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Lago di Capodacqua

Post n°111 pubblicato il 28 Ottobre 2009 da Penne1
 
Foto di Penne1

Ho ottenuto Il mio brevetto OWD SSI nel 1995. Da allora solo tuffi in mare, ci sono voluti 14 anni per aver voglia di provare l’acqua dolce del lago.

Per me il lago è sempre stato sinonimo di profondità, scarsa visibilità, melma, poche cose da vedere e spesso sono rifiuti gettati lì. Ritenevo l’immersione in lago un’immersione di allenamento in condizioni ambientali non favorevoli, tanto per affinare le proprie capacità.

Siamo un bel gruppetto di dodici sub, ci immergeremo in due turni. Io col primo gruppo. Fa strano vestirsi su un prato all’ombra di alberi di alto fusto con intorno api, farfalle e libellule e montagne tutte lì. Esce il gruppo che ci ha preceduto, vedo sub con stagna, gav tecnici, bibo.

Sono perplesso, mi hanno parlato di una immersione semplicissima, non ho portato nè maschera di riserva, nè pedagno.

Setto in computer a acqua dolce e entriamo nel lago, sono con la 5mm e sottomuta, temperatura attesa 8°, rilevata 11°. L’acqua è fresca, non fredda. Il tragitto che dobbiamo fare non è breve considerando che è richiesta la pinneggiata a rana per evitare di alzare sospensione.

Che immersione ragazzi! L’acqua è limpidissima sembra acqua minerale, anzi è acqua minerale visto che incontriamo delle sorgenti. Arriviamo presso un mulino diroccato sommerso e passiamo fra dei ruderi di muri a secco, ammiro il gioco di luci e di colori con gli archi fortunatamente ancora in piedi nonostante il recente terremoto e che evitiamo accuratamente di toccare. Una prateria con piante acquatiche che salgono fino in superficie. Poca fauna, vedo solo qualche gamberetto.

Poco più di mezzora d’immersione, profondità massima 7,5.

Sensazione strana quella dell’acqua dolce (senza cloro) sugli erogatori e non nascondo di aver dovuto tenere alta la concentrazione e di essermi dovuto impegnare per stare in assetto per lungo tempo a bassissime profondità (-2/-3) evitando di affiorare e di avvicinarsi troppo al fondo.

Tolto lo sfizio del lago (meglio di quanto pensavo, anche se preferisco di gran lunga il mare). Ora mi propongono ora il Tirino, ci penso.

A fine immersione chitarra al sugo di gamberi di fiume, arrosticini e montepulciano d’Abruzzo.

 
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