Un po' di me.

Quando si dice imprinting

...che oggi è Pasqua, e come in tutte le feste comandate mi prende una gran tristezza. Figuriamoci oggi poi, che con l'ing è andata come è andata, che stanotte l'ho dovuto levare dagli amici di feisbuk (ma vaffanculo feisbuk e quel mondo virtuale di merda dove la non comunicazione si erge a surrogato della relazione vera) per non impazzire a interpretare le mezze parole buttate lì sui vari muri.

Vaffanculo.

Stasera parlavo con un'amica. Di quanto mi sento imcompleta da sola. Di come mi sento sfigata, inadeguata, fallita. Di come per me non trovare un compagno di vita abbia da sempre rappresentato un problema enorme.

Che ti senti inadeguata a fare? dice lei.
E che ti devo dì, dico io. 
No, perchè da fuori non si direbbe che tu abbia motivi per sentirti così, dice lei.

boh...forse è che me lo diceva sempre mio papà quando ero poco piu di un'adolescente:
"Ci credo che nessuno ti vuole, e nessuno ti vorrà mai. Sei troppo stronza".

Per carità, col tempo ho capito (con la testa) cosa c'era dietro quelle parole, ma forse con il cuore (e con la pancia) quelle parole mi appartengono ancora. E rimbombano in me ogni volta che metto piede fuori di casa. :(