Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 30/10/2012
CD 1: 01. “Intro – Le lucciole”; 02. Yluc Song (Alberto Mandarini); 03. “La scena, gli artisti…”; 04. Praxis (Massimo Barbiero); 05. “Prolungate istantanee”; 06. Mostar (Maurizio Brunod); 07. Torquemada (Alberto Mandarini); 08. “Post”; 09. Per Emanuela (Massimo Barbiero). CD 2: 01. Porte Basse (Massimo Barbiero); 02 Genetic Deficit (Giovanni Maier); 03 “Un Rosario Profano”; 04. Isengard (M. Barbiero - M. Brunod); 05. “Muri di Pillole"; 06. Denique Caelum (Massimo Barbiero). Musicisti: Alberto Mandarini: tromba, flicorno, arrangiamenti e direzione; Maurizio Brunod: chitarra elettrica; Giovanni Maier: contrabbasso; Massimo Barbiero: batteria e percussioni. Special Guest: Laura Conti: voce; Marcella Carboni: arpa; Giancarlo Schiaffini: trombone; Carlo Actis Dato: sax tenore, baritono e clarinetto basso; String Orchestra “B.Bruni” of Cuneo (primi violini: Gianluca Allocco, Raffaella Azzario, Costanzo Squadrotti, Nino Russo, Fabrizio Dutto – secondi violini: Gabriele Marchisio, Isabella Slamig, Giulietta Testa, Cecilia Concas – viola: Mattia Sismonda, Guido Neri, David Mosca – violoncello: Paola Mosca, Alberto Fabi – contrabbasso: Bernardino Gallo). Doppio album, circa 95 minuti di musica e testi, magnifico e incompiuto. Magnifico per il lavoro raffinato di scrittura delle parti orchestrali, per la scelta dei temi più belli tra la vasta produzione del gruppo, per gli ospiti sapientemente calatisi nel contesto, per lo spirito di ricerca e di contaminazione tra generi, sia musicale che letterario, per la liricità struggente dei temi e la libertà degli sviluppi. Incompiuto per l'evidente situazione di work in progress, poche prove tutte in un solo giorno e via con la registrazione live, la mancanza di un video che documenti la parte visiva che la confezione documenta solo parzialmente grazie alle foto di Luca D'Agostino, le inevitabili sbavature di una materia musicale comunque nuova vista la corposa scrittura orchestrale. Eppure, con i limiti descritti, un doppio album che penetra per qualità, intensità, raccordo tra i testi di Franco Bergoglio che descrivono una realtà post industriale fatta di abbandono e desolazione e melodie di profonda dolcezza espressiva. Tutte le influenze del gruppo sono presenti: dal rock-progressive esplicitato dalla chitarra di Brunod e dalla voce di Laura Conti (notevole anche nei testi recitati) alle atmosfere africaneggianti con il robusto contributo dei fiati di Carlo Actis Dato e Giancarlo Schiaffini. Stupefacente la versione di Mostar, una ballata aperta dalle note della chitarra e innervata dalla emozionante voce di Laura Conti e dalle parte orchestrale magistralmente arrangiata da Alberto Mandarini. Anche "Per Emanuela" è un brano inciso più volte e in diversi contesti: qui viene ripresa la melodia dalla tromba in maniera asciutta ed essenziale. Tutti i brani sarebbero degni di menzione per le loro peculiarità, ma voglio chiudere citando la versione per archi di Denique Caelum: chi conosce il brano nella cesellata versione primogenia per chitarra e tromba non potrà non rimanere affascinato dalla scrittura rarefatta e potente che disegna Mandarini per la String Orchestra. Mi auguro che i direttori artistici dei festival italiani apprezzino quanto me questo lavoro, per me il miglior album italiano dell'anno, in modo da poter godere dal vivo la prossima estate questa ennesima proposta lucida e creativa del gruppo di Massimo Barbiero. V A L U T A Z I O N E : * * * * *
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