Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
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martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 14/03/2013
Post n°2652 pubblicato il 14 Marzo 2013 da pierrde
L’Open Jazz Festival di Ivrea, dal 19 al 23 marzo 2013 a Ivrea, Banchette, Chiaverano e Bollengo, compie 33 anni. Di seguito l'anticipazione di un brano del saggio di Davide Ielmini contenuto nel testo su “Sisifo: la fatica della ricerca”, libro che sarà presentato martedì 19, alle ore 20, al Teatro Bertagnolo (via del Teatro 19) di Chiaverano in occasione dell’Open Jazz Festival di Ivrea Nella venticinquennale produzione di Odwalla per la Splasc(h) Records di Peppo Spagnoli, persiste un interrogativo al quale lo stesso Massimo Barbiero, probabilmente, vorrebbe dare una risposta diretta ed efficace: il compositore e colui che improvvisa, si potranno mai porre un limite? E se sì, dove si colloca la linea di demarcazione tra ciò che l’artista vuole fare e ciò che, invece, realmente può fare? Esiste una possibilità di azione che sta alla base dello stupore: inventare e proporre scenari che, se non futuri, sono però diversi dall’esistente. Non è strano pensare, dunque, che il grande successo ottenuto da Odwalla in tutti questi ultimi anni sia il frutto di un agire nel quale l’esclusione – l’allontanamento dai paradigmi sociali, culturali, politici, economici condivisi nell’era della massificazione – si possa porre come ultimo fine l’inclusione. E’ per questo che Barbiero non se la sente (non per un promiscuo atteggiamento snob, ma per decisione provata dai fatti) di dirsi “jazzista”. Le sue composizioni confluiscono nell’improvvisazione tanto quanto in quello spettro di musica contemporanea colta che partendo da Edgar Varèse attraversa Steve Reich, John Cage, Arthur Honegger. Punti di riferimento che appartengono all’incoscienza: l’inconsapevolezza, a volte, è più forte del sapere. Anche e soprattutto se si tratta di un “sapere” non saputo
Fonte: http://www3.varesenews.it/libri/sisifo-la-fatica-della-ricerca--257716.html
Il video che state vedendo è un anticipo del dvd di prossima uscita. Non credo ci sia bisogno di aggiungere parole, da anni vado dicendo che Enten Eller e Odwalla rappresentano due patrimoni preziosi del jazz. Da appassionato mi auguro che abbiano più occasioni per esibirsi e farsi conoscere. Disdicevole importare pop star decotte e agghindarle a nuovo nei festival jazz (?) estivi nostrani quando si potrebbero valorizzare musicisti più meritevoli, freschi e originali, e che magari costano anche un bel pò di meno. |
Post n°2651 pubblicato il 14 Marzo 2013 da pierrde
Con la sola eccezione di Louis Armstrong non c'è mai stata una serie di incisioni nella storia del jazz che abbia avuto l'impatto dei dischi del quintetto e del sestetto di Miles Davis, ne di quelli successivi con Gil Evans e l'orchestra. Messi a confronto con tutto il panorama jazzistico sono un risultato grandioso; visti sullo sfondo della musica contemporanea nel suo insieme, sono ancora più grandiosi. Ralph J. Gleason, da Nuova Storia del Jazz di Alyn Shipton
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Post n°2650 pubblicato il 14 Marzo 2013 da pierrde
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