MySo-Called(un)Life

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Filetto alla Woronoff

Ingredienti:
- 2 filetti di carne bovina (mediamente spesse)
- 40 gr di burro
- 3 cucchiai di cognac
- 100 ml di panna da cucina
- 2 cucchiai di senape delicata
- 1 cucchiaio di salsa Worchester
- 1 rametto di rosmarino
- 1 goccia di tabasco
- farina, sale, pepe, erba cipollina q.b.

Procedimento:
Mettete a sciogliere in una padella il burro e fatevi rosolare il rosmarino assieme alla carne precedentemente infarinata, a fuoco medio, 2 minuti per parte, poi togliete il rosmarino dalla padella, salate e pepate. Intanto, scaldate il cognac in un piccolo pentolino e, quando bollirà, versatelo sulla carne in cottura, inclinando la padella verso il fornello; infiammate il liquore, aspettando che la fiamma si spenga da sola. Fate cuocere il tutto per qualche minuto, affinché il fondo di cottura si restringa, dopodichè trasferite la carne in un contenitore caldo e coperto. Nella padella stessa, versate la salsa Worcester, la panna, la senape, il tabasco, e a fuoco basso, amalgamate gli ingredienti, aggiustando di sale, per ottenere una salsa abbastanza densa. Ponete i filetti sul piatto da portata, versatevi sopra la salsa ottenuta, e guarnite con erba cipollina tritata.

Risultato! E' venuta bene, sicuramente non semplicissima né troppo leggera, ma ha un sapore molto intenso, deciso. Ho sostituito un paio di ingredienti con altri affini, non avendoli a casa (ho usato il brandy al posto del cognac e l'olio al peperoncino al posto del tabasco).

Caesar Salad

Ingredienti:
- 2 cespi di lattuga romana
- 2 fette di pane casereccio
- 2 cucchiai di succo di limone
- 1 cucchiaio di aceto di vino bianco
- 1 cucchiaino di salsa Worchester
- 100 ml di olio extravergine di oliva
- 1 spicchio d'aglio
- 60 gr di parmiggiano a scaglie
- 1 uovo

Procedimento:
Scegliete le foglie più tenere e interne della lattuga romana, lavatele e asciugatele senza spezzarle. Tagliate il pane a fette alte 1 cm e tagliatelo a quadretti; mettete un cucchiaio di olio aromatizzato all’aglio (oppure mettete uno spicchio di aglio nell’olio) in una pentola antiaderente e fate tostare i quadretti di pane a fuoco moderato. Proseguite preparando la salsa: mettete nel bicchiere del robot il succo di limone, l’uovo freschissimo (la ricetta originale dice che l’uovo deve cuocere nell’acqua bollente per 1 minuto), l’aceto, l’aglio, la salsa Worcester, il sale, il pepe e cominciate a frullare il composto, unendo poco alla volta l’olio, fino ad ottenere una salsa densa. Servite la Caesar Salad mettendo le foglie di lattuga romana sul fondo, unendo i crostini di pane, le scaglie di parmigiano reggiano e infine condendo il tutto con la salsa ottenuta.

Risultato! E' venuta bene, anche se nella ricetta che avevo trovato di prima non specificava lattuga "romana" e ho usato quella normale, che ha le foglie molto più larghe e morbide. Per il resto è venuta bene.

Una perla spagnola del cinema underground.

Che fine hanno fatto le T.A.T.U?

