Messaggi di Gennaio 2015

La sagra del vouyerismo (con Sasha Grey POCO nuda)

Post n°4126 pubblicato il 31 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Nick si sente l’uomo più fortunato sulla faccia della terra: dopo aver vinto un concorso on line, è ad Austin per incontrare Jill Goddard, l’attrice più richiesta e famosa del momento. Prima dell’incontro, però, Nick riceve la telefonata di un tizio di nome Chord che gli comunica che l’incontro è saltato per via del carattere odioso dell’attrice…

"Open Windows" è un film cyber-thriller di Nacho Vigalondo ("Los cronocrìmenes", "ABCs of Death", "V/H/S: Viral"), con Elijah Wood ("Il signore degli anelli", "Maniac") e Sasha Grey ("Would you rather"), uscito nel 2014. Si tratta, senza dubbio, di un film coraggioso, molto particolare. Vigalondo è famoso per il suo primo lungometraggio, "Los cronocrìmenes", incentrato sui viaggi temporali e piuttosto gradito dalla critica. Quello, però, è stato il suo picco massimo, seguito da una carriera di 'lavoretti' piuttosto mediocri. E questo suo ultimo lavoro, purtroppo, non fa differenza. Tecnicamente, bisogna dirlo, è stato fatto un ottimo lavoro. Praticamente tutto il film è focalizzato sullo schermo di un portatile, in cui vedremo tutto ciò che succede attraverso varie finestre (le windows del titolo). E' tutto un lungo pianosequenza in multiscreen che, in più di una situazione, ricorda quasi un videogioco (basta pensare alla corsa in auto, con tanto di indicazioni tramite frecce on screen). Dopo la performance riuscita in "Maniac", Elijah Wood torna in un altro ruolo particolare e, anche stavolta, porta a casa la pagnotta, pur senza picchi di qualità. Sasha Grey, ancora acerba come attrice non-porno, appare già migliore, rispetto ai ruoli precedenti, anche se la strada da fare è ancora tantissima. Ciò che, però, delude totalmente e rende la pellicola mediocre, come detto in apertura, è la sceneggiatura e il modo in cui si dipana la trama, con un colpo di scena meno credibile dell'altro e un finale che altro non è se non una presa per il culo. Un esperimento riuscito a metà, quindi, con una resa grafica interessante, che unisce lo stile found footage al multiscreen del pc (elemento neanche troppo originale, cmq, se si pensa al cyber thriller "The Den", per es.), ad una trama scritta sotto effetto di droghe pesanti (purtroppo non molto buone, però). A me, cmq, non ha fatto troppo schifo. 5.75/10

 
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Muffin noci e uvetta con cuore di fichi

Post n°4125 pubblicato il 30 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
Tag: Cucina

Ingredienti:
- 150 gr di farina
- 100 gr di uvetta
- 80 gr di noci (gherigli)
- 60 gr di zucchero di canna
- 50 ml di latte
- 50 ml di olio di semi
- 8 gr di lievito per dolci
- un pizzico di cannella
- un pizzico di noce moscata
- marmellata di fichi q.b.


Procedimento:

Tritate finemente le noci. In una terrina, versate gli ingredienti secchi, setacciando la farina e il lievito. Mescolate e aggiungete gli ingredienti umidi (insieme a due cucchiai di marmellata), mescolando con una frusta, fino ad ottenere un composto omogeneo. Versate il composto nei pirottini, riempiendoli a metà. In ogni pirottino lasciate cadere un cucchiaino di marmellata, dopodiché ricoprite con altro impasto, fino a 2/3 dell'altezza. Infornate in forno caldo a 180°C per circa 15/20 min.

 
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Il primo film di Asterix in CGI

Post n°4124 pubblicato il 29 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: 50 avanti Cristo: tutta la Gallia è occupata dai Romani, ad eccezione di un piccolo villaggio di indomabili Galli che si oppongono valorosamente agli invasori. Esasperato dalla situazione, Giulio Cesare decide di cambiare tattica e prova a sedurre il nemico costruendo vicino al villaggio una lussuosa residenza romana, chiamata “il regno degli dei”…

"Asterix e il regno degli dei" è un film d'animazione francese di Louis Clichy (animatore di "WALL-E" e "Up") e Alexandre Astier ("Kaamelot"), uscito nel 2015. La pellicola è tratta dall'omonimo albo a fumetti (il 17° della saga) pubblicato nel 1971, di cui è una trasposizione piuttosto fedele, ed è il nono lungometraggio animato dedicato ai celebri galli, ma il primo in 3D. Un 3D piuttosto semplice e molto meno dettagliato, rispetto alle grandi produzioni americane, ma cmq carino, sicuramente gradito ai più piccoli. La comicità è quella tipica di Asterix, con gag che faranno ridere tutta la famiglia, dalle scazzottate e le gag involontarie del tontolone Obelix, a battute più mature come quelle degli schiavi che disquisiscono sulla libertà o il padre che si chiede da chi abbia preso suo figlio, che gioca a far lottare con violenza due statuine, quando è lui il primo ad incitare con foga i gladiatori che si battono nell'arena. Sempre attuali le tematiche principali, come l'urbanizzazione e l'assoggettamento di minoranze etniche, mentre le semplici formule della saga (in primis la scazzottata tra galli e romani) risultano ormai vecchie e piaceranno più che altro ai fan più irriducibili. Purtroppo la sceneggiatura non risulta granché incisiva e finisce per annoiare i più esigenti. Ma, tutto sommato, resta un bel filmetto per grandi e piccini. Niente di speciale, proprio no, però si lascia guardare. 6+/10

 
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L'ennesimo teen survival in un futuro distopico...

