Messaggi di Febbraio 2015

"Chi ha ordinato una dose di super-sesso?!?"

Post n°4154 pubblicato il 28 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
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Stupendo trailer di un progetto nostalgico di sexploitation italiano che rimanda agli anni '70 e ai b-movies dell'epoca. Per ora si tratta solo di un progetto che cerca di raccogliere il budget tramite crowdfunding, ma bisogna dire che le idee ci sono tutte e il risultato potrebbe essere davvero geniale. A me il trailer ha fatto morire, con il suo stile.

 
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Ultimo film della trilogia slasher norvegese

Post n°4153 pubblicato il 27 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Siamo nel 1976, quando l’albergo Stahoe si trova al collasso a causa di insoliti ed oscuri eventi che hanno creato una brutta fama e l’allontanamento della clientela. La coppia che lo gestisce crede che la causa possa essere il figlio mentalmente instabile e lo rinchiude nel seminterrato. Anni dopo, un gruppo di ragazzi visita l'hotel abbandonato...

"Fritt Vilt 3" è un film horror di Mikkel Brænne Sandemose ("Gåten Ragnarok"), uscito nel 2010. Terzo capitolo di questa riuscitissima trilogia norvegese, anche se stavolta si tratta di un prequel che racconta eventi risalenti a quasi trent'anni prima del primo film, con la nascita del killer Geir Olav Brat. Terzo film e terzo regista, cambiato ad ogni pellicola, ma anche uno stile leggermente diverso, più vicino a "Non aprite quella porta", con un gruppo di ragazzi e più di un villain. Ancora una volta, ottima ambientazione, con paesaggi naturali nella fredda Norvegia, ma zero originalità e un cast non all'altezza del carisma della Ingrid Bolsø Berdal dei primi due film. Molto basso il livello di gore e nullo quello di nudità, elementi solitamente piuttosto alti negli slasher (americani). Un buon ultimo film per una trilogia interessante, che però non porta nulla di nuovo nel genere e, purtroppo, lascia ancora qualche interrogativo sul killer dal volto macchiato. 6/10

 
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Il seguito dello slasher norvegese innevato

Post n°4152 pubblicato il 26 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Jannicke è l’unica sopravvissuta a un massacro che ha colpito il suo gruppo di amici sulle montagne norvegesi. Riesce a raggiungere il mondo civilizzato e viene ricoverata in un ospedale. Ma al suo risveglio c’è qualcosa che non va: l’ospedale sembra deserto… Il serial killer che l'ha quasi uccisa è tornato a mietere vittime...

"Fritt Vilt 2" è un film horror norvegese di Mats Stenberg, con Ingrid Bolsø Berdal, uscito nel 2008. Seguito del primo "Fritt Vilt", vede un nuovo regista e un cast rinnovato, con la sola Ingrid che torna a calcare i panni dell'intrepida Jannicke, personaggio forte e carismatico, che non può non ricordare l'insuperabile Ripley di "Alien". Torna la gelida ambientazione norvegese, molto interessante, anche se stavolta la location vedrà coinvolto un grande ospedale (come nel pessimo "Il collezionista di occhi 2"). La pellicola è confezionata in modo semplice e pulito, con una buona recitazione e una regia senza sbavature, ma il ritmo lento e la scarsissima quantità di gore scoraggerà gli amanti dell'horror più puro. Un buon film, un buon seguito, ma niente di spettacolare. 6.5/10

 
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Happy Birthday to me

Post n°4151 pubblicato il 25 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
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Un normalissimo slasher in arrivo dalla Norvegia

Post n°4150 pubblicato il 24 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Jannicke, Morten Tobias, Eirik, Mikael and Ingunn sono cinque amici in vacanza in montagna con lo snowboard. Quando Tobias si rompe una gamba cadendo male, i cinque dovranno ripararsi in un hotel abbandonato. Scopriranno a loro spese, però, che non sono soli. Un serial killer armato di piccone cercherà, infatti, di farli fuori uno ad uno...

