Mondo Jazz
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Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 06/07/2010
Post n°1545 pubblicato il 06 Luglio 2010 da pierrde
Se lo sono chiesti in molti la sera del 2 luglio a Montreal, durante il Festival Jazz che vedeva impegnato sul palco il trio Lou Reed, Laurie Anderson e John Zorn. Dopo qualche brano infatti è iniziato l'esodo, o piuttosto il fuggi-fuggi di una parte del pubblico presente, inseguito dai prevedibili fuck-off di Zorn. Pubblico senza un minimo di conoscenza musicale o set troppo radicale ? Leggendo i commenti su blog e quotidiani canadesi (che riporto in calce al post) probabilmente una buona fetta di spettatori era convinta di assistere ad un revival di brani dei Velvet ed è stata spazzata via dalla furia dei sassofoni e della chitarra distorta. Certo pagare circa 100 dollari canadesi per i migliori posti e non informarsi di cosa si va ad ascoltare è responsabilità esclusiva dello spettatore, ancor più pensando che il trio è un progetto che ha ormai già qualche anno di vita, ha prodotto un album e si possono reperire facilmente video esplicativi su You Tube. Di Zorn posso parlare solo in termini elogiativi per varietà, ricchezza di stimoli e conoscenze, coerenza e personalità. Possiedo gran parte della sua corposissima produzione discografica, e per quanto molti progetti poco hanno a che fare con il jazz, si tratta comunque di musica sempre interessante e stimolante. Una sola volta mi è capitato di imitare la parte del pubblico canadese che si è ribellata: molti anni fa il nostro si esibiva con la formazione dei Naked City al Teatro Smeraldo di Milano. Dopo otto ore di lavoro e due faticosissime di viaggio con l'incubo nebbia (e altrettante poi per il ritorno) mi aspettavo di passare una bella serata con Bill Frisell, Joey Baron, Fred Frith e, appunto, John Zorn. Invece mi sono sorbito un concerto di free-punk-hard-core: brani di pochi secondi o al massimo un minuto in cui non si suonava nemmeno una nota, in compenso però il rumore e lo stridore erano al massimo della insopportabilità. Dopo un'ora di incubo ho deciso di averne abbastanza e mi sono ritirato in buon ordine, pensando a quale spreco di talento si stesse consumando sul palco. Ma Zorn ha una personalità dalle mille sfaccettature, e anche quella provocatoria riveste una parte importante. Basta saperlo..... http://www.spinner.com/2010/07/02/lou-reed-laurie-anderson-john-zorn-montreal-jazz-festival http://www.guardian.co.uk/music/2010/jul/05/lou-reed-booed-free-improv
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