Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 29/07/2014
Post n°3602 pubblicato il 29 Luglio 2014 da pierrde
ANSA) - PARMA, 29 LUG - Il musicista Giorgio Gaslini è morto all'ospedale di Borgotaro (Parma), dove era ricoverato da circa un mese dopo una caduta. Era nato a Milano il 22 ottobre 1929. Compositore, direttore d'orchestra e pianista, è stato autore anche di colonne sonore. Nella sua lunga carriera ha tenuto circa quattromila concerti in tutto il mondo e all'impegno nel jazz ha affiancato anche la musica classica, con una copiosa discografia. |
Post n°3601 pubblicato il 29 Luglio 2014 da pierrde
E non era amore. Non era una storia e non era realtà. Lei era soltanto la guida turistica di un sogno. Chuck Palahniuk Un video "estivo" leggero e colorato che per qualche minuto può fare dimenticare la realtà quotidiana, i problemi, il lavoro, le guerre. Come sempre la qualità tra le immagini (dipinti di Leandro Lamas) e la musica è eccellente: grazie a Loretta Isgrò per la sua presenza costante su You Tube ed i suoi eccellenti mixage. |
Charles Mingus (1922-1979) ha rappresentato la più perfetta espressione dell’artista larger than life: esuberante, imperioso fin dalla stazza fisica, carismatico; facile alla rissa e alla risata, perennemente alla ricerca di un ideale di bellezza che inseguiva nella vita di tutti i giorni con la stessa grazia e la stessa rabbia con le quali cavava le note dalle corde del suo contrabbasso. In questo libro il giornalista americano John F. Goodman ha raccolto una serie di interviste inedite a Mingus da lui realizzate fra il 1972 e il 1974, creando un nuovo, affascinante autoritratto dell’uomo e del musicista. Con risposte di volta in volta lapidarie o torrenziali, candide o provocatorie, il grande contrabbassista affronta gli argomenti a lui più cari: la nostalgia per l’epoca delle big band e delle jam session e le perplessità rispetto ai più recenti sviluppi del jazz; il confronto con i critici musicali, da lui temuti quando non detestati; il delicato equilibrio tra la creatività estemporanea e il duro studio, tra l’originalità e la tradizione; le battaglie per l’indipendenza artistica in un ambiente dominato da discografi ci spregiudicati e impresari disonesti; i ricordi affettuosi dei colleghi e dei maestri scomparsi; i rapporti tumultuosi con le donne, passati attraverso numerosi matrimoni e altrettanti divorzi. Divertente, intimo, ricco di aneddoti e riflessioni, Mingus secondo Mingus è un’opportunità imperdibile per scoprire i mille volti di un artista simbolo dell’epoca d’oro del jazz. EDIZIONI MINIMUM FAX Traduzione Michele Piumini euro 18 |
Il Dizionario del jazz italiano ha un carattere divulgativo, non pretende di fare una storia del jazz italiano, ma traccia una panoramica, in ordine alfabetico, sui protagonisti degli ultimi anni senza dimenticare alcuni dei “pionieri” di un passato a noi vicino. Molto spazio è dato anche alle giovani leve, portatrici di nuove idee e modi di suonare jazz. Il Dizionario del jazz italiano è una guida che cerca di rappresentare, attraverso i suoi protagonisti, le diverse aree geografiche italiane, le loro caratteristiche intrinseche e il tipo di jazz suonato. Dal nord al sud dell’Italia si suona jazz in maniera differente, ogni regione ha le sue caratteristiche predominati dovute a tradizione e cultura. L’appassionato e il neofita di jazz troveranno nel volume un’esauriente biografia di ogni singolo musicista, una discografia che segnala i lavori più importanti e il sito web di riferimento per conoscere più a fondo la carriera del jazzista. Fonte: Quarta di copertina
Cari amici, ho dato un'occhiata al "Dizionario del Jazz Italiano" di Flavio Caprera edito da Feltrinelli pubblicato da poco e sfogliandolo non ho trovato grandi musicisti italiani come ....(seguono decine e decine di nominativi). L'elenco dei musicisti di Giaaaaas è lunghissimo e la maggior parte di loro è pressochè sconosciuta. Sembrerebbe quasi, a parte qualche caso isolato, che il jazz lo abbiano inventato negli anni '70 senza alcun rispetto per la storia e per coloro che hanno fatto di tutto per promuoverlo e conoscerlo nel nostro paese nel corso dei decenni... Nell'introduzione l'autore scrive che, anche se molti interpreti non figurano, il materiale contenuto è sufficiente da spingere, chi non lo conosce, ad amare il jazz italiano. Per quanto mi riguarda, la sola lettura del libro mi porterebbe semmai a detestare il jazz italiano. Questo libro fa il paio con l'enciclopedia francese di Andre Clargeat redatta qualche anno, per la parte italiana da Luca Conti su cui stendere non uno ma due veli pietosi. Fonte: Lino Patruno su Facebook |
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