Creato da pierrde il 17/12/2005

Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

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Dall'immenso archivio di Radiotre č possibile scaricare i podcast di alcune trasmissioni particolarmente interessanti per gli appassionati di musica nero-americana. On line le puntate del Dottor Djembč di David Riondino e Stefano Bollani. Da poco č possibile anche scaricare le puntate di Battiti, la trasmissione notturna dedicata al jazz , alle musiche nere e a quelle colte. Il tutto cliccando  qui
 

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Messaggi del 29/10/2011

TEMPI MODERNI

Post n°1992 pubblicato il 29 Ottobre 2011 da pierrde

Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi. (Albert Einstein)

 

Centri 3 aperti di notte per iPhone 4s:

Ecco l’iniziativa A meno di 24 ore dall'inizio ufficiale delle vendite del nuovo gioiellino marcato Apple i centri 3 faranno la notturna! 3 Italia comunica agli utenti, tramite il canale ufficiale su twitter, che questa sera alle ore 23.45 moltissimi centri 3 in tutta Italia apriranno per una festa con molta "frutta".

Pare che verranno offerti cornetti e cappuccini più una sorpresa… E' molto probabile che allo scoccare della mezzanotte inizieranno le vendite dell'iPhone 4s. (www.news-24h.it)

 
 
 

DOPO 5 ANNI TORNA IL TALOS FESTIVAL A RUVO

Post n°1991 pubblicato il 29 Ottobre 2011 da pierrde
 
Tag: NEWS

Le notizie e i comunicati in ambito jazzistico sono molto numerose giorno per giorno. Credo che il compito di raccoglierle e pubblicarle competa prevalentemente ai portali (Jazzitalia, Allaboutjazz Italia, eccetera), cosi' come penso che invece il compito dei blogs sia quello (quando possibile) di commentarle.

E' con questa impostazione che non troverete articoli e link relativi a tutte le rassegne in corso o in arrivo. Impossibile, per mancanza di tempo e anche perchè un blog è per forza limitato e può al massimo concentrarsi su qualcuno di questa messe di comunicati. Quelli che meritano un commento per i motivi più disparati, come ad esempio il ritorno del Talos Festival a Ruvo di Puglia.

Un festival scomparso da 5 anni e che in passato era divenuto un punto di riferimento importante per il jazz nel sud Italia. Dopo la scomparsa dell' Open Jazz di Ceglie, e purtroppo anche del suo ideatore, Pierpaolo Faggiano, il ritorno di Talos è un segnale importante sopratutto in tempi di vacche magre per la cultura in Puglia.

Ecco parte del testo comparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno:

 

Dopo cinque anni è di nuovo Talos. La XVII edizione del Festival di musica jazz ricompare in «originale»: la direzione artistica torna al maestro Pino Minafra. L’obiettivo è rilanciare su scala internazionale l’evento. E con esso la città. La novità è stata inanellata dalla giunta Ottombrini in tre atti. Primo: lo scorso 8 settembre l’amministrazione comunale ha pagato i diritti per la proprietà decennale del marchio «Talos Festival». Secondo: sono stati dichiarati gli indirizzi politico-amministrativi per il rilancio della manifestazione. In una delibera la giunta di centrosinistra scrive di riconoscere il valore della progettualità artistica di Minafra, ideatore e fondatore della manifestazione e di accogliere la proposta che il musicista ha presentato per l’edizione 2012. I rapporti con Minafra saranno regolati da una convenzione, da stipulare dopo che saranno definite le risorse finanziarie disponibili.

Terzo. L’amministrazione ha candidato l’evento a due finanziamenti: uno con la Regione, all’interno del programma triennale in materia di spettacolo, l’altro con la Fondazione Cassa di risparmio di Puglia. Entusiasta l’assessore alle politiche culturali, Pasquale De Palo. Sulla questione della proprietà pubblica del marchio, spiega: «Dev’essere pubblico sia perché il Comune è da sempre il principale finanziatore, ma anche perché con la famiglia Minafra si è chiarito che la possibilità e la capacità di un ente pubblico di finalizzare risorse per un evento è maggiore di quella che avrebbe un singolo cittadino o un ente privato». Nel 2012 dovrebbe essere di 50mila euro il finanziamento comunale.

