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Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 07/02/2012
Post n°2136 pubblicato il 07 Febbraio 2012 da pierrde
Mario Biondi a Londra ha dato sei concerti al Ronnie Scott's e la stampa italiana non ha perso l'occasione di segnalare l'evento con numerose interviste. Un segnale che Biondi, al di là delle facili etichette appioppategli, ha raggiunto una visibilità che al contrario i bravissimi componenti del suo gruppo ( Daniele Scannapieco al sassofono, Beppe di Benedetto al trombone, Giovanni Amato alla tromba, Claudio Filippini al piano, Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria ) sono ben lontani dal possedere. Non ho mai amato i crooner, ho "sopportato" i grandi nomi della storia della musica afro-americana, ma la passione e il divertimento che invece mi hanno sempre regalato le grandi voci femminili hanno trovato nei soli Louis Armstrong, il grande capostipite del canto jazz, e in Bobby McFerrin un equivalente maschile. La poliedricità e l'effervescenza di McFerrin non hanno però mai prodotto album memorabili, e Bobby rimane un grandissimo artista dal vivo dove il suo immenso talento può essere debitamente apprezzato. Ricordo a tale proposito un concerto meraviglioso ai Giardini del Frontone, una edizione di molti anni fa di Umbria Jazz, in cui il nostro si esibiva con il Circlesongs, dodici voci senza strumenti. Serata memorabile ancora vivida nei miei ricordi, a cui però segui' un album con la stessa formazione decisamente minore in quanto ad emozioni. Ma, tornando a Biondi, tra le risposte date nelle diverse interviste è notevole l'onestà intellettuale e la sincera passione del cantante catanese. Eccone alcuni estratti: "Io sono supportato da jazzisti straordinari, ma non faccio jazz, io faccio musica" (Ansa) e ancora: «I jazzisti c’erano una volta, oggi c’è qualcuno che ama il genere. E anch’io apprezzo questo stile. Probabilmente mi è proprio».... «Non so, non amo le omologazioni. Ieri sera qui al Ronnie suonava Mark Murphpy, ottant’anni. Meraviglioso. Lui sì che è il jazz. L’ho ascoltato in fondo alla sala in religioso silenzio». (La Stampa)
I link delle interviste: http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/cultura/2012/02/02/visualizza_new.html_ http://www3.lastampa.it/musica/sezioni/news/articolo/lstp/441035/
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