Mondo Jazz
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Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 03/02/2013
Post n°2567 pubblicato il 03 Febbraio 2013 da pierrde
Come ogni anno in questo periodo stiamo per essere investiti da una massa di informazioni assolutamente superflue e spesso indisponenti sul festival di Sanremo. Per una paio di settimane quotidiani e reti televisive faranno a gara nel raccontare le frivolezze più assurde e i pettegolezi tra le quinte che, evidentemente, sono da cinquant'anni una delle maggiori passioni degli italiani per dimenticare i ladrocinii della politica e i continui scandali economici. Negli ultimi anni ho preferito ignorare completamente l'"evento", non solo per la pochezza dei protagonisti (qualcuno ricorda le canzoni vincenti degli ultimi 5 anni ?) ma anche per personale compensazione rispetto al debordare esagerato dei mass media. Ovviamente non ho nulla contro la forma canzone, anzi, ne ho sempre apprezzato i migliori interpreti, ma ritengo comunque che il festival sia morto da tempo e tenuto artificiosamente in vita per esclusivi interessi economici . Da anni mi astengo dallo "spettacolo" televisivo, e cosi' mi comporterò anche questa volta, sordo ai richiami che provengono da jazzisti che si esibiscono con cantanti o viceversa. I jazzisti fanno la cosidetta "marchetta", una apparizione tv ben pagata e pazienza se la cantante che accompagnano è stonata irrimediabilmente o la canzone è assolutamente dimenticabile prima ancora che finisca. Non ho però potuto fare a meno di leggere e sobbalzare tra il divertito ed il perplesso di fronte a questo succoso articolo dall'improbabile titolo: Sanremo, tra grandi autori e tanto jazz. Sottolineo alcuni passaggi: C'è il jazz di Raphael Gualazzi, che firma testi e musica di entrambi i suoi brani, 'Sai (ci basta un sogno)' e 'Senza ritegno' (che contiene una metafora "ti sparo nelle gambe e divento cristiano/dopotutto non è male se mi sento più umano", che non piacerà ai cattolici), con i quali il pubblico dell'Ariston avrà difficoltà a rimanere fermo sulle poltrone. C'è la bella voce di Malika Ayane valorizzata da due brani, 'Niente' e 'E se poi', scritti per lei da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. C'è l'ettroswing firmato da Simona Molinari e Peter Cincotti in 'La felicità'' che cantano anche la godibilissima 'Dr Jekyll Mr Hyde', che vanta la musica di Lelio Luttazzi e un testo arguto ("ti ho visto ridere di fronte alle disgrazie della gente/ti ho visto piangere durante la cattura di un serpente"). Ah bè, si bè, te vist cus'è ? cantava Enzo Jannacci e allora non voglio togliere il divertimento ( o l'orrore ?) ai lettori e vi rimando pertanto al testo integrale. Prosit.
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Post n°2566 pubblicato il 03 Febbraio 2013 da pierrde
"Marilyn Monroe le cambio la vita. In meglio. Non ci sono solo i nomi di Chick Webb, Louis Armstrong, Norman Granz, o Dizzy Gillespie ad aver dato vita ad un cambiamento nell’esistenza della cantante. Mentre era in tour negli anni ‘50, Ella era vittima di discriminazione a causa della sua etnia. Accadeva a moltissimi artisti afro americani, in quell’epoca. Ad esempio, in un’occasione, mentre Ella era in un locale per esibirsi, la polizia irruppe e arresto tutti quanti, trattando malissimo anche la cantante. E una volta alla centrale, ebbero pure il coraggio di chiederle l’autografo. Vi chiederete: cosa c’entra Marilyn in tutto questo? I cantanti neri erano spesso limitati solo a piccoli locali, piccoli club, lontani dalla possibilità di esibirsi di fronte ad un pubblico numeroso. Solo per il colore della propria pelle. Negli anni ‘50 era un onore potersi esibitare al Mocambo ad Hollywood. Lo fece Frank Sinatra ed era frequentato da personaggi come Clark Gable, Charlie Chaplin, Humphrey Bogart, Lauren Bacall e Lana Turner. Ella non poteva accedere al locale esclusivo solo per discriminazione razziale. Marilyn contatto direttamente il proprietario del locale e gli disse che voleva Ella ad esibirsi nel suo club: se avesse accettato la sua richiesta, avrebbe prenotato un tavolo, tutte le sere, proprio di fronte al palco. L’uomo accettò e questa mossa permise ad Ella di farsi conoscere e iniziare dignitosamente la sua carriera (che poi sarebbe diventata di fama mondiale)" Fonte: Blue in Green, Facebook |
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