Post n°4123 pubblicato il 28 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Un ragazzo di nome Thomas si sveglia, senza alcuna memoria del suo passato, in uno strano posto chiamato Radura, circondata da alte mura di pietra, utili a proteggere i residenti dai Dolenti, i mostri che vivono nel labirinto. Ogni giorno i Velocisti rischiano la vita, entrando nei corridoi del dedalo per mapparne ogni percorso e trovare una via di fuga...

"Maze Runner - Il Labirinto" è un film d'avventura/sci-fi di Wes Ball, con Dylan O'Brien ("Teen Wolf"), Thomas Brodie-Sangster ("Love Actually", "Il Trono di Spade") e Will Poulter ("Come ti spaccio la famiglia"), uscito nel 2014. Il film è la trasposizione cinematografica del romanzo per ragazzi ambientato in un futuro distopico "Il Labirinto" di James Dashner, inerente alla saga "The Maze Runner". Cavalcando l'onda del successo di "Hunger Games", seguito da "Divergent", ecco un altro survival per ragazzi, in cui non mancano uccisioni e violenza. Trama non originalissima, che mischia un po' di "Il signore delle mosche" (sono tutti ragazzi, costretti ad arrangiarsi con poco; le liti; i due "capi", il cicciotto che si schiera col buono e viene ucciso dal cattivo; ecc...) a "The Cube" (le stanze e i corridoi che cambiano disposizione) e altri topoi del genere. Nella media la recitazione e gli effetti speciali (34milioni di budget), buono il ritmo, senza grandi tempi morti e con una seconda parte molto dinamica e ricca di morti violente ad opera dei Dolenti, grossi ragni bio-meccanici. Il risultato è un film senza grandi pretese, con parecchia azione e una buona introduzione dei personaggi, con un finale aperto che tiene alta la curiosità sul seguito. 6.5/10

 
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Post n°4122 pubblicato il 27 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
Tag: .

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La BBC sforna una serie interessante dopo l'altra!

Post n°4121 pubblicato il 26 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Tom Parfitt è un signore anziano che, dopo aver trascorso molti anni in solitudine, in seguito ad una caduta dalle scale, si reca in una casa di riposo per farsi accudire. Dopo pochi minuti dal suo arrivo, una dipendente vola misteriosamente dalla finestra e muore. Quali misteri si nascondono nella casa di riposo? E Tom è veramente quel che sembra?

"Remember me" è una miniserie tv britannica di Ashley Pearce (regista di varie serie tv minori), con Michael Palin (dei Monty Python) e Jodie Comer ("My Mad Fat Diary"), trasmesso da BBC One nel 2014 e composto di soli 3 episodi. Quella che inizia come un semplice thriller, si tingerà poi di nero, toccando il soprannaturale e l'horror, con una gran strizzata d'occhio al J-Horror di "Ringu" & co. La prima cosa che stupisce è la qualità della fotografia, con tanti begli scorci sulla brughiera della periferia inglese e dell'estetica in generale. Impossibile non restarne rapiti. Molto buona anche la recitazione, così come la regia, che dispiega pian piano una trama interessante e ben studiata, per quanto non originalissima. Un'ottima miniserie, che si divora in circa tre ore e lascia un po' l'amaro in bocca solo per questa sua brevità, dato che si poteva fare qualcosa di più, ma anche così resta un gran bel lavoro. 7.75/10

 
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A tavola! ~ Ristorante Pizzeria Ada (Camisano Vicentino)

Post n°4120 pubblicato il 25 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
Tag: Cucina

Ristorante Pizzeria Ada, Via Torrossa 6 - Camisano Vicentino (VI)



Locale: 8
Davvero molto elegante il locale, specialmente gli interni, vagamente rustici, ma curati, con mobilio in legno e dei simpatici alberelli che sostengono il soppalco del piano rialzato. Particolare l'ingresso, che ricorda molto un hotel, più che un ristorante. Molto comodi tavoli e sedie. Il bagno è spazioso e pulito. Il locale dispone di un piccolo parcheggio riservato.

Servizio: 8
Nulla da segnalare sul servizio, rapido (anche troppo) e attento. I camerieri sono moltissimi e, tra loro, un giovane capo sala è molto gentile e preparatissimo, pronto a rispondere a qualsiasi domanda. Unica nota negativa, il titolare non è il massimo del carisma.

