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Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

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Messaggi del 20/02/2013

CROSSROADS 2013

Post n°2605 pubblicato il 20 Febbraio 2013 da pierrde

Crossroads 2013 (1)Un festival lungo tre mesi, ma anche 270 km: tale è l’estensione, lungo la via Emilia, che verrà percorsa in ogni direzione dalle decine di concerti della quattordicesima edizione del festival Crossroads. Una manifestazione musicale che sin dalla sua origine ha trovato nel viaggio tra gli stili del jazz il giusto parallelo alla sua formula itinerante.

Il lungo percorso musicale prenderà il via il 28 febbraio e proseguirà sino al 25 maggio. Il programma della grande kermesse jazzistica conterà oltre quaranta serate di musica dal vivo nei grandi e piccoli centri urbani della regione.

Questa notevole quantità di spettacoli permetterà di dare spazio ai nomi più noti del panorama italiano e internazionale ma anche di portare sulla ribalta festivaliera gli artisti emergenti più interessanti del momento.
La manifestazione è organizzato d Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla cultura della Regione Emilia-Romagna e numerose altre istituzioni.

 

Cosa c'è in programma Crossroads 2013 (2)
Sarà la tromba di Enrico Rava con il pianoforte di Giovanni Guidi a inaugurare al Teatro De André di Casalgrande. Rava tornerà poi in versione orchestrale con il Parco della Musica Jazz Lab il 14 aprile a Imola (Teatro dell’Osservanza), dove eseguirà “Lester!”, sua ultimissima creazione in omaggio a Lester Bowie. Un tripudio di trombe e ottoni sarà quello offerto da Paolo Fresu col suo nuovo gruppo Brass Bang!: il trombettista sardo incrocerà il suo strumento con quelli di Steven Bernstein, Gianluca Petrella e Marcus Rojas (Imola, 21 aprile).

Un tocco esotico sarà portato dal gruppo del polistrumentista Hermeto Pascoal, icona della musica brasiliana (Rimini, 24 marzo, Teatro degli Atti). Aria di tropici anche il 24 aprile a Piacenza (Conservatorio “G. Nicolini”) con l’esibizione di uno dei pianisti più suadenti della scena internazionale, il cubano Gonzalo Rubalcaba. La chiusura del festival si terrà al Teatro Asioli di Correggio e sarà affidata a due formazioni altamente rappresentative del jazz italiano: i Sousaphonix del trombonista Mauro Ottolini, che quest’anno ha vinto il referendum Top Jazz come migliore musicista italiano dell’anno (24 maggio) e il quartetto Yatra del contrabbassista Enzo Pietropaoli (il 25).

Un momento speciale di questa edizione sarà a maggio quando ospiterà per la prima volta il Ravenna Jazz che festeggia la quarantesima edizione e propone un programma assai più ampio con concerti e seminari dal 3 al 12 maggio (al Teatro Alighieri, al Teatro Rasi e in vari club e locali della città), con ospiti di prima grandezza. Il programma apre con Chucho Valdés e i suoi Afro-Cuban Messengers (4 maggio), e si conclude con il quartetto della star del sax tenore Joshua Redman.


Tra queste date si troveranno quotidianamente concerti di notevole spessore e attrattiva: il quartetto dello storico sassofonista Pharoah Sanders (il 5); il trio formato da Franco Ambrosetti, Uri Caine e Furio Di Castri (il 6); il quartetto del giovane e prodigioso sassofonista Mattia Cigalini (il 7); le performance in solo del trombonista Gianluca Petrella e del beatboxer Alien Dee, che durante la giornata terrà anche un seminario (l’8); il quintetto internazionale del sassofonista Rosario Giuliani, con Joe Locke al vibrafono (il 9); un duo che ha molte melodie da raccontarci: Gino Paoli e Danilo Rea (il 10); le “Microlezioni di Jazz” ideate da Filippo Bianchi, che farà anche da voce narrante, e musicate da Paolo Fresu e martux_m (l’11). A tutto ciò si aggiungono anche il workshop di canto che la magistrale interprete statunitense Rachel Gould terrà il 3 maggio e i concerti ‘Aperitifs’: dieci appuntamenti pomeridiani con altrettanti chitarristi impegnati in assolo in vari locali del centro cittadino.

