MySo-Called(un)Life

Afro Samurai ~ L'opera nata dalla matita di Takashi Okazaki e poi trasposta sugli schermi domestici dai Gonzo Studios è finita anche sulle nostre console, grazie a Namco Bandai. Eccoci, quindi, alle prese con un action-game piuttosto classico, non fosse per il protagonista davvero strampalato, con capelli afro e la cicca sempre accesa.

Nel particolare mondo di Afro Samurai, costruito sul modello del Giappone feudale ma inserito in un contesto alternativo, dove tecnologia moderna si mischia ad architettura e costumi medievali (una sorta di steampunk a sfondo nipponico), i combattimenti sono all'ordine del giorno, e si susseguono incessanti tra coloro che aspirano al dominio. Oggetto del desiderio sono in particolare due fascette, che si dice siano dotate di poteri divini, e che sono destinate al "Numero Uno" e al "Numero Due". Il primo è colui che di fatto domina il mondo, mentre il secondo è il suo pretendente diretto. Per diventare numero uno è necessario possedere prima la fascetta del numero due, poiché solo quest'ultimo può sfidare ed eventualmente uccidere il dominatore, prendendone il posto. Ne risulta una lotta continua per il potere, in particolare per chi è nella posizione di numero due, visto che di fatto è sfidato da chiunque abbia intenzione di salire in questa particolare scala sociale. Afro, così chiamato per via del tipico capello alla Hendrix, ha assistito da piccolo all'uccisione del padre, all'epoca numero uno, da parte di un combattente chiamato Justice. Da quel momento è iniziato il suo percorso verso la vendetta, che passa ovviamente attraverso la conquista della fascetta da numero due fino allo scontro finale col numero uno. In mezzo, una lunga serie di combattimenti costellano la movimentata vita di Afro, il cui piglio impassibile, quasi apatico, denota la sua incrollabile decisione ad ottenere vendetta per la decapitazione del proprio padre.

Grafica: 8
Afro Samurai gode di una grafica molto buona, che lo avvicina alla controparte animata, grazie ad un cel-shading piuttosto pulito e ben colorato, con animazioni fluide e nessuna traccia di aliasing. Peccato solo per alcune compenetrazioni poligonali che, però, non costituiscono un grande problema. Per il resto, ritroveremo personaggi e ambientazioni già viste nella serie animata, riprodotti piuttosto fedelmente. E gran parte delle cutscene, anche in game, sono rese originali e cinematografiche, grazie all'utilizzo di effetti speciali, quali la suddivisione dello schermo per seguire più eventi simultaneamente (un po' come succedeva in alcuni frangenti in "Fahreneit"). Volendo trovare un difetto ben più evidente, ma piuttosto comune in questo genere, c'è la scarsa caratterizzazione dei nemici, che sono suddivisi in 5-6 tipologie (ninja, kunoichi, samurai,...), ma gli appartenenti a ciascuna di esse sono identici tra loro.

Sonoro: 8.5
Il sonoro è pregevole, con un doppiaggio americano fedele all'originale, che vede, tra i tanti, la voce di Michael L. Jackson. Ritroveremo anche gli assurdi scambi di battute tra il logorroico Ninja Ninja e il lapidario Afro, con un linguaggio volgare e ricco di termini slang. Ma, soprattutto, ritroveremo le musiche di RZA, che uniscono l'hip hop alle sonorità giapponesi, creando una colonna sonora piacevole e originale.

Giocabilità: 6.5
Sotto il profilo del gameplay, Afro Samurai si può inserire benissimo nel genere degli action/avventure, nel filone dei button mashing. Infatti, per la maggior parte del tempo, ci troveremo ad annientare enormi schiere di nemici premendo alternativamente i due tasti d'attacco, creando semplici ma efficaci combo. Gli scontri, poi, sono affiancati da alcune (scomode) sezioni platform, in cui dovremo saltare o correre lungo pareti orizzontali, ma i controlli imprecisi non aiuteranno di certo. L'unico elemento che, inizialmente, spezza la monotonia del button mashing è il Focus Mode, che permette di rallentare il tempo e squartare i nemici con un solo colpo, ma dopo un paio di tentativi, si finisce per utilizzarla ad ogni scontro, fino alla noia. Il sistema di controllo, tuttavia, è piuttosto semplice. Con lo stick sinistro si muove Afro, mentre con quello destro si ruota la telecamera. Con X si salta, con O si sferra un calcio, mentre Quadrato e Triangolo effettuano l'attacco debole e quello forte. Con R1 si para, mentre con L1 si attiva il Focus Mode. Una volta caricata una barra (invisibile), poi, è possibile attivare per alcuni secondi la modalità Over-Focus Mode, premendo L2. Infine, con Su (tasto direzionale) si chiama Ninja Ninja per indicarci la strada da seguire, con Start si mette in pausa e con Select si apre il menù/lista combo. Il gioco presenta anche una sorta di crescita, in base all'exp ricevuta, ma l'upgrade è completamente automatico e non ci è dato di controllare nessuna statistica (nemmeno il livello raggiunto!), se non le nuove combo apprese con l'aumento di livello. Ad ogni modo, il sistema di controllo funziona piuttosto bene durante gli scontri, nonostante sia piuttosto superficiale, mentre nelle fasi platform è poco preciso e capiterà spesso di cadere da qualche appiglio e dover ripetere un salto più volte.

Longevità: 4.5
Niente da fare. Il gioco dura circa 5-6 ore e il fattore re-play è davvero bassissimo, dato che non esistono finali alternativi, né trofei sbloccabili, ma solo qualche semplice extra come bozzetti sbloccabili. Lungo ciascun livello, poi, sono disseminati cinque ricordi (sotto forma di corvi), ma basterà giocare una sola volta con attenzione per trovarli tutti e riporre il gioco in qualche scaffale a riempirsi di polvere.

Online e PSN: NC
Ok, Afro Samurai è un gioco piuttosto vecchio e di nicchia, però non esiste nulla sullo Store, nemmeno una demo. FORSE solo uno sfondo scaricabile, ma forse nemmeno quello. Inoltre non esiste nessuna modalità online e nemmeno i tanto ricercati trofei. Niente!

Qualità/prezzo: 5/6
Non so quale sia il prezzo indicato per questo gioco. Da Gamestop ha ancora un prezzo piuttosto elevato, mentre da Game Rush l'ho trovato nuovo a 15€, che non è né più né meno di quello che vale.

Generale: 6
Un action che regala qualche ora di divertimento, sostituita presto da un misto di noia e nervosismo. Pur essendo un acquisto quasi obbligato per chi ha adorato la serie animata, tutti gli altri possono benissimo starci alla larga, a meno che non abbiano qualche euro da spendere (quasi) inutilmente.