MySo-Called(un)Life

Trama: Il soldato Max Gatling viene mandato in missione in una zona infestata dagli zombie. Il suo obbiettivo? Recuperare Jude, la figlia del mandante. Una volta lì, Max, scoprirà che Jude non è sola e, quindi, dovrà portare in salvo anche i suoi compagni. Quando le cose si metteranno male, poi, farà la sua comparsa una squadra di robot da difesa...

"Battle of the Damned" è un film horror/action di Christopher Hatton ("Robotropolis"), con Dolph Lundgren ("I Mercenari" 1-2), uscito nel 2013. "Robotropolis" era un film di merda, girato con pochissimi soldi, una recitazione a dir poco amatoriale ed effetti speciali ridicoli. Evidentemente, però, Hatton è davvero affezionato ai suoi robot, così ha pensato di riprovarci, con un film molto diverso. Il risultato è, di fatto, un ottimo b-movie action, che, se da una parte non è sorretto da una sceneggiatura da Oscar, dall'altra mostra un 56enne Lundgren, ancora al pieno della forma, capace di tener testa a orde di zombie runners inferociti, perfino ammanettato ad un palo della luce. Le sequenze d'azione sono sicuramente il punto forte del film: vedere Lundgren, icona del cinema action di serie B dai primi anni '90 ("Arma non convenzionale", "Caccia mortale", "L'ultima missione",...), correre da un punto all'altro, massacrando nel mentre decine di nemici, tra pistole, mitra e coltelli, ha sempre il suo fascino. Per il resto, niente di nuovo. La solita ambientazione post-apocalittica, la solita manciata di sopravvissuti da salvare, i soliti cliché del genere, insomma. Tranne che, negli ultimi 25 minuti, arrivano i robot, che sono gli stessi di "Robotropolis", ma animati molto meglio (sulla distanza; nelle inquadrature ravvicinate, purtroppo, non ci siamo ancora) e inspiegabilmente schierati dalla parte dei buoni, che li modificheranno per renderli ancora più cazzuti. Il finale, vabbè, è il solito happy ending, ma il film si lascia guardare piacevolmente. Sempre che non cerchiate un film di prima categoria. 7/10