Numerosi altri concerti formano l'itinerario musicale di Crossroads 2013 e daranno ampio risalto alle voci femminili a partire da marzo con il trio “Barato Total” di Barbara Casini, che toccherà in questa occasione il repertorio di Gilberto Gil (Cesenatico, 2 marzo, Teatro Comunale). Arriveranno poi due artiste che hanno definito lo standard vocale del jazz italiano dagli anni Ottanta a oggi: Tiziana Ghiglioni, in un inedito trio in omaggio a Duke Ellington (Massa Lombarda, l’8, Sala del Carmine) e Ada Montellanico in duo col chitarrista Francesco Diodati (Solarolo, il 21, Oratorio dell’Annunziata).

In rappresentanza della più intensa vocalità afroamericana ci sarà Cheryl Porter, col suo quartetto (Argenta, Teatro dei Fluttuanti, il 15). Chiara Pancaldi, con il suo quintetto (Massa Lombarda, il 22), è invece un’ammirevole rappresentante delle nuove voci che stanno affiorando sulla scena italiana in questi anni. Ma anche il jazz strumentale avrà i suoi momenti privilegiati con il duo tromba-pianoforte formato da Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello (Longiano, Teatro Petrella, il 14) e i tre concerti a Castel San Pietro Terme (“Cassero” Teatro Comunale) con il travolgente trio BassDrumBone del trombonista Ray Anderson più la performance in duo della danzatrice Teri Jeanette Weikel con il percussionista Michele Rabbia (il 16) e l’incontro tra gli Improplayers e Michele Rabbia (il 17).

Ad aprile sul versante cantanti si aggiungeranno la voce camaleontica di Cristina Zavalloni, con la Radar Band (Lugo, 19 aprile, Teatro Rossini), e quella funambolica di Maria Pia De Vito, che rispolvererà in trio il suo omaggio alle canzoni di Joni Mitchell (Russi, il 20, Teatro Comunale). Tra gli altri protagonisti di aprile si distinguono il trio elettrico del batterista Roberto Gatto (Modena, La Tenda, il 4), il trio che affianca la voce di Peppe Servillo, i sax di Javier Girotto e il pianoforte di Natalio Mangalavite (Russi, il 15) e il duo formato dall’asso del trombone Gianluca Petrella e dall’intenso Giovanni Guidi (Dozza, Teatro Comunale, il 5). Sempre a Dozza, il 6 sono in scaletta nella stessa serata il duo che riunisce il sassofonista Carlo Actis Dato e il chitarrista Enzo Rocco e la produzione originale "If I Had My Way I’d’ve Been A Killer", omaggio alla canzoni e all’impegno civile di Nina Simone; doppio spettacolo anche il 7, con un incontro in duo tra il bandoneonista Carlo Maver e il chitarrista Giancarlo Bianchetti, oltre al Ciranda Quartet con la vocalist Letizia Magnani.

Tornerà poi Fabrizio Bosso, questa volta assieme a Marco Tamburini, come co-leader di un quintetto con due trombe in omaggio a Woody Shaw (Rimini, l’11). Aprile si chiuderà con un vero e proprio festival nel festival che si svolgerà al Jazz Club Torrione San Giovanni di Ferrara. Ne saranno protagonisti il trio Triveni del trombettista Avishai Cohen (il 27), il quartetto Rayuela co-diretto dal sassofonista Miguel Zenón e dal pianista Laurent Coq (il 29), il nuovo quartetto del chitarrista Kurt Rosenwinkel (il 30): tre concerti che, anche in coincidenza con la Giornata Internazionale del Jazz Unesco, coinvolgeranno talenti jazzistici provenienti da Stati Uniti, Porto Rico, Israele, Francia.