Cucina: 7.5
Molto vario il menù, sia per quanto riguarda antipasti, primi e secondi di carne o pesce, sia per le pizze. Il punto forte del locale è sicuramente il pesce. Le porzioni sono molto abbondanti, al punto che è consigliato prendere una porzione ogni due persone, se si vuole fare menù completo. Non si tratta di alta cucina né di piatti dalla preparazione elaboratissima, ma la qualità è molto buona, se paragonata al prezzo. Buoni anche i dolci, molti dei quali sono fatti in casa. (non ho provato le pizze)

Prezzi: 8.5
Ottimi i prezzi. I piatti di pesce costano circa 2/4€ in meno (ciascuno) rispetto alla media, ma date le porzioni abbondanti valgono quasi il doppio di un piatto preso in altri ristoranti, così che, in due, si paga la metà di quello che si pagherebbe altrove. Sono disponibili anche offerte vantaggiose come un menù del giorno che comprende assaggi di numerosi antipasti, primi e secondi al prezzo di 25€ e menù numerati (che comprendono un gran numero di portate) disponibili per gruppi e comitive a prezzi fantastici. In coppia, per un antipasto, un primo, un secondo, un contorno, due dolci e due acque, abbiamo pagato 44€, quando, a Jesolo, non bastano 40€ a testa per un menù simile.

 
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Hope's Academy and Despair's Students

Post n°4119 pubblicato il 24 Gennaio 2015 da Musashi_87
 

Poco più di un anno fa ho visto l'anime basato sul videogioco investigativo "Danganronpa: Trigger Happy Havoc", sviluppato da Spike Chunsoft. Ciò che non sapevo è che il gioco fosse uscito per psp (pensavo tutta la saga fosse uscita solo su PsVita) e che fosse disponibile una localizzazione (amatoriale) in italiano. Così, appena scoperto, me lo sono procurato e oggi l'ho finito. Si tratta di una visual novel in cui impersoneremo Naegi (protagonista principale dell'anime), intrappolato, insieme ad altri ragazzi, in una scuola blindata, controllata da un panda robot che spingerà gli studenti ad uccidersi tra loro (l'unico modo per uscire dalla scuola è uccidere e non farsi scoprire). Il gioco si suddivide in due parti: la prima, quella più tranquilla, in cui potremo esplorare i vari piani dell'accademia e dialogare con i compagni, stringendo amicizia e offrendo loro dei regali per acquisire nuove abilità; la seconda, invece, attivata in seguito ad un omicidio, vedrà Naegi impegnato nelle indagini che porteranno alla scoperta dell'assassino, che dovrà essere poi smascherato in un apposito processo. In sostanza, gran parte del gioco consiste semplicemente nel leggere tonnellate di testi e dialoghi, raccogliendo nel frattempo informazioni e indizi necessari al caso. Ottimo il chara design e piacevole il sonoro. Molto intrigante la trama, anche se avrei preferito una maggiore libertà (alla fine il percorso possibile è solo uno e, a parte un piccolo bivio riferito ad una sola scelta nei confronti di Kirigiri, non esistono alternative). Un gran bel gioco, sicuramente, e un grande applauso va ai ragazzi dell'All Ice Team, che hanno tradotto tutto alla perfezione.

 
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Strategia, battaglie (poco epiche) e ragazze poppute (troppo vestite)

Post n°4118 pubblicato il 23 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Sui campi di battaglia di un'Europa medievale immaginaria dominano le Vanadis, sette guerriere che brandiscono particolari armi magiche. Durante una di queste battaglie il giovane arciere Tigrevurmud Vorn, conte del regno di Brune, si trova di fronte alla Vanadis Eleonora Viltaria che lo sconfigge ma, anziché ucciderlo, lo cattura come suo servitore.

"Madan no Ou to Vanadis" (let. "Re del proiettile magico e Vanadis") è un anime di Tatsuo Satō, disegnato da Yūsuke Kabashima e prodotto dallo studio Satelight ("Basquash!", "Log Horizon"), uscito nel 2014. La serie -composta da 13 episodi più 13 specias di due minuti e una grafica super deformed- è tratta dalle light novel omonime scritte da Tsukasa Kawaguchi e illustrate da Yoshi☆o e Hinata Katagiri, da cui è stato tratto anche un manga. Si tratta di una serie action/strategica con un livello di fanservice medio-alto (ma molto soft, rispetto a serie come "Queen's Blade", poiché qui i vestiti non si squarciano con un soffio) e alcune animazioni 3D stile Risiko che mostrano le strategie belliche di Brune e degli avversari. Il chara design è molto buono, con un personaggio (Tigre) che ricorda molto Adol della serie YS e ragazze (le Vanadis) procaci e prosperose. Buone anche le animazioni, seppur con alcuni cali qualitativi qua e là. Molto buono il sonoro, con sigle piacevoli all'ascolto. Ciò che delude maggiormente è la sceneggiatura che, in soli 13 episodi, non rende onore ai sette volumi da cui è tratta e finisce per risultare poco avvincente e molto sbrigativa. Anche gli scontri, spesso, vengono mostrati poco e male, preferendo concentrarsi su altre scene molto meno utili ai fini della storia. Ancor più sbrigativo il finale, con l'ultimo 'boss' che viene sconfitto in un secondo con una freccia in fronte e tutti felici e contenti. In definitiva, quindi, si tratta dell'ennesima occasione sprecata: buon chara', tante belle donzelle tettone, ma davvero poca carne al fuoco, per quanto riguarda la storia e come viene messa in scena. 5.75/10

 
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Un nostalgico tuffo nel cinema fantastico anni '80

