Creato da pierrde il 17/12/2005

Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

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Dall'immenso archivio di Radiotre č possibile scaricare i podcast di alcune trasmissioni particolarmente interessanti per gli appassionati di musica nero-americana. On line le puntate del Dottor Djembč di David Riondino e Stefano Bollani. Da poco č possibile anche scaricare le puntate di Battiti, la trasmissione notturna dedicata al jazz , alle musiche nere e a quelle colte. Il tutto cliccando  qui
 

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Messaggi del 06/03/2013

MAURO OTTOLINI: LA NUOVA STELLA

Post n°2631 pubblicato il 06 Marzo 2013 da pierrde

Articolo che tratteggia un ritratto di Mauro Ottolini quello comparso oggi su La Repubblica a firma di Giacomo Pellicciotti.

Riporto l'incipt e rimando alla lettura completa tramite il link:

ROMA.Non si arresta l’ondata vincente del jazz “made in Italy”, spesso più richiesto all’estero che in patria. Non si esaurisce la vena d’oro inaugurata dai Rava, Fresu, Bollani e Petrella, consacrati da tempo come musicisti internazionali, ma che oggi si arricchisce di una nutrita pattuglia di nuovi nomi che si aggiungono alla lista dei privilegiati. Come i pianisti Giovanni Guidi e Claudio Filippini, il trombettista Fabrizio Bosso o i sassofonisti Francesco Bearzatti e Gabriele Coen. Ma è Mauro Ottolini l’ultimo, vero fenomeno del jazz italiano da esportazione. Quarant’anni, basettoni ottocenteschi, in testa una cascata di riccioli selvaggi, «cicciottello, ma ho sempre avuto donne bellissime», come si descrive lui stesso, questo esuberante veronese di Bussolengo sta collezionando tutti i premi possibili, da “migliore strumentista” a “migliore arrangiatore” e, più di recente, “migliore musicista dell’anno” nel referendum della rivista Musica Jazz.

E’ partito come virtuoso del trombone, diplomatosi nel 1993 con il massimo dei voti e subito assunto dall’orchestra sinfonica dell’Arena di Verona. Ma pur rispettando e amando l’opera lirica, Ottolini ha poi scelto il jazz, lasciando un lavoro sicuro per un’avventura più rischiosa ma ammaliante. Le sue eclettiche capacità lo stanno ampiamente premiando, sempre più spesso richiesto dai musicisti più diversi. Da Enrico Rava, che lo ha coinvolto nei suoi progetti dedicati a Michael Jacksone a Lester Bowie, a Vinicio Capossela, dai Negramaro a Malika Ayane o Gianluca Petrella.

«Mio padre faceva il meccanico » racconta Ottolini, «ma vinse in premio una fisarmonica. Ho cominciato così, aiutato da un napoletano vicino di casa che mi insegnò i primi rudimenti. A 12 anni già ero affascinato dalle band di Tommy Dorsey e Glenn Miller. Appena diplomato, ho fatto un’audizione per l’orchestra dell’Arena e sono stato preso. Ce l’avevo fatta, mi sono detto, ma non mi piaceva e ho sofferto molto. Non potevo suonare sempre le stesse cose e sono venuto via per respirare energie nuove. Prima sono andato a Los Angeles dove ho trovato musicisti straordinari come Bill Booth. Poi ho studiato con Franco D’Andrea e altri ottimi maestri. Quando il sassofonista Bob Mintzer mi ha proposto di suonare con lui, mi sono licenziato e ho cambiato vita».
Ci tiene a spiegare che non è un jazzista come tanti, tutto assoli e improvvisazione pura, ma un musicista a tutto campo: «Quando preparo un disco o un concerto, parto sempre dal presupposto della ricerca del suono di una composizione. E’ un’abitudine che mi è stata trasmessa dallo studio di Schoenberg e Stravinskij che si basa più sulla ricerca timbrica che sulle note musicali. La mia esperienza pop, blues e jazz mi porta a cercare sempre un suono particolare. Anche il cantautore per accompagnare le sue canzoni ha bisogno di un sound che lo sostenga.

Continua a leggere: http://www.micciacorta.it/home/naviga-tra-le-categorie/25-libri/11074--le-nuove-stelle-del-jazz-.html

 

 
 
 

LA VALTELLINA E IL JAZZ: UN WEEK END DI GRANDE MUSICA

Post n°2630 pubblicato il 06 Marzo 2013 da pierrde

 

Un 8 marzo alternativo a ritmo di Jazz? Venite all'Auditorium Torelli a seguire Sheila Jordan, strepitosa cantante americana, "un orecchio musicale da un milione di dollari" frase detta nientepopodimeno che da Charlie Parker. Sarà accompagn...ata al pianoforte da Roberto Cippelli ed al contrabbasso da Attilio Zanchi del quintetto storico di Paolo Fresu, ed alla batteria da un giovane di grande talento, Marco Castiglione.
E' un evento "ambriaJazz2013" e CID Circolo Musicale di Sondrio per la Festa della Donna in Jazz!

