Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
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JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Messaggi del 23/09/2014
Post n°3680 pubblicato il 23 Settembre 2014 da pierrde
Oggi è il compleanno di John Coltrane; avrebbe compiuto 88 anni (23 settembre 1926, Hamlet, Carolina del nord), e contemporaneamente ricorre l'equinozio d'autunno. Una coincidenza, visto che Equinox è una composizione di Trane, un blues in chiave minore con una introduzione latineggiante. Ecco cosa scrive Lewis Porter nel suo libro John Coltrane, his life and his music a proposito del brano: The relentless underpinning of the piano and bass, contrasting with the leisurely, uncrowded melody, creates an ominous, primeval atmosphere…. Over this background Coltrane invents an astounding improvisation that builds and builds, then winds down again before Tyner solos. He starts simply, poignantly, building to faster and faster notes with each chorus, and to higher and higher notes. Each of his eight choruses (after the two theme choruses) has its own characteristic motive – furthermore, there is a logical development of motives from one chorus to the next…. Coltrane is sounding like a preacher, building to a higher and higher pitch (literally) as he exhorts his audience. |
Post n°3679 pubblicato il 23 Settembre 2014 da pierrde
Dal sito della IRD, International Records Distribution riprendo queste note allegate alla notizia dell'uscita del nuovo album di JD Allen. Posto anche un breve ma quanto mai significativo video sempre tratto da Bloom. Il numero di Musica Jazz di settembre riporta in copertina la foto del musicista e una corposa intervista nel suo interno. Adesso spero che anche gli organizzatori di eventi e i direttori artistici dei festival si accorgano che c'è molto altro oltre ai soliti noti. Jd Allen esce con un novo disco che può solo confermare il suo talento e la sua reputazione di uno dei più eccellenti e audaci giovani artisti del momento. Un album dove Allen è stato capace di combinare l’elementare malinconia del blues, la solennità del gospel e la più recente gioia derivante dal processo creativo. Allen, che ha iniziato a suonare il sax tenore come professionista all’età di quindici anni nella grande Detroit, compone passaggi musicali alquanto brevi, ma sapientemente allacciati l’uno all’altro e accompagnati dal suo eccellente strumento. Con l’aiuto del suo quartetto (il pianista Orrin Evans, il contrabbassista Alexander Claffy e il batterista Jonathan Barber), Jd Allen è capace di accompagnarci in un intenso viaggio personale attraverso i più vari paesaggi del blues per mostrarceli come lui stesso li percepisce, con quello stile che gli è valso l’approvazione della critica e lo ha consacrato nell’Olimpo del jazz internazionale. Lo stesso Allen descrive la musica jazz come “una via d’uscita” e “il biglietto di un viaggio verso qualche luogo”. Dall’inizio della sua carriera questo grande artista non solo è sempre stato attento alla tradizione e ai grandi maestri (Coleman Hawkins, Sergej Prokof’ev, Ornette e moti altri), ma ha anche guardato con interesse alle molte contaminazioni che gli si sono presentate nel corso della sua brillante carriera: “il mondo è diventato territorio di ricerca, il mo ambito di riferimento”. Nel processo compositivo Allen segue senza indugio la sua grande spiritualità e scrive di ciò in cui crede; questo è il fil rouge a cui egli fa seguire le altre variabili della composizione, come ritmo, armonia e melodia. https://soundcloud.com/highnote-savant-records/car-car-the-blues-from-jd |
AUTORI DEL BLOG
Andrea Baroni
Fabio Chiarini
Roberto Dell'Ava
Franco Riccardi
Ernesto Scurati
Inviato da: Less.is.more
il 24/08/2019 alle 11:46
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il 23/08/2019 alle 21:27
Inviato da: Piero Terranova
il 13/07/2019 alle 20:06
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