Post n°4117 pubblicato il 22 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Nel 1979 le Forze Aeree USA chiudono una sezione dell’Area 51. Cosa è successo nella base più impenetrabile del pianeta? Cosa trasporta il treno blindato che ha lasciato il Nevada nel segreto più assoluto? C’è qualcuno che sa, ma ha paura di parlare. E la verità potrebbe essere troppo spaventosa per essere rivelata…

"Super 8" è un film fantastico scritto e diretto da J.J. Abrams (produttore di "Cloverfield" e di serie quali "Alias" e "Lost"), con Joel Courtney ed Elle Fanning ("Maleficent"), uscito nel 2011. Alla produzione c'è nientepopodimeno che Steven Spielberg e si vede. Tutta la pellicola è permeata da una certa nostalgia per il cinema fantastico degli anni '80. Guardandolo, è impossibile non ripensare a film come "E.T.", "Gremlins" o "Goonies". E c'è da dire che, per quanto il film abbia una sua unicità, l'atmosfera anni '80 è ricreata alla perfezione; non fosse per un paio di scene che mostrano un'ottima CGI al passo coi tempi (il treno che deraglia e le scene con il 'mostro'), sembra davvero di vedere un film uscito in quegli anni. Film che scaldano il cuore come non ne escono più, in un'epoca in cui il cinema è di una freddezza inaudita e fatica davvero troppo a far sognare come un tempo. Si tratta di un film d'avventura quasi alla "Goonies", con un'ambientazion sci-fi (come in "E.T."). Tornano i bambini protagonisti, l'alieno che vuole solo tornare a casa, l'esercito che fa solo danni, ecc... Semplice ma efficace la sceneggiatura. Davvero ottima la scelta del cast, con un gruppo di bambini -alcuni alla loro prima esperienza, come il protagonista Joel Courtney- perfettamente nella parte, tra cui spicca una meravigliosa Enne Fanning, davvero bravissima. Molto buoni gli effetti speciali, fortunatamente non esagerati, ma utilizzati solo dove necessario. Il concept dell'alieno ricorda vagamente i mostri di Guillermo del Toro (a me non è piaciuto troppo, ma vabbè). Pulita e attenta la regia, senza guizzi di genio, ma anche senza cadute di stile. Molto buono il ritmo, che tiene incollati allo schermo, senza mai annoiare, tanto che, dopo 112', si vorrebbe il film continuasse ancora. E simpaticissima l'idea del film horror amatoriale girato dai bambini, che viene mostrato nella sua interezza durante i titoli di coda (con tanto di citazione a Romero) e che si ricollega alla moda del momento (gli anni '70-'80 furono l'epoca d'oro per Romero & co.). In definitiva, un ottimo film fantastico, adatto a ragazzi, ma soprattutto ad adulti nostalgici, cresciuti con i grandi film per ragazzi degli anni '80, che ora non fanno più. Nella speranza qualcuno prenda esempio da Abrams e Spielberg... 8/10

 
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"She would KILL to be famous", letteralmente.

Post n°4116 pubblicato il 21 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Determinata a diventare un’attrice di Hollywood, Sarah Walker passa le sue giornate a lavorare, a frequentare gli amici e a presentarsi ai numerosi casting. Dopo una serie di strani provini, Sarah viene scelta come protagonista di un nuovo film. L’opportunità ben presto avrà conseguenze bizzarre…

"Starry Eyes" è un film horror di Kevin Kolsch e Dennis Widmyer (insieme avevano già diretto "Absence", nel 2009), con Pat Healy ("Chip Thrills") e Alex Essoe, uscito nel 2014. Il tema del film è sin troppo semplice e già visto: c'è chi, per il successo, farebbe letteralmente di tutto. Secondo tema, molto pessimista, per un artista che vuole emergere dalla monotonia della vita quotidiana, in questa società, è quasi impossibile farcela, non senza scendere a compromessi, per lo meno. E questo pessimismo permea tutta la pellicola, ad iniziare dai protagonisti, per cui è pressoché impossibile simpatizzare: c'è Sarah, fredda ed egoista, che guarda tutti con superiorità e pensa solo al suo successo; ci sono i suoi amici, dei cazzoni, pronti a sparlare alle sue spalle, che non prendono nulla seriamente; c'è il suo capo, un ometto che gestisce una tavola calda simbolo della mediocrità; e, infine, ci sono il produttore e gli addetti al casting, appartenenti ad una setta satanica, pronta ad accogliere nuovi accoliti. Nella Los Angeles di S.E., quindi, non c'è spazio per la positività. Il ritmo del film è piuttosto lento, con una prima ora in cui (di horror) succede poco o nulla, un pre-finale che vede il decadimento fisico (e morale) di Sarah, in un modo che ricorda fin troppo altri film quali "Thanatomorphose" e "Contracted", e un finale gore con un bel massacro ad opera di Sarah, che infine rinasce completamente svuotata della sua umanità. Il budget è molto basso e si vede, ma c'è da dire che la scelta della Essoe -al suo esordio nel ruolo di protagonista- è stata più che sensata. La mancanza della solita CGI inguardabile, poi, è un altro punto a favore. Però boh, si tratta dell'ennesima pellicola horror di cui in giro si parla piuttosto bene, ma a me non ha lasciato nulla. Ho trovato tutto molto banale e didascalico (sin dagli inizi è tutto fin troppo evidente, con pentacoli in bella vista e quant'altro), senza nulla di originale o qualitativamente sopra la media. Quindi ok, in mezzo a tutta la merda che compone il cinema horror contemporaneo, sicuramente è un film che merita la sufficienza, ma niente di più. 6-/10

