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Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

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I PODCAST DELLA RAI

Dall'immenso archivio di Radiotre č possibile scaricare i podcast di alcune trasmissioni particolarmente interessanti per gli appassionati di musica nero-americana. On line le puntate del Dottor Djembč di David Riondino e Stefano Bollani. Da poco č possibile anche scaricare le puntate di Battiti, la trasmissione notturna dedicata al jazz , alle musiche nere e a quelle colte. Il tutto cliccando  qui
 

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Messaggi del 10/03/2014

ROBERTO CITRAN RACCONTA ORNETTE COLEMAN

Post n°3356 pubblicato il 10 Marzo 2014 da pierrde

Oggi Ornette compie 84 anni. Lo omaggio con un audio raconto tratto dagli archivi Rai. In poco meno di mezz'ora Roberto Citran racconta la vita e i percorsi musicali del musicista americano.

 Il testo da cui è tratta la lettura è "Ornette Coleman" di Michele Mannucci, ed. Stampa Alternativa/Jazz people. Un ragazzino nero in Texas immagina la musica diversa. Si porta dietro il blues per tutta la vita, inventa il nuovo jazz con qualche amico che resterà per sempre accanto a lui. Compositore, filosofo, pittore e poeta, con il sassofono, il violino e la tromba offre melodie felici e dolorose, scrive sinfonie e quartetti, musica del mondo e torna al blues. Libero.

Ascolta il racconto qui: 

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-7b0b8db2-7532-4883-b512-600ba139f8b9.html#p=

 
 
 

L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA MUSICA

Post n°3355 pubblicato il 10 Marzo 2014 da pierrde

 

Un uomo non può essere ebbro di un romanzo o di un quadro, ma può ubriacarsi della Nona di Beethoven, della Sonata per due pianoforti e percussione di Bartók o di una canzone dei Beatles.

Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, 1984

 
 
 

RICAPITOLANDO.....

Post n°3354 pubblicato il 10 Marzo 2014 da pierrde

“II jazz è un modo artistico di suonare la musica nato negli Stati Uniti dal­l’incontro del nero con la musica europea. Lo strumentale, la melodia e l’ar­monia del jazz nascono prevalentemente dalla tradizione musicale occidentale. Il ritmo, il modo di fraseggiare e la formazione del suono nonché certi elemen­ti dell’armonia del blues nascono dalla musica africana e dalla sensibilità mu­sicale del nero americano. Il jazz si differenzia dalla musica europea per i se­guenti tre elementi fondamentali:
1. Per un rapporto particolare con il tempo che viene indicato con la parola «swing».                                                                                           
2. Per una spontaneità e una vitalità della produzione musicale in cui l’im­provvisazione riveste importanza.
3 Per una formazione del suono e per un modo di fraseggiare in cui si riflet­tel’ individualità del jazzista esecutore.
Questi tre elementi fondamentali creano un nuovo tipo di rapporto di tensio­ne in cui non sono più importanti — come nella musica europea — i grandi archi tensionali, ma una quantità di piccoli elementi tensionali che creano in­tensità, che vengono continuamente costruiti e poi distrutti. I diversi stili e le diverse fasi dell’evoluzione attraverso i quali è passata la musica jazz dalla sua nascita intorno all’inizio del secolo a tutt’oggi, diventano una parte essenziale per il fatto che ai tre elementi fondamentali di volta in volta viene attribuita un importanza diversa e il rapporto fra loro muta continuamente.
In questa definizione è compreso prima di tutto il fatto che il jazz è nato da un incontro fra «nero» e «bianco», e che quindi non potrebbe esistere né come un dato di fatto esclusivamente africano, né come un dato di fatto esclusivamente europeo. ….  La tipica formazione del suono di jazz è in larga misura una creazione dei neri, ma tuttavia nella musica jazz vi è una quantità di suoni vocali e strumentali che sono presenti anche nella musica europea
Joachim Ernst Berendt, Il nuovo libro del jazz: dal New Orleans al jazz rock, Vallardi 1986, p. 436-437

 

 
 
 
 

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