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Post n°488 pubblicato il 12 Maggio 2011 da motorhistory
Come volevasi dimostrare, e come scritto in passato su questo blog, la "nuova" Formula Monza con telaio in fibra di carbonio, presentata con tanta enfasi, non si vende. Fino ad oggi sono solo quattro le vetture "quasi" vendute. Costi elevatissimi per una formula che "dovrebbe" consentire a chiunque di accedere al mondo dei motori, la congiuntura economica e soprattutto un gruppo di persone che mira solo ed esclusivamente a realizzare un profitto e non ad aiutare i giovani a scendere in pista, stanno uccidendo la nuova categoria ancora prima di partire. Giusto così. La Formula Monza DEVE correre sullo Junior di Monza in unica giornata (al sabato) come tradizione motoristica, storica e culturale vuole ed esige. Al mattino le prove ed al pomeriggio batterie e finale : semplice. Andare a correre su altre piste con trasferte di più giorni con vetture sofisticate rende il gioco non appetibile ed inarrivabile a molti giovani che vorrebbero cimentarsi in pista. La cosa folle e assurda di questa categoria è che dietro all'operazione "carbonio" ci sono personaggi che gravitano nel Circus della Formula Monza da una vita e questo significa che non hanno capito assolutamente nulla della filosofia voluta a suo tempo da Romolo Tavoni. Non servono i telai sofisticati, non servono le trasferte su altre piste, non servono gli alettoni, non servono motori potenti e soprattutto non servono i personaggi che gestiscono l'operazione "Formula Monza in carbonio". Il successo della Formula Monza si basava sul fatto che chiunque poteva realizzare nel proprio box una monoposto e soprattutto gestirla con l'esborso di pochi soldi. I ricambi si trovavano in ogni sfasciacarrozze (cambi, mozzi, ammortizzatori, gomme, etc...) ed il problema più grosso era quello di riuscire a realizzare la carrozzeria. Bastava un gancio traino e un carrello per trasportare la monoposto (a volte nemmeno quello) ed il pranzo in pista prevedeva "pane e salame". Oggi.... bilici da F1, hospitality, manager e tutta la parte negativa delle corse destinata a spremere all'inverosimile quei pochi ragazzi che riescono a racimolare le somme necessarie a scendere in pista. E poi ci chiediamo "come mai" i ragazzi italiani non riescono a scalare i vertici dell'automobilismo??? Oggi si guarda la "forma" per essere politicamente corretti mentre ieri si guardava alla "sostanza" : correre senza soldi. Ed era possibile. |
Inviato da: motorhistory
il 10/08/2011 alle 07:54
Inviato da: animalistanata
il 09/08/2011 alle 11:05
Inviato da: Tizzoni
il 01/08/2011 alle 19:22
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il 15/06/2011 alle 23:37
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il 15/06/2011 alle 16:37