Le T.A.T.U erano un gruppo power-pop/eurodance russo, formatosi a Mosca nel 1999 e composto da Lena Kalina e Julia Volkova. Sono state la prima band mainsteam russa a sfondare in tutto il mondo e - come succede ora per le piccanti Serebro - devono questo successo ad una precisa scelta commerciale del loro manager, che le obbligò a fingersi lesbiche/amanti. Questo, ovviamente, permise loro di fare il boom e mi ricordo perfino un servizio al TG5 con il loro primo video, "All the things she said", dove le due si tengono per mano e si baciano. E' il 2002 e Lena e Julia hanno 18 e 17 anni, oltre a due vocine miagolanti a cui vengono aggiunte basi di un elettronico piuttosto soft. Molti dei loro video vengono censurati e le due si fingono innamorate anche nei live. Il loro album d'esordio, "200 Po Vstrečnoj" ('01) è un successo e viene quindi tradotto in inglese, uscendo l'anno successivo col titolo "200 km/h in the wrong lane". Lo stesso succederà per i due successivi album, "Ljudi Invalidy" ('05) e "Veselye Ulybki" ('08), usciti in inglese come "Dangerous and Moving" ('05) e "Waste Management" ('09). Questi album segnano la fine del loro finto look saffico (le t.a.t.u. hanno "cacciato" il vecchio manager), in favore di un look più da femme fatale, ma anche un minor successo internazionale. Nel 2009 le due affermano di volersi prendere una pausa, ma lo stesso anno e -poi- nel 2010 saranno presenti in numerosi festival in Russia e in alcune serate in Europa. Nel 2011, però, è arrivato il vero scioglimento e le due ragazze si sono dedicate alla carriera di soliste. Ecco "Never Forget" di Lena Katina e "All because of you" di Julia Volkova (con un nuovo canotto, al posto delle labbra). In definitiva devo dire che, all'inizio, a me piacquero molto, sia per il loro appeal sexy sia per le canzoncine orecchiabili. Le ho ascoltate volentieri fino ad un paio di anni fa. Però è innegabile che il 'segreto' (per modo di dire) di questi progetti dell'Europa dell'Est è quello di puntare tutto sulla sensualità, sull'erotismo. Vedi, appunto, le Serebro (musicalmente insignificanti, ma fighe e porche nei video), Alexandra Stan (idem), ecc... Purtroppo - o per fortuna - sono progetti destinati a svanire rapidamente e, dopo un paio di erezioni, non se ne parla più.

post correlati: "Che fine ha fatto Megan Gale?" - "C.f.h.f. le Nina Sky?"

Parlo un po' di me, dopo tanto. Ma purtroppo nessuna buona notizia.

Sto -da poco- passando un periodo di depressione come non succedeva dal 2007, in quegli otto lunghi mesi da hikikomori, tra la fine della scuola e il lavoro al Bennet. La colpa va attribuita, oltre al mio solito malessere interiore, ad una serie di problemi venutisi ad accumulare negli ultimi mesi. Primo tra tutti -e l'ho capito proprio recentemente- è il lavoro: troppo noioso, troppo POCO retribuito (8 ore al giorno per 950€ mensili che, tolte le spese di casa, cibo, auto, cane, sono davvero pochi), ma soprattutto che mi vede sempre solo, che sia davanti allo schermo del pc o per strada a portare volantini, così che le interazioni con altre persone siano pressoché nulle. Cosa che, per quanto assurdo, mi sta quasi facendo rimpiangere il Bennet. Poi, vabbè, ci sono i problemi a casa (la morte di mio nonno e la malattia di mio zio), avvenuti a breve distanza l'uno dall'altro e che -se non mi hanno fatto grande effetto direttamente- hanno convogliato completamente l'attenzione -già bassa- della mia famiglia altrove. Però basta lasciare la depressione a casa e uscire a divertirsi, direte voi. Vero, ma ci sono problemi anche in quell'ambito, avendo una compagnia con cui si esce poco e male, e ci si diverte sempre meno. Mi accorgo di sentire anche la mancanza dei viaggi all'estero o dei miei viaggetti a Milano, uniche valvole di sfogo nei miei periodi più bui, ora quasi improponibili per due motivi principali (1. non posso spendere 2. ho tagliato i rapporti con praticamente tutte le vecchie conoscenze e non sono così sfacciato da tornar fuori dopo anni con la scusa "ehi, che ne dici se vengo a trovarti? mi ospiti?"). Se aggiungiamo che la mia pigrizia e la mia noluntas hanno raggiunto apici a livelli storici, il quadro che si delinea è alquanto negativo. [continuo domani]