A maggio un appuntamento di grande attrazione con una delle più famose band dell’ondata jazz-rock anni Settanta, gli Area, riunitisi dopo tre decenni (Correggio, 16 maggio). Correggio diventerà un vero crocevia del jazz italiano e non solo durante questo mese: sul palco del Teatro Asioli sfileranno infatti i gruppi dei giovani talenti che più stanno facendo parlare di sé. Si inizierà con una tre giorni dedicata al pianista Enrico Zanisi, come leader ma anche come membro di gruppi altrui: ascolteremo il quartetto del contrabbassista Francesco Ponticelli (il 17), il trio di Zanisi (il 18), Zanisi in piano solo (il 19, di mattina) e il quintetto del batterista Alessandro Paternesi (il 19, di sera). Il 20 arriverà il chitarrista Francesco Diodati, con il suo visionario quartetto Neko, mentre il 21 toccherà al quintetto statunitense El Portal.

Fonte: http://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/primo-piano/crossroads-2013-tre-mesi-di-jazz-per-lemilia-romagna

 
 
 

MI HA SCRITTO SILVIO

Post n°2604 pubblicato il 20 Febbraio 2013 da pierrde

 
 
 

UN POCO LOCO

Post n°2603 pubblicato il 20 Febbraio 2013 da pierrde

 

Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l’anima in fiamme.
(Charles Bukowski)

Insieme a Thelonius Monk, Bud Powell fu il più importante pianista Be Bop. Trasferì con originalità lo stile di Charlie Parker al pianoforte, introducendo un nuovo virtuosismo al di fuori della tradizione stride, incidendo come sideman con i più grandi solisti della sua epoca, come solista e con formazioni proprie.

Gravi problemi psichici ne minarono la salute e ne compromisero il talento artistico e portandolo ad una morte prematura. Il suo malinconico soggiorno parigino ispirò nel 1986 il film 'Round Midnight, interpretato da Dexter Gordon e accompagnato dalle musiche di Herbie Hancock.

Earl Rudolph “Bud” Powell nacque il 27 settembre 1924 a New York. Iniziò giovanissimo lo studio del pianoforte classico per innamorarsi poi del jazz di Art Tatum e James P. Johnson. Nei primi anni quaranta cominciò a suonare con diverse formazioni, ma fu con Cootie Williams che, nel 1944, registrò le prime incisioni. Fin d’allora una figura importante per lui fu quella del pianista Thelonius Monk che apprezzò le doti del giovane Bud e lo introdusse nel giro della Minton's Playhouse, storico locale dalle cui jam sessions sperimentali stava nascendo proprio in quegli anni il Be Bop. Dal 1945 Powell iniziò ad esibirsi con le prime formazioni bop: prima con il trombonista J.J. Johnson, poi col batterista Kenny Clarke e infine con Charlie Parker, dal 1947. Cominciò anche a suonare come leader di diverse formazioni, spesso insieme a Max Roach.

Già in quegli anni Powell soffriva di gravi disturbi mentali. Sembra che la sua instabilità derivasse da uno scontro avuto con la polizia nel 1945. Quell’anno Powell e Monk, entrambi ubriachi, vennero fermati una sera da alcuni poliziotti che dopo una risposta irriverente cominciarono a picchiare selvaggiamente Powell, il quale riportò un grave trauma cranico e da allora soffrì di violente emicranie, convulsioni ed amnesie e cadde nell’abuso di alcool. Nel 1947 la sua scontrosità e i suoi comportamenti instabili lo portarono al primo internamento in un ospedale psichiatrico dove fu sottoposto ad elettroshock e cure violente che ne minarono per sempre la salute.

Nonostante questi gravi problemi registrò tra il 1947 e il 1951 una serie di sessions per Blue Note, Verve e Roost durante le quali gettò le basi di uno stile pianistico moderno: e dal punto di vista solistico, importando e adattando i fraseggi tipici di Parker e Gillespie, e dal punto di vista dell’accompagnamento, utilizzando accordi scarni ed incisivi. Dance of the Infidels, Hallucinations, Un Poco Loco, Bouncing with Bud, Tempus Fugit testimoniano, oltre alla grandezza stilistico-esecutiva, anche un notevole talento compositivo.

