Creato da pierrde il 17/12/2005

Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

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I PODCAST DELLA RAI

Dall'immenso archivio di Radiotre č possibile scaricare i podcast di alcune trasmissioni particolarmente interessanti per gli appassionati di musica nero-americana. On line le puntate del Dottor Djembč di David Riondino e Stefano Bollani. Da poco č possibile anche scaricare le puntate di Battiti, la trasmissione notturna dedicata al jazz , alle musiche nere e a quelle colte. Il tutto cliccando  qui
 

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Messaggi del 19/02/2012

MORE MONK

Post n°2152 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da pierrde

C'è una scena in Straight No Chaser, il documentario di Charlotte Zwerin prodotto da Clint Eastwood e dedicato alla vita di Thelonious Sphere Monk, che è la sintesi dell'arte tutta di questo musicista imprendibile, indomabile e infinito. La band sta suonando Evidence, durante l'assolo del sassofonista Charlie Rouse, Monk si alza e inizia a ballare.

Una danza goffa, derviscia. Gira su se stesso Monk, un omone di cento chili che si avvita felice come un bambino-farfalla sul proprio baricentro. Poi ritorna al piano e lo martella, i piedi tengono il ritmo, le gambe volano disarticolate. È l'estasi, è la scossa elettrica. È il jazz. È Monk. Monk che suona se stesso e che usa il pianoforte semplicemente per dare voce a tutte le note, montagne di note, che gli vorticavano tra il cuore e la testa, tra i mocassini eleganti ed i cappelli dalle fogge bizzarre.

Daniela Amenta, sito de l'Unità

 
 
 

IDEE CHIARE

Post n°2151 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da pierrde

 

CHIASSO - All’interno di un festival musicale articolato su vari giorni e con un ampio ventaglio di proposte è normale, se non addirittura fisiologico, che ci siano, qualitativamente, degli alti e bassi. Ci sono però delle eccezioni, come il XV festival di cultura e musica jazz di Chiasso, consumatosi durante il finesettimana allo Spazio Officina e che, nonostante l’assenza nel suo cartellone di nomi di grande richiamo, ha piacevolmente stupito per varietà e qualità dell’offerta che durante le tre serate è stata alta e in grado di soddisfare le aspettative di un pubblico numeroso e molto attento. Buona musica in pressoché tutte le serate, dunque, con pochi picchi di grande eccellenza, ma anche con rari momenti in cui la noia l’ha fatta da padrone e quindi tutta da gustare nelle sue infinite sfumature.

Mauro Rossi, Corriere del Ticino, 13 febbraio 2012

Una domanda: ma gli sarà piaciuto o no ? 

 
 
 

SANSCEMO

Post n°2150 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da pierrde

«

"Per quando riguarda i big, devo dire che le eliminazioni mi sembrano tutto sommato giuste. Chiara Civello* nonostante l’etichetta di “più grande cantante jazz della sua generazione” (cosa che potrebbe convincermi a dimettermi dal ruolo di critico jazz*), è stata una delle peggiori. Ieri sera ha cantato meglio, ma in un Festival livellato verso l’alto* in definitiva ha meritato di uscire».

Intervista a Marco Mangiarotti su www.ilsussidiario.net

Note: * 

a) Chiara chi ?

b) critico jazz ? a bè, si bè......te vist cusè ?

c) livellato verso l'alto ? Figuriamoci il contrario....

 

 
 
 

METAMORFOSI

Post n°2149 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da pierrde

Ecco qua il poster ufficiale della 46° edizione del festival svizzero di Montreux, carico di un glorioso passato e di un discutibile presente.

La prima edizione, nel 1967, vide come poster ufficiale la fotografia di Giuseppe Pino che vedete sotto. Quella di quest'anno è invece di Greg Gorman, che, dice il comunicato ufficiale,  "présente un nu masculin qui évoque une sculpture classique en mouvement".

L'autore aggiunge di suo "L’affiche illustre l’expérience contemplative qu’est l’écoute de la musique".

Ognuno si faccia la propria idea e del manifesto e del festival, di mio aggiungo solo una considerazione: visti i programmi degli ultimi anni di "contemplativo" nella musica c'era ben poco, come del resto naturale in un festival ormai tramutatosi in pop. La metamorfosi è ben documentata dalle due fotografie...

 

 
 
 
 

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