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Nudo e affamato

Post n°13 pubblicato il 08 Maggio 2013 da nitzu_florian
Foto di nitzu_florian

Da quando l'embriogenesi mi ha buttato nel mondo, nudo e affamato, ho passato tutta la mia vita vestendomi e mangiando, regolando sempre le dimensioni, le quantità, la qualità, paragonando diversi risultati. Più tardi, ho imparato ad ampliare e diversificare le mie regolazioni perché l'ho ​​vista arrivare, e lei mi ha reso nudo e affamato di nuovo, predisposto a soffrire e perdere me stesso. Poi ho imparato a urlare e ho urlato veramente forte di volta in volta, temendo che i suoi appetiti infiniti che hanno distrutto tanti altri, poteva rovinare anche me.

Lei stessa deve aver vissuto e gustato un sacco di cose, perché poi, senza una spiegazione apparentemente logica, ha scelto di cambiare il suo appetito per un menu più secco, più asciutto. Ma ho semplicemente dimenticato che anche lei avrebbe avuto bisogno delle  proprie regolazioni.

Troppo stanco per dormire, mi alzai, mi vestii e mangiò qualcosa rapidamente, privando il mio stato iniziale della sua brillantezza. Per le strade, ho avuto la fortuna di incontrare pedoni con occhi sporgenti, guardandomi da dentro i loro corpi deformi. Coloro che mostravano un'anima buona, mi facevano capire che la felicità è qualcosa che passa, che i buoni muoiono giovani e che il male non è eterno. Tornato a casa, Lei mi guardava sorridendo in un quadro appeso alla parete.

Infine, ho capito. La giustizia si trasforma e fusiona in forme. Improvvisamente mi sono reso conto che posso dare la colpa ad un destino in cui non ci credo...che posso fare tutte le cose cattive che voglio, senza timore di apocalisse e inferno, che il peccato non c'è da qualche parte dentro di me, perché io stesso sono il peccato. E che consolazione perfetta è diventata questa  copertura, ricordandomi che il peccato, originale o no, è stato descritto nella Genesi, molto prima che io fossi stato gettato nel mondo, nudo e affamato.

 
 
 
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