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Messaggi del 03/02/2011

MUSIC FOR MERCE

Post n°1758 pubblicato il 03 Febbraio 2011 da pierrde

Un box di dieci cd ricorda la figura del coreografo newyorkese Merce Cunningham raccogliendo alcune delle musiche che in oltre cinquant'anni hanno accompagnato le sue creazioni: Music for Merce (1952-2009) contiene lavori di Christian Wolff, John Cage, Earle Brown, Morton Feldman, Gordon Mumma, David Behrman, Pauline Oliveros, David Tudor, Takehisa Kosugi, Maryanne Amacher, Jon Gibson e Yasunao Tone in esecuzioni storiche e spesso inedite, che negli anni più recenti hanno visto coinvolti tra gli altri anche George Lewis, Steve Lacy, John King, Michael Pugliese, Jim O’Rourke, Christian Marclay, Ikue Mori e John Paul Jones. Informazioni e ascolti in anteprima sono al sito dell'etichetta New World Records, dove si possono trovare in .pdf anche i saggi e le note che illustrano l'opera.

Fonte : Hibou, Anemone & Bear 

http://www.newworldrecords.org/uploads/filetfjhd.pdf

http://www.newworldrecords.org/uploads/filetfjhd.pdff

Merce Cunningham (Centralia, 16 aprile 1919 – 26 luglio 2009) è stato un danzatore e coreografo statunitense.

 Ha posto le basi della postmodern dance, indagando "il movimento nello spazio e nel tempo" e proponendo la scissione fra danza e musica. È stato l'ideatore e sperimentatore di Life Forms, primo software di notazione dei movimenti di danza, a partire dal 1986. Cunningham è morto il 26 luglio 2009.

Dal 1942 collabora col compositore d’avanguardia John Cage - che sarà suo compagno durante mezzo secolo, fino alla sua morte nel 1992 - col quale condivide il rifiuto dei metodi formali dell’arte del XIX secolo, messi già in discussione da Duchamp. Secondo Germano Celant, Cunningham segue il principio secondo cui “Ogni arte rifiuta infatti un originale esterno per porsi essa stessa come originale”. Grazie al rapporto col compositore americano, Cunningham sviluppa un approccio alla danza che vuole essere “altro” dalla musica, capace d’imporsi come sostanza a se stante dal suono e dall’immagine. Fin dagli anni quaranta sia Cunningham sia Cage utilizzano metodi di lavoro basati sulla casualità. In Root of an Unfocus (Radice di un non-centro 1944), Cunningham utilizza il metodo cinese dell’I Ching per creare le proprie coreografie che tuttavia seguono la struttura ritmica della composizione musicale scritta da Cage.

 In Cunningham individuiamo fin dal principio una forte dose d’improvvisazione unita ad un rigido formalismo. A questo proposito, Nam June Paik afferma che “Merce sembra vagare su palco senza uno scopo preciso, ma con un gran senso estetico”.

 I movimenti coreografici di Cunningham nascono dal gesto quotidiano, dall’errore, dal “momento”, e non si adattano, bensì si confrontano, con la traccia musicale. Ai propri danzatori Cunningham affida il ruolo di veri e propri interpreti. Essi sono liberi di rallentare o velocizzare i movimenti, uscire ed entrare dalla scena, scegliere la successione delle frasi coreografiche da eseguire.

 Se Martha Graham è la “grande madre” della danza moderna, Cunningham è, come intuisce Leonetta Bentivoglio, il “grande padre” della danza post-moderna. Negli anni sessanta Cunningham è promotore dell’idea che il movimento debba essere liberato da qualsiasi sistema accademizzato. È in quel periodo che si sostituisce alla nozione classica di “spettacolo”, quella di “laboratorio” e “performance”.

Fonte: Wikipedia

 Link ad un video documentario:  http://www.youtube.com/watch?v=M-2xidtho7g&feature=related

 
 
 
 

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