"Cold prey" (orig. "Fritt Vilt") è un film horror norvegese di Roar Uthaug ("Flukt"), con Ingrid Bolsø Berdal ("Chernobyl Diaries - La mutazione", "Hansel & Gretel: Cacciatori di streghe", "Hercules - Il guerriero") e Viktoria Winge ("reprise"), uscito nel 2006. Si tratta di uno slasher classico, ben girato e con una buona recitazione, ma soprattutto un'ambientazione innevata molto caratteristica, che ricorda quella del cult "La Cosa". Poco da dire, la sceneggiatura non presenta assolutamente nulla di originale, ma gli slasher a me sembrano tutti fatti con lo stampino: un gruppo di ragazzi si reca in un luogo isolato per fare snowboard, quando uno di loro si rompe una gamba e i cinque si ritrovano bloccati in un vecchio hotel. I cellulari, ovviamente, non hanno campo e il solito killer mascherato uscirà allo scoperto per massacrarli uno ad uno. Originalità? Zero. Anche sul versante gore, poco o nulla, con qualche picconata sulla schiena e stop. Uthaug ha svolto il suo compitino in modo pulito, senza grandi problemi, e ha dato vita ad una saga arrivata già al suo terzo capitolo. Insomma, se vi piacciono gli slasher, dategli un'occhiata, soprattutto per i paesaggi mozzafiato, mentre se il genere vi annoia e vi sembrano tutti uguali, lasciate stare. 6.5/10

 
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Post tappa-buchi: Burger King

Post n°4149 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da Musashi_87
 



"Delizioso pollo Tendercrisp, lattuga fresca, formaggio fuso italiano, salsa Caesar e cipolla croccante." Nuovo panino della BK, davvero buono, molto probabilmente uno dei migliori panini mai mangiati in un fast-food (Mc e BK). Mancava solo una fetta di bacon (che potevo far aggiungere con 0.40€) ed era perfetto. Riflettevo sul fatto, però, che ormai non sia più un modo di mangiare ultra risparmioso, visto che un menù con bibita e patatine medie (MAXI al BK è normale, visto che il menù medio va bene per le formiche) costa 8.30€. 8 EURO E MEZZO per un panino, due patatine e una bibita. Alla fine, con un paio di euro in più, si può tranquillamente mangiare in pizzeria o in pub dove i panini sono fatti al momento con roba non confezionata. Anche perché i panini non sono grandissimi, quindi poi bisogna mangiare anche il dolce. Cmq sticazzi.

 
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Gli album della settimana

Post n°4148 pubblicato il 22 Febbraio 2015 da Musashi_87
 

Settimana dal 16 al 22 febbraio

"Sorry I'm late" - Cher Lloyd [2014]



Secondo album per la giovane cantante (e cantautrice) inglese uscita da X Factor UK, dopo l'ottimo album d'esordio "Sticks and Stones" ('11). L'album contiene undici brani, caratterizzati da un sound tra il pop e l'r'n'b, più maturo rispetto al precedente e con alcune canzoni molto più cupe e malinconiche ("Sirens" e "Goodnight").



"O.R.A." - Rita Ora [2012]

 
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Lo standard dei b-movie a tema zombie arriva dall'Australia!

Post n°4147 pubblicato il 21 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Barry è un meccanico che ha avuto la vita sconvolta da un'apocalisse misteriosa che trasforma tutti in zombie. Dei soldati che indossano delle maschere anti gas hanno rapito sua sorella Brooke per portarla in un misterioso laboratorio per studi non meglio precisati, mentre lui, con la moglie e la figlia cerca di fuggire...

"Wyrmwood" è un b-movie horror australiano di Kiah Roache-Turner, con Jay Gallagher ("To become one") e Bianca Bradey  ("Wrath"), uscito nel 2014. Prodotto low budget nato grazie ad una raccolta fondi su crowdfunding su Indiegogo ad opera di Kiah e Tristan Roache-Turner, non ha assolutamente nulla da invidiare ai prodotti tripla A e, anzi, presenta una freschezza e un ritmo da far impallidire i tanti mattoni horror che passano al cinema negli ultimi anni. Si tratta di un b-movie divertente e molto dinamico, un mix tra "Mad Max" e "L'alba dei morti viventi", come recita la locandina, fatta da appassionati (del genere horror-zombie) per appassionati e la cura, l'amore per il genere si sentono ad ogni fotogramma. Certo, la sceneggiatura è piuttosto semplice e il budget ridotto si nota nel trucco (comunque MOLTO buono, per un prodotto low budget) e gli effetti speciali (anche qui, molto buoni, per essere un film quasi amatoriale), ma il film non annoia un solo minuto e mette in scena alcune idee bizzarre e originali (come l'auto che "va a -alito di- zombie", letteralmente). Anche la recitazione è molto buona, nonostante un cast poco rodato, con attoruncoli che hanno recitato prevalentemente in qualche corto e un paio di serie tv. Ottima la fotografia, pulita e curata, molto saturata. Si tratta di un road-movie molto dinamico, ricco di adrenalina, sparatorie, teste spappolate, scene splatter e battute al testosterone. Non è di certo un film perfetto, coi suoi piccoli difettucci, ma si tratta senza dubbio di un esempio per chiunque voglia approcciarsi al genere horror-zombie, senza sfornare l'ennesimo polpettone edulcorato di merda. Per essere il primo lungometraggio del duo Roache-Turner, quindi, è praticamente un capolavoro e speriamo i due giovani australiani abbiano tante altre frecce appuntite come questa, nel loro arco. 8/10

