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WORK IN PROGRESS...IL RITORNO.

Post n°18 pubblicato il 16 Dicembre 2005 da luna_bionda2005
Foto di luna_bionda2005

Guardo il mio blog ed è come se il tempo si fosse fermato agli ultimi due post.
Che la mia vita abbia subito una netta ed inattesa battuta d’arresto è cosa evidente a tutti.
Improvvisamente ho tirato su il freno a mano ed ho inchiodato con violenza.
Stop.
Tutto fermo, immobile, marmorizzato, surgelato.
Sulle ragioni ed i perché di tutto ciò  ho già discusso e tornarci sopra sarebbe superfluo.
Ho detto davvero tutto.

Una cosa che però non riesco a sopportare è questo senso di cose lasciate in sospeso che aleggia nella mia vita adesso e che si ripercuote anche in questo spazio virtuale.
E’ come se agli occhi del mondo avessi chiuso la porta del mio cuore appendendo all’ingresso un  grosso cartello che dice:
“Lavori in corso: ritornerò appena possibile”.
Il punto è che io ci sono, sono ancora qui e la mia vita va avanti.
Non me ne sono mai andata via, anche se per un po’ ho pensato fosse bene farlo. Non mi riferisco ovviamente al fatto in se di scrivere o meno sul blog, ma alla mia vita in generale.
Pensavo di dovermi prendere una pausa da tutto e tutti per raccogliere le forze ed affrontare questo problema, accantonando tutto il resto, i miei progetti, le cose che stavo realizzando, i rapporti che stavo approfondendo …Tutto lasciato così, a mezz’aria, volutamente in stand by chissà per quanto tempo ancora. Il tempo necessario mi dicevo. Quello che servirà.
Il problema però è che quest’attesa non porterà a un bel niente e lo capisco solo ora. Costringere l’orologio della mia vita a fermarsi, a non battere più ore, minuti e secondi serve solo a peggiorare la situazione. Non posso pretendere che tutto si arresti e oltretutto farlo non renderà le cose più facili o meno dolorose.
Credevo di dover dedicare a questa cosa tutto il mio tempo, la mia attenzione, il mio pensiero. Aprire la mia mente ad altro era quasi un tradimento, sentivo che ogni muscolo del mio corpo e ogni neurone del mio cervello doveva concentrarsi su questo problema, era necessario, era la mia unica risorsa, la mia unica speranza di superarlo. Il punto è che questa totale dedizione alla mia causa stava diventando lentamente un ossessione che mi impediva di vedere tutto il resto e di accorgermi di situazioni che stavano cambiando o di persone importanti che avevano bisogno di me.
Ero come un cavallo col paraocchi che  punta gli zoccoli a terra e decide di non muoversi più, e non c’erano frustate o incitamenti che riuscissero a spostarmi da quella posizione.

Poi ho capito. All’improvviso. Ho capito che non c’è gioia nell’immobilità, che non c’è vita se chiudiamo gli occhi e non guardiamo il mondo in faccia.
E’ vivendo che si superano i problemi.
E’ andando avanti che si cresce e si migliora.

Io mi sono fermata, è vero, ma adesso mi sono rialzata ed ho ripreso a camminare. Il semplice fatto di aver preso coscienza di ciò ed aver ripreso il mio cammino mi riempie cuore ed anima di una gioia ed un coraggio inaspettati.

E’ bello tornare.
E’ bello sapere di esserci ancora, di avere ancora tante cose da fare.

 
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