MySo-Called(un)Life

Trama: Jill è una giovane ragazza che fa il turno di notte in una tavola calda. Una notte torna a casa dopo un turno di lavoro e trova il letto di sua sorella vuoto. Convinta che si tratti dell’opera di un serial killer da cui lei stessa è stata rapita due anni prima, la ragazza decide di farsi giustizia da sola quando la polizia non dà peso ai suoi suggerimenti.

"Gone" è un film thriller di Heitor Dahlia, con Amanda Seyfried ("In Time"), uscito nel 2012. E' il classico thriller con la polizia incapace e il protagonista che decide di farsi giustizia da solo. Il dubbio sul fatto che Jill sia stata realmente rapita o sia solo pazza rende il tutto più interessante, ma alla fine il film procede in modo prevedibile, senza colpi di scena. Fino all'ultimo minuto ho sperato si capisse che lei era pazza e che tutto il film era un trip e invece no. Niente. Il film si lascia guardare con piacere (soprattutto grazie al bel visetto della Seyfried), ma niente di più. 6.5/10

Trama: Arkin è riuscito a fuggire dalla casa del “collezionista” ma non è riuscito a portare con sé la bella Elena, finita nelle grinfie dello psicopatico. Ancora in ospedale per riprendersi dallo shock, riceve la visita di un gruppo di mercenari assoldati dal padre di Elena, che lo costringono a ritornare nella casa del sequestratore per liberare la ragazza…

"The Collection" è un film horror di Marcus Dunstan, con Josh Stewart, uscito nel 2012 e seguito diretto del primo "The Collector". Il risultato è più o meno lo stesso, un torture porn poco credibile, ma abbastanza passabile, anche se mancano le inquadrature interessanti viste nel predecessore. Tuttavia non mancano azione e scene splatter (un po' esagerata quella in discoteca) e la seconda parte è abbastanza movimentata da tener lontana la noia. Il budget, però, non era sicuramente enorme e il villain è davvero troppo poco carismatico per risultare interessante. Anche perché, non fosse per un paio di notizie ricavabili da un notiziario radio, di lui non si sa davvero nulla. Un filmetto carino, ma nulla di più. 6.75/10

Trama: Himura Kenshin ha un passato da sanguinario assassino, ma ha cambiato vita e ora, per riscattarsi, gira per il Paese aiutando le persone. Un giorno incontra Kaoru, erede di una scuola di kendo ormai in declino, e decide di fermarvisi. Qui però Kenshin scoprirà che mettere da parte il passato non è facile come sembra.

"Rurouni Kenshin" è un live action di Ohtomo Keishi, con Sato Takeru (già avezzo a live action e serie tv tratte da manga di successo), uscito nel 2012 e tratto dall'omonimo manga di Nobuhiro Watsuki. Rispetto alla media dei live action tratti da manga e anime, è sicuramente un'ottima trasposizione, che si lascia guardare (nonostante i ritmi troppo lenti, imho) e che non sfigura nemmeno dal punto di vista visivo (buoni gli effetti speciali, le scenografie e anche buona parte del cast, specie per quanto riguarda Kenshin e Megumi, davvero molto somiglianti agli originali). Purtroppo, come accade spesso nelle trasposizioni cinematografiche, la trama ha subito alcune modifiche, mescolando diversi archi narrativi (l'arco di Takeda Kanryu, quello di Udo Jin-e) e personaggi tra loro (Hajime Saito appare in un arco narrativo non suo, QUESTO vi giuro non ho capito chi fosse, anche se quest'immagine dice Gein, ecc...), oltre a cambiare quasi completamente tutte le circostanze in cui i vari protagonisti si conoscono (Kenshin-Kaoru, Kenshin-Sanosuke, Yahiko frequenta la scuola Kamiya Kasshin già prima dell'arrivo di Kenshin, ecc...). Nonostante tutto, però, se lo si prende alla leggera, risulta una visione anche piacevole, per quanto lontana dall'essere un capolavoro. E comunque, a distanza di nove anni dalla lettura del manga, il fattore nostalgia era altissimo e "Rurouni Kenshin" rimane tuttora il mio manga preferito in assoluto. 6.5/10

Da qualche giorno (settimana?) a questa parte, mi è preso un forte malessere psico-emotivo, che mi farebbe stare a letto o alla play tutto il giorno, pur di non affrontare la vita. Però avevo voglia di un giretto, quindi son partito al mattino con Elisa e ho visitato Castelfranco Veneto e Asolo, entrambi già visti di passaggio, ma mai approfonditamente.

Trama: Andrea e Giulia sono una solida coppia di quarantenni, con un figlio adorabile, una bella casa e una tranquilla vita coniugale. Forse un filino troppo tranquilla... Andrea e Giulia, infatti, non fanno sesso. Ma nella loro vita tutto cambia il giorno in cui in casa piomba Max, un vecchio e caro amico di Giulia, che di professione fa il pornodivo.