 

 

 

 

Due concerti interessanti e molto diversi tra loro caratterizzeranno il fine settimana in provincia di Sondrio.

Sheila Jordan con il suo trio italiano, gruppo ascoltato qualche anno fa al festival di Chiasso, e la rinnovata formazione degli Area, di cui è da poco uscito un doppio album con riproposizioni di brani storici e pagine più sperimentali.

Sicuramente due buone proposte, che si situano ad angoli molto distanti tra loro.

Ho la massima stima di tutti i musicisti che suoneranno a Sondrio e a Morbegno ma non amo ne il rock-jazz ne la formula cantante + trio. Quindi niente concerti e niente recensioni.... 

Foto: GLI AREA SONO TORNATI!!! info: www.quadratomagico.net

 

Abbiamo il grande piacere di ospitare uno dei gruppi italiani che hanno segnato indelebilmente le vicende musicali degli anni Settanta e la cui influenza è arrivata sino a noi. Gli Area - International Popular Group, o più comunemente Area, sono un gruppo culto della scena musicale italiana attivo dal 1972 nato con l'obiettivo dichiarato del superamento dell'individualismo artistico per creare una "musica totale, di fusione e internazionalità". Per raggiungere questo scopo gli Area hanno creato un'originale miscela di differenti generi musicali, dal rock progressivo più aperto alle influenze del free jazz alla musica elettronica, dalla musica etnica alla sperimentazione, con costanti riferimenti all'impegno politico.

Dopo 30 anni di cambiamenti sociali ed evoluzioni musicali oltre che tecnologiche, ecco Ares Tavolazzi (basso), Paolo Tofani (chitarre e synth), Patrizio Fariselli (piano e tastiere) e Walter Paoli (batteria) nuovamente insieme sul palco. Non è una "reunion" vera e propria dal sapore nostalgico ma un'operazione musicale di ben più ampio respiro. Facendo tesoro del comune passato, i nostri vogliono guardare soprattutto al futuro proponendo non solo la musica degli Area ma anche i rispettivi percorsi musicali individuali intrapresi dopo la fine di quella incredibile esperienza musicale e sociale, proprio come documentato nel loro bellissimo recente CD “live 2012”.

La nostalgia è bandita, anche se nel cuore e nella mente non possono non mancare Demetrio Stratos e Giulio Capiozzo, compagni di innumerevoli, entusiasmanti battaglie musicali. Lo spirito di avventura rimane dunque immutato, insieme all’ironia e all’irriverenza che li ha sempre contraddistinti. Dall’autunno 2010, quando è riaffiorata l’idea della reunion, gli Area hanno suonato in tutta Italia, tra festival, teatri e club, ovunque salutati calorosamente da un pubblico variegato, formato da vecchi e nuovi estimatori. I classici del gruppo sono diventati inni di più generazioni.

 

 
 
 

NOVITA' CAM JAZZ

Post n°2629 pubblicato il 06 Marzo 2013 da pierrde

Foto: Bonjour! Bientôt! Bob bon bon! Très bon!

Due novità importanti per Cam Jazz, due album da ascoltare con attenzione.

Sono un estimatore di Giovanni Mirabassi, e, impossibile non esserlo, di Francesco Bearzatti. Credo sia quest'ultimo, dopo aver fatto man bassa negli ultimi anni di riconoscimenti e premi sia in Italia che in Europa,  a rischiare di più.

Dopo i magnifici Tinissima e Malcom X il sassofonista friulano affronta in un unico progetto i brani di Monk ed i riff del rock. Non so cosa aspettarmi, ho qualche perplessità ma la curiosità è   forte, cosi' come la stima per i quattro musicisti del gruppo.

 
 
 

PIER PAOLO PASOLINI , BOLOGNA 5 MARZO 1922

Post n°2628 pubblicato il 06 Marzo 2013 da pierrde

Pieta’ per la nazione i cui uomini sono pecore
e i cui pastori sono guide cattive
Pieta’ per la nazione i cui leader sono bugiardi
i cui saggi sono messi a tacere
Pieta’ per la nazione che non alza la propria voce
tranne che per lodare i conquistatori
e acclamare i prepotenti come eroi
e che aspira a comandare il mondo
con la forza e la tortura
Pieta’ per la nazione che non conosce
nessun'altra lingua se non la propria
nessun' altra cultura se non la propria
Pieta’ per la nazione il cui fiato e’ danaro
e che dorme il sonno di quelli
con la pancia troppo piena
Pieta’ per la nazione – oh, pieta’ per gli uomini
che permettono che i propri diritti vengano erosi
e le proprie libertà spazzate via
Patria mia, lacrime di te
dolce terra di liberta’!

 
 
 
 

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