 
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"Fammi un piacere, non chiamarmi mai pił"

Post n°4115 pubblicato il 20 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: La tranquilla esistenza di Jessica Martin, insegnante di scienze in un liceo, viene sconvolta quando rimane vittima di un rapimento. Terrorizzata e all’oscuro dei motivi del suo sequestro, Jessica si ingegna per riuscire a far funzionare un telefono rotto e compone quindi un numero sconosciuto nel disperato tentativo di salvarsi…

"Cellular" è un film d'azione di David R. Ellis ("Final Destination 2", "Snakes on a Plane"), con Kim Basinger, Chris Evans, Jason Statham, William H. Macy ("Fargo") e Richard Burgi ("Sentinel"), uscito nel 2004. Altro film che non avevo visto e hanno dato in tv (penso fossero 15 anni che non guardavo la tv per 3-4 sere di fila). La trama mi ha ricordato molto "The Call", con Halle Berry, uscito nel 2013, in cui una centralinista del pronto intervento riceve una chiamata da una ragazza rapita e farà di tutto per salvarla. Il Duemila ha visto nascere, infatti, un gran numero di pellicole incentrate su questo congegno tecnologico che è diventato ormai parte integrante delle nostre vite; basti pensare ai vari "The Call", "Phone", ecc... In questo caso ci troviamo di fronte ad un action thriller dal ritmo molto dinamico e veloce, che si svolge tutto in tempo diretto, senza flashback o ellissi, con una Kim Basinger lontana dal suo fascino negli anni d'oro e un giovane Chris Evans al suo esordio nel cinema action. Nel cast, c'è anche una giovanissima Jessica Biel, in una particina, così come Richard Burgi, visto nel telefilm "Sentinel", e Jason Statham, in uno dei suoi pochi ruoli da cattivo. La sceneggiatura non presenta nessuna innovazione, ma (nonostante qualche WTF) risulta interessante, mentre non a tutti piacerà il mix di dramma e ironia che permea tutta la pellicola, con alcuni momenti seri (quelli che vedono protagonista la Basinger e i suoi rapitori) e altri molto più scanzonati (quelli con protagonista Evans e la gente con cui verrà a contatto). Nonostante una regia abbastanza piatta e una recitazione nella media, il film si lascia guardare con piacere e, grazie alle numerose scene d'azione, sparatoie ed inseguimenti in auto, risulta abbastanza avvincente. 6.75/10

Note:
Il cellulare di Ryan è un Nokia 6600, il mio terzo cellulare (prima metà del Duemila), telefono che ho adorato e resta tuttora il mio preferito. Una scena che mi ha fatto sorridere, poi, è quando uno dei cattivi deve trovare Ryan e il suo capo, per aiutarlo nella ricerca, gli suggerisce "E' quello col telefono in mano!" ma, in mezzo alla bolgia, praticamente TUTTI i ragazzi/e hanno un cellulare in mano. All'epoca non era ancora così morboso, l'attaccamento allo smartphone, ma, rivisto ora (che lo è), fa davvero sorridere. Molto simpatici anche i titoli di coda, con i nomi del cast visualizzati sullo schermo del cellulare, nelle scene in cui Ryan guardava lo schermo.

 
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"E' grosso e non ci entra!" [cit.]

Post n°4114 pubblicato il 19 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Christina Walters ha una sola regola in amore: sfruttare gli uomini che le passano a tiro, senza mai sognarsi di impostare una storia più seria. Ma una sera incontra in discoteca Peter e sente che qualcosa di diverso sta scattando dentro di lei. Così, dopo averne perso le tracce, parte per cercarlo insieme all’amica del cuore Courtney...

"La cosa più dolce..." è una commedia di Roger Kumble ("Cruel Intentions - Prima regola non innamorarsi"), con Cameron Diaz, Christina Applegate ("Anchorman" 1 e 2) e Selma Blair ("Hellboy"), uscito nel 2002. Sceneggiato da Nancy Pimental ("South Park" e "Shameless"), si tratta di una commedia americana a sfondo sessuale alla stregua di un mix tra "Sex and the City" e "American Pie", in cui le protagoniste sono tutte donne e, quindi, il punto di vista è tutto al femminile. Non ho mai simpatizzato granché per la Diaz ma, avendo visto più volte alcune gag tratte dal film pubblicate su facebook, ho approfittato della sua messa in onda in tv. Ma devo dire che ne sono rimasto estremamente deluso. La sceneggiatura mette in atto una trama davvero poco originale, con i classici cliché del genere e il tipico lieto fine. Anche le gag, in fin dei conti, sono poca cosa, tutte a sfondo sessuale, dagli equivoci alle scenette imbarazzanti, un po' come fosse una banalissima barzelletta sconcia (carino il momento musicale nei camerini, con tante citazioni di vip e film famosi, da Madonna a Grease). La regia è davvero acerba e anche la recitazione non brilla certo per la sua qualità. Niente di particolarmente divertente, quindi, ma la classica americanata stupidotta e poco incisiva. 4.5/10