Gli album della settimana

Settimana dal 29 ottobre al 4 novembre

"Minus the Machine" - 10 Years [2012]



Sesto album per la band alternative metal americano, formatosi nel 1999. L'album contiene dodici brani, tra cui un intermezzo strumentale, e il sound è un alternative metal piuttosto tranquillo, rinforzato dall'ottima voce di Jesse. Però l'album non mi è piaciuto granché e non ho voglia di dilungarmi, lol. 6-/10

"Push and Shove" - No Doubt [2012]



Sesto studio album per la band pop-rock statunitense, a ben undici anni dall'ultimo album ("Rock Steady", '01) e il primo ad uscire dopo il periodo di pausa preso dal gruppo nel 2004 (quando Gwen Stefani raggiunse una notorietà spropositata, con "Love. Angel. Music. Baby", diventando per qualche anno la regina del pop). L'album contiene undici brani, caratterizzati da un sound pop-rock e pop-punk, con influenze electro e reggae (specie in brani come il primo singolo "Settle Down", "Sparkle" e "Push and Shove"). Il risultato è -purtroppo- un album mediocre che non sfiora neanche lontanamente il successo del primo cd da solista di Gwen. 6-/10

Biscotti-strudel ai fichi

Ingredienti:
- 220 gr di farina
- 200 gr di confettura di fichi
- 100 gr di burro
- 100 gr di zucchero
- 40 gr di farina di mandorle
- 5 fichi secchi
- 1 uovo
- 1 cucchiaino di lievito
- zucchero a velo

Procedimento:
In una ciotola, amalgamare il burro ammorbidito con lo zucchero, poi aggiungere l'uovo e mescolare fino ad ottenere una crema gialla. In un'altra ciotola disporre le farine e il lievito, mescolare, poi aggiungere la crema preparata e amalgamare il tutto. Formare una palla con l'impasto, avvolgerla nel cellophane e riporla in frigo per 30 minuti. Nel frattempo, tritare i fichi insieme alla confettura. Passata mezz'ora, dividete l'impasto in tre parti e stendetele sulla tavola infarinata, formando tre forme alte mezzo cm. Lungo un bordo disponete la confettura e chiudete gli strudel, arrotolandoli. Chiudete bene i bordi e infornate sulla teglia ricoperta di carta da forno a 180°C per 15 min. Una volta cotti, lasciate raffreddare, tagliate a fettine e cospargetele di zucchero a velo.

Risultato! Nonostante il mio odio per la pasta frolla, che tende a rompersi sempre quando la lavoro, anche poco, sono venuti squisiti. Croccanti, ma morbidi, con un sapore ottimo e non pesanti. Ottimi :D

Un inutile reboot della serie sul celebre Uomo Ragno.

Incubi, insicurezze, blocchi, scalate e... uomini pecora?

Finito "Catherine". Non recensisco, perché è quasi impossibile. Dico solo che ho seguito le news di Catherine da quando se ne iniziò a parlare, tipo 1-2 anni fa, quindi aveva creato in me enormi aspettative. Insieme alla paura che il gioco potesse non piacermi, trattandosi di un puzzle game e, infatti, a livello di gameplay il gioco mi è piaciuto solo in parte, per via della frenesia dell'azione di gioco, che lascia pochissimo tempo alla riflessione. Ciò che, come immaginavo, mi ha colpito molto, invece, è tutto il contorno, personaggi in primis. Inoltre, purtroppo, mi ritrovo fin troppo in Vincent, con tutti i casini, le insicurezze, gli incubi, la stanchezza, ecc... In definitiva mi è piaciuto. Non è sicuramente un capolavoro, specie perché si gioca poco e si parla tanto, però mi è piaciuto.