 
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Recap di aggiornamento: Le serie che seguo al momento

Post n°4146 pubblicato il 20 Febbraio 2015 da Musashi_87
 

Anime autunno/inverno 2014/15



Garo: Honoo no Kokuin - 18/24
Dopo un inizio piuttosto interessante, reso ancor più accattivante dal chara design particolare e dall'ottima CGI riservata alle armature dei Cavalieri Makai, la serie si è un po' persa via con episodi filler e una trama molto annacquata. Serie di poco sopra la sufficienza, che finirò solo per inerzia...



Kiseiju: L'ospite indesiderato - 19/24
Ottima serie. E' ciò che avrebbe dovuto essere "Shiki" rispetto al tema dei vampiri, ma qui si parla di parassiti alieni. Resta il tema dei mostri, degli "altri", nascosti tra gli umani e, anche qui, più che scontri e lotte all'ultimo sangue, ci si focalizza prevalentemente sul lato psicologico e sociale del problema. Peccato solo per il design tremendo dei parassiti (colpa del manga disegnato male, però).



Nanatsu no Taizai (The Seven Deadly Sins) - 18/24
Classicissima serie shonen alla "DragonBall" & co., come avevo previsto. Buona la grafica e piacevoli gli scontri con le varie abilità speciali. La trama nasconde sicuramente abbastanza materiale da dar vita ad una seconda serie, come minimo.



Yoru no Yatterman - 3/12
Spin-off del classico anime anni '70, uscito per festeggiare il 40° anniversario del franchise ("Time Bokan"). Serie divertente che riprende le dinamiche dell'anime originale, stravolgendone però i ruoli (i Dorombo sono i buoni e gli Yatterman i cattivi). Bello ritrovare molte citazione e omaggi all'originale (come il maialino robotico che se ne esce con la frase "Anche un maiale può arrampicarsi su un albero quando viene adulato"). Per ora sembra carino, anche se un prodotto molto leggero e spensierato.


Serie TV



Black Sails - 2x04
Seconda stagione per questa serie che fa da prequel del romanzo "L'Isola del Tesoro". La qualità è ancora ottima, nonostante l'azione non sia moltissima. Amo il mondo piratesco e qui è mostrato in modo molto realistico, così come la gestione dei bordelli e della compravendita delle merci. Ottima anche la recitazione.



Sleepy Hollow - 2x17
Seconda stagione di questa serie easy mistery-horror in stile "Streghe" molto sottotono rispetto alla prima. Resta l'alchimia straordinaria tra i due protagonisti (Abbie e Ichabod), ma la sceneggiatura presenta poche novità interessanti e uno stile prevalentemente a episodi singoli. Proprio questo 17° ep., però, ha un po' stravolto le cose, che spero prendano una piega migliore.



The Walking Dead - 5x11
Nonostante tutti quelli che conosco (tranne mia mamma) abbiano smesso di guardarlo o ne parlano malissimo, io sono un fan sfegatato del brand, perciò non me ne perdo un episodio. Ma, è vero, c'è da dire che effettivamente questa quinta stagione prosegue troppo lentamente, con molti episodi in cui non accade praticamente nulla (vedi questo 11° ep.), quasi ai livelli della noiosissima seconda serie. Speriamo gli autori si riprendano e diano una bella rinfrescata alla serie.

