Mondo Jazz

LE REGOLE DI ZORN

Le celebrazioni per i 60 anni di Zorn sono già iniziate con una serie di iniziative tra le quali una giornata al Walker Art Center interamente dedicata alla musica di John e, perfino, ad una intervista pubblica ad opera di Philip Bither.

Ho scritto "perfino" perchè è nota l'avversione del sassofonista alle interviste, per di più questa era alla presenza del pubblico e quindi il mio interesse era alle stelle.

Trascrivo il botta e risposta più significativo e rimando al link per l'integrale:

Zorn on turning 60: “You don’t have any more doubts. Everything is clear … The only thing wrong with being 60 is if you really want to be 20.”
On composing: “Music is people, not just sounds. I write forpeople … A composer’s job is to imagine music and give it to musicians who will be inspired by it … What is music? It’s f------ love.”
On drugs: “I have never touched drugs in my whole life. I have never had a cup of coffee, never had a cigarette. But I can always tell which member of the band is holding. I have a talent for that.”
On record collecting (in response to a question from the audience): “I’m not a record collector. I’m an avid music maniac. I have about 15 thousand LPs, 12 thousand CDs, DVDs, books, art … I live in a library. I didn’t have a kitchen for 15 years, but I didn’t have cockroaches, either."
On his work environment: “I’m surrounded by art and books and music. I work at the same children’s desk I’ve had since I was a child –it’s an original Stickley – in a rocking chair … Before I go in that room, I wash my hands.”
On distractions: “Three things are necessary: 1. keep focused, 2. use rituals of purity, 3. avoid distractions. I have no TV, radio, or magazines. I f------ work. That’s what I’m here for.”
On creativity: “Creativity is mystical, spiritual, ineffable. Something you can’t really define … You feel one with something very big … I believe you can call the angels, but you have to be in a certain state of purity.”
On critics: “They’re all a--holes! All the reviews are bad! Twenty years ago, I’d read a bad review and be destroyed. Now I laugh.”

http://www.bebopified.com/2013/04/a-day-with-john-zorn-walker-celebrates.html#!/2013/04/a-day-with-john-zorn-walker-celebrates.html

RISPOSTE DIFFICILI

Una foto curiosa, leggera e con un pizzico di malizia nella domanda, tratta dal gruppo Dilapidare i Propri Denari alla Ricerca di vinili Preziosi naturalmente su Facebook.

Tra tutte le risposte, la più ironica (e autentica...) che ho letto è sicuramente questa:  "Non ci ameranno mai come i loro dischi"

VERO JAZZ

Il Direttore artistico del festival Umbria Jazz, Carlo Pagnotta, ha anticipato in una sala dell'Accademia di Brera di Milano la fisionomia essenziale della manifestazione della prossima estate che avrà luogo a Perugia dal 5 al 14 luglio.

Si tratta di un'occasione molto speciale in quanto Umbria Jazz compie quarant'anni. La prima edizione, itinerante e gratuita, si svolse nell'estate del 1973 e quindi il team organizzativo si sta attivando in ogni modo affinché UJ13 – questo è l'acronimo – resti memorabile.

 Pagnotta premette opportuni e doviziosi ricordi storici. Ai concerti inaugurali del 1973 presero parte fra gli altri il pianista Mal Waldron, il complesso jazz-rock dei Weather Report, l'orchestra di Sun Ra e la Thad Jones-Mel Lewis Big Band con la voce dell'allora giovanissima Dee Dee Bridgewater, e fra gli italiani il quartetto di Giorgio Gaslini e il quintetto Perigeo.  (....)

Nel 2003 ci fu il trasferimento dei grandi eventi nell'Arena Santa Giuliana, sempre a Perugia (5mila posti). Qui fu necessario ricorrere talvolta a solisti e complessi celebri non sempre ortodossi nei confronti del jazz, ma l'Arena deve registrare ogni volta, o quasi, il tutto esaurito. Non è comunque il caso dei concerti all'Arena del prossimo luglio per i quali, data la celebrazione dei 40 anni, sì è prodotto il massimo sforzo anche nei confronti del "vero jazz".

di Franco Fayenz - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/L6ylt

Vero jazz ? Mah.....basta scorrere i nomi per rendersi conto che la metà dei concerti non appartiene al jazz e l'altra metà è costituita da personaggi che a Perugia dimorano stabilmente nel programma da anni. Tutti degnissimi naturalmente, ma anche ammesso che "vero jazz" sia una categoria ben definibile (nel dubbio e per confronto date un'occhiata ai nomi della prima edizione....), di sicuro qui mancano idee nuove .....