 
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Post n°4113 pubblicato il 18 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Retro-movie: "Mortal Kombat" (1995)

Post n°4112 pubblicato il 17 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Nel regno di Outworld un torneo decide delle sorti della Terra. Per nove generazioni Shang Tsung, un sacerdote del Male che si nutre con la forza dei guerrieri rivali uccisi in combattimento, ha assicurato il primato a un suo protetto. A scongiurare il pericolo questa volta sono chiamati due uomini e una donna assistiti dallo stregone Rayden…

"Mortal Kombat" è un film d'azione di Paul W.S. Anderson ("Resident Evil"), con Christopher Lambert ("Highlander"), Robin Shou ("Death Race"), Linden Ashby ("Merlose Place") e Bridgette Wilson-Sampras ("Bayside School"), uscito nel 1995. Quella di MK è, da sempre, una delle saghe di picchiaduro più amate dai videogiocatori, seconda solo a "Street Fighter". Quando, nel '94, uscì il film basato sul gioco CAPCOM, quindi, era scontato uscisse anche quello di MK e, infatti, ci volle solo un anno. Ricordo che, da piccolo, noleggiai la VHS e il film mi piacque un sacco. All'epoca ero un incallito consumatore di film di lotta e penso di aver visto tutti quelli con Van Damme. Rivisto ora, a 20 anni dalla sua uscita, mi è sembrato pressoché inguardabile. W.S. Anderson è qui al suo secondo lungometraggio e (per quanto non sia tuttora tra i miei registi preferiti) si nota una certa immaturità. La recitazione è alquanto macchiettistica, con Cary-Hiroyuki Tagawa ("Hachiko - il tuo migliore amico", "Memorie di una Geisha") campione di faccette brutte e un Christopher Lambert involontariamente ridicolo. Nel cast avrebbero dovuto comparire Brandon Lee (che morì poco prima della produzione del film), Van Damme (che rifiutò in favore di SF) e Cameron Diaz (che si ruppe un polso durante gli allenamenti) Gli effetti speciali (è uno dei primi film a fare un uso così intenso di CGI) sono brutti brutti, se rivisti oggi, ma fanno sorridere. Il film in sè è guardabile e abbastanza attinente alla saga videoludica da cui è tratto (per quanto, non avendoci mai giocato, non posso garantirne l'assoluta fedeltà) e offre allo spettatore ciò che poteva aspettarsi, avvicinandosi ad una pellicola simile: una trama poco incisiva, ambientazioni oniriche e tanti combattimenti. Il risultato è un blockbuster che, all'epoca, riscosse grande successo, guadagnando più di 122 milioni di dollari, e dando vita anche ad un sequel, "Mortal Kombat - Distruzione totale", uscito nel 1997, e ad una serie TV, "Mortal Kombat: Conquest", trasmessa nel 1998-99. Un applauso va alla colonna sonora, che racchiude brani discotecari tamarrissimi, che ci stanno a pennello. In definitiva, un film tipicamente anni '90 che, rivisto ora, appare oltremodo trash, ma all'epoca piacque molto (anche a me). Qualitativamente, però, non ci siamo proprio. 5/10

 
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Un'ottima serie tv piratesca prodotta da Michael Bay

Post n°4111 pubblicato il 16 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Il Capitano Flint è il pirata più temuto dei sette mari e insieme alla sua ciurma vive nell’isola di New Providence, un paradiso per avventurieri, ladri, prostitute e disperati in cerca di fortuna. Flint dovrà collavorare con il giovane John Silver, in possesso di una mappa che indica l’ubicazione di un tesoro spagnolo su cui Flint vuole mettere le mani…

"Black Sails" è una serie tv americana creata da Jon Steinberg ("Jericho") e Robert Levine per il canale via cavo Starz, composta da 8 episodi e trasmessa nei primi mesi del 2014. La serie funge dal prequel al celebre romanzo "L'isola del tesoro" di R.L. Stevenson e sono già state firmate altre due stagioni. Nel cast figurano Toby Stephens ("The Machine"), Zach McGowan ("Dracula Untold"), Luke Arnold ("The Tunnel") e le belle Hanna New ("Maleficent") e Jessica Parker Kennedy ("In Time"). Rispetto al passato, negli ultimi anni il tema dei pirati è finito (quasi) nel dimenticatoio, con l'unica eccezione della saga Disney "Pirati dei Caraibi" dello scorso decennio. Steinberg e Levine, prodotti da Michael Bay ("Transformers") riportano in auge l'argomento rifacendosi ad uno dei più celebri romanzi pirateschi della storia della letteratura mondiale, riportando in vita nomi come John Silver e il Capitano Flint, insieme a pirati realmente esistiti, come Charles Vane e Anne Bonny. Nonostante non manchino alcuni scontri (tra umani e tra navi), la sceneggiatura si focalizza prevalentemente su intrighi, tradimenti e sotterfugi, approfondendo molto bene la figura generale dei pirati (con regole d'onore piuttosto ferree, ma anche manigoldi, furfanti, dediti all'alcool, alla violenza e al sesso a pagamento) e del commercio caraibico. Ovviamente non manca una strizzatina al fanservice di GoT e Spartacus, con qualche scena di sesso con seni e peli pubici in bella vista, ma restano comunque scene molto brevi e non esagerate come quelle di GoT. I personaggi sono molto approfonditi e alcuni di loro risultano davvero molto carismatici. La recitazione è piuttosto buona, anche se -certo- non ai livelli di serie quali la pluripremiata "Breaking Bad". Ottima l'ambientazione, molto verosimile e con paesaggi mozzafiato, così come sono ben fatti gli effetti speciali durante gli scontri navali. In definitiva, si tratta di un'ottima serie che, nonostante il ritmo tutto sommato lento, è riuscita a tenermi concentrato fino all'ultimo episodio, senza annoiarmi. Aspetto con ansia la seconda e la terza stagione! 8/10

 
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Originalitą, non pervenuta.

