Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
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martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 15/12/2012
Post n°2495 pubblicato il 15 Dicembre 2012 da pierrde
Trovo irresistibile la notizia che oggi si legge su (quasi) tutti i quotidiani, e cioè il rendiconto delle note spese dei nostri amministratori regionali. Pare che il Trota abbia messo in nota spese l'acquisto di videogiochi (....), sigarette e un numero impressionante di lattine di Red Bull. Ma anche altri formidabili cervelli leghisti non si sono fatti pregare: tale Pierluigi Toscani ha speso 90 euro in gelati, 752 euro in munizioni (è ovvio, è uno dei 300 mila bergamaschi in armi) e ben due gratta e vinci, senza nemmeno sapere che la lotteria l'ha già vinta da un pezzo e a nostre spese. Altro leghista dal cervello fino, Alessandro Marelli, è riuscito ad addebitarci 3 i-Pad e addiritura i fuochi d'artifico acquistati in un negozio cinese. Potrei continuare a lungo, ma è meglio venire al sodo: l'ineffabile igienista, al secolo Nicole Minetti, è riuscita a (farci) spendere 27 mila euro in tre anni tra ostriche, i-Phone, ristoranti giapponesi, e, udite udite, i 16 euro per l'acquisto del libro di Paolo Guzzanti, Mignottocrazia. Evidentemente la signora temeva una biografia non autorizzata.......
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Post n°2494 pubblicato il 15 Dicembre 2012 da pierrde
Venerdì 22 marzo, la prima delle tre serate al Teatro Donizetti verrà aperta da una nutrita formazione capitanata dal trombonista Dino Piana, veterano di mille battaglie musicali, e dal figlio Franco, trombettista e flicornista di vaglia. Il trombettista Fabrizio Bosso e il sassofonista Max Ionata completeranno la notevole front line, alle cui spalle agirà un’affidabile sezione ritmica formata dal pianista Luca Mannutza, dal contrabbassista Giuseppe Bassi e dal batterista Roberto Gatto, altro nome di punta del jazz made in Italy. Protagonista del successivo concerto sarà invece la nuova stella del canto jazz, e non solo: Gregory Porter. Già insignito di una Grammy Nomination, il possente vocalist californiano fa infatti anche propri in maniera personale e altamente comunicativa gli stilemi del soul e del blues, traendo così linfa vitale dal più autentico humus culturale afroamericano. Sabato 23 sarà ancora un gruppo diretto da un musicista italiano a salire per primo sul palcoscenico del Donizetti: il quintetto, a “stelle e strisce”, di Giovanni Guidi. Noto anche la per la proficua collaborazione con lo stesso Rava e prossimo a firmare il suo primo album per la ECM, il pianista umbro avrà al suo fianco nella speciale occasione il sassofonista Dan Kinzelman, il trombettista Shane Endsley, il bassista Thomas Morgan e il batterista Gerald Cleaver, tutti ben sintonizzati sulla medesima lunghezza d’onda del giovane ma già autorevole leader. Dal Brasile arriverà quindi la seconda proposta della serata: Hermeto Pascoal. L’ultrasettantenne compositore e polistrumentista (suona tromba, sax, tastiere, flauto e numerosi altri strumenti) e la sua spettacolare band sapranno sicuramente coinvolgere il pubblico con una originalissima miscela sonora dalle infinite inflessioni e sfumature, che si nutre di jazz ma anche di tante altre musiche. Domenica 24 il testimone passerà a due beniamini del pubblico bergamasco: Uri Caine e John Scofield. Il pianista di Filadelfia, già Direttore Artistico di “Bergamo Jazz” dal 2006 al 2008, si esibirà in duo con il formidabile batterista olandese Han Bennink, mentre il chitarrista di Dayton porrà il sigillo finale al festival insieme al suo Organic Trio, comprendente il pianista e specialista dell’organo Hammond Larry Goldings e il batterista Greg Hutchinson.
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Post n°2493 pubblicato il 15 Dicembre 2012 da pierrde
La Mitchell è, indiscutibilmente, una fra le più grandi virtuose di flauto sulla scena mondiale. Straordinaria compositrice, leader affermata, artista di originalissima creatività, nella sua musica ricupera la spiritualità africana inserendola nel contesto improvvisativo tipico della ricchissima scena di Chicago, da cui proviene. A Milano la grande artista presenta Mother Earth, una prolungata suite che attinge ad una molteplicità di fonti popolari e arcaiche provenienti dalle più antiche tradizioni africane, alle radici della storia dell’umanità. Eccezionale la formazione che sarà presente sul palco e che, oltre al batterista Hamid Drake e all’eccellente trombettista Jason Palmer (per non menzionare la violoncellista Tomeka Reid e il vibrafonista Pasquale Mirra), vanta fra gli altri un interprete come Ballaké Sissoko, affascinante virtuoso di uno strumento africano come la kora, con il suo suono antico quanto incantatorio. Notizia dell'ultima ora vuole che al posto dell'annunciato contrabbassista Jean Jacques Avenel ci sia invece Silvia Bolognesi. Spero e credo che si tratti di uno dei concerti migliori della stagione di Aperitivo in Concerto. Per il momento faccio i conti con le difficoltà di chi parte da lontano: oggi tanta neve, strade in condizioni critiche e domani, ciliegina sulla torta, sciopero dei ferrovieri........ |
Post n°2492 pubblicato il 15 Dicembre 2012 da pierrde
Perché ascolto jazz? Guarda qui, mi vedi? Sono io. Fa niente se sono di spalle, lo so, lo sai che sono io. Quelli alberi che mi crescono sulle tempie e sulla nuca, quei uccelli in viaggio, sintonizzati con i campi elettromagnetici della terra, quel prato erboso che mi allarga il cuore, quello sguardo abbassato che non vedi ma sai che cosa sta cercando, lì, proprio lì, dove dovrebbe essere la linea dell’orizzonte invece c’è solo colore pastello. Sono io, io nel tempo. Il tempo non è una linea, ma una spirale, che attraversa le infinite immagini di noi stessi, parallele, successive, in evoluzione e opposizione. Mi sono voltata e ho guardato ed ecco cosa vedo: frammenti, trasparenza, stratificazione, permanenza e dissoluzione. Armonia nuova di cose rimaste nel tempo. E poi mi chiedi perché ascolto jazz. Per vedermi meglio, no? - diana - © Catrin Welz-Stein
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