duo franco-inglese ha dato vista ad un set equilibrato e piacevole. Alternanza di composizioni, dall'iniziale Aurore alla finale Crepuscule di Galliano ma nel mezzo molti brani di Surman tra cui La calada e Hymn, pescati nei rispettivi repertori ed adattati alle esigenze del duo. Classe a profusione e assoli intriganti, ma personalmente non ho visto quagliare qualcosa in più di una onesta disponibilità reciproca: l'impronta principale mi è parsa quella del fisarmonicista, con un Surman più gregario che leader. Insomma, quella luce che pervade organici strumentali identici, Galliano/Portal o i nostrani Biondini/Girotto, non si è accesa ieri sera, anche se mi rendo conto che è difficile fare simili paragoni, e probabilmente non è nemmeno corretto. La magia che caratterizza i concerti di Ahmad Jamal si è esplicata anche ieri sera: qualsiasi gruppo che suoni prima o dopo il suo viene rapidamente fatto dimenticare dal set del formidabile pianista. L'ennesima prova straripante con una sezione ritmica elastica e coesa e quello stile pianistico unico e inimitabile, fatto di stop and go, di pianissimi che interrompono improvvisamente dei fortissimi, di grande sapienza armonica e di meraviglioso gusto per la melodia, stravolta e rivoltata con facilità e nonchalance. Spalle al pubblico ed in parte anche ai suoi musicisti, Jamal è maestro senza allievi, profeta senza seguaci, inimitabile e inimitato. Dirige il suo gruppo quasi fosse un orchestra, stabilendo tempi e modi degli assoli, tutti rigorosamente entro le coordinate del brano e sempre con l'accompagnamento degli altri musicisti. Uno spettacolo che per l'ennesima volta mi sono goduto, con divertimento e con l'impossibilità di tenere fermi i piedi per l'enorme quantità di swing riversata dal gruppo. Formidabile. |
AUTORI DEL BLOG
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