"Com'è bello far l'amore" è una commedia di Fausto Brizzi, con Fabio de Luigi e Claudia Gerini, uscito nel 2012. Visto in tv, non male. Certo, la solita commedia italiana, zero originalità e risatine striminzite, con i soliti spiegoni sull'amore, il coraggio, ecc... però alcune scene sono divertenti e non mancano anche un po' di tettine qua e là, che non fanno mai male (il tettometro segna 6/10). Sempre bravo De Luigi nei panni dell'imbranato, mentre la Gerini inizia a mostrare i primi segni dell'età, rispetto al ruolo di Jessica ("Lo famo strano?") in "Viaggi di nozze" ('95). 6.5/10

Trama: Dopo uno sconvolgente disastro nucleare, un padre e il suo bambino sperano di trovare nel sud del paese un posto migliore. Si muovono per un paesaggio desolato e grigio e devono sostenere numerose insidie. Sulla loro strada, infatti, dovranno affrontare, armati solamente di una pistola con due proiettili, pericolosi criminali e cannibali.

"The Road" è un film drammatico di John Hillcoat, con Viggo Mortensen e Charlize Theron, uscito nel 2009 e tratto dall'omonimo romanzo di Cormac McCarthy. E' il classico film di sopravvivenza, anche se più di ogni altro suo simile (mi è venuto in mente lo svizzero "Hell", per es., ma anche il gioco "I am alive") porta all'esasperazione quel senso di desolazione e tristezza. Il mondo è ridotto in macerie, pochi sono i sopravvissuti e il cibo è un'utopia, da quando sono spariti animali e piante commestibili. La via più semplice è quella del suicidio. Ma i due protagonisti non si arrendono e camminano a lungo con la speranza di trovare qualcosa che li tenga in vita. Ottima la fotografia, con toni spenti e grigi (e un utilizzo quasi nullo della computer grafica), così come il senso di desolazione. Interessante anche la differenza tra il padre, sempre più cinico e lontano dall'essere "buono", per sopravvivere, e il figlio, ingenuo e puro, generoso e altruista. Purtroppo i ritmi sono decisamente troppo lenti per due ore di film, ma il film si lascia guardare con piacere, nonostante sia struggente a dir poco. 7/10

Trama: Pochi giorni prima del rilascio di sua madre, ex prostituta alcolizzata, Ricky - giovane magnaccia di strada - decide di realizzare il sogno che lei aveva prima della cattura: aprire un bordello. Ad aiutarlo ci saranno due suoi amici, sempre papponi, Angelito e El Niño, mentre il boss della prostituzione Chino farà di tutto per metter loro i bastoni tra le ruote.

"Carne de neón" è un film crime/thriller spagnolo di Paco Cabezas ("Aparecidos"), uscito nel 2010. Lo ammetto: ho iniziato la visione (in lingua originale con sottotitoli in inglese), nella speranza di vedere una buona quantità di tette e perché mi piaceva l'ambientazione. Avevo letto che era una commedia black humour, ma è quasi più un dramma, dati i temi trattati (droga, prostituzione, corruzione, criminalità in genere, immigrazione clandestina), non fosse per i personaggi, tutti piuttosto buffi e imbranati, che combinano vari casini. I protagonisti, però, sono ben approfonditi e ognuno ha una personalità antitetica (Angelito è freddo e cinico, ma si scioglie quando vede il suo cane, Rocco; El Niño è un colosso forzuto, ma dal cuore tenero; ecc...). Molto simpatico il personaggio di La Infantita, un transessuale, mentre è davvero sensuale la giovane Blanca Suàrez ("La pelle che abito"). Tornando a ciò che mi ha avvicinato al film, le tette ci sono, ma sono un elemento molto marginale, sono piccole e si vedono solo in due-tre scene (una - due). Il tettometro segna 5.5/10. Idem l'umorismo; ce n'è, permea gran parte del film ma, se dovessi racchiudere la pellicola in un genere, l'ago penderebbe verso il chrime-drama, dato anche il finale. Molto interessanti le varie sottotrame, anche se molte non vengono approfondite, ma in definitiva si tratta di un buon film, che dà una buona idea dei bassifondi della Spagna male e della triste situazione delle prostitute. 7/10

Trama: Rinchiuso in carcere, Carl Lucas con il nome di battaglia di Frankenstein è diventato un leggendario pilota di Death Race, le sanguinose e brutali corse d’auto che si disputano tra detenuti. Ha già vinto quattro gare e gliene manca solo una per ritornare in libertà quando viene trasferito in un carcere nel deserto del Kalahari, nel sud dell’Africa…

