Mondo Jazz
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martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 28/11/2011
Post n°2039 pubblicato il 28 Novembre 2011 da pierrde
Leandro “Gato” Barbieri (Rosario, 28 novembre 1934) è un sassofonista jazz argentino. Figlio di un carpentiere con la passione per il violino, studia clarinetto, sassofono e composizione a Buenos Aires. Nel 1953 entra a far parte dell'orchestra di Lalo Schifrin e si dedica completamente al sax tenore. Nel 1962 si trasferisce a Roma dove registra per il giovane arrangiatore Ennio Morricone l'assolo in "sapore di sale" di Gino Paoli e nel 1967 è a Milano, dopo una parentesi a New York con Don Cherry, dove partecipa a Nuovi sentimenti di Giorgio Gaslini. Inizialmente influenzato da sassofonisti come John Coltrane e da altri artisti del free jazz, nel 1967 incide i primi due dischi pubblicati con il suo nome. Nel duo con Dollar Brand 1968 imprime alla sua musica una svolta nel recupero delle musicalità sud-americane, creando un suo personalissimo stile con il quale fonde soluzioni tecniche più tipicamente jazzistiche con le sonorità e i ritmi sudamericani. Nel 1972 collabora con Bernardo Bertolucci componendo la colonna sonora del film Ultimo tango a Parigi, che gli è valsa un Grammy Award. La sua produzione musicale ha quindi conosciuto anche incursioni nel jazz-pop, con collaborazioni con i più diversi artisti, fra cui Carlos Santana, Antonello Venditti, Pino Daniele. Dopo un lungo periodo di inattività, iniziato negli anni ottanta a seguito della morte di sua moglie Michelle, è tornato ad esibirsi dal vivo solo alla fine degli anni novanta . Fonte . Wikipedia |
Post n°2038 pubblicato il 28 Novembre 2011 da pierrde
Il quotidiano di Bologna e dell'Emilia Romagna, Il Resto del Carlino, ha intervistato i due patners di Bollani nella trasmissione televisiva da poco conclusa, Sostiene Bollani. Interessante una risposta di Jesper Bodilsen sull'esperienza appena vissuta: L'esperienza in tv è stata importante per avere potuto incontrare ed esibirmi con molti grandi artisti e avere la possibilità di fare buona musica in tv e ai giorni nostri è difficile che una cosa del genere accada. Quando parlo in Danimarca del programma e di come si sviluppava e faccio vedere delle clip, non ci credono!!! E la gente mi chiede: perché non c'è un programma così anche da noi? Molte persone vorrebbero programmi così con musicisti che suonano dal vivo. Non vogliono sempre ascoltare dilettanti nei talent show o sempre gli stessi venti idoli del pop o giocatori di calcio in tutti i talk show. La Rai ha fatto la cosa giusta con il programma di Stefano, altre stazioni dovrebbero tentare cose simili: secondo me gli spettatori sono molto più bravi, intelligenti e sofisticati di come le emittenti televisive li pensino. E' possibile leggere l'intera intervista cliccando :
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