 
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Pamela Anderson era una bella ragazzina

Post n°4145 pubblicato il 19 Febbraio 2015 da Musashi_87
 



Pamela Anderson è stata senza alcun dubbio il mio primo amore "mediatico", sin dai tempi delle elementari; ricordo ancora un giorno di scuola, stavamo facendo un collage e una mia compagna trovò un (semi)nudo artistico di Pam in uno di quei giornali tipo "CHI" e glielo chiesi, conservandolo poi gelosamente. Ricordo le sue corse sballonzolanti in riva al mare, come ho già scritto qui. Nonostante il suo apice negli anni '90-'00, però, è ormai sparita dai riflettori, se non per alcuni problemi fiscali (nel 2012 la California la annovera tra i 500 peggiori evasori fiscali d'America) e brevi apparizioni qui e lì, come nel GF indiano. Ciò che non avevo mai visto prima, però, erano le sue foto precedenti al suo grande successo, ma soprattutto prima della chirurgia estetica che l'ha ridotta, adesso (a 47 anni), ad una mummia. E bisogna dire che era davvero una ragazzina stupenda, quindi non si capisce perché sia dovuta ricorrere alla chirurgia, anche se probabilmente il suo successo è dovuto proprio alle tette enormi al silicone.

 
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Retro-movie: "2 cavalieri a Londra" (2003)

Post n°4144 pubblicato il 18 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Londra 1887. Un ribelle cinese uccide il padre di Chon Wang, dignitario della corte imperiale e scappa in Inghilterra, ma Chon Wang e il suo amico Roy O’Bannon lo inseguono per vendicarsi. Una volta a Londra scoprono che c’è una cospirazione per sterminare i membri della famiglia reale…

"2 cavalieri a Londra" è un film d'azione di David Dobkin ("2 single a nozze", "The Judge"), con Jackie Chan, Owen Wilson, Aaron Taylor-Johnson ("Kick Ass") e Fann Wong ("Dance of the Dragon"), uscito nel 2003. A tre anni di distanza dal successo di "Pallottole cinesi" il trio di produttori composto da Gary Barber, Roger Birnbaum e lo stesso Jackie Chan, ci riprova, riprendendo la coppia Chan-Wilson che funziona alla grande e spostando l'ambientazione dal Far West alla Londra vittoriana di fine '800. Anche stavolta la faranno da padrone le buffe scene di lotta in pieno stile Jackie Chan e un gran numero di citazioni e omaggi (i due incontreranno sul loro cammino il giovane Charlie Chaplin, il temibile Jack lo Squartatore e un Arthur Conan Doyle plasmato, però, a immagine del suo Sherlock Holmes. Inoltre il cattivo principale si chiama Lord Rathbone, lo stesso cognome del primo attore a impersonare il celebre detective). I due attori principali divertono molto, grazie a battute che funzionano e ad una grande sintonia. Buone anche le coreografie delle scene di lotta. Purtroppo l'originalità dell'accoppiata Chan-Wilson e dei film di arti marziali cinesi spostati in ambientazioni storiche poco affini a quello stile di lotta viene a mancare, dopo l'ottimo primo capitolo (e, infatti, non ci saranno ulteriori seguiti), ma il film funziona comunque, se si cerca un'action comedy per famiglie spensierata. 6.5/10

 
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Eros e Thanatos made in Spagna

Post n°4143 pubblicato il 17 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: 1937. Il Pagliaccio triste, arruolato dalla Milizia, finisce per commettere con un machete un massacro di soldati nazionalisti e viene infine ucciso dai Franchisti. Anni '70. Il figlio Javier seguirà le orme del padre, prendendo i panni del Pagliaccio triste e finirà per innamorarsi dell'acrobata Natalia, già nelle grinfie del violento clown Sergio.