"Death Race 3: Inferno" è un film action direct to dvd di Roel Reiné ("Death Race 2"), con Luke Goss ("Hellboy - The Golden Army"), Danny Trejo e Ving Rhames, uscito nel 2012 e seguito diretto di "Death Race 2". Il primo "Death Race" era un bel film d'azione, con corse e botte da orbi, un film ignorantissimo ma ben fatto e col suo perché. Poi c'era Jason Statham. Ed era un film a sé stante, che non aveva bisogno di seguiti. Chissà perché, però, tre anni dopo uscì un seguito direct to video, meno bello, con un regista diverso e -soprattutto- con un budget inferiore. Il risultato era un filmetto guardabile, ma di cui si poteva tranquillamente fare a meno. Evidentemente, però, i produttori avevano a cuore il brand e quindi ecco addirittura un terzo film (anche se, in questo caso, era obbligatorio, dato che il secondo vedeva interrotta la trama prima della sua risoluzione). Anche stavolta, il risultato è un filmetto guardabile, ottimo per una serata con gli amici o quando non si ha un cazzo da fare, ma niente di insostituibile (anche se, per fortuna, hanno eliminato quasi del tutto quegli odiosi rallenty del cazzo!). Per avere un film migliore le possibilità erano due. La prima (meno fattibile) era quella di utilizzare un budget maggiore, quindi un regista più esperto ed una resa visiva migliore (inquadrature migliori, esplosioni più realistiche, effetti migliori, ecc...). La seconda (più semplice e utilizzata da molti b-movie) era quella di premere l'acceleratore sugli elementi "violenza" (con zoom nei momenti giusti, sangue e morti violente) e più "fregna". Sì, perché, come da regola della 'saga', i piloti sono accompagnati da fighe stratosferiche. In DR2 c'era una scena di sesso tra Lucas e la sua co-pilota Katrina. Non si vedeva praticamente nulla, ma c'era. Sarebbe bastato mostrare qualche centimetro di pelle scoperta in più e l'indice di gradimento sarebbe salito di certo (e magari non solo quello, quando hai a disposizione gnocche come Tanit Phoenix). Bello il finale (che, spero, stavolta metta la parola fine alla saga) e piacevole, cmq, come film d'intrattenimento per chi ama le corse-armate in stile "Death Rally" et simila. 6/10

Trama: Quando Malcolm e Kisha si trasferiscono nella loro casa dei sogni, scoprono di non essere soli. La casa è infestata e, dopo vari fenomeni paranormali inspiegabili, Kisha viene posseduta da uno spirito. Malcom dovrà farsi aiutare da un prete e da alcuni acchiappafantasmi per sbarazzarsi del demone e salvare la sua vita matrimoniale e non solo...

"Ghost Movie" è un film comico/parodistico di Michael Tides, uscito nel 2012. Dai creatori di "Scary Movie", il film è una parodia in pieno stile scary movie, appunto, anche se si concentra su 2-3 film al massimo, ovvero "Paranormal Activity" (per un buon 60%), "L'altra faccia del diavolo" (da cui copia anche la locandina) e "L'ultimo esorcismo". Non ho mai amato il genere, trovandolo di una pochezza sconcertante, anche se ammetto che ogni film aveva almeno un paio di scene per cui mi sono 'spanzato' dalle risate. E anche qui in un paio di occasioni si ride di gusto, ma per il resto... davvero poca roba, tra peti, riferimenti sessuali ed escrementi. 5/10

Trama: Nel sud degli Stati Uniti, due anni prima della guerra di secessione, lo schiavo nero Django è riuscito a riacquistare la sua libertà grazie a dr. Schultz, un ex dentista tedesco diventato cacciatore di taglie, che gli fa da mentore, con la speranza che Django lo conduca fino ai pericolosi fratelli Brittle, aiutandolo in cambio a liberare sua moglie Broomhilda.

"Django Unchained" è un film western (o, meglio, southern, come dicono su i400calci, visto che è ambientato nel Sud degli USA) di Quentin Tarantino, con Jamie Foxx, Cristoph Waltz, Leonardo di Caprio e Samuel L. Jackson, uscito nel 2012 e ispirato al vecchio western "Django" ('66), di Sergio Corbucci. Con una durata di 165' è il film più lungo di Tarantino e contiene vari camei, come Franco Nero (il primo vero Django) e lo stesso Tarantino.

Trama: Una nuova droga garantisce effetti collaterali impensabili, provocando una alterazione della percezione extracorporale. Chiamata “salsa di soia”, permette infatti a coloro che la provano di viaggiare attraverso il tempo e lo spazio. Ha, però, uno strano effetto collaterale: è lei a scegliere chi può ottenere queste abilità. Chi non viene scelto, muore.

