Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 13/04/2010
Post n°1485 pubblicato il 13 Aprile 2010 da pierrde
Mi ritrovo spesso a pensare sull' (in)utilità di proseguire l'esperienza del jazz blog. Assodato che scrivo principalmente per me, come sfogo catartico della mia passione, rispetto a quando ho iniziato (e sono passati ormai quattro anni e mezzo) molte cose sono cambiate. I portali jazz sono aumentati a dismisura; per rimanere nell'ambito della lingua italiana la scelta è vasta e diversificata. Anche il numero dei blog dedicati alla nostra musica ha avuto una crescita esponenziale, di riflesso persino quelli italiani. La maggior parte dei blog sono gestiti da giornalisti o addetti ai lavori, quando non direttamente dai musicisti. E io, che mi ritrovo a scribacchiare le mie idee dopo otto ore di lavoro, mi sento sempre più inadeguato e stanco, sopratutto nel mantenere il ritmo quotidiano dei post. Ho imparato a lavorare di mestiere, spesso un articolo mi occupa per pochi minuti, ma quando si vogliono esprimere valutazioni su album o concerti il tempo da investire è ben diverso. Non mi piace la prospettiva di diventare un blog di notizie musicali, ci sono innumerevoli siti che lo fanno già, ne di dedicarmi esclusivamente alle recensioni. Vedo in questo il rischio di autorelegarsi in uno spazio angusto e di non uscire da un vocabolario fatto di non più di qualche centinaio di parole. Ho sempre cercato di dosare notizie, immagini e recensioni, come dico nella testata di Mondo Jazz. Mi rendo conto della marginalità dell'argomento e della difficoltà del mezzo: impossibile andare in profondità nelle analisi, pena l'esclusione della maggioranza dei lettori. Insomma, come in ogni esperienza della vita, in questo momento prevale la stanchezza e la voglia di cambiare. Che fare ? Ci penserò naturalmente, per ora rallento i ritmi e mi riprendo il tempo...... |
Post n°1484 pubblicato il 13 Aprile 2010 da pierrde
Scaricare musica da internet? «Non la considero un’azione illegale». A ribadirlo dalle frequenze di Radiouno è il ministro dell’Interno, Roberto Maroni , che accende una polemica con la federazione italiana dei musicisti, ferrea nel perseguire la linea dura contro i cyberpirati. «Si è detto che è come andare in un supermercato e rubare la merce - osserva Maroni - Non è così, sarebbe così se io entrassi in un un sito che vende e rubassi la musica da lì; ma quando io scarico c’è il collegamento peer to peer, cioè tra computer privati. È come se il proprietario di questo computer dove io vado a prendere la musica facesse una copia di un cd che ha comprato e me la regalasse, cosa che avviene normalmente quando compriamo un cd e facciamo la copia per i nostri amici: è lo stesso meccanismo». Per il ministro, «proporre sanzioni pesantissime come quelle in Francia, fino alla disconnessione da internet, è sbagliato e non funziona, anzi in Francia da quando c’è questa legge severissima il download è aumentato. La soluzione è un altra: quella di fare un grande sito nazionale, l’ho proposto da tempo ma senza essere ascoltato, dove si possa scaricare musica gratis legalmente e trovare degli sponsor che paghino il diritto d’autore a chi la musica la fa e ha diritto ad essere pagato per questo». Un punto di vista, quello di Maroni, che non piace per nulla alla Fimi, la federazione dell’industria musicale italiana, che risponde al ministro snocciolando una serie di numeri: «Qualche milione di brani musicali scaricati legalmente e gratis, più di un miliardo di click gratuiti sui video ufficiali degli artisti italiani tramite Youtube, più dell’90% dei singoli file venduti a meno di un euro da decine di piattaforme. Un mercato della musica legale su internet che oggi è il 14 % del totale. Il ministro dell’Interno dovrebbe valutare che vi sono in gioco posti di lavoro e ricavi per lo Stato a causa della pirateria digitale». Fonte : La Stampa Non c'è che dire, capita cosi' raramente di udire ragionamenti sensati e anti-convenzionali da parte di politici del partito a cui appartiene Maroni (e non solo....) che questa appare veramente come una notizia. A prima lettura questa intervista parrebbe addiritura rilasciata da un illuminato politico di sinistra (peccato che nel frattempo la suddetta si sia estinta ed i suoi rappresentanti si occupino esclusivamente di guerre intestine ). Qualsiasi tipo di proibizionismo ha sempre storicamente fallito, quello digitale ha già perso da tempo la guerra, e questo lo riconoscono perfino i discografici più intelligenti. A mio modo di vedere nessuna norma, neanche la più restrittiva potrà arginare il fenomeno. Grazie ad internet è possibile riascoltare album fuori catalogo da anni, concerti trasmessi dalle radio di tutto il mondo, e , certo, anche album nuovi che in negozio vengono venduti a 20-25 euro. Ecco, forse uno dei motivi più importanti della disfatta delle major è proprio questo: per decenni hanno imposto un assurdo prezzo di mercato, adesso la tecnologia digitale li ha puniti. Se avessero mantenuto prezzi equi il fenomeno della "pirateria" sarebbe di gran lunga marginale. Conoscete qualche appassionato di musica che preferisce la copia digitale (e "pirata") all'originale con copertina, note e fotografie ? |
AUTORI DEL BLOG
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