Creato da pierrde il 17/12/2005

Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

------------------------------------------------------------------

JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

MONDO JAZZ SU FACEBOOK E SU TWITTER

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Marzo 2013 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

JAZZ DAY BY DAY

 

 

L'agenda quotidiana di

concerti rassegne e

festival cliccando qui

 

I PODCAST DELLA RAI

Dall'immenso archivio di Radiotre č possibile scaricare i podcast di alcune trasmissioni particolarmente interessanti per gli appassionati di musica nero-americana. On line le puntate del Dottor Djembč di David Riondino e Stefano Bollani. Da poco č possibile anche scaricare le puntate di Battiti, la trasmissione notturna dedicata al jazz , alle musiche nere e a quelle colte. Il tutto cliccando  qui
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

Messaggi del 29/03/2013

VENERDI' SANTO

Post n°2688 pubblicato il 29 Marzo 2013 da pierrde

La religione mi interessa quanto il campionato di calcio nello Zaire, ma ciò non toglie che alcuni aspetti ad essa correlati siano di grande bellezza, patrimonio dell'umanità intera a prescindere da razza, orientamento politico e religioso.

E' il caso dello Stabat Mater di Pergolesi, che durante la settimana santa viene rappresentato nella chiese o nelle sale dei Conservatori della provincia di Napoli.

 

Lo Stabat Mater è una melodia gregoriana strutturata in sequenza. Fu abrogata dal Concilio di Trento e poi reintrodotta successivamente nella liturgia solo nel 1727 da papa Benedetto XIII. Tuttavia, anche durante il periodo di abrogazione, questo testo ebbe notevole risonanza.

 Secondo quanto riporta la tradizione, la commissione di un nuovo Stabat Mater - che doveva sostituire il precedente di Alessandro Scarlatti (considerato antiquato) - arrivò a Giovanni Battista Pergolesi (1710 - 1736) quando il giovane musicista era già in precarie condizioni di salute. Il musicista, che sarebbe morto di lì a breve per tisi, terminò la composizione del brano mentre si trovava a vivere i suoi ultimi giorni nel convento dei cappuccini di Pozzuoli, dove si era ritirato per lenire il dolore del male incurabile che lo affliggeva.

 Studi recenti hanno però suffragato altre ipotesi che inquadrebbero sotto aspetti differenti la genesi di questa celeberrima opera musicale: intanto appare possibile che la stesura dello Stabat fosse iniziata tempo addietro, non soltanto a Napoli, dove il musicista abitava ormai da tempo, ma anche in concomitanza di altri lavori importanti che segnano non solo la sua vita ma anche la storia della musica. Ad esempio, è ipotizzato che lo Stabat Mater venne iniziato nel 1734 al tempo della composizione dell'Adriano in Siria (e soprattutto degli intermezzi Livietta e Tracollo) e soltanto terminato a Pozzuoli nel 1736 durante gli ultimi mesi della sua vita, ed insieme all'altro capolavoro sacro del compositore, ovvero il Salve Regina.

 Con lo studio dell'autografo, uno dei pochi rimasti e riconosciuti come autentici dell'autore, si nota però una grande fretta di scrivere, confermata da numerosi errori, parti di viole mancanti o soltanto abbozzate, e più in generale un certo disordine tipico di chi ha poco tempo davanti a sé. Quest'ultimo elemento, unito anche al significativo "Finis Laus Deo" posto in calce nell'ultima pagina, quasi un intimo ringraziamento nei confronti del Signore per avergli concesso tutto il tempo necessario per concludere l'opera prima di farlo passare a miglior vita, porta doverosi dubbi e infittisce di problematiche la vicenda.

 Che lo Stabat Mater fosse almeno terminato a Pozzuoli appare quasi una verità assodata, rimane da capire fino a che punto l'opera fosse già iniziata. Anche perché fu Pergolesi stesso a confidare al suo vecchio maestro Francesco Feo, andato a trovarlo per sincerarsi del suo stato di salute, che non aveva tempo per riposarsi o pensare a rimettersi, poiché l'opera andava finita, e anche in fretta. La quaresima si avvicinava, e le scadenze si facevano incombenti. Ma c'era di più: lo Stabat Mater viene da sempre considerato il testamento spirituale di Pergolesi, ed un testamento non si lascia incompleto.