"John dies at the end" è un film horror/fantascientifico di Don Coscarelli, uscito nel 2012 e tratto dall'omonimo romanzo di David Wong, nato come webserial. Più che un film horror, si trappa di un trip allucinato (un po' come "Alice nel paese delle meraviglie"), tra maniglie che si trasformano in peni di gomma, mostri formati da bistecche e salsicce uscite dal freezer, baffi che si staccano e volano come farfalle, cani che parlano, ecc... Il tutto realizzato con effetti anni '80, sia come omaggio ai vecchi horror, sia per via del budget limitato. Tra creature aliene e viaggi nello spazio-tempo, ho avvertito un minimo richiamo a film come "Men in Black", anche se qui è tutto più non-sense e meno commerciale. Boh, gli intenditori lo lodano (uno - due), ma a me non ha colpito particolarmente, anche se lo sapevo già in partenza, non essendo un cultore del genere (né di fantascienza né dei film incasinati/allucinati). Tuttavia alcune trovate sono davvero divertenti e il film è tutto sommato godibile, anche se il tettometro segna 0/10. 6.5/10

Trama: in un convento di preti corrotti e narcotrafficanti, Suor Sarah viene violentata e drogata pesantemente, quindi abbandonata perché creduta morta. Sul punto di morte sente la voce di Dio che le dice di vendicarsi. Sarah, che non ha perso la fede, accetta la sua missione e decide di punire tutti quelli coinvolti nel traffico di droga…

"Nude Nuns with Big Guns" è un film nunsploitation (un exploitation con le suore) di Joseph Guzman ("Run! Bitch Run!"), uscito nel 2010. E' chiaramente uno z-movie che si rifà al filone dell'exploitation a cui si sono dedicati Tarantino e Rodriguez ultimamente (vedi "Grindhouse" e "Machete"), anche se mancano gli attori famosi e il budget che hanno reso tanto godibili le suddette pellicole. Qui ci troviamo davanti ad un filmaccio con attoruncoli di quart'ordine, uno script mediocre e pochi, pochissimi mezzi a disposizione, ma gli amanti del genere sapranno sicuramente apprezzarlo, grazie all'abbondanza di sangue, tette ed elementi pulp in genere. Tette, dicevamo. Se sentite un film chiamato "Suore nude con grandi pistole" e vi dicono che gli attori fanno pena, in cuor vostro, penso che -come me- sperate di trovare tante belle ragazze nude che, ok, magari recitano da cani, ma almeno sono dei BEI cani. Invece NO! 9 ragazze su 10 sono rutti abominevoli, anoressiche e piatte come tavole da surf, oppure con delle tette rifatte malissimo, simili a palloni da calcio. Ora mi chiedo: se devi fare un film in cui importa solo mostrare tante ragazze nude, almeno che siano decenti, no? Bastava fare dei provini con giovani studentesse (maggiorenni, per motivi legali) e scegliere le più carine (e magari qualcuna con belle forme NATURALI, anche se lo so che in America non è facile). Se anche poi non sanno recitare, non importa, visto che non dovranno apparire in un film di Spielberg. Il tettometro, quindi, segna 6/10, ma solo per la quantità, non per la qualità. Per lo meno, per chi apprezza, abbondano scene di sesso saffico o violento, oltre a qualche sparatoria. "Preti che scopano suore, suore che scopano suore, tette, culi e pubi al vento in quantità industriale e poi teste esplose, pestaggi, evirazioni, flagellazioni" (fonte) Per il resto, non ho neanche mai riso, come invece succedeva in "Machete", perché qui mancano verie e proprie gag o momenti comici, quindi mi sento di consigliare il film solo ed esclusivamente a chi è patito del genere exploitation e dei b-movie (quasi) amatoriali. [QUI una recensione con parecchi screenshots] 4.5/10

Oggi sono venute a trovarmi Chiara e Giorgia, carissime amiche che conosco ormai da sette anni e mezzo (!). Insieme abbiamo mangiato una pizza, un gelato e siamo andati a vedere il mare d'inverno, con Rio che -ovviamente- s'è buttato in acqua e ha fatto le corse con un altro cagnetto. Peccato sia durato tutto così poco e adesso ci rivedremo tra qualche mese...

Conversazioni (poco serie) tra me e Chiara:

Alex:
secondo me sono veramente malato di tettomania.
ok, non è illegale e immorale come la pedofilia o la zoofilia,
però è cmq una malattia ç_ç

Chiara:
vabbè allora io sono malata di figa!
AHAHAHAHAHAHAHAHAAHA

[...]

Chiara:
a me piacciono quelle con le tette piccole, ma non anoressiche!

Alex:
a me piacciono quelle con le tette enormi, tipo che fanno provincia ç_ç
e oltre al nome e cognome, mi tocca chiedere anche il CAP.