Creato da pierrde il 17/12/2005

Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

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I PODCAST DELLA RAI

Dall'immenso archivio di Radiotre č possibile scaricare i podcast di alcune trasmissioni particolarmente interessanti per gli appassionati di musica nero-americana. On line le puntate del Dottor Djembč di David Riondino e Stefano Bollani. Da poco č possibile anche scaricare le puntate di Battiti, la trasmissione notturna dedicata al jazz , alle musiche nere e a quelle colte. Il tutto cliccando  qui
 

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Messaggi del 12/03/2013

BIRD LIVES !

Post n°2648 pubblicato il 12 Marzo 2013 da pierrde

 

« Suonare con Bird mi piaceva, ma non potei imparare molto dal suo modo di suonare perché era troppo originale. Bird era un solista ed era, come dire? isolato. Non si poteva imitare a meno di copiarlo e non si poteva copiarlo a meno di essere dei sassofonisti. Ma neanche i più grandi ce la fecero. Ci provarono Sonny Stitt, Lou Donaldson e Jackie McLean, e Sonny e Jackie sono quelli che ci sono arrivati più vicini, ma solo nel suono e nell'approccio, non in quello che suonano. Non c'era nessuno che sapesse suonare come Bird allora, e neanche oggi c'è. »
(Miles Davis, l'Autobiografia)
« I musicisti al Birdland aspettavano che uscisse l'ultimo disco di Bird per sapere cosa avrebbero suonato l'anno prossimo. Che faranno ora che lui è morto? »

(Charles Mingus)

Fonte: Wikipedia

 
 
 

BAROCCO ALLA SAPIENZA DI ROMA

Post n°2647 pubblicato il 12 Marzo 2013 da pierrde

Martedì 19 marzo, ore 20.30
CRISTINA ZAVALLONI voce
& BRASS BANG!
Paolo Fresu tromba e flicorno
Steven Bernstein tromba
Gianluca Petrella trombone
Marcus Rojas tuba


Programma
BAROCCO!
uno spettacolo in prima italiana
su musiche di Monteverdi, Pergolesi, Merula, Dowland, Handel

Barocco! vede l'incontro della voce versatile e personalissima di Cristina Zavalloni - che ha avuto una formazione prevalentemente jazzistica ma si dedica con uguale passione e felicità di risultati a ogni genere di musica, da Frescobaldi alla contemporanea - e di Brass Bang!, il quartetto di straordinari musicisti jazz, che comprende le trombe Paolo Fresu e Steven Bernstein, il trombone di Gianluca Petrella e la tuba di Marcus Rojas.
Il loro progetto s'incentra sulla rivisitazione del repertorio barocco italiano. Arie vocali e brani strumentali di Claudio Monteverdi, Giovanni Battista Pergolesi, Tarquinio Merula e George Frideric Handel (tedesco di nascita ma italiano di formazione) verranno interpretati da Cristina Zavalloni in nuovi arrangiamenti per voce e quartetto di ottoni.
Cristina e tutti i musicisti coinvolti non dimenticano il loro rapporto d'amore con la musica anglosassone e accosteranno ai compositori barocchi italiani alcune toccanti composizioni dell'inglese John Dowland, contemporaneo di Shakespeare.
Questo originale percorso nella musica antica si adatta perfettamente alla Zavalloni e alla sua vocalità ''mista'' di mezzosoprano acuto, che spazia dal "bel canto" al jazz e alla musica contemporanea. Pur mantenendo la limpidezza della scrittura originale, questi adattamenti offriranno anche agli straordinari strumentisti di Brass Bang! la possibilità di emergere ciascuno come solista, a partire dalla tromba di Paolo Fresu, con cadenze e improvvisazioni.

 
 
 

NEW CONVERSATIONS A VICENZA

Post n°2646 pubblicato il 12 Marzo 2013 da pierrde

Il grande jazz, quello che l’Unesco celebrerà dedicandogli una Giornata Internazionale il 30 aprile, a maggio farà tappa a Vicenza con la 18esima edizione del festival New Conversations. Dal dal 10 al 18 sarà polo d’attrazione per musicisti leggendari, quali Earth Wind & Fire Experience feat Al McKay, Al Di Meola, Gonzalo Rubalcaba, Gary Burton, Pharoah Sanders, Mike Stern, Enrico Rava, Enrico Pieranunzi.

Il festival esplorerà le declinazioni musicali della West Coast statunitense e da lì muoverà verso i Caraibi e poi l’America Latina, come suggerisce il sottotitolo, “Nel fuoco dei Mari dell’Ovest: West Coast and the Spanish Tinge”.

