Creato da weirde il 04/02/2008

Il branco

Il mio romanzo online

 

 

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Fan - CAPITOLO 2

Post n°3 pubblicato il 04 Febbraio 2008 da weirde
 

Ci sono momenti nella vita che ti cambiano e ti fanno essere ciò che sarai. A
volte sono solo istanti, brevi attimi, altre volte.... no . E anche se li vediamo
arrivare, non siamo pronti ad affrontare questi momenti.
Seduta dietro al volante della sua auto Lynn guardava la sagoma della mura
di cinta del cimitero, le sembrava protesa verso di lei, quasi la stesse aspettando. Dopo un paio di minuti, però, riuscì a distogliere lo sguardo e a rivolgerlo alle stelle. Erano bellissime quella notte.
Ecco Orione, come ardeva camminando attraverso il nero cielo! Un vento
lamentoso scuoteva i rami dei grandi abeti che costeggiavano il viale d'ingresso,
poi senza rendersene conto si ritrovò a fissare il cupo muro di pietra del camposanto.
“Non riesco a godermi nemmeno lo spettacolo delle stelle”si disse con rabbia.
Lacrime cominciarono a scendere copiose sulle sue guance. Entrambi i suoi
genitori erano morti, la sua vita non sarebbe più stata la stessa. A soli vent’anni
era sola al mondo. Prima era morta la sua adorata nonna materna e solo un mese
dopo i suoi avevano avuto un incidente automobilistico. E ora lei stava per lasciare
 la città in cui aveva sempre vissuto per trasferirsi a Charity, dove viveva una
sua zia di terzo grado che non aveva mai visto. Sarebbe stata sola comunque,
ma in caso di bisogno avrebbe avuto un appiglio, per quanto tenue. Lasciare
la sua casa la sua città era difficile come lasciare il cimitero dove riposavano i
suoi cari. Per questo prima di imboccare l’autostrada si era fermata davanti alla
 cancellata chiusa del camposanto. E mentre la osservava si rese conto che la t
ristezza era un sentimento molto gravoso.Il peso del suo corpo infatti era diventato
 il doppio di quanto fosse un attimo prima, come se quelle tombe la stessero tirando
giù, verso di loro.
  
“Basta commiserarsi era ora di andare verso la sua nuova vita” accese l’autoradio
e guidò l’auto fuori dal parcheggio del cimitero.Una roca voce maschile uscì dagli
autoparlanti:
 
Ti ho cercata a lungo per tutta la mia vita dove sei stata?Ho sentito un grido
dentro la mia anima e poi ti ho visto. Mi chiedo se ti rivedrò.
Nel corso del tempo ho sempre saputo che tu eri là sul tuo trono,una regina sola
senza il suo re.
ti ho desiderata da sempre. Ti rivedrò? Se verrà quel giorno non lascerò che nessuno ti faccia del male. I giorni prima che tu arrivassi erano freddi e vuoti, contavo i miei respiri e mi nascondevo niente esitazioni o negazioni.Ma ora sei arrivata come una tempesta. Come la forza  di gravità non c’è scampo o via d’uscita.Cado a terra ogni volta che ti guardo. Sei  il mio tallone d’achille: non sono mai stato fedele,non sono mai stato uno di cui fidarsi, non sono mai stato leale, eccetto che con il mio stesso piacere, per questo passavo i miei giorni da solo…..”

Questa canzone aveva un che di familiare, pensò Lynn, e ricominciò a piangere.

 
 
 
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