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Stavo camminando a Verona, tanto tempo fà, sul marciapiede proprio di fronte alla vecchia Arena. Era una giornata ventosa e posso dire che il vento stava giocando, correndo come un pazzo per le strade della città, cantando tra le case e stretti corridoi. Un momento forte, poi silenziosamente insinuando una pace superficiale, solo per dare l'impressione che se ne sta andando per cavoli suoi da qualche altra parte. Invece no, era solo un'ingano.

E lì, sulla parete dell'Arena c'era Lei. Una ragazza vestita con un abito estivo. Non c'era nulla di discreto nella sua presenza, anzi. Se ne stava lì, stampata su uno striscione, contemplando l'intera piazza. Il vento ha iniziato a soffiare di nuovo e lo striscione ha preso vita e potevo giurare che la ragazza cominciò a sorridere, catturata in questo movimento tremante che il vento aveva provocato. Sembrava così veritiero e stavo guardando il suo sorriso, sospeso. Ma ben presto, la ripetizione del suo sorriso mi ha svegliato dal mio sogno.

Accesi una sigaretta, mentre la ragazza prigioniera ha continuato a ballare allegramente alla discrezione del vento. Il suo corpo stava eseguendo una danza su una musica che non poteva essere sentita.
Poi, nei momenti che seguirono, ho pensato a questa lotta feroce per il controllo delle fantasie. In pochi secondi, uno striscione tremante, innesca un meccanismo che inizia un film e senza renderti conto, tu sei il personaggio principale con una ragazza che è fedele a te per qualche minuto. È lei la ragazza dei tuoi timori? È lei la ragazza che cura i tuoi spasmi? È lei la ragazza della verità? Difficile dire. E come quando si ottiene ciò che si vuole, ma non quello che ti serve. A volte penso che vale la pena scoprire chi sei, di fronte al frutto della tua immaginazione. Cercando di non cadere preda ad uno striscione che sorride perché, molto presto, il fascino del appassionante complotto, scomparirà...