De Palo anticipa l’impianto dell’edizione 2012: il titolo sarà «Band and more». Un exursus che parte dalla banda tradizionale per arrivare a quella di sperimentazione jazzistica. L’anteprima sarà riservata alle bande locali inserite in istituzioni che fanno formazione e cultura: scuole, associazioni culturali, università. Poi la classica «Tregiorni» di musica jazz: artisti di respiro internazionale si esibiranno sul palco, e terranno seminari e corsi specialistici. L’ultimo giorno sarà dedicato a un convegno su «Jazz e Africa» affidato al professore Salvatore, docente di etnomusicologia all’università di Lecce.

(Rosaria Malcangi)

 
 
 

INCONTRI CON MUSICISTI STRAORDINARI

Post n°1990 pubblicato il 29 Ottobre 2011 da pierrde
 

Dall'Hard bop al Free jazz, da Chet Baker a Miles Davis e Cecil Taylor, la storia degli ultimi cinquant'anni di jazz nelle parole divertite e divertenti di uno dei protagonisti assoluti della musica contemporanea.  

Enrico Rava è uno dei jazzisti italiani più noti a livello internazionale, anche grazie alla sua lunga attività oltreoceano, prima a New York e poi a Buenos Aires, dove ha collaborato assiduamente con musicisti del calibro di Gato Barbieri e Steve Lacy. Il suo The Forest and the Zoo, registrato nel 1966, è considerato uno dei dieci dischi essenziali del Free jazz. Di questa vorticosa attività, fatta di continui incontri con musicisti straordinari, di storie sempre surreali e talvolta amare, di piccole stranezze e grandi talenti, Rava restituisce uno spaccato vivido, con il sorriso e lo sguardo ironico di chi, alla fine, di cose ne ha viste accadere veramente tante.

La ricostruzione della vita notturna di New York nella gloriosa e irripetibile seconda metà degli anni sessanta è piena di pathos, così come il ricordo dell'ascesa di Astor Piazzolla e del Nuovo tango nella Buenos Aires degli anni settanta. E accanto a questi, i primi balbettii della scena jazz italiana, Gato Barbieri minacciato con una pistola alla tempia dal proprietario dell'appartamento nel Village da cui non se ne voleva andare, o un Don Cherry fischiato a Bologna solo perché salito sul palco senza scarpe.

O Carla Bley, bellissima, mentre dirige la Jazz Composer's Orchestra. Dall'Hard bop al Free jazz, da Chet Baker a Miles Davis e Cecil Taylor, gli incontri di Rava con la magia del jazz risplendono di nuova luce al suono di un ritmo sempre incalzante. (Fonte:La Feltrinelli)

 

E proprio a Carla è dedicato un paragrafo gustoso, cosi' come divertente ed annedotico è tutto il libro. Trascrivo il brano dal blog Ruminazioni :

 

In quel periodo Carla Bley e Mike Mantler mi chiamarono per partecipare a un paio di sedute d'incisione per il disco Escalator Over the Hill. Un'opera monumentale, su un libretto di Paul Haines, con musiche di Carla, iniziata nel 1968 e terminata nel '72, con la partecipazione di moltissimi musicisti e cantanti, da Linda Ronstadt a Jack Bruce, da John McLaughlin a Don Cherry.

Nelle sedute a cui partecipai c'erano, tra gli altri, Dewey Redman, Gato [Barbieri], Jimmy Lyons, Roswell Rudd, Charlie Haden e Paul Motian. Le registrazioni si facevano al Public Theatre, nell'East Village, in Lafayette Street. Carla dirigeva l'orchestra. Era difficilissimo concentrarsi sulla musica perché Carla era veramente bellissima a quei tempi.

Aveva più o meno una trentina d'anni, e lunghi capelli biondi. Era alta più di un metro e ottanta e, tanto per renderci la vita difficile, indossava (se così si può dire) una minigonna microscopica che metteva in mostra le sue gambe perfette e lunghissime. Come se non bastasse, aveva una camicetta trasparente, la classica see-through, e non portava reggiseno.

Ogni volta che alzava le braccia per dare l'attacco di un pezzo rimanevamo paralizzati dallo spettacolo. Abbiamo fatto parecchie entrate sbagliate prima di abituarci.

 

 

Enrico Rava, "Incontri con musicisti straordinari", Feltrinelli 2011, pp. 138-139

 

 

 
 
 
 

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