Post n°4110 pubblicato il 15 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Craig, un neo-papà, si ritrova un avviso di sfratto dietro la porta. In più, lo stesso giorno viene licenziato, ritrovandosi, così, in una situazione alquanto difficile. La sua vita viene, però, sconvolta nel momento in cui incontra una coppia benestante che gli offre dei soldi, in cambio di azioni poco raccomandabili…

"Cheap Thrills" è un film torture porn di E.L. Katz, con Pat Healy e Sara Paxton (entrambi "The Innkeepers"), uscito nel 2013. Katz è al suo esordio dietro la cinepresa e se ne esce con l'ennesima trasposizione filmica del tema "Quanto in là può spingersi un uomo disperato per grandi somme di denaro?". E' un tema abbastanza abusato, nel cinema di genere, e, prima di lui, ci hanno già pensato in tanti (il primo che mi viene in mente è il thailandese "13 beloved"). E lo fa nel modo più semplice possibile: prende quattro attori (più qualche comparsa) e li suddivide in due gruppi: da una parte i due ricconi che scommettono e dall'altra le due vittime, due amici di vecchia data, disposti a tutto, pur di accaparrarsi le centinaia di migliaia di dollari messi in palio. Tutto qui. Ovvia la critica ad una società sempre più vittima del vil denaro. Buona la recitazione dei quattro attori protagonisti (anche se il ruolo della silenziosa -e fattona- Violet non è che sia molto difficile) e piacevole il ritmo della messa in scena. Per il resto, niente di ché. Katz ha svolto il compitino senza errori particolarmente evidenti, raggiungendo senza problemi la sufficienza. Ma niente di più. Le prove a cui vengono sottoposti i due 'sfigati' della situazione non sono nulla di originale (colpire per primo un buttafuori, cagare nella casa di sconosciuti, tradire la propria moglie, tagliarsi un mignolo, mangiare un cane semi-cotto, ecc...) e anche il finale delude, risultando banale fuori modo (speravo che Craig tornasse a casa e A. trovasse la moglie morta, uccisa da altre vittime del 'gioco' o B. venisse ucciso dalla moglie, anche lei partecipante alle scommesse della coppia, e invece niente). Perciò un filmetto carino, senza infamia e senza lode, che riesce a regalare qualche piccolo "brividino a pochi soldi", ma niente di più. 6.5/10

 
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Fate, Goblin e Orchi alla ricerca di un libro magico

Post n°4109 pubblicato il 14 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: I gemelli Jared e Simon e la sorella maggiore Mallory sono tutt’altro che lieti di seguire la mamma e lasciare la loro vita a New York per trasferirsi nella magione polverosa della prozia Lucinda, in mezzo ai boschi del New England. Ma le cose prenderanno una piega del tutto inaspettata quando Jared troverà un libro misterioso nascosto in un baule...

"Spiderwick - Le cronache" è un film fantastico di Mark Waters ("Mean Girls", "I pinguini di Mr. Popper"), con Freddie Highmore ("La fabbrica di cioccolato"), uscito nel 2008. Il film è tratto dalla saga di libri fantasy "Le cronache di Spiderwick", scritta da Holly Black ed illustrata da Tony DiTerlizzi. Film adatto a tutta la famiglia e pensato prevalentemente per un pubblico giovane (o cmq senza troppe pretese), si tratta di una pellicola fantasy sulla scia di "Un ponte per Terabithia", con dei ragazzini alle prese con creature fantastiche e un'avventura importante. Il destino del mondo magico, infatti, sarà nelle loro mani. Molto buona la resa grafica, con una CGI -ad opera dell'Industrial Light & Magic di George Lucas- molto valida ma non invasiva. Buona anche la recitazione, con il giovane Highmore, già visto in "La fabbrica di cioccolato", nei panni dei due gemelli Grace (nota: qualcuno mi spiega perché non sono stati scelti due gemelli VERI, anziché un solo attore? o_O). Simpatiche le varie creature magiche, in particolare il piccolo folletto goloso Giangoccetto e il famelico Maiastrillo. E, ovviamente, trattandosi di un film per ragazzi, non potevano mancare i classici temi del coraggio, della famiglia, della crescita, ecc.. In definitiva, un film semplice, adatto ad un pubblico giovane, ma anche a chi vuole divertirsi con qualche buffa creatura magica e passare 96' in totale spensieratezza. 6.5/10

 
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Il terzo e ultimo film della trilogia su "Lo Hobbit"