"Ballata dell'odio e dell'amore" è un film scritto e diretto da Álex de la Iglesia ("El dia de la Bestia", "Las brujas de Zagarramurdi"), con Carlos Areces ("Promoción fantasma", "Las brujas de Zagarramurdi", "Open Windows"), Carolina Bang ("Las brujas de Zagarramurdi") e Antonio de la Torre ("Volver", "Canìbal"), uscito nel 2010. "Sto facendo questo film per esorcizzare un dolore nella mia anima che proprio non vuole andare via, come macchie d'olio. Mi lavo i miei vestiti con i film. Mi sento deriso, orribilmente mutilato da un passato meraviglioso e triste, come se stessi annegando nella nostalgia per qualcosa che non è mai accaduto, un enorme incubo che non mi permette di essere felice. Voglio annientare la rabbia e il dolore con una battuta grottesca che possa far ridere e piangere allo stesso tempo. Sono due persone, forse di più. Sono in grado di fare fuori un bambino viziato, vigliacco e crudele, che gode a pizzicare le guance a quelli più deboli di lui. So che mi odia e vuole distruggermi, ma l'unico modo che ho per non farmi torturare e' lasciarlo fuori. Ha bisogno di divertirsi, ridere fragorosamente, vomitare su tutta la celluloide. C'è anche una donna anziana, consapevole della sua età e della sua ignoranza, soprattutto per sua colpa. Vorrebbe amare con passione, ma sa che non è possibile. Vuole essere apprezzata, desidera con tutte le forze di far felici gli altri, anche se non sa come godersi la vita. Forse queste due strane creature definiscono il film. La loro lotta è un riassunto della mia vita, di quello che ho visto intorno a me, una confusione assurda, sia grottesca e deludente, ma anche incredibilmente toccante nella sua stupidità." Ho conosciuto de la Iglesia grazie all'ottima commedia horror "Las brujas de Zagarramurdi", che ho adorato. Il suo film precedente, invece, è una pellicola molto più complessa, in cui si mescolano generi totalmente diversi: grottesco, drammatico, dark comedy, freak, arrivando più volte a sfiorare il trash d'autore. Tutto parte dal franchismo di fine anni '30, per poi arrivare agli anni '70 e focalizzarsi su una storia d'amore turbolento, che avrà un esito drammatico. 107 minuti totalmente imbevuti di pessimismo cronico e privi del minimo bagliore di speranza. "È un freak show dell'anima. Belve feroci e istinti animaleschi, nani e sinuose trapeziste, il volo folle dell'uomo-cannone, illusioni infrante, sogni perduti. La soglia dell'umano è un confine che si cerca continuamente di varcare, le leggi della fisica delle barriera da eludere. È un freak show di iperboliche visioni, di personaggi che ruotano vorticosamente attorno all'ineffabile centro di gravità della Storia: quelle di vittime e carnefici sono maschere che possono essere scambiate facilmente, l'odio e l'amore i due volti d'un Giano, i buoni e i cattivi ruoli mobili nella melodia dell'esistenza. "Ballata dell'odio e dell'amore" è in ogni momento l'eccesso più puro, un film con veste d'Arlecchino da amare o odiare senza condizioni." [cit.] Un freak show curatissimo dal punto di vista estetico, grazie alla fotografia di Kiko de la Rica, dai colori cupi merito di una postproduzione massiva (peccato solo per alcuni effetti in CGI non all'altezza, nella parte finale), e animato da personaggi fuori dal comune, dei veri freaks, dall'uomo-cannone fissato con il turbo della sua moto all'addestratore di elefanti, rimasto vedovo per via della gelosia del suo elefante, che si è seduto sopra la defunta moglie. Ottimo il lavoro di costume che, insieme ad una recitazione old style, dona un look pienamente anni '70, tanto che sembra di guardare un film di quell'epoca, rimasterizzato con grafica moderna. Rispetto a "Las brujas de Zagarramurdi", però, molto più leggero e diretto, questo è un film complesso e ambizioso, con riferimenti alti di Bunuel e Fellini, Cooper ("King Kong") e dell'horror in b/n ("Freaks", "Frankenstein"). Il problema, però, è che stavolta de la Iglesia ha un po' esagerato e il risultato è un minestrone che oscilla tra dramma autoriale e trash puro, finendo per stordire lo spettatore meno abituato a certi cambi di registro improvvisi e ripetuti. Sicuramente si tratta di una perla, nel curriculum di Álex, ma è anche un film che può facilmente non piacere. 7/10

 
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La splendida Anri Okita

Post n°4142 pubblicato il 16 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
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Anri Okita è un attrice AV giapponese nata a Birmingham (UK) il 28 ottobre 1986. Prima di intraprendere la carriera nel porno, era una gravure idol, ma nel 2011 ha firmato un contratto con la S1, la stessa agenzia di Hitomi Tanaka. E' alta 1.68 m e pesa 53 kg, mentre le sue misure sono 101-58-91, con uno splendido seno naturale coppa K.