In una vicenda così intricata, rimangono due certezze: intanto la bellezza pura, malinconica ma non drammatica, che risplende tutta la sequenza, quasi come se Pergolesi vi si fosse rispecchiato ed avesse ritrovato gli accenti più veri del suo dolore in quel canto, forse - a detta di alcuni critici - un po' piatto, ma sincero e profondamente sentito. In seconda analisi, il grande successo che riportò subito lo Stabat, al punto che il grande Bach decise di farsene una copia propria, un successo che commosse il mondo, come se da quella piccola celletta la musica del compositore jesino riuscisse a parlare a tutti.

 A tutti, per la sua semplicità (non banalità) unita a una verità ed a una varietà di stili, ad una partecipazione, che faceva intuire dove poteva arrivare Pergolesi se non fosse stato strappato al mondo ancora in giovane età. È una musica non pretenziosa, si direbbe umile, dove sono eliminati ogni sorta di virtuosismo esteriore fine a sé stesso ed ogni sorta di artificio superfluo ed inutile. Tutto sorregge il canto ed è funzionale al risplendere delle due voci femminili, e già dall'introduzione si delinea un clima commovente e malinconico, la musica prende vita, forma, diventa arte altissima e sembra quasi di scorgere il volto in lacrime della Madonna davanti al Cristo.

Fonte: Wikipedia

 
 
 

LAST REVIEW

Post n°2687 pubblicato il 29 Marzo 2013 da pierrde

Per chiudere il panorama delle opinioni sul Festival Jazz di Bergamo ecco la recensione del decano dei critici italiani, Franco Fayenz, comparsa ieri su Il Sole 24 Ore e che rieccheggia nei pareri quanto è gia' emerso nei commenti in rete.

Riporto alcuni passaggi che giudico significativi rimandando per la lettura integrale al solito link a fine post:

.....si è ripetuto per il secondo anno della direzione artistica di Enrico Rava quanto si era notato nel 2012: i collaterali mattutini e pomeridiani di Bergamo sono i concerti per gli intenditori, gli appuntamenti che tanti festival-fotocopia non osano proporre escludendo il Belpaese da eventi (appunto) che sono di grande interesse e non di rado i migliori ....

Il grande botto arriva nel pomeriggio successivo all'Auditorium. Lo fa il giovane trombettista Peter Evans. Per vari esperti italiani (a proposito di quanto si è detto sopra) si tratta addirittura di una prima assoluta, cd compresi, sebbene Evans ne abbia già licenziati a suo nome almeno sei o sette. Sono con lui i più noti John Hebert contrabbasso e Kassa Overall batteria. Evans si avvale di tecnica prodigiosa che gli permette i più audaci voli d'avanguardia, ma non è questo il punto. Espone temi ardui e li esplora oltre ogni limite possibile, frantumandoli, rovesciandoli, ricuperandoli ogni tanto qua e là e poi ricominciando da capo in altro modo. E non perde mai di vista le esigenze espressive e l'interplay con gli eccellenti compagni. Alla fine gli intenditori sono allibiti e felici, consapevoli di aver fruito del vertice insuperabile del festival.

 di Franco Fayenz - Il Sole 24 Ore -

http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2013-03-27/bergamo-jazz-rondine-primavera-225020.shtml?uuid=Ab9vaEiH

 
 
 
 

AUTORI DEL BLOG

                 Andrea Baroni


                 Fabio Chiarini


                 Roberto Dell'Ava


                 Franco Riccardi

 

                 Ernesto Scurati

 

ULTIME VISITE AL BLOG

silvio.ghinzaniguitar_enaredsax6dav.martinibarbudosarasirchifisiodecamedroberto.gobbi2011corradobulgarifederico_calcagnogirasoli69andronico.massimoClooney1967ossimoramirkosax
 

ULTIMI COMMENTI

Non ti preocupare, capisco benissimo. Vi sto seguendo...
Inviato da: Less.is.more
il 24/08/2019 alle 11:46
 
Molto bello e interessante il nuovo blog.
Inviato da: Less.is.more
il 23/08/2019 alle 21:27
 
La musica di di Monk ne definisce la prepotente...
Inviato da: Piero Terranova
il 13/07/2019 alle 20:06
 
Grazie!
Inviato da: Luciano Linzi
il 19/10/2018 alle 15:44
 
Una notizia che scalda il cuore. Anche perchč č decisamente...
Inviato da: juliensorel2018
il 12/10/2018 alle 15:21
 
 

CONTATTI:

pierrde@hotmail.com
 

FACEBOOK

 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

AREA PERSONALE

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963