Post n°1548 pubblicato il
09 Luglio 2010 da
pierrde
La nuova stagione dell’Atelier conferma e sviluppa le idee guida di questi diciassette anni di programmazione. In particolare, c’è una presenza ampia di giovani talenti nazionale ed europei, oltre che di musicisti di valore che hanno scarsa visibilità a Milano, per cui il programma arricchisce il panorama musicale della nostra città in linea con una precisa filosofia: proporre ciò che manca, non ripercorrere le strade battute dagli altri. Il cartellone presenta quindi diverse prime esecuzioni milanesi legate a presentazioni di nuovi progetti discografici e, nel suo complesso, compone un mosaico articolato della realtà della musica d’arte contemporanea.
Tra i giovani spiccano i nomi di Alessandro Lanzoni, Nicole Jo, del Recital Trio e dei componenti della Flight Band, una realtà dell’Hinterland milanese che merita di essere valorizzata. I progetti discografici sono legati all’ensemble di Simone Guiducci, al trio di Giannantonio De Vincenzo e al trio Intra-Tommaso-Gatto, tre esempi diversi di porsi nella realtà del jazz di oggi. Il duo Bosso-Salis, pluripremiato dalla critica italiano nel 2009, l’originale proposta su Darwin del gruppo di Ferdinando faraò e la prima milanese di un artista di punta del jazz tedesco, Chjristian Wallumroed (autore di una musica trasversale ed europea a tutti gli effetti) completano il quadro della parte “non accademica” della rassegna. Che, peraltro, si integra assai bene con quella legata al mondo eurocolto, anch’essa attenta alla promozione dei giovani, all’originalità dei programmi, agli omaggi “mirati”. Il percorso si snoda tra arie d’opera, eseguite da un’esponente di vertice della lirica internazionale, a pagine contemporanee per corde e percussioni, ma presenta anche particolari letture di periodi e luoghi della storia della musica, come il classicismo viennese, le più rare pagine di Jean Sibelius, la musica del ‘700 con strumenti originali e il curioso spaccato dell’uso delle ance nell’ambito classico-contemporaneo.
Un cartellone che, come al solito, terrà conto della formazione del pubblico grazie alle introduzioni critiche ai concerti e agli agili programmi di sala, mantenendo un orario: quello del sabato pomeriggio, assolutamente congeniale a fasce di utenza in parte diversa da quella dei concerti serali.
Infine, è la collaborazione con enti e strutture, oltre che con i musicisti stessi, a fare dell’Atelier un vero laboratorio di cultura musicale contemporanea.
http://www.secondomaggio.it/
Ancora buona parte dei grandi festival estivi non è nemmeno iniziata e già si programmano i concerti di autunno e inverno. Come sempre, a parte il calendario dei club, la stagione milanese vive delle proposte di Aperitivo in Concerto finanziato da Mediaset e Publitalia e, quasi fosse per par condicio, dell'Atelier Musicale proposto dalla Camera del Lavoro. Come sempre entrambi i cartelloni, diversissimi per filosofie e intenti, si integrano alla perfezione e sono alquanto stimolanti per l'appassionato milanese.
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