 
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A tavola! ~ Trattoria/pizzeria Enfant Terrible (Roncade)

Post n°4141 pubblicato il 15 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
Tag: Cucina

Trattoria Enfant Terrible, Via Tommaso da Modena 1/B - Roncade (TV)



Locale: 7+
Locale molto rustico, arredato in legno, con travi a vista, in pieno stile trattoria/agriturismo, con tanto di ampio giardino, molto accogliente. Comodi tavoli e panche. Pulito il bagno. Il locale dispone di un parcheggio riservato, anche se non sufficiente a garantire un posto a tutti i clienti.

Servizio:
7.5
Nulla da segnalare sul servizio. Rapido e gentile, nonostante il pienone. Molto numeroso il personale, con un sacco di giovani cameriere, e alla mano i proprietari, che ci hanno offerto dei liquori alla frutta, al momento di pagare il conto.

Cucina: 7
Molto vario il menù delle pizze, meno quello del ristorante, con i classici piatti a base di carne e pesce, oltre a fritti vari e tutti i classici snack da pub (toast, club sandwich, ecc...). Buone le pizze, che si sciolgono in bocca, anche se alcune sono così piene da risultare stucchevoli. Abbastanza buoni i fritti e anche i dolci.

Prezzi: 7.5
Esattamente nella media i prezzi, con pizze che vanno dai 4.50€ (marinara) ai 9-10€ delle più costose. Anche il menù ristorante ha prezzi perfettamente nella media, così come i fritti e i dolci (3.50€ quasi tutti). Per due pizze, due acque, dei bastoncini di pollo speziati, un dolce e un caffè, ho pagato 29€.

 
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Post n°4140 pubblicato il 14 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
Foto di Musashi_87

Trama: Sierra Leone, anni ’90: L'ex mercenario Danny Archer e il pescatore Solomon Vandy si mettono alla ricerca di un raro diamante rosa. La giornalista Maddy Bowen entra in contatto con Archer per un’inchiesta sui “diamanti insanguinati”, e tutti e tre si imbarcano in un pericoloso viaggio attraverso il territorio controllato dai ribelli…

"Blood Diamond" è un film d'avventura/drammatico di Edward Zwick ("Attacco al potere", "L'ultimo samurai"), con Leonardo di Caprio, Djimon Hounsou ("Il Gladiatore", "Guardiani della Galassia") e Jennifer Connelly ("Noah", "Requiem for a dream"), uscito nel 2006.

 
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Dopo le galline, Antonio Banderas alle prese con gli automi

Post n°4139 pubblicato il 13 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: In un futuro prossimo, il pianeta Terra è al centro di una progressiva desertificazione e la razza umana è in lotta per la sopravvivenza. Per combattere la paura, la tecnologia ha creato il primo androide quantistico, l’Automata Pilgrim 7000, destinato a convivere con l’uomo. Le cose prenderanno, però, una piega inaspettata...

