Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 05/06/2014
Post n°3516 pubblicato il 05 Giugno 2014 da pierrde
Edouard Rencker, l'actuel président du groupe de publicité Makheia Group, à la tête d'un groupe d'investisseurs passionnés, vient de racheter auprès de Nemm & Cie le mensuel Jazz Magazine. Désormais édité par Jazz & Cie dont M. Rencker assure à la fois la présidence et la direction de la rédaction, le titre fondé en 1954 par Eddy Barclay puis développé par les mythiques Daniel Filipacchi et Franck Ténot, fêtera ainsi ses 60 ans d'existence avec une nouvelle impulsion. En effet, les nouveaux associés ambitionnent d'ores et déjà une nouvelle formule pour la rentrée ainsi qu'une présence accrue sur les différents canaux digitaux. A l'étude, également, le développement de produits dérivés ainsi qu'une politique de hors séries consacrés à des thématiques spécifiques ou à d’autres musiques... En outre, la nouvelle société étudiera son lectorat et travaillera à la relance du mook diffusé en librairie Muziq, dorénavant aussi propriété de Jazz & Cie. Revendiquant 6 000 abonnés, Jazz Magazine affiche en 2013 un diffusion France payée de 10 749 exemplaires, en hausse de +1,03% vs 2012. L’équipe actuelle du magazine, animée par Frédéric Goaty, directeur de la rédaction, Franck Bergerot, rédacteur en chef et François Lacharme, directeur commercial est confirmée dans ses fonctions et fait également son entrée au sein du capital de la nouvelle société éditrice. Elle est renforcée par Laurent Guillemain, directeur général de Link Digital Spirit éditeur, notamment, du magazine Jeux Vidéo Mag, qui assurera le développement de Jazz Magazine et des produits spéciaux ainsi que la gestion opérationnelle, de Christophe Gouju, DA en presse qui est chargé de la direction de création du mensuel, Chantal Decamp, actuelle directrice générale de Makheia Group, qui assurera la supervision financière et juridique du journal et Pierre Bastid. Fonte: http://www.cbnews.fr/medias/edouard-rencker-a-la-tete-de-jazz-magazine-a1013160 Nella foto il numero in edicola con uno speciale su tutti i festival dell'estate in Francia e non solo. |
Post n°3515 pubblicato il 05 Giugno 2014 da pierrde
E dopo Willisau, concentrato praticamente sulle stesse date dalle quali si discosta solo per un giorno, ecco il programma di Saalfelden. Buono, come da sempre ci hanno abituato gli organizzatori austriaci. Forse inferiore ad altre epiche annate, ma un festival di tendenza ricco di proposte affermate e di nomi poco battuti. |
Post n°3514 pubblicato il 05 Giugno 2014 da pierrde
Il musicista francese Michel Godard è un grandissimo virtuoso della tuba, strumento del quale il serpentone è un più antico antenato, ma Michel si esibisce anche al basso elettrico ed è solito adoperare questi ed altri ingredienti per proporre un suo personale viaggio tra la musica barocca e la contemporaneità . In questo progetto che prende le mosse da Monteverdi, si compie un percorso all’interno della musica barocca comprendendo anche arie di Ferrari e Hendel, che diventa punto di partenza per un cammino che si lega alle moderne contaminazioni del jazz, e, grazie alla vocalità di Gavino Murgia, si riallaccia alle tradizioni vocali più ancestrali della Sardegna. Insomma, un percorso misto ricco di sfaccettatute e riferimenti che non si limitano alla proposizione o alla interpretazione ma si spingono fino ad una reinvenzione di canoni e di stili. La stessa formazione del gruppo è un biglietto da visita eloquente: accanto alla mezzo soprano Guillermette Laurens, fedele al suo ruolo di interprete fino al bis finale in cui osa vocalizzi dialoganti con il soprano, c'è la fisarmonica di Luciano Biondini, dagli echi e dal substrato fortemente popolare. Per me l'autentica rivelazione della serata è stato Gavino Murgia, titolare di due voci magnifiche e personalissime. Una che riprende la tradizione del canto a tenores reinventandola in un contesto senza parole e di pura improvvisazione, l'altro espressa splendidamente sul suo strumento, il sassofono soprano, pungente e lirico alla bisogna, perfettamente calato nella innovazione insita nel progetto. Poi, naturalmente, c'è la maestria e la sapienza del leader, raffinato gourmet di un intingolo barocco colorato ed insaporito con salse differenti prese a prestito dalla tradizione popolare e dalla contemporaneità ritmica. Accanto alle arie famose, da Si dolce è il tormento a Lascia ch'io pianga, il gruppo ha proposto brani originali ben inseriti nel contesto, dando modo ad ogni musicista di esprimersi nel linguaggio più consono dell'improvvisazione . Un concerto crossover, raffinato, aggraziato e godibile. Grazie a Musicamorfosi e a Monza Visionaria per questo appuntamento appetibilissimo. |
AUTORI DEL BLOG
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