Mondo Jazz
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JAZZ & WINE OF PEACE
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violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 21/03/2013
Post n°2671 pubblicato il 21 Marzo 2013 da pierrde
In Sud Africa non c'era spazio per niente e per nessuno. Dovevamo ribellarci, eravamo stanchi. Lavoravo con Chris McGregor , che era un bianco. Non era opportuno che suonassimo insieme; non potevamo condividere il palco con Chris; non potevamo suonare per dei bianchi. Potevo suonare in posti in cui mia madre non sarebbe potuta entrare per venirmi a sentire. E non le avrebbero solo impedito di venire ai miei concerti, forse l'avrebbero pure picchiata. Louis Moholo, batterista dei Brotherhood of Breath, intervista di Richard Scott, The Wire, marzo 1991 Il jazz di Louis Moholo negli anni sessanta e settanta era una sintesi tra la libertà espressiva del free storico e le radici profonde della musica africana. (...) Moholo è l'ultimo rimasto di quel gruppo di musicisti sudafricani esuli in Europa dalla metà degli anni sessanta: Chris McGregor, Johnny Dyani, Harry Miller, Dudu Pukwana, Mongezi Feza. "Se potessi rinascere, sapendo di dover andare in esilio, rinuncerei perché l'esilio è una porcheria - disse Moholo a Wire nel 1991 - Molte volte ho sentito Dudu dire che avrebbe preferito le difficoltà del Sud Africa piuttosto che affrontare la musica qui. Perché in Sud Africa, pur con l'oppressione e tutto il resto, noi ancora suonavamo innocentemente e non sapevamo nemmeno che cosa fossero i manager e le banche! Qui bisogna trattare con loro, con le tasse e con tutta quella robaccia. In Sud Africa, almeno la musica era tua". L'incontro con il free, per Moholo e compagni, non fu affatto sconvolgente (la free music ci portò "indietro nel futuro" disse poi il batterista con una frase emblematica) perché il complesso, patrimonio ritmico e metrico africano rendeva tutto naturale. Moholo e compagni impedirono all'avanguardia europea d'intellettualizzarsi troppo, fecondandola con la formidabile (solo apparentemente "spontanea") pratica musicale tradizionale. Fonte: Angelo Leonardi, AllaboutjazzItalia http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=239 Disegno di Naiel Ibarrola Nel video uno dei brani più belli di McGregor, più volte ripreso dai gruppi di Moholo. |
Post n°2669 pubblicato il 21 Marzo 2013 da pierrde
URGENTEMENTE É urgente o amor. É urgente destruir certas palavras, É urgente inventar alegria, Cai o silêncio nos ombros e a luz È urgente l'amore. È urgente distruggere certe parole, È urgente inventare allegria, Cade il silenzio sulle spalle e la luce
Eugenio De Andrade |
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