"Autòmata" è un film sci-fi di Gabe Ibáñez ("Hierro"), con Antonio Banderas, Robert Forster ("Mulholland Drive"), Birgitte Hjort Sørensen e Melanie Griffith, uscito nel 2014. C'è poco da fare: a me la fantascienza NON piace. Sono uno dei pochi pseudo-nerd a non apprezzare granché i vari "Star Wars" (ho visto solo la vecchia trilogia più Ep. I) e non ho mai visto uno "Star Trek", per dire. Ho iniziato "District 9", considerato una chicca, ma ho spento dopo mezz'ora, per la noia. Eppure continuo a provarci e, ogni volta che esce una pellicola di genere, cerco di dargli un'occhiata. Ma 9 volte su 10 finisce che il film mi fa cagare. E così è successo anche stavolta. Eppure del film si parla abbastanza bene. I400calci.com lo descrive come "intelligente, provocatorio, lirico, sperimentale, artistico, audace. E anche lento, rarefatto, a tratti etereo e parecchio compiaciuto. Prende una direzione spiccatamente filosofica/esistenzialista/survivalistica". Purtroppo odio sia i film lenti (mi annoio), sia la filosofia (mai capita), quindi era inevitabile che il film non mi piacesse. Gabe, attivo prevalentemente sugli effetti speciali in film come "Il giorno della bestia", "El niño invisible" e "Perdita Durango", si dimostra un regista coraggioso e intelligente e confeziona, comunque, un ottimo film di fantascienza, indirizzato però ai veri fan dello sci-fi. Manca il minimo ammiccamento action che possa fare presa su chi cerca il brivido dell'azione o un prodotto diretto. E' un film che va assaporato con attenzione e, soprattutto, capito. L'incipit è semplicissimo: la terra è diventata un enorme deserto a causa di frequenti tempeste solari e le poche metropoli rimaste, completamente isolate, fanno affidamento su automi che svolgono i lavori manuali e obbediscono ciecamente a due semplici regole: 1. mai arrecare danni agli umani; 2. vietato riparare o modificare se stesso o altri robot. Il resto è tutto un mattone sci-fi/filosofico ben scritto e ben girato, ma pesante e davvero indigesto per i non cultori del genere. Buona la recitazione, con un Banderas a suo agio nei panni di un assicuratore in balia di un gruppetto di automi senzienti e un cammeo dell'ex moglie nei panni di una scienziata. Molto buona la CGI. In definitiva è un film molto lento, ma un ottimo prodotto sci-fi, quindi, se siete appassionati del genere, non perdetevelo. Se invece, come me, avete la noia facile, lasciate stare. 6/10 (giudizio estremamente soggettivo, dovuto al fatto che non amo la fantascienza più pura)

 
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Post n°4138 pubblicato il 12 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
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Bellimbusti mezzi nudi e colori fintissimi: Immortals.

Post n°4137 pubblicato il 11 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
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Trama: Accecato dalla brama di potere, Hyperione, il sanguinario re dei Titani, ha dichiarato guerra alle divinità dell’Olimpo e all’intera umanità. Alla ricerca di un leggendario arco che permetterebbe di liberare i fratelli, con i suoi uomini semina il terrore per i villaggi dell’antica Grecia, distruggendo ogni cosa e uccidendo chiunque gli capiti sotto tiro...

"Immortals" è un film d'avventura di Tarsem Singh ("The Cell"), con Henry Cavill ("L'uomo d'acciaio"), Mickey Rourke, Freida Pinto ("The Millionaire"), Luke Evans ("Dracula untold"), Kellan Lutz ("Twilight") e John Hurt ("Hellboy"), uscito nel 2011. Sin dal suo esordio dietro la cinepresa, Singh ma mostrato chiaramente la sua deriva estetica, arrivando dal mondo dei videoclip e degli spot commerciali. "Mi annoio a scrivere", ha dichiarato, mentre sembra non annoiarsi minimamente a rendere i suoi film delle vere opere d'arte visiva, con pose plastiche e colori (fintissimi) che ricordano tanto le opere d'arte classica ma, in questo film, anche il celebre "300" di Snyder. La sceneggiatura, ad opera dei fratelli Parlapanides (di chiara origine ellenica), tralascia tutta la vera mitologia legata all'eroe Teseo e la riscrive in modo originale, avvicinandosi ai due film sugli scontri coi Titani, risultando un mero pretesto (non riuscitissimo) per mostrare una pomposità visiva sconfinata. Il rischio, in questi casi, è quello di annoiare lo spettatore, sì attratto da una grafica 3D di alto livello e da costumi e sceneggiature barocche, ma poco interessato a ciò che avviene su schermo. E, infatti, il risultato è proprio quello. Complimenti al direttore della fotografia Brendan Galvin, allo scenografo Tom Foden e alla costumista Eiko Ishioka, per essere riusciti a creare un comparto visivo senza dubbio accattivante (anche se troppo vicino a quello di "300", ma più onirico). Ma sembra di assistere ad una grande parata in maschera e niente più. La trama non riesce a far presa e non è aiutata sicuramente da un cast con nomi noti, ma non ai suoi massimi livelli. Se volete rifarvi gli occhi con tanti bei fusti mezzi nudi e farvi un trip coi colori assurdi e location ricreate in toto in postproduzione, dategli una possibilità, altrimenti potete tranquillamente farne a meno. 6/10

 
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Uno spaccato sulla scena rap americana dei primi anni '90

Post n°4136 pubblicato il 10 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
Foto di Musashi_87