Il programma stilato dal direttore artistico Riccardo Brazzale, con oltre un centinaio di concerti in nove giorni, darà una panoramica sul meglio della musica jazz internazionale. A partire da venerdì 10 con un doppio appuntamento al Teatro Olimpico, dove si esibiranno gli “Zooid” del sassofonista Henry Threadgill seguito dal trio all star che riunisce il sax di Bob Mintzer, la chitarra di John Abercrombie e il contrabbasso di Miroslav Vitous.

Commenti, notizie e il programma completo cliccando qui

http://www.vicenza.com/articoli/presentato-il-programma-di-vicenza-jazz-2013-7546

 
 
 

SE E' COSI', SIAMO PERDUTI

Post n°2645 pubblicato il 12 Marzo 2013 da pierrde

Foto: Ci è sembrato doveroso togliere la foto di FALCONE e BORSELLINO e metterne una più appropriata!!!

Si fa presto a dire Sudamerica. Certe cose non succedono più nemmeno lì.

 

Sembra l’ultima scena del «Caimano» ma senza il Caimano, impegnato a recitare Polifemo in una fiction sulle visite fiscali. O forse è un cinepanettone fuori stagione, «Ultime vacanze a Bananas», con Danny De Vito nei panni stropicciati di Scilipoti e l’inimitabile Santanché nel ruolo di se stessa.

 

La storia di 150 parlamentari, eletti per ridurre le tasse ai lavoratori e restituire l’Imu ai pensionati, che invece marciano compatti sotto un tribunale della Repubblica.

 

Pur di rivendicare l’impunità del proprietario del loro partito, contrabbandata per emergenza nazionale.

Mi piacerebbe conoscere il parere di chi li ha votati. Immagino che avrebbe preferito vederli manifestare davanti a una fabbrica chiusa o a un ufficio di Equitalia fin troppo aperto. Il destino personale del Divo Silvio toglierà forse il sonno alla famosa casalinga di Retequattro, ammesso che esista, ma agli altri? Quelli che lo hanno scelto perché le alternative erano Monti e Bersani potranno anche non andare pazzi per i metodi della Boccassini, ma si identificano davvero nella parabola giudiziaria di un singolo uomo e nella rabbia obbediente dei suoi centurioni? Se è così, siamo perduti. Se un terzo abbondante del nostro Paese è seriamente convinto che il problema più importante, il primo di cui occuparsi, non sia il lavoro che latita o la corruzione che esagera ma l’iter processuale di Berlusconi, significa che stiamo smarrendo la speranza: non di formare un governo, ma di rifondare una comunità.

 

Non so se sia vero che il Capo aveva sconsigliato la marcia dei suoi indignados in doppiopetto sotto il Palazzo di Giustizia. A occhio (l’altro, naturalmente), sembrerebbe la classica pantomima padronale a cui ci ha abituato da vent’anni: io non volevo, ma loro mi hanno disobbedito per troppo amore. Chiunque abbia cercato di dissuadere i berluscones da questa piazzata ne aveva però visto le conseguenze politiche irreparabili. Adesso chi accetterà di votare un governo, ma anche un Presidente della Repubblica e una legge elettorale, insieme con dei parlamentari che sono entrati in massa dentro il tribunale di Milano e si sono messi arrogantemente in posa sotto la foto di Falcone e Borsellino? Come puoi giocare a calcio con uno che ti urla in modo intimidatorio che l’arbitro è venduto?

 

Le immagini di Brunetta e Scilipoti in occhiali da sole sui gradini del tribunale simbolo di Tangentopoli hanno fatto il giro del mondo e sono tornate qui, sotto i nostri sguardi sgranati. Fra due settimane toccherà ai parlamentari di Grillo marciare in Valle di Susa al fianco dei No Tav. La motivazione è diversa e più nobile (non foss’altro perché riguarda un interesse collettivo e non individuale), ma resta il fatto che due dei tre gruppi più folti del Parlamento si scagliano in massa come falangi nei punti caldi dell’Italia smarrita, dilatando mediaticamente lo scontro sociale anziché tentare di ricomporlo nel luogo deputato, per frequentare il quale erano stati votati. E il Pd si ritrova sul campo da solo, diviso come sempre in due squadre che giocano a chi fa più autogol.

Massimo Gramellini, La Stampa

N.B. Nella foto l'immagine di Falcone e Borsellino che campeggia sul Palazzo di Giustizia di Milano è stata opportunamente sostituita con personaggi in linea con i manifestanti

 
 
 
 

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