Mondo Jazz
Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.
IL JAZZ SU RADIOTRE
martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30
------------------------------------------------------------------
JAZZ & WINE OF PEACE
Pipe Dream
violoncello, voce, Hank Roberts
pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig
trombone, Filippo Vignato
vibrafono, Pasquale Mirra
batteria, Zeno De Rossi
Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
MONDO JAZZ SU FACEBOOK E SU TWITTER
CERCA IN QUESTO BLOG
JAZZ DAY BY DAY
I PODCAST DELLA RAI
CERCA IN QUESTO BLOG
Messaggi del 20/06/2012
CD 1 So Far, So Hidden If Only Outside Skoog The Stones, The River Promise She Didn't Say Evening Voices Remembrance I New Morning Ketil Bjørnstad piano CD 2 W.A. Mozart Piano Concerto No. 23 in A major, KV 488: Adagio Christian Eggen piano Norwegian Radio Orchestra Christian Eggen conductor Claude Debussy Suite bergamasque: Clair de lune Gunilla Süssmann piano Sergey Rachmaninov Piano Concerto No. 2 in c minor, op. 18: Adagio sostenuto Gunilla Süssmann piano Norwegian Radio Orchestra Christian Eggen conductor Frédéric Chopin Ballade No. 1 in g minor, op. 23 Jie Zhang piano Maurice Ravel Piano Concerto in G major: Adagio assai Jie Zhang piano Norwegian Radio Orchestra Christian Eggen conductor Ludwig van Beethoven Sonata No. 30 in E major, op. 109: Gesangvoll, mit innigster Empfindung. Andante molto cantabile ed espressivo Gunilla Süssmann piano Samuel Barber Adagio for strings Norwegian Radio Orchestra Christian Eggen conductor Recorded March and December 2009 ECM 2170_71 Il compositore, pianista e scrittore norvegese Ketil Bjornstad è un personaggio dalle molteplici sfaccettature tutte difficilmente classificabili entro ambiti ristretti e meritevoli invece di approfondimento. La sua nuova uscita per E.C.M. ne è perfetto esempio: due dischetti pensati in un ambito che travalica l'esperienza musicale tout-court. Si tratta infatti di una ideale colonna sonora pensata per una trilogia letteraria (To Music/The River/The Lady in the Valley) scritta dallo stesso Bjornstad che in Norvegia ha avuto un notevole riscontro. I romanzi narrano la formazione musicale ed umana di Aksel Vinding, un giovane pianista immaginario nel quale l'autore riversa parte delle proprie esperienze, riunificando alfine in una unica opera il proprio percorso artistico nei due campi, quello musicale e quello letterario. Pronosticando (facilmente) che non leggeremo mai in lingua italiana la trilogia, viene anche abbastanza naturale dare per acquisito il contenuto pur interessante del secondo disco, dove compaiono brani piuttosto conosciuti di autori classici e dove Bjornstad non compare come musicista. Album funzionale alla trama del racconto e alle conquiste strumentali del protagonista. Molto più interessante a mio avviso il contenuto del primo compact, nove composizioni eseguite in solitudine dall'autore, che rivelano un compositore contemporaneo molto stimolante, dall'afflato romantico senza retorica alcuna, con una potente capacità catartica ed ispiratoria. Dall'ascolto fa capolino un apparentamento, d'atmosfera più che tecnico, con una visione jarrettiana del concerto in solo, privato però delle radici gospel e dei tambureggianti ritmi scanditi dalla mano sinistra tipici in Jarrett, ma in fondo sostanzialmente vicina ai temi più lirici ed elegiaci del pianista americano, temi qui sviluppati con un meraviglioso senso poetico, una forte ispirazione romantica ed una componente ritmica che assembla la componente classica con il jazz. Una musica notturna e contemplativa (ascoltate il meraviglioso So Far, So Hidden che apre l'album) che mi accompagna con grande godimento da molte sere. V A L U T A Z I O NE (riduttiva, non potendo disporre della trilogia): * * * * |
Post n°2293 pubblicato il 20 Giugno 2012 da pierrde
Le mie perplessità su costi e scelte le avevo espresse a tempo debito. Ora leggo questa notizia, che se confermata, costituirebbe un brutto colpo per l'immagine e la credibilità del festival.
"Il Festival Jazz? L'hanno pagato i torinesi, altro che finanziatori privati". Questo è ciò che sostiene il vice capogruppo della Lega Nord in Comune Barbara Cervetti. "Dopo numerose interpellanze e risposte sempre elusive – attacca la consigliera – oggi l'assessore Braccialarghe si è finalmente tradito. Alla nostra domanda su chi avesse sponsorizzato il suo amatissimo Jazz Festival, invece di rispondere genericamente che il grosso della spesa era stato affrontato da sponsor privati, ha ammesso che su 900 mila euro di costi totali, ben 800 mila erano stati erogati da Iren e FAM, la Fondazione Attività Musicali". "Ciò significa - spiega Cervetti - che il Comune è stato sponsorizzato da aziende di sua proprietà, facendo sempre circolare soldi pubblici dei torinesi ma eludendo le regole sull'evidenza pubblica e sulla trasparenza dei finanziamenti. Finalmente insomma - conclude la consigliera - abbiamo ricevuto la risposta che temevamo: e ora sappiamo che partecipate come Iren, invece di contenere tariffe dei servizi che prestano, sostengono manifestazioni di dubbia utilità e valore come il Jazz Festival". |
AUTORI DEL BLOG
Andrea Baroni
Fabio Chiarini
Roberto Dell'Ava
Franco Riccardi
Ernesto Scurati
Inviato da: Less.is.more
il 24/08/2019 alle 11:46
Inviato da: Less.is.more
il 23/08/2019 alle 21:27
Inviato da: Piero Terranova
il 13/07/2019 alle 20:06
Inviato da: Luciano Linzi
il 19/10/2018 alle 15:44
Inviato da: juliensorel2018
il 12/10/2018 alle 15:21