Nel 1951 venne arrestato per possesso di marijuana ed in seguito reinternato per altri 11 mesi; venne poi trasferito in un altro ospedale fino al 1953. In quel periodo subì un nuovo trattamento a base di elettroshock che lo rese ancor più instabile e lo indebolì anche fisicamente. Riuscì ugualmente a suonare ad alti livelli per qualche tempo, prova ne è lo storico concerto alla Massey Hall in compagnia di Dizzy Gillespie, Max Roach, Charles Mingus e Charlie Parker. A partire dalla metà del decennio tuttavia i problemi di salute si fecero sempre più gravi e i risultati artistici risultarono sempre meno convincenti.

Nel 1959 Powell decise di trasferirsi a Parigi dove riuscì a recuperare un po’ di tranquillità e di ispirazione. Con Kenny Clarke e Pierre Michelot al contrabbasso registrò alcune sessions e ricominciò ad esibirsi, ma nel 1963 si ammalò di tubercolosi e venne più volte ricoverato in ospedale. Nel 1964 tornò a New York per delle date al Birdland e vi rimase. Ormai la sua salute era definitivamente compromessa e il suo alcolismo ad uno stadio finale; continuò ad esibirsi, ma divenne presto semicieco ed incapace di muoversi.
Morì il 1º agosto 1966 a 42 anni.

Fonte: Wikipedia

 
 
 

OPEN JAZZ FESTIVAL A IVREA

Post n°2602 pubblicato il 20 Febbraio 2013 da pierrde

 
 
 

DIALOGHI PER DUE: LA XV EDIZIONE

Post n°2601 pubblicato il 20 Febbraio 2013 da pierrde

 

 

Organizzata come di consueto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pavia, la rassegna “Dialoghi: jazz per due” taglia quest’anno il significativo traguardo della XV edizione: in tutti questi anni non è mai venuto meno l’intento di indagare l’ambito espressivo del dialogo musicale a due voci nelle sue molteplici sfaccettature, offrendo all’ascolto combinazioni strumentali differenti e dando luogo a incontri spesso inediti.

 

E anche nel 2013 non mancano le novità, ad iniziare dall’appuntamento inaugurale di martedì 19 marzo, in programma come i restanti tre nella suggestiva cornice di S. Maria Gualtieri, in Piazza della Vittoria. Ne saranno protagonisti due tra i migliori jazzisti italiani oggi in attività: il trombettista Giovanni Falzone e il sassofonista e clarinettista Francesco Bearzatti, abituali partner in variegati contesti ma per la prima volta impegnati in un faccia a faccia che si preannuncia dagli stimolanti profumi cameristici.

 

Ampiamente rodato è invece il duo formato dal trombonista Gianluca Petrella, altro solista vulcanico, e dal pianista Giovanni Guidi, di recente entrato a far parte della scuderia della prestigiosa casa tedesca ECM. Il loro concerto è previsto per martedì 26 marzo.

 

Un sapore particolare avrà quindi la serata di venerdì 5 aprile: facendo ricorso alle rispettive peculiarità espressive, i sassofonisti Claudio Fasoli, Massimiliano Milesi, Gianni Mimmo e Tino Tracanna imbracceranno i propri strumenti (sax tenore e soprano) per dar vita a duetti, trii e a un quartetto finale, sfruttando anche le risorse acustiche naturali di S. Maria Gualtieri.

 

La XV edizione di “Dialoghi: jazz per due” si concluderà mercoledì 10 aprile con una coppia statunitense: il sassofonista Tim Berne, da decenni personalità di primo piano del jazz contemporaneo, e la chitarrista Mary Halvorson, il cui talento in costante ascesa è stato premiato anche dalla critica specializzata italiana nel referendum “Top Jazz 2012”, indetto dal mensile Musica Jazz.

 

 

Tutti i concerti avranno inizio alle ore 21.

 
 
 
 

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