Mondo Jazz
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martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 20/02/2011
Post n°1779 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da pierrde
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Post n°1778 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da pierrde
Concerto intenso, ricco di classe e di anima quello del duo italo-brasiliano composto da Gabriele Mirabassi e Guinga. Un set basato sulle composizioni del chitarrista di Rio de Janeiro, con Mirabassi nel ruolo di solista sospinto e sostenuto dagli arpeggi della chitarra acustica elettrificata. Musica che trae ispirazione dalla grande tradizione brasiliana e da tutte le sue declinazioni, dal samba al choro, con inusuale (per noi) protagonista il walzer. Le radici popolari della musica del duo sono rese più appetibili per un orecchio europeo da un approccio libero e svincolato dal canto, pur mantenendo sostanzialmente la forma canzone. Mirabassi apporta una carica di improvvisazione e di sperimentazione, ma l'ancoraggio ritmico e la facilità strumentale di Guinga sono impressionanti. Due virtuosi dei rispettivi strumenti che si mettono al servizio del dialogo e della musica e non della tecnica fine a se stessa, coinvolgendo rapidamente il pubblico in una proposta tutt'altro che semplice senza il supporto ritmico delle percussioni. Il duo funziona a meraviglia, i meccanismi ben oliati, le sfuriate del clarinetto assolutamente pertinenti ed inserite nel contesto della musica sud-americana. Mirabassi si agita e si contorce dando un visivo e netto spessore fisico e corporeo alla sua performance, mentre per contrasto Guinga arpeggia apparentemente impassibile e immobile. E' cosi' anche durante il meraviglioso tema che il chitarrista esegue in solitudine, un walzer antico e d'autore che ammalia e seduce il pubblico presente. Rapidamente è trascorsa un'ora e mezza, con un paio di bis che hanno visto una magistrale versione per solo clarinetto di Besame Mucho e Guinga esibirsi in un brano cantato, pieno di riverberi e prodigo di emozioni. Un concerto da ricordare premiato anche da un soddisfacente successo di pubblico, caldo e attento e pronto anche a cantare una versione brasiliana di Senza Fine che un appagato Guinga ha praticamente imposto a Mirabassi.
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AUTORI DEL BLOG
Andrea Baroni
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