Trama: Detroit, 1995. Il degrado si è impadronito della città: i quartieri un tempo benestanti sono stati abbandonati dai suoi abitanti. 8 Mile Road è la strada che divide la città dalla periferia, i bianchi dai neri. Dietro questa difficile condizione si cela però una lunga tradizione di creatività che ha trovato espressione soprattutto nella musica…

"8 Mile" è un film drammatico di Curtis Hanson ("L.A. Confidential", "In her shoes - se fossi lei"), con Eminem, Kim Basinger e Brittany Murphy, uscito nel 2002. Una pellicola drammatica, che sfocia nel semi-documentaristico e nel semi-biografico, illustrando il mondo del rap negli anni '90, con una storia che non si allontana molto da quella del giovane Marshall in arte Eminem. Il rap degli anni '90, si diceva, un genere che era quasi un'esclusiva dei neri, in America, e dove bisognava tirare fuori gli artigli, per riuscire ad emergere, specie se bianchi. Uno spaccato nella vita di periferia di quegli anni, con tutti i problemi che la caratterizzano: povertà, alcolismo, risse e quant'altro. Molto bravo Eminem, al suo esordio come attore, anche se sicuramente ha giovato il fatto che la sceneggiatura fosse molto vicina alla sua storia vissuta in prima persona, ma anche la Basinger, in un ruolo (quello della madre alcolizzata e depressa, vittima delle violenze di un compagno quasi coetaneo del figlio) lontano dalle femme fatale a cui ci aveva abituati in passato. Ottima la colonna sonora, con una gran varietà di brani rap, tra cui l'originale "Lose yourself", che ha premiato Eminem con un Oscar per la miglior canzone, nel 2003, e alcune rap battle davvero taglienti. Non perfetto il doppiaggio, invece: innanzitutto la traduzione italiana non rende onore allo slang americano, ricco di coloriture intraducibili nella nostra lingua, ma anche per il fatto che, durante le battle, vengano sottotitolate solo le parti rappate, ma non i dialoghi del presentatore e dei "tifosi". In definitiva, un ottimo film sul rap e (quasi) una bio-pic sull'esordio di Eminem nel mondo del rap. Un film ben girato e ben recitato, senza picchi di originalità, ma che porta a casa la pagnotta. 7.5/10

 
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A tavola! - Pastificio Da Giovanni Rana

Post n°4135 pubblicato il 09 Febbraio 2015 da Musashi_87
 
Tag: Cucina

Pastificio Da Giovanni Rana, Via Enrico Mattei 1 - Marcon (VE)



Locale: 6.75
Semplice ma raffinato, collocato all'interno del centro commerciale Valecenter. Il bancone è piuttosto grande, in legno, con i dolci e le insalate in esposizione, oltre ai vari menù. La preparazione dei piatti avviene allo scoperto, cosa piacevole. Comodi i tavolini e le sedie, leggermente più appartati, rispetto a quelli degli altri punti ristoro nel piano.

Servizio: 6.5
Nulla da dire sul servizio, tranne le espressioni scocciate e svogliate del signore alla cassa e del giovane cuoco. Ma il servizio è stato cmq gentile e la cottura della pasta velocissima.

Cucina: 7.5
Il menù contiene un buon numero di primi piatti, dai più semplici (pasta al ragù, al pesto, all'amatriciana, ecc) ad alcuni più elaborati (duetto radicchio e gorgonzola, ravioli con carciofi, formaggio e aceto balsamico, ecc...). Molti variano in base al periodo. Oltre ai primi, sono disponibili insalatone, focacce, torte e semifreddi. Ho mangiato della pasta all'amatriciana e l'ho trovata ottima (non amo la pasta al dente, ma è usanza comune, nei ristoranti, ahimé), molto saporita, ma non pesantissima.

Prezzi: 7
Buoni i prezzi, anche se leggermente più alti rispetto ad altre catene di fast-food. Si va dai 5.90€ dei primi classici (pesto, ragù, amatriciana), ai 6.90€ delle insalatone e di altri primi, fino agli 8-9€ dei primi più elaborati. Con 3€ in più, è possibile avere un menù che comprende anche un dolce e una bottiglia d'acqua da 0.5 L. Per un'amatriciana e un'acqua, ho pagato 7€, ma il rapporto qualità-prezzo è abbastanza buono.

 
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