Post n°4108 pubblicato il 13 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Dopo la morte del drago Smaug ed essersi riappropriato del proprio regno, Thorin Scudodiquercia è accecato dall’avidità e dalla paura di perdere ciò di cui è rientrato in possesso. Non rispettando alcune promesse fatte lungo il cammino, scatenerà l’ira dei suoi creditori e aprirà la strada a una battaglia senza precedenti nella Terra di Mezzo…

"Lo Hobbit - La Battaglia delle Cinque Armate" è un film fantasy di Peter Jackson, con Martin Freeman ("La fine del mondo"), Ian McKellen, Evangeline Lily ("Lost"), Orlando Bloom e Luke Evans ("Dracula Untold"), uscito nel 2014. Si tratta del terzo film tratto dal romanzo "Lo Hobbit" di J.R.R. Tolkien ed è stato scritto da Jackson, insieme a Fran Walsh (moglie di Jackson), Philippa Boyens e Guillermo del Toro. Se devo dirla tutta, non sono certo uno dei seguaci tolkeniani più fedeli. Ho letto solo "La compagnia dell'anello" e circa un quarto di "Lo Hobbit", trovandoli entrambi ben scritti (con un lavoro dietro -di costruzione di un universo immaginario- ENORME!) ma particolarmente noiosi. I film, invece, li ho visti tutti e devo dire che la trilogia di LOTR è tuttora qualcosa di stupendo, per quanto io non sia uno di quelli che ha li visti almeno venti volte in lunghe maratone notturne. I primi due film di "Lo Hobbit", poi, mi sono piaciuti, ma nemmeno poi così tanto; sarà che li ho visti al cinema in seconda serata e riuscire a tenere gli occhi aperti fino all'una o alle due di notte senza scontri davvero epici non era facile... Questo terzo film, invece, mi è piaciuto molto, sarà per l'avidità di Thorin, nella prima parte, che ricorda molto l'atteggiamento di Boromir nel primo film, oppure per la stupenda battaglia nella seconda parte. Battaglia che, come molti detrattori hanno fatto notare, non rispetta nessuna legge della fisica (i salti di Legolas), di strategia (gli elfi che saltano sopra la "testuggine" nanica) né il canone tolkeniano (le solite aquile deus ex machina, il personaggio inventato di Tauriel, ecc...). Però, a livello puramente intrattenitivo, è una bomba e non può lasciare impassibili. Gli scontri in CGI, seppur più vicini ai filmati dei videogiochi che ad un film vero e proprio, sono davvero fantastici e molto dinamici. La sceneggiatura, per quanto infarcita di riempitivi spesso inutili e macchiata da alcune novità che fanno storcere il naso ai tolkeniani più fedeli, fa il suo dovere e la durata inferiore agli altri film della saga facilita la visione. In definitiva, quindi, si tratta di un ottimo film d'avventura fantasy, adatto a chi vuole rifarsi gli occhi con un'ottima CGI e con battaglie epiche, con draghi, nani, elfi e orchi che se le danno di santa ragione. Chi, invece, cerca qualcosa di profondo, autoriale o semplicemente una fotocopia pari-pari del romanzo di Tolkien potrebbe rimanere deluso. 7.75/10

 
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Il ritorno dell'intramontabile ladro gentiluomo

Post n°4107 pubblicato il 12 Gennaio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Lupin e Jigen si infiltrano nella Doroa dell'Est per rubare una pietra preziosa ivi custodita. Le difese dello stato sono state aumentate, in seguito all'assassinio della cantante Queen Malta, nella Doroa dell'Ovest. Intanto Lupin e Jigen vengono quasi uccisi da un killer che prepara in anticipo le tombe per le sue vittime...

"Lupin the IIIrd: Daisuke Jigen no Bohyo" (it. "La lapide di Daisuke Jigen") è un mediometraggio animato di Takeshi Koike (responsabile, tra le altre cose, dell'animazione di anime come "Samurai Champloo", "Afro Samurai" e "Ironman"), uscito nel 2014. Lupin III è uno di quei personaggi che, a quasi 50 anni dalla sua creazione, ha mantenuto una fanbase piuttosto sostanziosa, un po' in tutto il mondo, perciò non hanno mai smesso di uscire film e anime a riguardo. L'ultimo lungometraggio animato (il sesto, secondo Wikipedia) vede il pistolero Jigen come protagonista principale, accompagnato dal celebre ladro gentiluomo. Non manca la pettoruta ladruncola Fujiko Mine, mentre Goemon e Zenigata sono assenti. Il film ha un tono adulto, come il manga originale di Monkey Punch, e anche il disegno di Koike ricorda molto da vicino l'originale. La sceneggiatura, cupa e matura, metterà in scena i topoi tipici del personaggio di Jigen (un avversario fortissimo e crudele, una donna affascinante,...) e quelli della serie, in generale (furti, sparatorie, fughe, inganni, ecc...). Non mancano scene hot e qualche spruzzo di sangue qui e lì, cosa che rende il film adatto ad un target più adulto. In definitiva, un mediometraggio davvero interessante e consigliato sia ai fan di Lupin III, sia a chi cerca un film d'animazione avvincente e ben disegnato. Peccato solo per la durata (51'), dato che, arrivati alla fine, si vorrebbe averne ancora... 8/10

 
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