SempliceMente
Una passeggiata attraverso se stessi alla ricerca della bellezza nascosta in tutte le cose.
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Galileo
Post n°47 pubblicato il 13 Giugno 2012 da marconaffetto
Cosa c'è ancora da dire su Galileo Galilei? Dopo aver sentito Paolini che ci ha raccontato la sua vita, e l'enorme conflitto culturale con la chiesa, non ci sembra che ci sia più nulla da dire. Proprio oggi pensavo al bisogno che abbiamo di parlare di verità, ma la verità è tutta una questione umana. I Pianeti non hanno cambiato di un epsilon il loro moto per il fatto che la nostra visione da Tolemaica è diventata Copernicana. La nostra conoscenza è una rappresentazione della realtà che conosciamo attraverso i sensi, e la ragione, attraverso la nostra storia personale, in fondo la realtà che conosciamo è un'immagine della nostra storia evolutiva come persona, come famiglia, come società, come specie, come esseri viventi, come sintesi dell'intero universo. E la verità su noi stessi allora? I miei sentimenti, le mie emozioni sono vere o false? Anche qui le emozioni non sono in discussione, le emozioni, i sentimenti sono; accadono. Ma la verità si applica alla rappresentazione che ne facciamo, al significato che gli diamo ed ancora una volta la verità di noi stessi ha un valore sociale. Non so se Galileo si pose queste domande, forse no; però noi abbiamo il dovere di avere questa consapevolezza. Sentiamo l'esigenza di cogliere l'autenticità della nostra rappresentazione della realtà e di noi stessi perchè oggi più che mai è necessario superare e comprendere le diversità delle persone, delle culture per sentirci parte della grande realtà umana. Credo che uno degli strumenti che abbiamo per superare la particolarità di un modo di vedere le cose sia l'emotività. La bellezza è necessaria. |
STARE NEL MONDO
Amici, era il silenzio,
l’immobile stare nel mondo,
più lungo di un attimo solo,
colore del nero più intenso.
Sembrava che fossi sospeso,
staccato da questo mio corpo,
ancorato a ricordi e passioni
come salde e profonde radici.
Il pensiero libero e puro
esplorava remoti confini
di paesaggi, passaggi, profili,
cornici, scenari, destini.
E l’ho visto solo un momento,
un istante di spessore infinito,
come fosse sorretto dal vento
planare su campi e sentieri.
Ho sentito un amore profondo
che ci rende fratelli e vicini,
abitanti da sempre incompleti
entusiasti come eterni bambini.
Inviato da: Podling
il 08/08/2013 alle 09:40
Inviato da: Bubble_G.u.m
il 07/04/2013 alle 03:33
Inviato da: sagredo58
il 12/09/2012 alle 21:14
Inviato da: pazzadimesempre
il 01/08/2012 alle 19:44
Inviato da: gabriel611
il 23/07/2012 alle 16:00